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Autore: Angy_wrigtlove    02/01/2015    2 recensioni
Hermione Granger, sapeva quello che voleva. Sapeva dove voleva arrivare, lei puntava in alto. Puntava al Ministero, a crearsi un posto all’interno del sistema politico del suo mondo, quello magico. E per farlo, avrebbe dovuto conseguire i M.A.G.O. con il massimo dei voti. Ce l’avrebbe fatta? Certo, dopotutto lei era Hermione Granger, aveva salvato il mondo magico, e contribuito alla ricostruzione del disastrato castello di Hogwarts dopo la notte del 2 maggio dell’anno precedente.
E' un nuovo inizio per tutti. Per Hermione, Ginny, Neville e tanti altri. Sono cresciuti e dovranno fare i conti con l'età adulta e le scelte importanti che si presentano nella vita di ognuno di loro.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno dopo Hermione era rigenerata, la colazione era stata tranquilla, quasi silenziosa. Evidentemente in molti avevano fatto le ore piccole, e diversi ragazzi erano con il muso lungo sul piatto di cereali. Lei invece era fresca e sveglia. Stava leggendo le prime pagine del libro di Difesa Contro le Arti oscure, anche se quel giorno avrebbe avuto solo la lezione di Trasfigurazione e Pozioni con il solito Lumacorno. Un po’ sciupato dall’ultima volta che l’aveva visto, non aveva più la panciona che si ricordava dal sesto anno. Ma era come sempre sorridente. Bevve tutto in un sorso il suo succo di zucca e poi si avviò verso l’uscita salutando alcuni ragazzi, e sorridendo agli studenti del primo anno che la guardavano come se fosse un supereroe. Si sentiva un po’ a disagio, si aspettava che da un momento all’altro le avrebbero chiesto di fare l’autografo su uno dei libri di scuola, ma per fortuna nessuno le fece una richiesta simile.
Mentre usciva incontrò un’alquanto stanca e sbadigliante Ginny.
<< Ginny, ma a che diavolo di ora sei andata a dormire? >> chiese divertita la riccia.
<< Lascia stare Herm, Lavanda non la smetteva di raccontare la sua estate. Mi sarebbe piaciuto addormentarmi e lasciarla blaterare, invece non ci sono riuscita. Ha proprio una voce insopportabile quella ragazza. >>
<< Ah, mi dispiace.. io ho dormito proprio bene. >>
<< Brutta… TU, ospitami nel tuo letto ti prego!! Non è giusto che tu abbia una stanza ed un bagno tutto per te! >> disse imbronciata la rossa, quasi sbattendo i piedi come una bambina.
<< Non le ho decise io le regole. Evidentemente i Capiscuola li mettono in stanze singole per non disturbare gli altri compagni durante i turni lunghi. >>
<< Prometto che non mi lamenterò mai se torni tardi, ma ti prego fammi dormire con te. >>
Hermione scosse la testa sorridendo, e spingendo delicatamente l’amica oltre l’ingresso della Sala Grande. Si diresse verso l’aula di Trasfigurazione.
 
***
 
Era un bella giornata, e nel pomeriggio lei e Ginny decisero di studiare nel grande parco, poco lontano dalla prima lezione di volo tenuta da un alquanto nervoso Fred. Lo salutarono con la mano, e poi Ginny imitò un bambino che cade dalla scopa e si fa male. Il gemello rispose con un gestaccio e poi si girò verso l’ondata di ragazzini concitati che stava arrivando.
<< Sarei proprio curiosa di sentire cosa dice. >> disse Ginny ridacchiando.
<< Sarà sicuramente un bravo insegnante. Anche se la serietà rimarrà sempre la solita. Spero non decida di farli volare già alla prima lezione. >> Hermione guardò un ultima volta verso Fred, e poi torno con il naso sui libri di Difesa Contro le Arti Oscure.
Si aspettava un programma molto più avanzato per il settimo anno, ma magari Oliver avrebbe deciso di non seguire proprio tutto il libro, e avrebbe insegnato qualcosa in più. Ginny invece stava studiando incantesimi.
