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Autore: Lilu_wolf    02/01/2015    3 recensioni
(Prologo all'interno)
Come tutte le avventure, questa storia parla di una normalità dietro la quale si cela la magia.
E l'amicizia più forte che ci sia... Ma questa volta i protagonisti hanno la possibilità di scegliere.
DAL TESTO
-Sei uno di loro, vero?- silenzio, silenzio, silenzio.
-Si- disse alla fine. Una sorta di brivido mi trapassò la schiena.
-E cosa sei in grado di fare- domandai, avvicinandomi.
Lui si sporse verso di me
-Molto più di quanto immagini- sussurrò
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: una di Loro

Varcammo il portone centenario, ed entrammo in una stretta galleria, illuminata solo da torce. Procedemmo sempre correndo, fino ad una sala enorme. dal tetto irradiava la luce solare, che illuminava una sala tutt'altro che antica, dal pavimento rivestito di marmo, ed adibita a vera e propria  sala d'aspetto. C'era una slot machine malandata, un jukebox, alcuni divani, e leggermente nascosto dai rampicanti che scendevano dal cono di luce, c'era un piano bar. Appunto al bar, stava una ragazza, intenta a lucidare un bicchiere. aveva forme generose, pelle cinerea (ma a quanto pare era una caratteristica degli Elios) e una cascata di lisci capelli biondi le scendeva per la schiena, terminando all'altezza della vita. Aveva occhi castano rossastri, anzi, sembravano proprio rossi, ed una spruzzata di lentiggini.
-Sheyra dammi qualcosa di forte- borbottò Ares. La bionda sorrise
-Ragazzi, siete tornati! Aspettate che avverta Maya, ha continuato a borbottare per tutto l'addestramento, si vedeva che per una volta era preoccupata! Vado..- ma le parole le morirono in gola, quando mi fissò
-Lei?- domandò con un brusco cenno del capo
-Lei è Virginia- disse Ares, parandosi di fronte a me  - Una nuova Elios-
-Cosa!?- esclamò Sheyra, quasi schifata -Non ci possono essere nuovi Elios. E' passato troppo poco tempo!-
-E invece lei riesce a vedere. Cosa credi che sia?- domandò Ares
-Una spia, forse- rispose acida
-No, non è possibile. Mi sono imbattuto in lei per caso- sbottò Xavier
-Non essere stupido, lupo. Sai bene che le umane hanno un ascendente particolare su di te-
-Falla finita, succhiasangue- Sheyra emise una sorta di ringhio, ed anche dalla gola di Xavier, mentre sotto la sua maglietta, vidi qualcosa brillare. Anche sul collo di Sheyra, brillò  un tatuaggio rosso scuro , somigliante ad un forcone tondeggiante e rovesciato. Ares mi prese per una mano, mettendosi davanti a me per proteggermi, nel caso fosse scoppiata una rissa
-Meglio che tu stia dietro di me, rossa- sorrise. Ma i due non fecero in tempo ad attaccare, perché qualcosa li interruppe. Veloce, così veloce che non la vidi arrivare, una figura si frappose tra i due litiganti.
-Cosa succede qui? Cos’è questo frastuono?!- I miei occhi misero a fuoco una giovane ispanica. Anche lei, in quanto a fisico, non aveva nulla da invidiare alla bionda. Il corpo della donna infatti era molto allenato, come lasciavano intendere le braccia scattanti, le gambe snelle, e il ventre piatto. Aveva una matassa di lunghi ricci, tenuti legati in una mezza coda, occhi piccoli , ma non per questo meno scintillanti, color carbone, ed una carnagione finalmente più scura degli altri. Vestiva di nero, aveva un corpetto color pece, allacciato sulla schiena, e un pantalone da allenamento del medesimo colore. Aveva anche dei polsini neri, ed una cintura dalla quale pendevano numerose armi. Sembrava più grande degli altri, e più importante. La bionda abbassò lo sguardo, riluttante.
