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Autore: Afrodyte    31/12/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Mi avvicinai al conte
"Buonasera Dorian"
Gli sorrisi
"Buonasera Elisabeth, permettetemi di dirvi che siete incantevole questa sera, oserei dire più bella del solito"
"Vi ringrazio"
"Oh non dovete ringraziarmi, vi ho solamente detto la verità"
Arrossii
"Queste sono per voi"
Disse porgendomi il mazzo di rose rosse che teneva in mano
"Oh sono davvero bellissime, ma non era necessario"
Gli sorrisi ancora
Gentilmente il conte mi aprì la porta della carrozza invitandomi a salire e, dopo averla richiusa, fece il giro e salì anche lui.
La carrozza partì
"Perdonatemi conte, potrei sapere dove mi state portando?"
"Oh vedete, ho pensato che fosse una buona idea partecipare ad uno spettacolo all'operà, mi hanno detto che vicino a Saint- Antonine questa sera metteranno in scena un esibizione avvenente, spero di aver fatto la scelta giusta"
"Oh certo, mi è sempre piaciuto andare all'operà, pensate che durante uno dei primi giorni trascorsi quì in Francia vidi uno spettacolo bellissimo con.."
Con Fersen, avrei voluto dire, ma non lo feci, mi fermai appena in tempo
".. Con?"
Chiese Dorian incuriosito
"In compagnia di mia sorella"
Mentii
"Uno spettacolo affascinante"
Aggiunsi con poca convinzione e credo che, forse, anche il conte si fosse accorto della mia incertezza.
Eravamo partiti da alcuni minuti dal palazzo e ormai dovevamo quasi essere arrivati all'operà quando mi voltai a guardare fuori dal finestrino per poter ammirare il paesaggio che ci circondava, ma non ebbi il tempo di farlo poichè la carrozza frenò bruscamente
"Che cosa succede? Perchè vi siete fermato?"
Chiese Dorian al cocchiere
"Perdonatemi conte, ma credo che mi sarà impossibile proseguire per questa strada, guardate laggiù, devono avere assalito una carrozza poco fa, adesso la folla non c'è più ma credo che sia meglio tornare indietro"
Scesi dalla carrozza
"No Elisabeth, tornate su, dobbiamo andare subito via di quì, è pericoloso!"
Urlò preoccupato Dorian
Mi voltai verso di lui
"Non temete, tornerò subito"
Gli dissi per rassicurarlo
Improvvisamente passò al mio fianco un cavallo bianco al galoppo, ma non riuscii a vedere il suo cavaliere, andava troppo veloce.
L'uomo si fermò poco distante da noi e aiutò un soldato ad alzarsi da terra e aiutandolo a camminare, passo dopo passo, entrarono in un vicolo.
"Dorian avete visto!? C'era qualcuno lì a terra!"
Dissi preoccupata e subito mi precipitai a vedere se avessero bisogno di aiuto.
Corsi verso la loro direzione, sperando che non fossero andati tanto lontano e non appena voltai l'angolo li vidi a pochi metri di distanza da me.
Avrei tanto voluto dire qualcosa, ma non appena li riconobbi le parole mi morirono in gola.
Fersen.. era lui il cavaliere accorso in aiuto a quel soldato sofferente ancora sdraiato a terra, ma quello non era un soldato
"Tornate in voi.. tornate in voi, Oscar"
Continuava a strattonarla preoccupato per cercare di farle riprendere i sensi
"Oh Fersen"
Disse lei confusa
"State bene?"
Le chiede subito allarmato il conte, ma lei non gli rispose o per lo meno non rispose alla sua domanda, poichè si agitò pronunciando parole poco comprensibili
"Che cosa ti hanno fatto!"
Iniziò ad urlare improvvisamente
"Ma non dovete muovervi, state ferma"
Fersen cercò di trattenerla, ma lei si dimenava, voleva a tutti i costi liberarsi dalla sua presa
"Lasciatemi andare, il mio Andrè è in pericolo!"
Disse improvvisamente, come se fosse la cosa più naturale al mondo .. il suo Andrè.
Rimasi sbalordita da quanto ebbi appena udito e anche Fersen non riusciva a credere di averlo sentito dire davvero, non da lei.
"Che cosa avete detto? Il mio Andrè?"
E fu in quel momento che anche lei si rese conto di averlo detto davvero
"D'accordo, andrò io ad aiutare il vostro amico"
Ha  aggiunto allontanandosi da lei per salire in sella al suo destriero dal manto bianco
Ci guardammo negli occhi per pochi istanti prima che si allontanò per raggiungere la folla in delirio
"Spero che non vi accada niente Fersen"
Bisbigliai tra me e me, prima di tornare a questa triste realtà, non era il momento di pensare all'amore adesso.