<< Sembra difficile Incantesimi quest’anno. Probabilmente il professor Filius, da noi pretende qualcosa in più. >>
<< Probabile. Quest’anno dovrebbe insegnarci gli incantesimi di protezione avanzati. Spero di non annoiarmi. >>
<< Sai che chiederà a te tutte le volte di dimostrare qualche incantesimo? Harry e Ron mi hanno sempre detto che fin dal primo anno sei stata la preferita di Filius. >>
<< Spero di no, non voglio mettermi in mostra! >>
<< Dov’è finita la So – Tutto – Io – Granger? >> intervenne una voce maschile a pochi passi da loro.
Entrambe le ragazze si girarono verso la voce, che avevano riconosciuto immediatamente. Tagliente e monotono come sempre. Ma meno altezzosa forse?
<< Malfoy, non te l’hanno insegnato che non si origlia? >> disse acida Ginny.
<< A dire il vero, sarebbe stato impossibile non sentirvi dato che le vostre acute vocine arrivano fino a quella quercia. >> la schernì lui, sedendosi con molta eleganza di fronte a loro.
Ginny ed Hermione si guardarono sconcertate, e poi guardarono lui.
<< Posso sedermi con voi? >> chiese lui, senza guardarle davvero in faccia.
<< Certo… >> rispose incerta Hermione, tornando a sfogliare il libro. E così fece anche Ginny.
Calò il silenzio, un silenzio imbarazzante e carico di aspettative. Qualcuno avrebbe parlato? Sperava che Ginny non dicesse nulla di cattivo, o che Malfoy non fosse lì per scatenare un litigio. Senza farsi notare, la riccia guardò verso Draco che stava studiando anche lui un libro di pozioni. Si soffermò sui lunghi capelli biondi, che evidentemente si stava facendo crescere. Li teneva dietro le orecchie. La pelle diafana e le grandi mani affusolate tenevano il libro come se fosse fatto di cristallo. Le gambe incrociate ed un’espressione concentrata. Cosa aveva di diverso? Una serpe come lui non si sarebbe mai seduta con loro, per nessuno motivo. Neanche se fosse stato obbligato da Silente in persona, lui avrebbe fatto in modo di non sedersi a meno di dieci metri da loro.
Tornò a guardare il suo libro.
Ginny si era alzata, e dopo essersi scossa le foglie di dosso, ed essersi sgranchita con ben poca femminilità andò nella direzione del fratello.
<< Ginny, non vorrai interrompere una lezione vero? >>
<< Certo che no, mi avvicino solo per sentire cosa dice. E fare le boccacce ai ragazzini del primo anno. >> le sorrise compiaciuta la rossa.
<< Rettifico Ginny, non vorrai andare alla prima lezione di tuo fratello, che non è di certo una cima in serietà e disturbarlo? >>
<< Se la metti proprio così allora me ne starò in silenzio al limitare della zona. >> la rossa le fece una boccaccia, e senza aspettare una risposta dall’amica aumentò il passo.
Hermione scosse la testa e guardò verso il lago assorta nei suoi pensieri. Quasi dimentica che a poco più di due passi da lei sedeva il Re delle Serpi. Avrebbe voluto essere con Ron ed Harry in quel momento, magari aiutarli nei compiti, o solo scherzare con loro sui due nuovi insegnanti. Farsi abbracciare da Ron, e sentire il suo profumo. Che gli ricordava sempre quello del mare, della crema solare che spalmi appena arrivi in spiaggia e del sole che scalda le membra. Ron era il suo sole, e a lei mancava già moltissimo. Solo quella mattina gli aveva mandato una lettera, e sperava che al massimo il giorno dopo, Leotordo sarebbe planato sul tavolo dei Grifondoro, per lasciarle una lettera dal ragazzo che ama. Con la coda dell’occhio vide Malfoy muoversi e cambiare posizione. Si mise su un fianco, continuando a leggere.
<< Malfoy.. >> disse lei incerta, quasi a bassa voce. Forse sperava di non venir sentita.
<< Granger.. >> rispose lui, abbassando leggermente il libro per permettergli di guardarla in faccia.
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Lui alzò un sopracciglio sconcertato dopo questa domanda. Perché le interessava? Sembrava una domanda così normale, eppure detta da lei era quasi impossibile da credere. Si rivolgevano la parola come se nulla fosse?
