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Autore: Regina_Guerriera    02/01/2015    1 recensioni
E’ vero nella vita trattiamo male chi ci tratta bene , trascuriamo chi per noi sarebbe disposto a far di tutto e in amicizia abbiamo tante prove di queste avvenimenti. Ma alcune amicizie e alcuni amori anche se affrontano questi periodi saranno sempre in grado di cavarsela e in un modo o nell’altro di uscire dal tunnel buio nel quale si sono andati ad infilare.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I giorni della settimana passavano lenti ed io ero sempre più riluttante a fare amicizia all’interno di quella scuola, finalmente era sabato avrei potuto riposarmi di più dato che non avevo scuola e invece no ! Non so perché ma il mio corpo, il mio cervello avevano prestabilito un orario e puntualmente alle 6:30 balzavo giù da letto, quella mattina riuscii a rimanere fino alle 8:00 cercando di riaddormentarmi ma poi mi dovetti alzare.
Uscii dalla mia camera strofinandomi l’occhio destro (ho il brutto vizio di non struccarmi la sera quando so che l’indomani sono a casa), la nuova casa in Florida era su due piani la mia stanza era al secondo piano insieme a quelle di Mike e dei miei genitori, prima di scendere giù in cucina girai tra le stanze per vedere se ero in compagnia di qualcuno ma niente.. scesi le scale ancora frastornata dal sonno attraversai il soggiorno e arrivai in cucina, andai verso il frigorifero lo aprii e lo fissai per circa due minuti cercando qualcosa con cui fare colazione fino a quando la spremuta di arancia e qualche merenda fresca si materializzarono davanti ai miei occhi, li presi e mi sedetti in uno dei cinque sgabelli della penisola “ le case americane sono belle “ pensai hanno un’architettura imponente con grossi archi e seminterrati in Argentina non si trovano molto spesso queste case.
Dopo essermi riempita la pancia tornai su per farmi una bella doccia calda, posai il telefono in bagno e via sotto la doccia. Lavata e vestita con una tuta comodissima dai pantaloni larghi neri e una felpa abbinata altrettanto larga ero la persona più comoda al mondo, iniziai a sistemare il resto delle cose che erano rimaste dentro gli scatoloni fino a quando arrivai a due scatoloni che credevo o almeno avrei voluto credere di aver dimenticato a Buenos Aires, uno era pieno di foto di quando ero piccola con la mia famiglia..quando ancora avevo una famiglia. Quando ero piccola non era questo il rapporto che avevo con i miei genitori e con Mike loro lavoravano di meno avevano due bambini piccoli stavano molto tempo a casa o almeno si riuscivano ad alternare un giorno rimaneva con noi papà e l’altro mamma, ma è da quando più o meno che ho 14 anni che non li vedo più si può dire una volta la sera se riescono a ritornare abbastanza presto da trovarci svegli, Mike è cambiato tantissimo da quando loro non sono più presenti prima era un ragazzino dolcissimo sorridente e ora..? quel sorriso spontaneo è scomparso per lasciar posto a un ragazzo chiuso in se stesso che dedica tutta la sua vita allo sport, al nuoto, bhe non c’è da meravigliarsi con due genitori così assenti e quando sono presenti è un litigio continuo per ogni singola cosa, quando sono presenti pretendono di comandarci e fare da genitori quando il resto della settimana non gliene può fregar di meno. Con Mike su per giù ho buon rapporto se ci tocca coprirci a vicenda lo facciamo ma anche tra di noi abbiamo i nostri momenti di tensione soprattutto quando l’ho scoperto con brutte compagnie.
Posate le foto dentro un cassetto abbastanza nascoste aprii l’altro scatolone non l’avessi mai fatto.  Trovai all’interno altre foto questa volta delle mie gare di nuoto e tutte le medaglie, presi la foto più bella e la medaglia dell’ultima gara e mi sedetti sul letto con le spalle appoggiate al muro ripercorrendo all’interno della mia mente quel brutto giorno il 6 Maggio avevo appena fatto 16 anni avevo una carriera promettente come nuotatrice fino a quando durante gli allenamenti iniziai a sentire un fastidio al petto, non gli diedi molta importanza per dei mesi fino a quando dopo un allenamento svenni.. per fortuna caddi in acqua e Mike ( che ci allenavamo insieme ma in due corsie diverse ) mi prese e mi portò subito in ospedale era piccolo non sapeva guidare ma per amor di salvarmi prese la mia macchina e mi portò con se all’ospedale dove lavoravano mamma e papà. Arrivammo la ( tutto raccontato da Mike ) e mi misero subito sul lettino arrivarono i miei genitori dato che li avevano avvertiti e inizia a riprendere conoscenza e dopo una seria di esami scoprirono che avevo un problema alla valvola del cuore, all’inizio non riuscii a capire la gravità della cosa fino a che non mi dissero che se avessi nuotato ancora avrei potuto stare molto male. Esplose un confusione tale all’interno della mia testa che non capii più niente ricordo solo che affondai il viso rigato dalle lacrime nella spalla di Mike che mi abbracciò forte, e da li iniziai a cambiare, cambiò il mio carattere, cambiai io, iniziai a costruire una corazza attorno a me che ancora ora è solida.
 
   
 
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