Dorian mi raggiunse correndo
"Elisabeth! State bene?"
"Dorian, dovete subito fare allontanare la carrozza da quì, tra poco tornerà quella folla inferocita e potrebbe assalire anche la vostra carrozza, dite al cocchiere di attenderci in un vicolo quì vicino e tornate subito da me, ho bisogno del vostro aiuto"
"Va bene, farò come voi dite "
Disse il conte prima di allontanarsi.
Mi voltai e la vidi lì, seduta a terra a fissare il pavimento stravolta..
Eh già madamigella, credo che voi siate molto scossa per l'accaduto, avete temuto il peggio, ma la vostra preoccupazione più grande non era perdere la vita..ma perdere lui, vel'ho letto prima negli occhi, quando volevate accorrere in suo aiuto anche se non avevate le forze per farlo.
Mi avvicinai a lei , facendola sussultare non appena sentì il rumore dei passi farsi sempre più vicini.
Mi guardò, anche se non sono sicura che abbia capito chi io sia.
"Non temete magamigella, sono venuta per aiutarvi"
"Oh ma voi siete.."
Le porsi la mano
"Coraggio, aggrappatevi a me, faremo solo pochi passi, la carrozza è quì dietro l'angolo"
"Io .. c'era anche Andrè insieme a me"
"Non vi preoccupate, il conte Dorian penserà a lui"
Si aggrappò alla mia mano e con tutta la forza che le restava in corpo si alzò, e fece pochi passi barcollando, non aveva proprio le forze per reggesi da sola, così la aiutai a fare quei pochi passi prima di fermarci nuovamente.
Un cavallo bianco ci passò davanti al galoppo e dietro di lui una folla di uomini urlanti lo rincorrevano per "fargliela pagare" in quanto si trattava di un nobile e per di più dell'amante della regina.
Voltammo l'angolo e lì trovammo Dorian ad attenderci in piedi in un angolo nascosto
"Venite, la carrozza si trova quà dietro"
Ci disse non appena ci avvicinammo a lui
"Dorian, perfavore, aiutate madamigella a salire sulla carrozza"
"Madamigella?"
Chiese lui perplesso, non sapendo che sotto a quell'uniforme si nascondeva un corpo femminile
"Non vi preoccupate, riesco a farcela da sola"
Disse lei tentando di salire sulla carrozza con le ultime forze che le erano rimaste in corpo
Mi sedetti accanto a lei e pregai al cocchiere di proseguire adagio per quella strada, per poter vedere dove si trovava Andrè
"Fermatevi!"
Dissi improvvisamente
"Mi è parso di scorgere un uomo a terra, proprio laggiù.. voi madamigella aspettatemi quì, andrò io ad aiutare il vostro amico"
"Io vorrei.."
"Vi prego madamigella, siate ragionevole, adesso non ne avete le forze"
Le dissi cercando di farla ragionare.
Lo so bene che avrebbe voluto salvare l'uomo che, credo, aveva appena scoperto di amare, lo avrei voluto anch'io se fossi stata al suo posto, ma non ci sarebbe mai riuscita in quelle condizioni.
Scesi dalla carrozza e mi avvicinai velocemente al soldato seduto a terra
"Oh Andrè, come vi hanno ridotto!"
Dissi non appena mi avvicinai
"Lasciate che vi aiuti"
Gli slegai le mani che gli avevano legato dietro la schiena per potergli impedire di opporre resistenza quando lo avrebbero appeso.. alla forca.
"Ma .. ma voi siete"
"Si Andrè, sono proprio io"
Dissi interrompendolo
"Coraggio alzatevi, dobbiamo raggiungere quella carrozza laggiù, non dovete camminare molto"
Lo aiutai ad alzarsi e insieme ci incamminammo verso la carrozza
"Voi .. non eravate partita? Io credevo che.."
"Avevate ragione voi, Andrè, è inutile scappare"
Gli risposi, certa che avesse capito a cosa stessi alludendo
"Coraggio, un ultimo sforzo"
Lo incitai
"E Oscar!? Sapete dirmi dov'è Oscar!?"
Chiese impensierito
"Non vi preoccupate, è già sulla carrozza che vi attende"
Nell'apprendere la notizia, Andrè iniziò a camminare più veloce che potè, forse per riuscire a vederla il prima possibile.
Aprii la porta della carrozza e i loro occhi si illuminarono non appena si guardarono l'un l'altra.
"Oscar.. non è nulla di grave, vero?"
Chiese prima ancora di salire e sedersi accanto a lei
"Oh Andrè.. che cosa ti hanno fatto!"
