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Autore: ashton_dimples_    01/01/2015    2 recensioni
"Non voglio avere paura. Vieni qui, torna da me, prendimi la mano e salvami da questa vita senza senso. Perché in mezzo a tutto questo vuoto io cerco ancora i tuoi occhi verdi."
Questa è una fan fiction sui One Direction e sui 5 Seconds of Summer (non ci sono sin dall'inizio ma compariranno più avanti)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon 2015 a tutti! Ecco il 30° capitolo, buona lettura :)

EFFIE'S POV

Mi risvegliai un'oretta dopo, erano circa le 16.30.
Harry stava seduto a gambe incrociate e giocava con i miei capelli mentre messaggiava al telefono.
Mi stropicciai gli occhi.

Effie: “Ei.”

Si era infilato i boxer ma aveva ancora il petto scoperto. Si girò verso di me e sorrise.

Harry: “Buongiorno eh.”

Sorrisi a mia volta.

Effie: “Con chi ti scrivi?”
Harry: “Con Louis.”

Annuii e mi alzai trascinando il lenzuolo con me per coprirmi. Acciuffai dei vestiti puliti e l'accappatoio.

Effie: “Io mi vado a fare una doccia.”
Harry: -sorridendo maliziosamente-  “Hai bisogno di una mano?”

Ridacchiai e come risposta gli tirai la prima maglietta che trovai sul pavimento della nostra stanza.

Harry: -ridendo- “Okay okay. Sappi che il mio aiuto è sempre valido.”
Effie: “Penso che questa volta ne farò a meno.”

Dicendo questo andai in bagno, chiusi la porta e mi gettai sotto l'acqua tiepida.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Calum stava di fronte a me e mi guardava incredulo tenendosi la mascella sanguinante con una mano. Alcune persone si erano girate incuriosite e spaventate.

Calum: “Seriamente?”

Non gli risposi. Non volevo colpirlo, ma l'impulso aveva preso il sopravvento. Come sempre d'altronde.

Calum: “Sai Luke, mi sono rotto le palle. Io sono sempre stato disponibile a darti una mano e a guardarti le spalle. Ma mi sbagliavo. Avrei dovuto ascoltare gli altri e invece ho fatto di testa mia. Pensavo che non fossi cambiato così tanto, che fossi ancora quel ragazzo che amava suonare la chitarra e cantare. Quel ragazzo che non avrebbe mai dato un pugno a un suo migliore amico. O forse non siamo più amici? No dimmelo perché io non so più che pensare.”

Non volevo questa reazione. Avrei preferito che si arrabbiasse, che reagisse picchiandomi a sua volta. Avrei preferito tutto a questa calma composta che lo caratterizzava. Continuavo a fissarmi la mano con cui l'avevo colpito, in cui si stavano formando dei lividi violacei sulle nocche.

Calum: “Questa situazione fa schifo. Ma la cosa che mi dispiace di più è che ora ti ritroverai da solo perché io ho chiuso. Torno a Londra.”

Detto questo iniziò ad allontanarsi da me. Sapevo che diceva sul serio ed era meglio così. Io mi trovavo meglio da solo. Un parte di me, quella che ancora provava qualcosa, mi diceva di corrergli dietro, ma ormai non aveva più importanza. Non provavo più niente da tanto tempo.

E sapevo dove andare per far smettere anche ai miei pensieri di girare.

 

EFFIE'S POV

Quando tornai in camera trovai le nostre valigie fatte e Harry seduto sul letto che finiva di allacciarsi una delle sue Converse bianche.

Effie: “Che succede?”
Harry: “Vieni qui.”

Mi sorrise e mi prese la mano per farmi sedere sulle sue ginocchia. Mi spostò una ciocca di capelli bagnati dalla fronte e mi guardò negli occhi?

Harry: “Hai presente che prima mi stavo scrivendo con Louis?”
Effie: -preoccupata- “Avete litigato?”

Accennò un sorriso che evidenziò una delle sue fossette. Gli accarezzai la guancia soffermandomi su quel punto.

Harry: “Ha detto che per lui va bene se prendiamo in prestito la sua macchina.”
Effie: “In che senso?”