-Maya.. – bisbigliò Sheyra, ma non fece in tempo a terminare la frase, che Maya mi individuò
-Lei è..?- chiese bruscamente ad Ares e Xavier “Siamo a due!” pensai intimorita. Quelle persone potevano uccidermi da un momento all’altro, e lo sapevo. In quel momento udii uno scalpiccio sempre più rumoroso. Ci voltammo verso uno dei corridoi che partivano dalla sala, e dopo poco, una decina di ragazzi entrarono nella sala
-Cosa succede?- domandò una ragazza dai capelli castano chiarissimi, con ciocche bianche tra la chioma, e occhi verdi così chiari da sembrare trasparenti.
-Sono tornati i ragazzi?- a parlare era stato un ragazzo dai tratti orientali, con i capelli corti e neri, e occhi a mandorla dello stesso colore. Mi sorpresi, perché nessuno dimostrava più di diciotto anni, o forse diciannove. Il più piccolo sembrava avere tredici anni,  ed era un ragazzino dalla pelle abbronzata, capelli scuri come gli occhi. Ci studiammo con interesse, prima che una ragazza mi distraesse
-Chi è lei?- Era una ragazza graziosa, dai capelli castani, quasi biondi, ed occhi di un incantevole blu
-Chiras, lei è Virginia- disse Xavier.
-Una nuova Elios- alle parole di Ares scoppiò il caos. Tutti si misero a parlare, le voci si sovrapponevano, e scoppiò una rissa tra Ares e la bionda Sheyra. In quella confusione, il ragazzino venne a presentarsi
-Ehi, io sono Kint. Tranquilla, ti abituerai presto- sorrise complice
-Basta!- gridò Maya. In quel silenzio, la voce di Sheyra risuonò come un colpo di cannone
-E Lays?- il silenzio ci schiacciò.
-L-lei è rimasta lì, per proteggerci. Stava fronteggiando uno stormo di Megere, ma poi la porta si è chiusa- mormorò Ares. Ci furono tre secondi di silenzio assordante
-E voi l’avete abbandonata!?- urlò la bionda, rovesciando un pesante divano con un solo gesto.
- La mia migliore amica!-
-Sheyra- Xavier le bloccò il braccio, e lei tentò di liberarsi dalla stretta, ma inutilmente
- Non l’avrei mai lasciata andare, se avessi saputo che non poteva farcela. Siamo compagni, e dovresti imparare a fidarti di chi ti circonda- la mollò bruscamente, e lei scattò all’indietro, guardandolo con odio. Sembrava volesse ucciderlo da un momento all’altro.
-Ora basta. Bisogna chiamare i Guardiani, e far decidere a loro. Dopo manderemo una squadra a recuperare Lays. Virginia.. ti chiami così? Seguimi- disse l’ispanica, e si incamminò a passo svelto lungo un corridoio. Osservai Ares e Xavier. Non li avevo lasciati un momento, loro erano il mio punto di riferimento, e l’idea di proseguire da sola, mi terrorizzava
-Ehi, rossa, va tutto bene- esclamò Ares, abbracciandomi.
-Ti raggiungiamo il prima possibile- annuii, e poi seguii Maya lungo il corridoio alla mia destra
-Quanti anni hai?- domandò lei, senza voltarsi
-Sedici-
-Compiuti il..?-
-Due giorni fa- sospirai. Praticamente poche ore prima il mio più grande problema era il wifi. In una manciata di ore la mia vita era stata sconvolta. I nostri passi risuonavano nel buio della grotta.
