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Autore: Doubledirectioner    30/12/2014    0 recensioni
“Chi sei tu per dirmi questo?” Chiese alzando la voce.
“Sono una ragazza difficile. Una che ne ha passate tante. Non sai neanche quante volte avrei voluto che tutto fosse leggero. Non sai quante volte avrei voluto non dover più pensare a nulla. Sono solo una ragazza che è stufa di essere trattata come se non contasse nulla. Sono stanca di questo atteggiamento che avete tutti nei miei confronti, non fate altro che farmi ricordare ciò che vorrei dimenticare.” Risposi con un filo di voce spezzata.
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“E’ una cosa straordinaria incontrare una persona a cui aprire il proprio animo e che ti accetta per quello che sei. Ho aspettato un tempo che sembra lunghissimo per andare oltre quello che sono. Nessuna visione del tempo è abbastanza con te, ma cominceremo con per sempre.” Disse con voce dolce tenendomi stretta a sé.
"Non sai quanto ho spettato che me lo dicessi.” Risposi, con la voce ancora spezzata dal pianto.
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Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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I know that I'm different

Dopo pochi minuti cominciai a sentire un forte dolore alla testa, dovuto alle lacrime che continuavano a scendere sulle mie gote, il cuscino nel quale avevo affondato il viso poco prima era ormai macchiato di nero. Mi imposi di smetterla di disperarmi e cominciare a tirare fuori quella corazza che non avevo mai avuto, non avrei più dato la soddisfazione di vedermi piangere a nessuno, questa sarebbe stata la nuova Rain Shaw.

 

Il campanello cominciò a suonare insistentemente, segno che gli ospiti di mia madre erano arrivati, sarebbe stato scortese non presentarsi. Corsi in bagno e mi struccai velocemente, truccai leggermente gli occhi e passai una leggera linea di lucidalabbra sulle mie labbra carnose, già sufficientemente rosse. Sistemai i capelli in uno chignon disordinato, tolsi gli abiti precedenti e indossai una canotta nera e dei jeans celesti, ai piedi i miei Ugg dello stesso colore del primo capo (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=144578315&.locale=it). Scesi le scale e vidi un uomo sulla cinquantina abbastanza alto e robusto, con degli occhi azzurri spiccanti identici a quelli del ragazzo biondo al suo fianco, leggermente più basso di lui. Mia madre stava portando quelli che dovevano essere i loro cappotti nella lavanderia, per poi appenderli nell'attaccapanni affinchè non si sgualcissero. Trovandomi da sola con loro, pensai che la cosa più sensata da fare sarebbe stata presentarmi, quindi mi avvicinai e porsi una mano ad entrambi.

"Molto piacere, Rain." dissi sfoggiando il solito sorriso falso.

"Io sono Bobby e questo è mio figlio Niall, piacere." disse l'uomo sfoggiando un sorriso amichevole, sembrava una brava persona, con buone intenzioni insomma.

Mia madre arrivò pochi secondi dopo, con un sorriso che sembrava non essere il suo dipinto in faccia. Invitò i due uomini ad accomodarsi sul divano, chiedendomi di finire di apparecchiare il tavolo; la guardai male e lei capì che non lo avrei fatto, quindi provvide anche alle mie mansioni: sistemò i bicchieri a tavola e ci disse di sederci ai nostri posti mentre serviva il primo piatto a tavola. Mi ritrovai difronte al finto biondo e mi accorsi che mi stava guardando, il suo sguardo era  ammiccante, ma anche buffo. Mi sorrise apertamente sfoggiando una dentatura perfetta, facendomi diventare rossa come un peperone, il suo modo di osservarmi mi metteva in soggezione.

"Buon appetito a tutti, brindiamo a questo pranzo e alla nostra nuova famiglia." fu ciò che disse Bobby impugnando un calice pieno di vino mentre affondava gli occhi azzurri e profondi in quelli scuri e torbidi di mia madre. Digrignai i denti e mi sforzai per non gridargli contro la verità, con tutto il fiato che avevo in corpo. A quel punto pensai a ciò che mi ero ripromessa prima e mi decisi a non farlo, strinsi i pugni e corsi in cucina a prendere dell'acqua. Mentre sorseggiavo lentamente il liquido fresco sentivo la mia mente allargarsi e lasciare spazio a nuovi sentimenti, uno di questi era la sorpresa: davvero quell'uomo, che per me non era nulla di più di un conoscente, definiva questa cosa famiglia?

Tornai alla sala da pranzo e i tre mi lanciarono uno sguardo confuso, forse perché fui la sola a mostrarmi contraria alla partecipazione a questa farsa, non ero una brava attrice, non avevo alcuna intenzione di fingere. La cena passò molto lentamente, ascoltavo con attenzione i discorsi dei tre miei commensali, stupendomi sempre maggiormente della confidenza che traspariva dalle loro parole. Cominciarono a frullarmi in testa sempre più domande: da quanto tempo andava avanti questa storia? Da quanto tempo mia madre me la teneva nascosta? Per quanto tempo sarebbe andata avanti? Non sapendo come fare cominciai a studiare i due estranei: il più giovane doveva avere più o meno la mia età, sembrava essere a suo agio nel contesto, anche con mia madre; il secondo la guardava invece con gli occhi dell'amore, per quanto non potessi far altro che odiare questa situazione, sentivo che era quello giusto per lei, sapevo che la avrebbe resa felice e la avrebbe sostenuta ed aiutata ad uscire dal suo periodo di vacuità.

 

Poco tempo dopo gli ospiti si congedarono e io mi ritirai in camera mia, sciolsi e capelli e mi spogliai, per poi indossare un pigiama. Quella sera non mangiai quasi nulla e improvvisamente cominciai a sentire i crampi della fame attanagliarmi lo stomaco, vidi la stanza girare e le forti luci divennero appena soffuse, mi accorsi di non riuscire a respirare bene, quindi con le poche forze che mi restavano aprii il secondo cassetto del comodino, dove trovai una barretta di cioccolato. Avevo già capito di essere vittima di un calo di zuccheri, quindi con le mani tremanti ne staccai una generosa quantità di quadratini e gli feci sciogliere sulla mia lingua uno per uno. Lentamente riacquisii la mia lucidità e riposi la cioccolata nel suo nascondiglio, poi lavai i denti e mi sdraiai nel letto, lasciandomi avvolgere dal caldo delle coperte.

 

Mi addormentai, consapevole di essere diversa.









Ciao a tutti,
sono tornata anche se è passato un bel po' di tempo. Come sapete sono molto legata a questa Fanfiction, ma purtroppo non ho mai ottenuto solo un discreto seguito silenzioso, per questo motivo ho smesso di aggiornare, non so cosa vi piace e cosa no, ma ho deciso di proseguire per me stessa.
Se volete lasciatemi delle recensioni, come ho spiegato sopra sono molto importanti, cosa pensate a proposito del capitolo (lo so che è un po' corto ma vabbè)? cosa a proposito della comparsa del terzo protagonista?
Beh, baci a tutti e auguri di buone feste, se vi va passate per la mia altre FF,
xxB.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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