Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: blackings    02/01/2015    3 recensioni
Dal capitolo 8:
«Scorpius, sconvolto dal racconto, non sapeva che fare: non aveva mai visto il padre così apparentemente fragile e impotente, e penava per lui come per le ragazze.
“Cosa possiamo fare?” chiese quando l’uomo si fu ripreso e, rindossata la sua maschera di padre autorevole e imperturbabile Malfoy, si andò a versare il terzo cicchetto di whisky.
“Non possiamo fare nulla, Scorpius”
“Ma ci dev’essere qualcosa che risolva tutto! Padre, dovete aiutarle! Dobbiamo aiutarle!” gridò scattando in piedi e afferrando il braccio del padre. Draco, sconvolto, gli tirò uno schiaffò in pieno viso, facendolo retrocedere. Il ragazzo stava quasi per barcollare e cadere a terra, quando il padre lo afferrò e lo strinse a sé. Che cosa stava facendo? Allontanava persino suo figlio, che gli chiedeva aiuto non per sé, ma per le sue sorelle? L’immagine di una Hermione Granger torturata gli attraversò la mente, e non riuscì a reprimere le lacrime. Reprimeva persino suo figlio, pur sapendo che presto gli sarebbe rimasto solo lui.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 14: “Avrei fatto meglio a scegliere lui”
 
 
 
Il corpo di Scorpius, fino ad allora immobile, ebbe un violento fremito, come se avesse preso la scossa, e si accasciò al suolo contorcendosi in uno scatto di epilessia.
“SCORPIUS! SCORPIUS!” gridò Astoria accovacciandosi accanto a lui tentando di calmarlo.
Finite incantatem!” gridò Harry Potter sguainando la bacchetta, tentando, invano, di ribaltare l’incantesimo.
Hermione, paralizzata, fissava il ragazzo che si contorceva per terra con la bava alla bocca. Lo vide urlare per il dolore con una voce disumana e, in un attimo, spegnersi. Il salone sprofondò in un silenzio di tomba. Scorpius sembrava, in tutto e per tutto, morto.
“È-è morto?” chiese Agnes alzandosi in piedi a fatica con le lacrime agli occhi.
“Non saprei, tesoro” rispose Astoria alzandosi e cingendo le spalle della figlia con un braccio.
“Bisogna avvertire Malfoy” proclamò Harry guardando con uno sguardo pieno di sottintesi Hermione.
“NONONO!” inveì Ron scattando in piedi “NO CHE NON ANDRAI A PARLARE CON QUELLO DA SOLA!”
“Ron, ma sei diventato pazzo? Scorpius potrebbe essere morto o potrebbe morire da un momento all’altro!”
“Non me ne fotte un cazzo di quel lurido Malfoy! Sono riuscito a strapparti a un destino crudele con uno di loro anni fa, e non voglio che tu ricaschi come una buttanella nella braccia di quel despota platinato! Hai scelto me, Hermione, e sei mia moglie!”
“Sai che ti dico, quello è stato il mio sbaglio, AVER SCELTO TE! AVREI FATTO MEGLIO A SCEGLIERE LUI!” gridò Hermione liberandosi dalla stretta del marito che la strattonava per un braccio e correndo su per le scale. Ricordava bene quella casa, nonostante ci fosse stata solo da prigioniera, ricordava i suoi angoli bui e le sue alte porte di ebano. Ricordava gli arazzi argentei e i tappeti neri, i grandi pilastri di marmo bianco e il soffitto finemente affrescato. Ricordava gli odori dolci e intensi, così come riconobbe il profumo di Draco quando giunse, alla cieca, davanti a una porta in fondo al corridoio del primo piano. Tabacco, alcool e menta piperita. Appoggiò la fronte del legno, sussurrando al padrone di casa di uscire. Il legno sapeva di cioccolato, lo stesso cioccolato che una notte di tanti anni prima era giunto nella sua camera di caposcuola Grifondoro incartato in una confezione verdeargentea. Dio, quanto aveva amato quel ragazzo, e quante poche occasioni aveva avuto per dimostrarglielo.
“Draco…” sussurrò di nuovo bussando dolcemente.
“Hermione, vattene, non voglio farti del male”
“Non puoi farmi del male, lo sai”
“Non hai visto quello che ho fatto a Scorpius? Potrei farlo anche a te!”
“Draco, non ho più diciassette anni, ed è stato proprio in questa casa che sono stata cruciata, se ricordi bene. Posso entrare, dunque, nella stanza del padrone” sapeva di stare toccando un tasto dolente, e che Draco ne avrebbe sofferto, ma non aveva altra scelta: per quanto buono e comprensivo quell’uomo potesse essere, era pur sempre un Serpeverde e, come tale, testardo e orgoglioso.
L’uscio si schiuse e apparve il mezzo viso di Draco. Le sue lunghe ciglia bionde sfioravano le guance mentre fissava il pavimento.
“Cosa ti dice che non potrebbe riaccadere?”
“Stavolta nella stanza del padrone ci sei tu, e non tuo padre”
Risposta esatta. Draco spalancò la porta e accolse Hermione tra le sue braccia, avvolgendola nel suo odore di tabacco, menta, alcool e cioccolato. La baciò con passione e le sue labbra sapevano di miele come la prima volta, quella notte di tanti anni prima. La prese in braccio e la fece sedere galantemente sul bordo del letto, continuando a baciarla. Fu Hermione, come sempre, a fermarlo, prendendo dolcemente le distanze.
“Ho visto ciò che hai fatto” gli disse con sguardo allo stesso tempo severo e comprensivo.
Draco cercò di fuggire il suo sguardo, ma non ci riuscì: “Odio essere come lui” rispose, e bastò.
In quella frase Hermione rivide l’adolescenza violata di Draco, privato degli affetti familiari e succube di un padre troppo rigoroso e da un carattere troppo corrispondente ai sani principi dei Serpeverde e dei Mangiamorte. Rivide il ragazzo contorto per terra dal dolore della maledizione cruciatus, rivide le frustate sulla sua schiena bianca. Rivide sé stessa a sanargli le ferite. Rivide Bellatrix che gli chiedeva se Harry fosse Harry, e lui negare, e subirne le conseguenze. Rivide lo sguardo lacrimoso che aveva mentre cruciava suo figlio, e fu questo a spingerla, una volta per tutte, a dire la frase che Draco voleva sentire da quando era diventato padre: “Tu non sei come lui”.
Si fissarono per un tempo che parve loro infinito. Avrebbero voluto raccontarsi tutto quello che era successo in quei ventiquattro anni di lontananza, ma preferirono tacere e assaporare quel silenzio carico di significato: i loro sguardi parlarono per loro.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: blackings