-Dove andiamo?- domandai, curiosa
-Adesso stiamo andando dai Saggi. Sono cinque, e piuttosto anziani, per cui comandano gli insegnanti e i ragazzi di Helia. Helia è una città, e da questa il tempio prende il nome. Ma ti spiegheranno tutto loro- disse, arrestandosi di botto. C’era una grossa porta, dove era disegnato un sole, con dentro uno di quegli strani simboli
-Cos’è?- chiesi, indicando la porta
-Non ti è concesso saperlo- la donna afferrò una spada sottile che teneva legata alla cintura, e percorse con la lama una linea retta, tracciata proprio al centro della porta. La retta sembrò riempirsi lentamente di uno strano liquido dorato. Poi una voce tuonò
–Pedaggio accettato- Maya annuì, e spalancò la gigantesca porta con facilità. La sala era molto semplice vi era un grosso tavolo in pietra, dove individuai cinque sagome. Maya si inginocchiò sul pavimento di terra umida, e così feci anche io, intimata da una sua occhiata
-Saggi Maestri che vegliate su di noi- mormorò la donna, ma uno dei Saggi la interruppe. In quell’istante mi accorsi che avevano tutti dei lunghi mantelli di colore diverso. Questo aveva un mantello rosso. 
-Maya, tu hai dimostrato grande senno in questi anni. Quanti sono?-
-Duecentosettantacinque. Non molti, considerando la media dei ragazzi che alleno-  mormorò sommessamente.
-Quando sei Elios, l’età non conta. Tu dovresti saperlo meglio di tutti- Disse una seconda voce. Questa era più altera, e sembrava una voce femminile, che proveniva da una sagoma col mantello giallo zafferano.
-S-si. Avete ragione. Comunque ho ritenuto saggio portarvi questo caso, al quale non so trovare risposta- sospirò, facendo un passo di lato, in modo da mostrarmi.
-Lei è Virginia. Xavier l’ha portata qui perché presuppone che sia una di noi. Ma credo non sia possibile. Voglio dire, Theodore e James sono appena vent’anni, che..- non riuscì a finire la frase, perché fu soffocata da un singulto. Spostò la faccia di lato, come se le avessero dato uno schiaffo.
-Sappiamo bene che la loro perdita ti ha turbato. Ha turbato tutti noi- la consolò una figura dal mantello blu
-Potrei sapere cosa sta succedendo? Io sono qui perché mio fratello Nico, è stato rapito- mi decisi ad esclamare. Maya si voltò sconvolta verso di me
-Non puoi parlare in questo modo ai saggi!- esclamò
-Basta, Maya. Ormai è passato troppo tempo da quando eravamo assetati di potere, e pretendevamo il rispetto dei mortali. Ti chiami Virginia, non è così?- a parlare fu l’ultimo dei saggi. Aveva il mantello bianco come la neve, bardato d’oro. Sembrava quello più autorevole. Mi feci avanti, superando Maya
-Si- dissi
-Bene. Come stai?- restai colpita. Nessuno aveva chiesto come stavo. Nessuno si era preoccupato delle mie ferite interne.
-Come se qualcuno si fosse divertito a distruggere un puzzle che costruivo da quando sono nata. Come se lo avesse rovesciato. Mio fratello è scomparso. Ho lottato contro i più disparati tipi di mostri. E adesso, Lays forse è morta. Sono a pezzi, insomma. E a lei come va?- dissi schiettamente, infilandomi le mani nelle tasche dei pantaloni.
-Bene, grazie. Lays ti ha curata bene, vedo. Ma sarai condotta in infermeria al più presto. Poi verremo a trovarti- in quel momento avvertii una fitta allo stomaco, e le caviglie che chissà come avevano retto persino alla corsa nel tempio, cedettero definitivamente. Barcollai, ma Maya fu lesta a prendermi
-La porterò in infermeria. Con permesso- sussurrò, trascinandomi fuori. Mi portò in una serie di cunicoli, e s’infilò in una stanzetta con le piastrelle bianche, e le lampade al neon. Una fila di lettini si stagliava sulla destra, mentre dei separé erano posati sulla sinistra. C’era una porta che conduceva ad un bagno, e un’altra che fungeva da laboratorio. In quel momento c’era solo una ragazza, che stava sostituendo le bende di Ares
-Andiamo Is, non ho bisogno di cure! Sono forte, io!- esclamò Ares in quel momento, facendo una posa statuaria ridicola, facendo scoppiare a ridere la ragazza. L’avevo notata anche prima. Aveva una treccia castana, con delle ciocche bianche ma mi accorsi di aver preso un abbaglio. I suoi occhi non erano verdi, bensì di colore diverso. Il primo era verde quasi trasparente, mentre il secondo castano molto chiaro, e la carnagione rosata. Scoppiò a ridere, spintonando il riccio
-Andiamo, Res, come diamine faccio a curarti, se fai il cretino?!- 
-Isyer- la chiamò Maya. La ragazza si voltò di scatto
-Coach.. oh, mio dio, la ragazza!- esclamò, precipitandosi verso di noi. Fui adagiata su di un lettino, e Isyer incominciò la visita. Fu molto diverso dall’intervento di Lays. Isyer curò magistralmente l’infezione, e poi fece un incantesimo sulle mie caviglie.