<< Mi piacerebbe fare il Pozionista, o il Medimago. >> rispose vago, cercando di capire quale sarebbe stata la risposta della ragazza.
<< In effetti sei più bravo di me in Pozioni. Potresti diventare bravo. >>
Stavano davvero avendo una conversazione normale lei e Draco? Cioè, Draco Malfoy?
<< Sì, hai ragione. Ma non so che futuro potrò avere. I Mangiamorte non sono ben visti in società attualmente. Basti vedere qui ad Hogwarts. Penso che tu e la Weasley siate state le uniche a rivolgermi la parola fino ad ora. >> disse lui con una punta d’amarezza, tornando a guardare il libro, senza leggere nulla. Era solo una scusa per non guardarla in volto. Non voleva fare la vittima, il suo non era certo vittimismo.
<< Mi dispiace Dra.. Malfoy. Non deve essere certo facile per te, affrontare questa situazione. Però sei Caposcuola. Non penso che la McGranitt ti abbia assegnato quest’incarico così a caso. >>
<< Magari gli faccio solo pena.. – rise nervoso – o semplicemente.. non lo so Granger. Non me l’aspettavo nemmeno io, quando ho visto la spilla nella busta della lettera son rimasto impietrito. >>
<< L’esatto contrario della mia reazione allora.. >> gli sorrise lei incoraggiante.
Lui rispose con un lieve sorriso tirato << Sta notte hai il turno Granger? >>
<< Sì, per tutta questa settimana. Ho chiesto una tabella dei turni a Minerva, e siamo in turno io e te tutta questa settimana, e la prossima toccherà a Corvonero e Tassorosso. Non mi aspettavo che mettesse Susan Ossas come Caposcuola dei Tassorosso. Mi sembra un po’ tarda quella ragazza. >>
<< Che cattiveria da dire Granger, da te proprio non me l’aspettavo. >> la canzonò Malfoy, con una finta faccia di disgusto.
<< Non ho detto che è sicuramente una ritardata.. ho detto che non sembra la strega più.. >>
<< Più brillante della sua età? >> completò la frase Draco.
<< Più sveglia, volevo dire.. più sveglia Malfoy! >> alzò gli occhi al cielo e poi lo guardò negli occhi. Occhi di ghiaccio, occhi spenti.
Cosa gli era successo? Si ricordava perfettamente il momento in cui si schierò dalla parte di Voldemort. Il momento in cui tutti pensavano che ormai Harry fosse morto e che la guerra sarebbe stata persa. Si ricorda di come lui volesse rimanere dalla parte dei buoni. Di come Lucius e Narcissa lo incitarono a venire da loro. Assurdo.
<< Allora ci si vede in giro Granger.. e, uhm grazie per non avermi mandato via prima. >> si alzò e senza aspettare il saluto della Grifondoro si avviò verso il castello con un passo elegante ed austero.
<< Ciao.. >> mormorò lei al vento.
Anche lei si alzò, e raggiunse Ginny che rideva insieme al fratello. Le lezioni erano ufficialmente terminate per quel giorno. E ora Fred era decisamente più sollevato rispetto a prima.
<< Allora professor Weasley, come è andata? >> disse Hermione.
<< Nessun braccio rotto per ora, ma neanche un ragazzo che al primo “SU” sia riuscito a far salire la scopa. Quest’anno nessun giocatore del primo anno in squadra! Potremmo sempre contare sulla signorina Granger come nuova battitrice? >> rise malefico sotto i baffi ammiccando all’indirizzo della sorella.
Hermione boccheggiò un paio di volte e poi tirò il libro contro la spalla del gemello. I due fratelli risero ad un Hermione imbronciata.
<< Smettetela voi due! Speravo almeno di essermi liberata dei maschi Weasley una volta per tutte, e invece mi ritrovo due dei componenti più pazzi della famiglia. Per Merlino cosa devo aver fatto di male? >>
<< Pensa se ci fosse stato anche Ron.. saresti impazzita. >> disse Fred sorridendo.
<< Oh no fratellone.. non l’avremmo vista neanche per sbaglio. Sarebbero stati impegnati tutto il giorno a sbaciucchiarsi. >> Ginny disse questa frase tra un bacio e l’altro mandato all’aria.
