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Autore: _rei_chan_11_    03/01/2015    0 recensioni
Uruha zoppica leggermente e ogni passo gli costa fatica. Gli passo un braccio intorno al fianco e lo costringo ad appoggiarsi a me. Lo vedo arrossire leggermente e increspare le labbra come solo lui sa fare.
-Grazie....- mi soffia in un orecchio appoggiandosi alla mia spalla.
Pairing: AoixUruha
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Aoi's pov

Il rumore distinto di uno schiaffo mi fa distrarre. Faccio appena in tempo a girarmi quando un lembo della sciarpa di Uruha sparisce dietro la porta della palestra e le urla del sensei mi investono. Lascio cadere la palla e corro inseguendolo. Mi fermo nel corridoio centrale affinando l'udito e sento dei singhiozzi strozzati provenire dai bagni. Apro la porta con cautela e infilo dentro la testa. Non c'è nessuno ma l'ultima porta è socchiusa e sento dei respiri spezzati. Mi avvicino lentamente: Uruha è appoggiato con la schiena ad una delle pareti del cubicolo e si copre il viso con un braccio. Si lascia scivolare per terra continuando a piangere silenziosamente. Il suo corpo è scosso dai fremiti e gli occhiali gli pendono sghembi tra i capelli scarmigliati. Allungo una mano verso di lui e mi chino fino ad avere il viso circa a venti centimetri dal suo.
-Non sembra essere molto comodo lì per terra, eh?-
Uru alza i suoi occhi lacrimanti guardandomi stupito.
-Non vorrai rovinare i tuoi bellissimi vestiti...non è molto pulito.- dico storcendo il naso, facendo così scintillare il mio brillantino. Uruha scoppia a ridere. Ma è una risata finta, triste, con una nota di malinconia impossibile da non notare. Si aggrappa alla mia mano e mi getta le braccia al collo. La sua strana risata si mescola ai singhiozzi e le sue lacrime calde cominciano a bagnarmi una spalla. Lo lascio sfogare, cercando di sorreggerlo come posso. Non dico nulla, non ce n'è bisogno. Le mie parole riempirebbero solamente un vuoto che deve rimanere tale.
-A-aoi...perchè sei così gentile con me?- mi chiede soffocando le parole nell'incavo del mio collo.
-Perchè sei mio amico, baka!- dico lisciandogli i capelli.
"Solo un'amico...purtroppo..." aggiugo mentalmente.

Uruha's pov

Il collo di Aoi è così...confortevole. Mi sembra di stare in un morbido giaciglio di piume. Forse questa sensazione è data solo dai suoi capelli che mi accarezzano una guancia.
Vorrei che questo momento non finisse mai. Sento il suo cuore battere. Certo, non sta per morire di tachicardia, ma sta pur sempre battendo. Spero solo che non senta l'orchestra di percussioni che ho io nel petto. I cardini della vecchia porta dei bagni cigolano. Mi allontano velocemente da Aoi e mi appoggio al lavandino con nonchalance. Il sensei infila la testa nel buio corridoio, con mio enorme disappunto.
-Takashima? Stai bene?- mi chiede preoccupato. Tossisco un paio di volte per ritrovare un po' di voce ma Aoi mi precede:
-Se non le dispiace, professore, preferirei rimanere ancora un po' con Ur-...ehm...Takashima-kun. Mi è sembrato un po' pallido, potrebbe sentirsi male.- 
Il prof fa un cenno acconsenziente con la testa e si dilegua in fretta. Aoi si gira verso di me e raccoglie con il pollice una lacrima che mi rotola sulla guancia.
-Ora basta piangere...- mi sussurra. Sembra quasi un ordine,ma non sono infastidito. Mi toglie gli occhiali dai capelli e mi passa le mani sulle lunghezze cercando di lisciarmele. Lo lascio fare, godendomi quella sensazione. Mi prende un polso e mi trascina nello spogliatoio. Fruga nel suo zaino alla ricerca di qualcosa facendomi segno con un pollice di sedermi. Finalmente tira fuori trionfante una matita per occhi nera. Me la passa:
-Datti una sistemata...la professoressa di inglese non ti lascerà stare con gli occhiali da sole in classe...e so quanto odi che la gente ti veda struccato.-
Cerco di tirare la prima riga ma le mani mi tremano incontrollabili. Aoi mi prende la matita dalle mani con un sospiro e si mette in ginocchio davanti a me tirandomi per il colletto della camicia.
" Che delicatezza!" penso sarcastico. Facendo così però sbottona per sbaglio il primo bottone rivelando un graffio che avevo cercato di nascondere. Mi guarda sorpreso e mi apre ancora un po' la camicia.
-Ehi Aoi! Che fai?! Smettila...- mi lamento dimenandomi. Kami-sama, è imbarazzante!
-Uruha...cosa ti è successo?- mi chiede osservando da vicino ogni centimetro della mia candida pelle. Ho il petto ricoperto di lividi e il collo graffiato. Mi sfiora con un dito un punto più arrossato degli altri, appena sotto la clavicola. Un gemito mi sfugge dalle labbra.
-Ti fa tanto male?- mi chiede ancora. Annuisco con le lacrime agli occhi.
-Hai altri lividi?- domanda, mentre le sue sopracciglia scure si cominciano ad aggrottare. Finisco di sbottonarmi la camicia e la lascio scivolare giù dalle spalle mostrandogli la schiena. L'ho esaminata così attentamente stamattina da saperne i dettagli a memoria.

