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Autore: hyuga girl    02/01/2015    2 recensioni
Ho scritto questa fic per celebrare il compleanno del mio personaggio preferito in assoluto, la dolce Hinata Hyuga.
"Le vecchie costruzioni avevano lasciato il posto ad alti grattacieli scintillanti, e lei si sentiva così, aveva un nuovo animo e un nuovo carattere che avevano finalmente spazzato via quella timidezza che per anni l’aveva resa insicura"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve, ecco il secondo di questa fic, doveva essere una one shot, ma mi sto facendo prendere la mano!
Volevo ringraziare chi l'ha già aggiunta alle preferite, alle seguite e chi ha recensito il primo capitolo. Spero che questo non vi deluda.



La mattina seguente Hinata aveva passato gran parte del tempo al telefono con la sorella minore Hanabi, che aveva chiamato per sapere come fossero andate le ripetizioni il giorno prima. Potete ben immaginare la reazione della ragazza quando venne a sapere di Naruto. All’ora di pranzo si era praticamente auto invitata a casa di Hinata, sfidando da sola la pioggia battente, solo per convincerla a sfoggiare ogni arma di seduzione per conquistare il ragazzo.
“Allora, ti ho comprato un po’ di cose carine che potrai mettere stasera” disse sventolandole delle grosse buste davanti al naso.
“No Hanabi. Viene qui solo per poter superare l’esame. E poi non ho alcuna intenzione di vestirmi come una…una poco di buono.” Hinata arrossì, quando prese una maglia di pizzo che lasciava davvero ben poco spazio all’immaginazione.
“Oh Hinata, ti prego non fartelo scappare anche questa volta.”
Hinata non le rispose. Si limitò a sospirare e fissare il paesaggio rigato dalla pioggia. Le due sorelle pranzarono insieme, poi Hanabi andò via, raccomandandosi caldamente con la sorella maggiore di non sprecare quella seconda opportunità che le si era presentata.
Visto che mancava ancora un’ora decise di farsi una doccia. L’acqua calda l’aiutò a pensare e a rilassarsi. Forse sua sorella aveva ragione, forse si era negata troppe cose in quei tre anni. Fu così che decise di indossare un semplice vestito azzurro e di acconciare i capelli con una morbida treccia laterale.
Alle 16 in punto il campanello suonò. Il cuore di Hinata cominciò a battere all’impazzata. Tremante abbassò la maniglia e in quel momento il sole entrò in casa sua.
Con un inchino e un ingresso teatrale Naruto varcò la porta.
“Buon pomeriggio prof! Sono pronto per un intenso pomeriggio di studio.”
La ragazza fece una risatina. “Oggi studiamo in sala da pranzo, ho acceso la stufa a legna, sta iniziando a far freddo.”
“Va benissimo”.
I due ragazzi continuarono la sessione di studio, Hinata spiegava pazientemente e  Naruto prendeva affannosamente appunti.  Continuarono anche dopo che il sole fu tramontato, quando il rumore di tuono squarciò il silenzio.
La casa piombò nell’oscurità.
“Hinata…”
Si era alzata e si era messa a frugare nella credenza.
“Aspetta Naruto. Dovrei avere una lampada a gas. Si infatti, eccola qui…”
Hinata accese la lampada e la posò al centro del tavolino. Una debole luce gialla illuminò i volti dei due ragazzi che sedevano l’uno di fronte all’altra.
 “Credo che la nostra seduta di studio sia rinviata prof” disse Naruto chiudendo tutti i libri.
“Già… per fortuna che abbiamo praticamente finito. Ci sentiamo domani per sapere come va l’esame. Ce l’hai domani pomeriggio giusto?” Hinata però era profondamente rattristata.
“Di cosa stai parlando? Non ho alcuna intenzione di andare via”
“Cosa?”
Naruto vide chiaramente il rossore diffondersi sul volto di Hinata, anche alla tenue luce della lampada.
“Non posso lasciarti da sola finché non torna l’elettricità.”
Hinata abbassò lo sguardo commossa. Forse sua sorella aveva ragione. Forse le si era davvero quella seconda occasione per poter cambiare la sua vita.
“Ti ringrazio moltissimo Naruto…Ti va un tè caldo? Che gusto vuoi?”
“Molto volentieri Hinata, grazie. Un semplice tè verde andrà benissimo”
Dopo dieci minuti erano pronte due belle tazze fumanti.
“Grazie mille, Hinata. Allora, raccontami un po’ di te. Cosa hai fatto negli ultimi tre anni?”
