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Autore: lalla86    14/11/2008    0 recensioni
"Non mi fermo questa volta. Chiudo gli occhi e poi..salto."
..
"Il mio piede si sposta, si arrampica.
Devo scavalcare.
Devo saltare!"
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il Salto





..Un salto nel vuoto che verra'
costa di piu' di una realta'
persa in un quasi vivere
scelta per non decidere..

(Salto nel vuoto - Subsonica)







Avanti.
Salta.

La punta del mio piede nudo preme con più forza sulla superficie rocciosa.
Non ci vuole molto. Basta un passo. E' un qualcosa che ho già fatto in passato, tante volte.
Lo so. Eppure non smetto di ancorarmi, con disperazione, al terreno.
Non è difficile.
E' vero. Il piede affievolisce la sua forza. Si sposta.
No! Arretra con un movimento secco.
Invece lo è.
Così mi allontano dal bordo del precipizio. Di nuovo.
L'aria frizzante che mi sbatteva in faccia, dove sono ora, si indebolisce. E' più leggera.
Non respiro. Manca l'aria qui.
Eppure bastava poco questa volta. Uno solo. Un solo semplice, stupido passo.
E' l'unico comando che non riesco a dare al mio corpo. Che non sono mai riuscita a dare.
Rimango intappolata nell'abitudine. Ancora.
Per quanto tempo dovrò stare ferma qui?
Per quanto ancora prima di crollare [di nuovo]?
Il respiro accellera. Ma non sto correndo. Sono immobile.
Soffoco..seduta su questa maledetta sedia, in questo maledetto ufficio.
Sono scarica. Come la pila vuota di un orologio. E come lei, non posso essere ricaricata.
Rimanendo ferma qui..è inevitabile. Lo avverto. Mi spengo, come la lampadina sul soffitto.
Come se qualcuno stesse premendo lentamente il suo interruttore, il mio interruttore.
La scorgo nel vetro della finestra. La mia immagine. Si riflette ancora ed è grigia, spenta, in bianco e nero. I colori sono scivolati via. Le ultime gocce stanno ancora cadendo.
Non è ancora troppo tardi. Basta saltare. Devo saltare.
Le mie spalle ruotano verso il vuoto. L'aria mi sfiora. E' fresca. E' buona. Mi tenta.
La desidero.
La temo.
Mi blocco [ancora]
Non è il salto a spaventarmi.
Non è il vuoto.
E' l'ignoto.
[fa paura] Il non sapere [cosa troverò laggiù]
Non ci riesco.
Non ci riesco perchè..
.. la cosa difficile non è fare il salto, ma il passo.
E il suo sguardo mi incrocia. Il Capo si volta.
[ma adesso..] Scatta qualcosa dentro stavolta.
[..Voglio]
Ho deciso.
Allora corro.
Corro. [..incontro al cambiamento]
Corro. [..come i battiti nel petto]
La maniglia si abbassa. Il terreno si sposta.
Trattengo il fiato.
Non mi fermo questa volta.
Entro.
Compio questo maledetto passo
E sorrido. Finalmente.. respiro
Allora chiudo gli occhi.
E poi..
[il] Salto.





NOTA DELL'AUTRICE: fin in ultimo sono stata indecisa se postarla come nonsense o come introspettiva..alla fine ho scelto la seconda perchè il suo senso a mio parere ce l'ha. Scritta di getto così come mi è venuta. Dedicata a coloro che non si decidono a cambiare quando è necessario e di conseguenza quindi la dedico anche a me stessa (lavorativamente parlando). E' un pò che mi frullava in mente di rappresentare il cambiamento come un salto (il coraggio necessario per farlo è lo stesso).. e di intrecciare l'immagine di una persona che si appresta a saltare da un "burrone" a quella di una che entra nell'ufficio del suo capo per licenziarsi. Spero che da quello che ho scritto si capisca almeno un pò. Non metto conclusa in quanto intendo scriverne un'altra con la stessa tematica prox. Alla prox!


  
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