Fred a questa risposta perse il sorriso mormorando qualcosa che nessuna delle due capì, ma non fecero realmente caso alla sua reazione.
<< Beh, professor Weasley, noi dobbiamo tornare in Sala Comune. ARRIVEDERLA! >>  disse Hermione facendogli l’occhiolino, trascinandosi dietro la rossa.
Fred rimase al campo, raccogliendo grazie alla magia le scope e portandosele dietro per sistemarle nel piccolo magazzino debito al materiale per le sue lezioni. Diede un ultimo sguardo alle due ragazze soffermandosi sulla riccia.  
 
Intanto le ragazze si dirigevano con calma verso la Sala Grande. Ormai era quasi ora di cena, e sarebbero rimaste a chiacchierare fra di loro fino all’ora del servizio.
<< Allora? Hai parlato con il furetto? >> le chiese la rossa a bassa voce mentre si sedevano sulle panche.
<< Abbiamo scambiato qualche parola, sulle nostre intenzioni per il futuro. È strano Malfoy. >> scosse la testa con un’espressione che lasciava trapelare tutto il suo sconcerto.
<< Strano? Da quando una serpe, rettifico scusa, LA serpe chiede di sedersi con noi? Una “lurida mezzosangue” e una piattola? >>
<< Forse si sente, solo. Anzi, senza dubbio è così. Mi ha detto che siamo le uniche persone nel corpo studenti che gli hanno rivolto la parola. >>
<< Magari se lo merita.. >> disse la rossa guardando verso il tavolo dei Serpeverde cercando di intravedere il biondo. Ma niente, ancora c’erano pochi studenti.
<< Non dire così! A me dispiace per lui. È passato più di un anno ormai, certo i Mangiamorte non sono i benvenuti nella società, ma tutti conosciamo la sua storia. Se fosse stato colpevole ora sarebbe ad Azkaban con suo padre. E la McGranitt non lo avrebbe sicuramente ammesso a scuola, e fatto Caposcuola. >>
<< Forse hai ragione, ma sei anni di insulti e bastardaggine non fanno di lui una persona buona. >>
<< Bastardaggine? Ginny, è cresciuto in modo diverso da noi. >>
<< Lo stai davvero difendendo Hermione? >> l’amica era basita.
<< Non lo sto difendendo Ginny, so quello che ha fatto e che mi ha fatto. Ma è un nuovo anno, in un periodo diverso da prima della guerra. C’è la pace, e ora lui è dalla parte di chi deve essere discriminato ed isolato. E sappiamo come ci si sente. Non voglio essere cattiva con lui. >>
<< Ma lui lo è stato.. >>
<< Beh, Ginny, io non sono Draco Malfoy, e per quanto possa essersi comportato da stronzo con me, io non mi abbasserò al suo livello. E se possibile cercherò di aiutarlo! >>
La discussione si era fatta più animata, e nessuna delle due rispose più. Gli studenti iniziarono a prendere i posti. E Ginny doveva fare il giro fra i ragazzi del primo e del secondo anno per ricordare l’appuntamento per i provini da battitore e portiere. Quest’anno era il capitano ufficiale dei Grifondoro, e doveva preoccuparsi di reclutare nuovi giocatori e ricordare alla squadra ufficiale gli orari degli allenamenti. La riccia  scambiò qualche parola con Dean Thomas e Neville. Seamus quell’anno non avrebbe frequentato. Era in addestramento con Ron ed Harry e quindi i due ragazzi erano sempre insieme. Si scambiarono idee sulle nuove lezioni, e cercavano di immaginarsi come sarebbe stata la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure il giorno dopo.
 Hermione si alzò prima degli altri, per potersi fare una doccia e cambiarsi prima di iniziare il turno. Lesse ancora qualche pagina del libro consigliato da Baston mentre saliva le scale e percorreva la strada per il dormitorio a memoria. Aspettò che i prefetti le riferissero che in Sala Comune e nel loro giro era stato tutto tranquillo, e dopo aver fatto le solite raccomandazioni agli studenti del primo e del secondo anno di non fare tardi uscì dal ritratto. Le luci nei corridoi erano ancora accese. Dopotutto non era sera inoltrata e agli studenti del sesto e del settimo anno era permesso girare ancora qualche minuto. Ma era tutto deserto.