Aoi's pov

Un urlo mi muore in gola. La schiena liscia e bianca di Uruha è stata deturpata: dei profondi graffi rossi la percorrono per tutta la sua lunghezza e dei vistosi ematomi la tingono di blu. Si riveste velocemente con una smorfia di dolore. È doloroso vedere una bellezza del genere sfigurata in questo modo.
-Chi ti ha fatto tutto questo?- gli chiedo. " Così posso ucciderlo..." aggiungo tra me e me.
-Nessuno...- risponde precipitosamente.
-Ah si? Quindi hai fatto tutto da solo?- gli chiedo ironico. Lui per tutta risposta si morde il labbro inferiore. Gli tiro un buffetto sulla bocca.
-Smettila..ti fai male...- lo ammonisco pigramente. Rimaniamo in silenzio per un po'. Il suono del campanello rieccheggia nello spogliatoio insieme alle nostre parole non dette. Sento quella mandria di elefanti dei nostri compagni farsi strada tra i corridoi per raggiungerci. Mi alzo da terra con un sospiro. Riconsegno la matita a Uru.
-Vai in bagno...ti aspetto qua fuori.- gli dico passandogli la borsa. Lui mi fa un cenno con la testa e corre via, facendosi strada a spintoni. Mi cambio con estrema lentezza, tanto so che quando si tratta di trucco quell'altro è capace di rimanere davanti allo specchio per ore. Afferro il mio zaino e vado in cortile a prendere un po' di aria. Saluto da lontano Reita e Ruki e poco dopo vedo anche Kai avvicinarsi.
-Quanto casino per un po' di trucco...- sento borbottare il nanetto. Guardo interrogativamente Reita, che mi risponde sbuffando e alzando gli occhi.
-La Tanaka mi ha richiamato a fine lezione per le mie labbra (di nuovo)....dice che sono "esagerate". È un eufemismo!- continua a lamentarsi Ruki incrociando le braccia e mettendo su quel broncetto da diva, che personalmente trovo odioso. In effetti ora che si è tolto gli occhiali da sole, che gli coprono tipo tre quarti di faccia, noto il suo trucco...estroso. Allo studio indossa sempre rossetti scuri, per cui io e i miei bandmates ci siamo abituati, ma venire a scuola con il labbro superiore completamente ricoperto di rossetto nero in effetti non è un'idea molto furba. Soprattutto quando si ha la Tanaka le prime due ore. Evito di commentare e lascio che il suo borbottio faccia semplicemente da sottofondo ai miei pensieri. Sento due braccia esili cingermi la vita e dei capelli chiari si posano sulla mia spalla.
-Uru...- dico girandomi con un mezzo sorriso. Lui mi risponde strofinando la sua morbida guancia contro la mia. Reita ci guarda con un sopracciglio alzato ma non fa commenti.

  
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