Esclamò vedendogli il labbro sanguinante e la camicia dell'uniforme sgualcita
"Non devi preoccuparti per me Oscar, non è nulla di grave, piuttosto tu.."
Si guardarono per un istante negli occhi senza dirsi niente, come se in quel silenzio loro riuscissero a dialogare lo stesso e a dirsi tutto ciò che non avevano il coraggio di dire con le parole.
"Coraggio Andrè, salite anche voi sulla carrozza, è meglio allontanarsi da quì, da un momento all'altro potrebbero tornare gi uomini di prima"
Dissi rompendo il silenzio calato intorno a noi.
Andrè salì sulla carrozza e prese posto accanto a lei, dopodichè salimmo anche io e Dorian e ordinammo al cocchiere di dirigerci a palazzo Jarjayes per poter riaccompagnare a casa madamigella e il suo attendente.
Sedevano uno accanto all'altra con lo sguardo fisso nel vuoto e le braccia distese lungo i fianchi.
Non ci parlammo per tutto il viaggio, forse loro erano troppo stanchi anche per fare quello.
Arrivammo a palazzo Jarjayes e venimmo accolti dalla vecchia governante, sorpresa di ricevere una visita a quell'ora.
"Oh bambina mia, come ti hanno ridotto!"
Disse non appena la vide dolorante, poi posò il suo sguardo anche su Andrè che sedeva accanto a lei
"Andrè .. ma cos'è successo?"
"Ecco .. perdonatemi signora"
Mi intromisi
"Ma credo sia meglio scortarli dentro casa, lì vi racconteremo ogni cosa"
"Oh certo, certo avete ragione"
Dorian aiutò Andrè a reggersi in piedi e dirigersi dentro casa, mentre io e la vecchia governante facemmo lo stesso con madamigella Oscar.
"Ma che modi, prendersela così con una povera ragazza!"
Disse non appena madamigella le raccontò l'accaduto
"Parigi sta diventanto una città pericolosa!"
Continuò a borbottare tra sè e sè dirigendosi in cucina, tornando poco più tardi con del tè caldo per ciascuno.
"Bere qualcosa vi farà sentire meglio"
Disse porgendoci una tazzina a testa.
Non restammo a palazzo Jarjayes a lungo: madamigella Oscar e Andrè erano allo stremo delle forze, così preferimmo tornare a Versailles.
La nostra carrozza tornò nello stesso punto dal quale era partita qualche ora prima e, dopo che si fermò, entrambi scendemmo e passeggiammo un po' nel giardino prima di salutarci.
"Elisabeth, non sapete quanto mi dispiaccia che la serata sia andata in questo modo, avrei voluto trascorrere allegramente il poco tempo che ci è rimasto da passare insieme e invece.."
Mi confessò Dorian quando ci sedemmo su una panchina vicino ad una  grande fontana.
"Se debbo essere onesta io sono felice che sia andata così, pensateci su.. se non ci fossimo stati noi quei due giovani sarebbero ancora a vagare per le strade cercando di reggersi in piedi l'un l'altro per riuscire a tornare a casa.
Suvvia, non siate abbattuto, potremmo sempre rivederci domani"
Cercai di risollevargli il morale, anche se non ci riuscii affatto.
La nostra passeggiata terminò presto, entrambi eravamo molto stanchi, pertanto decidemmo di tornare ognuno nei propri appartamenti e ci lasciammo con la promessa di rivederci il giorno dopo.
Raggiunsi la mia stanza con molta fatica: ero davvero tanto stanca.
Entrai all'interno di essa e raggiunsi velocemente il mio letto.
Devo essermi addormentata nell'istante in cui la mia testa si è poggiata sul cuscino perchè questa è l'ultima cosa che mi ricordo di aver fatto.
Quella notte sognai l'aggressione alla carrozza di madamigella, ma la ragazza aggredita non era lei.. ma io.
Uomini rabbiosi mi percuotevano, mi strattonavano a destra e a sinistra, cercavano di colpirmi con tutta la forza che avevano in corpo e mi urlavano contro
"Vogliamo il pane per i nostri figli!"
Già .. ma io cosa avrei potuto fare?
Scappavo impaurita, correvo e correvo ma quegli uomini erano molto più veloci di me, poi ad un certo punto inciampai a causa della lunghezza del mio vestito e caddi a terra.
Gli uomini mi circondarono.
Il terrore cresceva in me.
Mi svegliai di soprassalto, impaurita.
Scoppiai a piangere, quel sogno sembrava essere stata una paurosa e terribile realtà.
Perchè mai i cittadini di Parigi assalgono le carrozze dei nobili?
Mia sorella è a conoscenza di ciò che accade oltre le mura del palazzo?
Non può non accorgersi di tutto questo.
   
 
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