Il suo sguardo si fece serio e le sue iridi verdi si puntarono sulle mie.

Harry: “Andiamocene un po' per conto nostro.”

Sorrisi e lessi il sollievo nei suoi occhi.

Effie: “Okay.”

Sorrise anche lui e mi baciò la punta del naso.

Harry: “Aspettiamo che tornano e poi andiamo a vedere il tramonto, okay?”

Annuii e poggiai le mie labbra sulle sue. Un po' di tempo da soli ci avrebbe fatto bene.
Verso le 6 tornarono gli altri e li salutammo.

Louis: “State attenti alla mia macchina. E non sporcatela.”
Harry: -sorridendo- “Si Louis, tranquillo.”

Niall mi abbracciò.

Niall: -sussurrando- “Non fate cazzate.”

Alzai gli occhi al cielo e gli baciai velocemente la guancia.
Quando finì il momento dei saluti prendemmo le nostre valigie e le caricammo in macchina.
Salimmo in macchina e, con i finestrini completamente abbassati, iniziò il nostro “viaggio”.
Con “No Cars Go” degli Arcade Fire come sottofondo, la strada scorreva sotto di noi.

Effie: “Dove stiamo andando?”
Harry: “Lo vedrai.”

Una cosa che amavo di Harry era il suo modo di guidare. Il volante scivolava tra le sue mani forti, i suoi occhi verdi erano concentrati sulla strada e la concentrazione lo portava a mordicchiarsi il labbro inferiore. Ero completamente e follemente innamorata di lui e su quella strada in una giornata di luglio mi sentivo immortale. Sentivo la vita entrarmi nelle vene e farmi venire i brividi.

Effie: “Sono felice di essere qui con te.”

Mi sorrise di sfuggita per poi riconcentrarsi sulla strada.

Harry: “Anch'io.”

Dopo circa quaranta minuti di viaggio, arrivammo a destinazione. Ci trovavamo esattamente nel nulla. L'unica che caratterizzava quell'ambiente desolato era una collinetta di sabbia.

Effie: “Ehm, ci siamo persi o...”

Alzò gli occhi al cielo ridendo.

Harry: “Seguimi e poi vediamo se cambierai idea.”

Dopo aver acciuffato due asciugamani mi prese per mano e mi condusse sopra la triste collinetta di sabbia.
Quello che ci aspettava in cima era tutt'altro che triste. Per scendere dalla collina c'era una scala un po' malandata che dava su una spiaggetta solitaria in cui non c'era anima viva.
Harry, quando vide il mio sguardo stupito, sorrise compiaciuto. Scendemmo con attenzione la scala e ci sedemmo vicino alla riva.
Poggiai la mia testa sulla sua spalla.

Effie: “Grazie.”
Harry: “E di che?”
Effie: “Di esserci sempre.”

Mi strinse più vicino a sé e mi baciò la testa.

Harry: “Io ci sarò sempre per te. Qualsiasi cosa accada.”

 

LUKE HEMMINGS' POV

Tornai al monolocale che io e Calum avevamo affittato verso le 8. La sua roba non c'era più. A quest'ora doveva essere quasi arrivato a Londra. Soffocai tutti quei pensieri e emozioni fino a quando ne rimase un leggero brusio. Ormai avevo capito il meccanismo. Era come se riuscissi a staccare la spina del mio cuore, della mia testa. E così non provavo più nulla.

Presi la mia giacca, le chiavi della macchina e uscii.
Ero diretto nell'unico posto in cui mi sarei sentito meno vuoto.

 

HARRY'S POV

Il sole stava tramontando e i colori rosati si andavano mischiando nel blu del mare. Il cielo era uno spettacolo di colori ma quello più bello stava accanto a me. Era rannicchiata contro di me e guardava meravigliata il cielo. Con quello sguardo sembrava tornare una bambina, mi faceva sorridere il modo in cui si stupiva facilmente delle cose. La amavo così tanto...

Si girò verso di me e notai i giochi di luce che si formavano sul suo viso man mano che il sole calava. Le presi il viso tra le mani e la baciai. Schiuse le labbra e le nostre lingue si incontrarono. Era strabiliante il modo in cui ogni nostro bacio mi provocava le stesse emozioni del primo.