<< Calma piatta eh Granger? >> Marcus Stanlov comparve da dietro l’angolo.
<< Stanlov, non dovresti essere ancora in giro. Se non erro sei del quinto anno. >>
<< Certo. Stavo appunto tornando al dormitorio, ero rimasto in biblioteca a studiare per un tema di pozioni. Buon turno. >> le sorrise affabile mostrando un bel sorriso luminoso.
<< Certo.. uhm grazie. >> rispose Hermione.
Era sconcertata da questo nuovo arrivo nella casa di Grifondoro. Ancora non aveva nominato Viktor, ma si chiedeva come facesse a conoscere così bene la lingua inglese, tanto da non sentire un filo di accento nel suo parlare.
Trovava strano che i corridoi fossero così silenziosi e desolati. Era abituata a sentir parlare dai Capiscuola precedenti di coppie infiltrate ovunque, soprattutto nel bagno dei prefetti. Ormai tutti conoscevano la parola segreta, e tutti andavano lì a fare un bagno. Forse era stata cambiata. Lei comunque non ne sapeva nulla, o con la ricostruzione del castello era stato tolto. La Stanza delle Necessità c’era ancora? Dopo tutto era il castello a decidere, faceva parte della sua magia. Magari, se fosse andata al settimo piano l’avrebbe scoperto. Controllò due volte il corridoio del terzo piano, e poi prese le scale. Sperava di non cambiare troppo spesso le rampe. Per quanto conoscesse bene il castello, aveva ancora paura di perdersi.
Illuminava il cammino con la luce della bacchetta. Doveva essere mezzanotte quando raggiunse il settimo piano perché la campana nella torre di Astronomia, suonò dodici volte. Ancora un’ora e il suo turno sarebbe terminato.
 
Draco, dalla parte opposta del castello stava controllando i sotterranei, e il giardino. Faceva freddo fuori, ma guardare la luna e sentire l’aria fresca che gli accarezzava il volto lo faceva sentire meglio. Chiuse gli occhi ed inspirò a fondo. Era stata una giornata pesante per lui. Nella Sala Comune tutti si giravano al suo passaggio, e si zittivano per ricominciare a bisbigliare.
Continuava a sentire frasi come “..chissà se si vede il Marchio Nero”  oppure “..avrà ucciso qualcuno? Qualcuno degli studenti?”  lui, per quanto potesse risultare indifferente ed altezzoso all’esterno, dentro moriva ogni volta. Gli sguardi anche degli studenti del primo anno, lo facevano sentire un verme schifoso. Non solo tra i Serpeverde, che si aspettava fossero più cordiali, ma anche tra gli studenti delle altre casate erano risultati tutti ostili. Tutti i suoi amici, Blaise soprattutto Blaise si stavano specializzando in qualche lavoro che non comportasse il conseguimento dei M.A.G.O. Tutti avevano un patrimonio di famiglia, lui aveva perso tutto con la guerra. Suo padre rinchiuso ad Azkaban, nessuna entrata. Zero, ma ovviamente e per fortuna della sua situazione economica non lo sapeva nessuno. Sarebbe stato deriso il doppio, e proprio non ne aveva bisogno.
L’unico momento di pace in quella giornata era stata la lettura delle pagine del nuovo libro di Pozioni seduto vicino alla Granger. Non sapeva se l’avrebbe accettato, se l’avrebbe respinto. Ma, tentar non nuoce giusto?
Scosse la testa, e rientrò nel castello scosso da un brivido. Era appena passata la mezzanotte, e anche se mancava solo un’ora alla fine del turno decise di fare un ultimo giro per il castello, senza tornare a sorvegliare i sotterranei.
Vagava per il secondo piano controllando dietro gli arazzi, e negli sgabuzzini delle scope. Si aspettava che fosse tutto molto più noioso. In giro non c’era nessuno da rimproverare. Neanche ragazzi del sesto o del settimo anno. Nessuno. Strano!
<< Malfoy? >>
Draco, con i riflessi pronti puntò la bacchetta verso la voce che proveniva dal buio.
<< Chi c’è? >>  nella voce della serpe si potevano sentire note di agitazione.