“Niente di così emozionante. Ho passato la maggior parte del tempo a studiare. Nel tempo libero ho frequentato un corso di autodifesa.”
“Ma davvero? Come mai?” chiese il ragazzo sinceramente stupito.
“Beh, la prima volta che ho provato a difendere qualcuno non è andata esattamente bene.”
Naruto ancora se lo ricordava. Cinque anni erano passati, ma l’immagine di Hinata che lo proteggeva era ancora vivida nella sua mente. Stava discutendo nel cortile della sua scuola con dei ragazzi dell’ultimo anno, che per sbaglio aveva urtato. Il ragazzo più alto aveva cominciato a picchiarlo, quando intervenne Hinata.
“Non devi più toccare Naruto!”
“Hinata, vattene via!Ti picchierà!” L’aveva supplicata.
“No, non m’importa. Non posso stare ferma a guardare mentre sei in difficoltà! Non lo sopporto.”
“Ma perché? Hinata, vai via finché sei in tempo!”
“Perché io ti amo Naruto.”
Poi il ragazzo aveva picchiato anche lei, e ne erano usciti entrambi con molti lividi.
“Hinata….io non ti ho ancora ringraziato per quella volta. Sei stata fenomenale, dico davvero. Sei una ragazza strepitosa”  disse lui facendole l’occhiolino. Il volto di Hinata aveva attraversato ogni sfumatura di rosso. La serata stava prendendo una piega inaspettata.
 “E che mi dici del ragazzo nella foto? E’ il tuo fidanzato?”
Hinata aveva sgranato  gli occhi, guardando intensamente quelli del ragazzo che aveva di fronte. Alla luce delle candele qul blu era ancora più profondo e magnetico. Se li avesse guardati ancora ne sarebbe stata risucchiata. Era rimasta sorpresa dal fatto che proprio lui le avesse fatto quella domanda.
“Io credevo che potesse esserci una possibilità.”
“Credevi?”
“Già… vedi…lui è l’assistente del mio relatore. Mi ha aiutato a scrivere la tesi. Si è dimostrato molto interessato, e io stavo passando un periodo difficile a causa dello stress per la laurea. Lui mi è stato molto vicino, mi faceva sentire importante. Ci sono anche uscita. Da altre colleghe che facevano la tesi col mio relatore ho saputo che faceva così con tutte. Mi è crollato il mondo addosso”
“Oh Hinata, mi dispiace. Ecco perché in quella foto sei così triste”
“Non sono riuscita a godermi il giorno più importante della mia vita. Pensa che quella che hai visto è l’unica foto che sono riuscita a farmi quel giorno. Mi sono sentita solo una pedina. E’ per questo che sono tornata. Mi ha cercata molte volte da quando sono qui.”
“Ma tu lo ami?”
“Cosa? No, assolutamente.  Sono innamorata, è vero, ma non di lui.”
Queste parole colpirono Naruto come una lama in pieno petto. Possibile che tutto quel tempo quella dolce ragazza che aveva di fronte lo avesse amato incondizionatamente?
“Ora parlami di te invece.” Disse Hinata, stringendo la sua tazza tra le dita per scaldarsi.
“Beh, non è che ci sia molto da dire. Finito il liceo il mio patrigno è morto, quindi ho dovuto mettermi a lavorare per un’anno intero. E’ per questo che sono indietro con gli esami. Tempo per le ragazze non ne ho trovato. In realtà non ho trovato una ragazza interessante. ”
“Mi dispiace per il tuo patrigno. Me lo ricordo Jiraiya. Era una brava persona”
Nel poggiarla, ad Hinata scivolò per terra la tazza, rompendosi.  Le mani dei due ragazzi si erano sfiorate nel tentativo di recuperarla, ma ormai ne rimanevano solo dei cocci e poche gocce di tè scuro sul pavimento.  I loro visi erano pericolosamente vicini. Hinata poteva sentire il caldo respiro di Naruto infrangersi sul suo naso freddo.
“Peccato per la tazza…” disse lui.
“Ne comprerò una nuova.” Sussurrò lei.
Erano sempre più vicini, quando improvvisamente l’elettricità ritornò.
“Credo che tu debba andare Naruto. Domani pomeriggio hai l’esame non vorrei farti fare tardi proprio stasera.”  Disse Hinata con un sospiro.
“Sì, credo sia meglio. Ti faccio sapere come va, ok? A domani, Hinata.”
 “Buonanotte Naruto.”
Hinata accompagnò Naruto alla porta. Lo guardò sparire giù per le scale e chiuse la porta. Se solo la luce fosse tornata un secondo più tardi, cosa sarebbe successo? Fu con la testa che le girava e con il cuore in tempesta che si addormentò, pregando per la buona riuscita dell’esame di Naruto.
 
 
 
  
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