Effie: “Ti amo.”
Harry: “Anch'io.”

Mi trascinò giù sull'asciugamano sopra di lei. Iniziai ad alzare l'orlo della sua maglietta e ad accarezzare la pelle delicata. Percorsi il profilo arrotondato dei suoi fianchi fino ad arrivare al gancetto del suo reggiseno. Lì mi fermai e la guardai.

Harry: “Sei bellissima.”

Mi sorrise e mi scostò i capelli dalla fronte. Piazzò i suoi bellissimi occhi blu sui miei e mi guardò. E quando mi guardava lo faceva veramente, sentivo che riusciva ad arrivare nei meandri più remoti della mia anima ma non aveva paura. Non aveva paura di quello che poteva trovarci, dei miei scheletri nell'armadio, delle mie storie passate, dei miei ricordi. Lei era forte, molto più forte di me. Tanto forte da riuscire a portare i miei pensieri oltre ai suoi. Ed era così bella...

Poggiai le mie labbra sulle sue questa volta un po' più forte, tanto da farle uscire un sospiro. Le sue mani percorsero il mio petto fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni.

Le tolsi la maglietta e passai una mano sul reggiseno semplice fino a riuscire a sganciarlo. Lei fece la stessa cosa con i miei jeans e io con i suoi pantaloncini, fino a che non rimanemmo nudi sotto il crepuscolo.

Facemmo l'amore sotto le stelle e fu diverso da tutte le altre volte. C'era qualcosa di magico nell'aria, in noi due. Ero felice di stare con lei, ero felice. Mi sdraiai affiancò a lei e poggiò la sua testa sopra il mio petto, com'era solita a fare.

Effie: “Riesco a sentire il tuo cuore così.”
Harry: “Batte allo stesso tempo del tuo.”

Mi prese la mano e me la poggiò sopra il suo, un po' sopra il seno. Ed era così, battevano a tempo. Mi sorrise e io sorrisi a lei. E tutto in quell'istante era perfetto.

 

LUKE HEMMINGS' POV

Il locale era quasi pieno, la gente era stipata nella pista da ballo mentre io me ne stavo seduto al bancone del bar a bere. Era almeno la quinta vodka che bevevo ma non ne avevo abbastanza. Mi si avvicinò una ragazza bionda che sembrava carina.

X: “Ei, vuoi un po' di compagnia?”
Luke: “No. Ti conviene andartene.”

Si finse offesa e si avvicinò al mio orecchio.

X: “Beh se cambi idea...”

Mi fece l'occhiolino e se ne andò. Buttai giù un altro bicchiere e mi buttai in pista. I corpi accaldati mi si strusciavano contro muovendosi a ritmo della musica assordante. Cercai di perdermi nella confusione della mischia ma l'unica cosa che vedevo quando chiudevo gli occhi era il volto di Aleisha. La testa iniziò a farmi male e non riuscivo più a respirare.

Iniziai a spintonare la massa per cercare di uscire da quel bordello ma quando le persone si giravano per vedere chi le stava spingendo riuscivo a vedere solo il suo volto. I suoi capelli biondi, i suoi occhi blu, il suo sorriso innocente.

Perchè se n'è dovuta andare lei? Perché non io?

La testa stava per esplodermi, avevo gli occhi velati di lacrime e quando riuscii ad uscire dalla folla mi fiondai verso l'uscita del locale.

Mi poggiai ad un palo e vomitai nella speranza di riuscire a sentirmi meglio, cosa che non accadde. La situazione peggiorò soltanto. Si avvicinò a me una ragazza con i capelli mori.

X: “Stai bene?”

La sua voce mi arrivava in maniera distorta. La guardai confuso e mi sembrò di vedere ancora una volta il viso di Aleisha.

Luke: “Aleisha?”

Mi strofinai gli occhi e ora la ragazza aveva di nuovo i capelli mori ma quando parlò sentii la voce melodiosa di Aleisha.

X: “Ei hai bisogno di un passaggio?”
Luke: “Ho-ho la mia macchina...”
X: “Non puoi guidare in questo stato!”