-Guariranno tra poco, ma dovrai stare ferma per un po’- sorrise -Forse è il caso di andare a chiamare i Saggi, non trova Coach?-  Maya scosse la testa
-Loro sanno quando è il momento di venire-
Il momento arrivò di pomeriggio. Dopo avermi lasciato alle cure di Isyer, Maya andò a chiamare una certa Alexia. I ragazzi si accalcarono alle porte dell’infermeria, sommergendomi di domande, ma Isyer li cacciò tutti. Sembrava una ninfa dei boschi. Si muoveva aggraziata, come se stesse danzando, e rideva spesso. Nel pomeriggio, dunque, cinque individui con mantelli  di colore diverso vennero a bussare alla porta dell’infermeria. Sembravano terribilmente fuori dal loro contesto. Alla luce del sole (che filtrava da una finestra dell’infermeria) potei notare che i loro mantelli erano logori e antichi. Qualcuno sembrava non camminare normalmente. In tutto calcolai che dovevano essere tre uomini, dal mantello rosso, blu e bianco, e due donne, quelle dal mantello giallo e viola. Isyer corse a prendere delle sedie, ma loro la congedarono rapidamente. Ares li guardava da sotto le lenzuola. Io mi eressi sul cuscino, e li fronteggiai con lo sguardo. Parlò quello col mantello blu
-Dicci ciò che vuoi sapere, Virginia-
-Ogni cosa- esclamai –chi siete voi, perché sono stata portata qui, cosa c’entriamo io e mio fratello, chi sono gli Elios. Cosa sta accadendo, perché riesco a vedere cose che gli altri non vedono- dissi tutto d’un fiato. I saggi mi guardavano in silenzio. Quella col mantello viola fece per parlare
-Sei confusa, forse.. – iniziò a dire, ma Mantello bianco la bloccò
-No, Ezira. Lei ne ha il diritto- mormorò. Lentamente si tolse il cappuccio, ed io trattenni un grido.
Il suo viso era per metà umano, aveva la faccia normale di un vecchietto, fatta eccezione per la pupilla nera, molto scura. Ma l’altra metà era come carbonizzata. Scaglie color ossidiana la ricoprivano, brillando alla luce del sole, e l’orbita era completamente bianca. Guardando con più attenzione avrei potuto vedere l’iride pressoché trasparente fissarmi. L’orecchio nero era appuntito e somigliante a quello di un elfo. Fece un cenno alle due donne, ed entrambe lasciarono cadere i mantelli al suolo. Anche loro erano anziane. La prima, quella col mantello viola, era bionda, con i capelli legati in una crocchia. All’altezza della spalla, partiva una patina verde e irregolare, che proseguiva con  un braccio verde, dalle quattro dita lunghe, e unghie incredibilmente affilate. Il quinto dito somigliava a quello dei cani, ed era posizionato poco sopra il polso. I suoi occhi erano rosa, e incredibilmente chiari.. Mantello giallo, invece, era rossa. Aveva i capelli rosso fuoco, incredibilmente doppi, che si contorcevano  nell’aria, intrecciati tra loro. Alla fine di ogni gruppo di capelli, vi era una pupilla che osservava intorno freneticamente. I suoi, di occhi, erano cuciti. Dall’attaccatura dei capelli, fino alle sottili sopracciglia, aveva delle sottili vene color rame intrecciate tra loro. Ero terrorizzata, ma mi bloccai quando gli occhi si puntarono su di me. Non sarei riuscita a spiccare parola. Faticosamente passai lo sguardo verso gli ultimi due. Mantello blu lasciò cadere il cappuccio, guardandomi con gli occhi trasparenti