<< Ehi ehi, calma. Sono Weasley!  Abbassa la bacchetta. >>
<< Professor Weasley.. mi scusi non l’avevo riconosciuta. >> disse Draco avvicinando la bacchetta a se per illuminare lo spazio circostante.
Ci fu un attimo di silenzio, e poi una risata a stento trattenuta.
<< Scusa Malfoy, come mi hai chiamato? >>
<< Professor Weasley. >> disse lui con innocenza, ma dentro di se stava alzando gli occhi.
Il rosso scoppiò a ridere, di gusto. Giusto per contegno non si buttò a terra. Malfoy lo guardava con un’espressione eloquente. Aspettando che finisse di ridere.
<< Scusa Malfoy, ma proprio non mi aspettavo di esser chiamato così da te. – finalmente si ricompose, ma un sorriso aleggiava ancora sul suo volto – stavo controllando i corridoi. Hai visto Hermione in giro per caso? >>
<< No, ho controllato i sotterranei e il giardino esterno. Credo che controlli il terzo ed il quarto piano. >>
<< Beh, dovreste controllare insieme i corridoi. >> consigliò Fred guardando attentamente la reazione della serpe.
<< Ne parlerò con lei, e se vorrà ci organizzeremo per fare i turni insieme. Non so quanto ne sarà felice. >>
<< Già.. beh allora ci si vede Malfoy! >> Fred lo superò e continuò a camminare.
<< Già.. uhm.. Weasley. >>
Draco lo imitò andando dalla parte opposta. E anche Fred, continuò il suo giro di ispezione. Per tutta quella settimana avrebbe dovuto girare la notte per il castello almeno fino alle due. Poi avrebbe avuto una settimana di riposo dandosi il cambio con Oliver. Oliver, che non era cascato nel suo tranello e aveva buttato i Pasticcetti Svenevoli proprio davanti al gemello che ne era rimasto scocciato.
“..questa volta hai vinto tu Baston, ma sappi che ti torturerò tutto il maledetto anno!” risero insieme dopo questa frase che non suonava tanto come una minaccia ma più come una battuta ed entrambi si congedarono.
 
 
 
Al settimo piano c’era calma piatta. Sapeva perfettamente dove trovare l’ingresso della Stanza delle Necessità.
Si aspettava di trovarsi davanti ad un grande arazzo dopo aver svoltato l’angolo. E invece c’era un grande quadro che raffigurava tutti i caduti in guerra, che dormivano. Colin, Percy e altri.. Severus, e poi una bellissima coppia che dormiva abbracciata, Tonks e Lupin. Quasi le cedettero le ginocchia alla vista del quadro. Nessuno ne aveva parlato, nessuno evidentemente sapeva. C’era poco da vedere al settimo piano dopotutto. Con la ricostruzione del castello, l’ingresso per la torre di Astronomia era stato spostato e non era permesso girare per quel piano. Alcune zone ancora erano in fase di ristrutturazione, almeno, questa era la scusa che la preside aveva usato per avvertire gli studenti di non girare in quell’area del castello.
Si sedette a gambe incrociate davanti al quadro con le lacrime agli occhi. Sarebbe sicuramente tornata il giorno dopo, di giorno per salutare i suoi amici. I ragazzi che erano caduti in guerra, che erano stati uccisi dall’esercito di Voldemort. Colin aveva un sorriso sereno mentre dormiva, nessuno si aspettava di vederlo combattere quella notte. Nessuno si era aspettato di vederlo morto nella Sala Grande. E Percy, Percy che aveva sacrificato la sua vita per salvare il fratello. Durante l’esplosione e la caduta del muro, Percy era riuscito a spostare Fred, rimanendo schiacciato sotto una grande porzione di pietra. All’inizio avevano creduto morto anche il gemello, ma rinvenne anche se i segni indelebili dell’incidente gli rimasero impressi sia sul volto che nel cuore.
Hermione, si alzò e asciugandosi una silenziosa lacrima tornò sui suoi passi. Decise di non raccontare nulla a Ginny, e di prendere in disparte solo Fred e dirgli del quadro. A meno che già non sapesse dell’esistenza del dipinto. Neanche pensò alla Stanza delle Necessità con la storia del quadro.
Ormai era nel letto, e il sonno la prese subito. Doveva parlare con Fred, fu questo il suo ultimo pensiero.
   
 
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