Si girò e guardò un gruppo di ragazzi dietro di lei.

X: “Aspetta qui.”

Si allontanò da me. Dopo un altro conato di vomito mi trascinai verso la mia macchina.

È giunta ora di farla finita.

Infilai la chiave e accesi il motore. Mi parve di sentire delle voci che mi chiamavano ma ormai ero partito.

La strada scorreva veloce, troppo veloce. Non riuscivo a seguirla. Le luci mi abbagliavano, mi sembrava di sentire la sua risata e risi anch'io. Era vicina, la stavo per raggiungere. Vedevo il suo volto dappertutto, sentivo la sua voce mentre cantava accompagnata dalla mia chitarra, vedevo i nostri momenti insieme: il nostro primo bacio, la nostra prima volta, i nostri litigi, le nostre risate. E all'improvviso sentii tutto. Fu come una doccia ghiacciata. Le emozioni soppresse mi piombarono addosso violentemente, il cuore mi faceva male. Lo sentivo sgretolarsi. E c'era qualcosa che mi stringeva i polmoni da impedirmi di respirare. E qualcosa che velava il mio sguardo da non farmi vedere. Quando sentii le mie guance bagnate capii che erano lacrime. Non mi importava più, faceva troppo male, volevo farlo smettere. Iniziai ad urlare. E a piangere. E la strada si confondeva con i lampioni, i lampioni con le macchine che mi sfrecciavano accanto, i clacson con le mie urla e i miei singhiozzi, e tutto ciò con i fari di una macchina che mi stava per venire addosso. Tutto si fermò per un istante. Ebbi l'impressione che anche la Terra smise di girare fino a quando non sentii l'impatto. Fino a quando non sentii più nulla se non il buio che mi avvolgeva.

 

EFFIE'S POV

Quando iniziò a fare fresco decidemmo di rivestirci. Avevamo passato una serata fantastica.

Harry: “Vuoi che ti porto in un bellissimo posto?"
Effie: -sorridendo- “Esiste un posto più bello?”

Sorrise anche lui e prendemmo gli asciugamani per poi tornare alla macchina. Prima di salire in macchina mi porse un biglietto. Lo stavo per aprire quando lui mi fermò.

Harry: “Non lo devi leggere ora.”
Effie: “E quando?”
Harry: “Quando saremo arrivati.”
Effie: “Eddaiii ma sono curiosaaa.”

Rise e scosse la testa.

Harry: “Lo sapevo che te lo avrei dovuto dare dopo.”

Feci finta di essermi offesa e salii in macchina. Lui si posizionò nel posto del guidatore e accese il motore.

Mi infilai il biglietto nella tasca della felpa.

Harry: -scherzosamente- “Sei ancora arrabbiata?”
Effie: “Mh, può darsi.”
Harry: “Quindi non lo posso avere un bacio?”

Lo guardai male e poi sorrisi.

Effie: “Tu giochi sporco Styles, non è valido.”

Mi sorrise e io poggiai le mia labbra sulle sue e ci baciammo.

La strada era praticamente deserta a parte qualche macchina che stranamente ci sfrecciava accanto. Avevamo messo la nostra canzone preferita e la stavamo cantando quando lui mi prese la mano e portò le nostre mani intrecciate sulla leva del cambio, per cambiare marcia.

Mi guardò di sfuggita e mi sorrise.

Sorrisi a mia volta.

Effie: “Ti amo.”
Harry: “Ti amo anch'io.”

Non avevo mai amato nessuno come amavo Harry. Io e lui eravamo fatti per stare insieme, ogni giorno che passavo al suo fianco me ne convincevo sempre di più.

La luna piena splendeva alta nel cielo sopra di noi, illuminando la strada in una maniera splendidamente inquietante. Sembrava che la felicità che provavo in quel momento non potesse finire mai. Ma mi sbagliavo. Tutto finisce. E me ne resi conto quando una macchina spuntò dal nulla e l'ultima cosa vidi fu il corpo di Harry che si buttava sopra il mio per proteggermi, prima che l'oscurità ci avvolgesse.

 

 

  
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