e azzurri. Aveva un paio di corna ricurve, che si intrecciavano in alto. Pensavo che fosse il più normale, ma poi si alzò la maglietta, e potei osservare i viticci che si avvolgevano davanti ad un vero e proprio foro all’altezza del cuore, dove brillava qualcosa di rosso. Quando mantello rosso si tolse il mantello, e vidi le sue gambe, rosso fuoco, ricoperte di venature, dentro le quali scorreva un liquido, che immaginai essere sangue, e i piedi rossi e tozzi, quasi non restai sorpresa. Con uno sforzo di volontà mi costrinsi a guardare Faccia-di-Demone, alzando un sopracciglio
-Mi chiamo Andrej. Io e i miei compagni eravamo Luciferi. I Luciferi sono degli immortali che tu conosci come Angeli. Non so di quale religione tu sia, ma noi eravamo creature alate, dalla vita eterna. Vivevamo oltre i cieli, oltre le nubi, oltre Helia. Helia è la città del Sole. Devi sapere, che c’è un mondo nascosto al resto degli umani. Un tempo la fascia terrestre era una, e umani e creature sovrannaturali crescevano insieme. Ma gli umani, di gran lunga numerosi, suscitavano l’invidia di molti. Stavano prendendo il sopravvento, espandendosi rapidamente. Avevano costruito in gran parte delle terre, colonizzando, e distruggendo, quasi tutto- Mantello Giallo, interruppe Andrej, per spiegare meglio
- Prima, tutto il mondo che conosci, era come il mondo Nascosto. Immagina montagne fiere, che svettano contro il cielo, isole volanti, con bellissime cascate che scendono da esse, unendosi ai fiumi, e creando laghi che scorrono nelle piccole cittadine. E poi, città bizzarre, castelli colossali, costruiti sopra abissi, deserti immensi costeggiati dai fiumi, boschi rigogliosi, e prati mossi dalla brezza. Un Eden senza fine- raccontò con aria sognante, prima che mantello blu parlasse
-Scoppiò una guerra. Una guerra che coinvolse anche noi creature Alate, che dormivamo nel mondo dei cieli, ed eravamo stati per lungo tempo amministratori della pace. Il nostro popolo fu corrotto. Decise di affermare la supremazia, e fece cose delle quali ci vergogniamo ancora adesso, dopo duemila anni. Nuovi elementi che nascevano, venivano plasmati al fine di distruggere tutto ciò che per loro era imperfetto-
-Dopo poco noi cercammo di opporci, e di lavorare dall’interno, ma  fummo scoperti. Le ali ci furono tagliate, e fummo scaraventati giù dai cieli. Per farci riconoscere da tutti, la nostra pelle perfetta venne marchiata. Noi siamo i primi demoni. Gli umani pensarono che eravamo i veri nemici, e cercarono di distruggerci. Eravamo dieci, all’inizio. Tre di noi si suicidarono, e due furono uccisi. Noi ci salvammo, perché il Sole ascoltò le nostre preghiere. Il Sole controlla tutto. È la stella che ci ha dato la vita, e molti dei nostri miti, raccontano che  Il Giustiziere Del Sistema, viva in esso. Lui è il vero angelo. Il sole mandò un segno, una scia che solo noi potevamo vedere. Ci condusse da dodici valorosi guerrieri, disseminati in ere diverse. Loro potevano scegliere cosa diventare, grazie a questa enorme forza che il sole ci aveva dato. Xavier, Lays, Sheyra, Kint, Chiras, Isyer, Idris, Alisia, Ares, Tikuzeco, Theodore e James- dopo mantello rosso, fu il turno di Mantello Viola
-Gli Elios, i guerrieri della luce, Scelti direttamente dal Sole. Custodi del bene e del male. Combatterono numerose battaglie, riuscendo a sbaragliare le file nemiche. Dotati di incredibili poteri, hanno ristabilito un equilibrio. Ma, circa cinquant’anni fa, gli Alati hanno scelto un capo. Noi avevamo un’assemblea formata da dieci membri all’inizio, e le decisioni venivano prese dal popolo Alato. Ma il dittatore che è salito al potere è un grande stratega, ed un individuo assetato di sangue. La battaglia è ricominciata, più aspra di prima. Ma, per la prima volta, un Elios è morto. Theodore è stato ucciso e James, il suo migliore amico, ha abbandonato gli Elios. Fortunatamente per lui, ha trovato una compagna umana- Mantello Viola si bloccò, guardando Andrej, incerta. Lui scosse il capo
-Permetti..?- chiese, avvicinandosi. Mi scostai immediatamente
-Il mio potere demoniaco, è vedere i ricordi rimossi, e le vite passate della gente. E devo controllare cosa può esserti successo, e perché riesci a vedere le cose- sospirai, poi guardai Ares. Lui mi fece un cenno col capo, come ad incitarmi. Annuii a fatica verso Andrej. Quel tipo cominciava a terrorizzarmi. Lui puntò l’iride bianca  nei miei occhi, e lentamente l’occhio iniziò a diventare interamente nero. Passammo circa trenta secondi a fissarci, poi Andrej si mise una mano sull’occhio, trattenendo un verso di dolore.
-Cosa? Che cosa ha visto?!- chiesi, guardando gli altri. Mantello Bianco alzò il viso verso di me.
-Quello che pensavo di vedere. Tu sei la figlia di James. L’unico essere umano mai generato da un Elios-
-M-ma io ho un fratello- fu l’unica cosa intelligente che mi venne da dire.
-No, tuo fratello è stato adottato. Ma una parte dei tuoi ricordi sono bloccati. Non vi è modo di accedervi-
Boccheggiai
-E dove l’hanno portato?-  I Saggi si guardavano, mormorando tra loro
-Può essere..?-
-Può darsi, si-
-È possibile..-
-Ma perché?-
-COSA!- urlai, con tutto il fiato che avevo in gola –Cosa è possibile!-
I saggi si voltarono verso di me, nel silenzio più totale. Poi parlò mantello blu
-Tuo fratello potrebbe essere stato rapito dal capo degli Alati-
-Per..chè?- ebbi la forza di chiedere
-Per usarlo come sacrificio- rispose mantello blu
-L’unica cosa che è emersa, è che tu sei una Elios- intervenne Ezira
-Accetterai di unirti a noi?- chiese Mantello rosso.
Io osservai il vuoto. Non riuscivo più a percepire nulla
-Andate via-
-Ma, Virginia..- provò Ares
-Andate via, tutti- ripetei, più ad alta voce. Andrej annuì, rimettendosi il cappuccio, e uscendo, seguito dagli altri. La porta si richiuse silenziosamente
-Virginia..-
Non risposi ad Ares. Affondai la testa nel cuscino, e soffocai le mie urla.

 

 

 

 

Ve l’ho detto. Io vi adoro. VI ADORO! Buon anno a tutti :*
Più recensite, più mi motivate, sul serio. E per premio, voilà. Nuovo capitolo! Non è vero, è che QUALCUNO mi ha costretto, ogni riferimento a qualche OC presente nella storia, che voleva ASSOLUTAMENTE vedersi, è PURAMENTE CASUALE.
Io mi divertirò un mondo, quando finirò di pubblicare, e metterò la lista. Anche se intanto fanart, e disegni random sono ben accetti, eh!
Insomma, vi adoro, e questo è un premio (anche se nessuno se ne fregherà, ma okay)

   
 
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