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Autore: Shatzy    15/11/2008    10 recensioni
Una raccolta di 4 capitoli, incentrati sulla famiglia e sui suoi significati.
Shikamaru ha due genitori su cui contare, Temari due fratelli minori. Lui ha una famiglia stabile, lei un po’ meno. Ma insieme?
Spalancò gli occhi, improvvisamente sveglio, e a corto di parole balbettò un “e t-tu ch-che ci fai qui?”
“Colazione” Temari rispose semplicemente, alzando la tazza del caffè. “Che altro si dovrebbe fare in una cucina?”
“Non intendevo questo!” riprese lui, che aveva ritrovato la parola. “Che ci fai tu
qui, in casa mia!”
ShikaTema.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Le ha toccato il sedere

Note: sono stata cattiva, molto. Ma contavo sull’effetto sorpresa.

Dunque, abbiamo detto negli scorsi capitoli che Temari ormai si è ambientata e fa parte a tutti gli effetti della famiglia di Shikamaru. Lui, a sua volta, sente in lei la sua vera famiglia, dato che si amano taaaanto *qui è la fangirl che parla*. Hanno avuto il loro lieto fine.

Bene.

Manca ancora qualcosa però. O meglio, qualcuno

 

 

You make me feel at home

 

 

Capitolo 4- Snack Pause  

 

 

 

“Le ha toccato il sedere!”

“L’ha soltanto sfiorata per sbaglio, non ti agitare.”

“Guarda! L’ha rifatto!” continuò indignato.

“Stanno solo giocando.”

“Ma come fai a restartene così calmo mentre quell’idiota mette le mani addosso a mia sorella?”

“A nostra sorella, Kankuro. Ed è meglio per tutti quanti se faccio finta di non capire” sibilò il minore con fare minaccioso.

Gaara, forse possiamo inventarci qualcosa per farla stare con noi, che dici?”

“Che l’idiota lo capirebbe subito e farebbe una contromossa.”

Ed entrambi guardarono torvi davanti a loro, mentre Shikamaru e Temari scherzavano e ridevano, tra un abbraccio e un bacio.

“Mi sta venendo la nausea” sbottò Kankuro. “Possibile che quei due siano sempre così? Non hanno il minimo contegno!”

Mh.”

“E che bisogno c’è di baciarla di continuo? Non capisco come non le faccia schifo…” continuò indignato. 

Mh.”

“E non fa che abbracciarla! Ma dove vuoi che vada?! La casa è un buco! Non la perde mica se la lascia libera per un attimo!” evidenziò al limite della sopportazione.

Mh.”

“Ora la soffoca…”

Kankuro, smettila di farmi la telecronaca, li vedo con i miei occhi” dichiarò pacato Gaara, mentre il fratello lo scrutava curioso. L’apparenza era la solita, calma ed equilibrata, ma chissà che si agitava nella testa del minore… L’altro poteva quasi giurare che quell’espressione ricordava quella dei bei tempi andati, dove una parola fuori posto equivaleva a uno stupendo stritolamento con la sabbia. Ah, che avrebbe dato per sentire ancora una volta quelle dolci parole di quella tecnica sublime dalla labbra del fratello… Proprio ora, proprio con quel cretino che avevano davanti ai loro occhi.

“Scusa” si limitò a dire con una scrollata di spalle. “Però potrebbero tenerci un po’ in considerazione, siamo a due metri da loro!”

“Saremo almeno a dieci metri.”

“E vabbe’, ma che bisogno c’è di stare appiccicati come se non si vedessero da mesi?”

“Non si vedono da tempo, ti ricordo che l’idiota è di Konoha.”

“Ma Gaara! Non sarai dalla loro parte?!” chiese sconvolto.

“Ovviamente no” sussurrò, scrutandoli minaccioso da lontano.

“Per un attimo mi hai fatto preoccupare…” sospirò di sollievo. “Dobbiamo trovare una soluzione però.”

“Ci sto già pensando…”

“Davvero?”

“L’idiota farà una mossa falsa prima o poi, e quello sarà il mio momento” spiegò calmo.

“Il nostro momento!” si batté una mano sul petto. “Conta pure su di me!” disse, mentre il fratello annuiva.

Non si sarebbero mai abituati a quella situazione, per quanto ormai fosse una cosa di un certo tempo. E nonostante fosse inutile accanirsi così, Kankuro preferiva di gran lunga seguire la sorella fino a Konoha che rimanersene a Suna a immaginare. Aveva sempre pensato che il futuro (molto futuro) fidanzato di Temari sarebbe dovuto essere un ninja esperto e forte, in grado di battere persino lui. E invece… Guardò davanti a sé, notando quel ragazzo, troppo magro, troppo debole, troppo apatico. Decisamente, non andava bene.

Gaara invece aveva imparato a far finta di niente, a ignorare semplicemente la cosa, come se non esistesse (sperando magari che sparisse davvero), ma a volte gli toccava assistere a scenette raccapriccianti come quella che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Per fortuna, le visite del Kazekage nel Paese del Fuoco erano piuttosto rare, o avrebbe rischiato di radere al suolo qualcosa, se lo sentiva. Il problema era che non riusciva a dire di no a sua sorella, e si ritrovava lì, a casa di quel ragazzo totalmente sbagliato per Temari, senza poter alzare un dito – e nemmeno un granello di sabbia.

“Ah! L’ha fatta cadere! Lo dicevo io che era troppo debole!” disse Kankuro, notando la sorella seduta per terra che si teneva la caviglia.

“Io lo ammazzo” sibilò Gaara, scrutando torvo davanti a lui.

“Eh?” sudò freddo l’altro.

“Niente. Andiamo” disse, mentre entrambi si avvicinavano alla coppia, seduta sul prato.

Temari, tutto bene?” domandò preoccupato il fratello più grande, accovacciandosi al suo fianco.

“Sì, sono solo inciampata” rispose tranquilla.

“Tu non inciampi mai” sussurrò Gaara, lanciando un’occhiata al ragazzo seduto accanto a lei. “Ti porto del ghiaccio?” propose però a voce più alta.

“No, non serve” dichiarò, mentre una fitta di dolore le increspava i lineamenti.

“Chiamo un medico!” si allarmò Kankuro.

“Torna qui” lo richiamò lei. “Non è niente di grave. Posso camminare” assicurò, cercando di alzarsi in piedi, ma il dolore alla caviglia la costrinse a tornare seduta.

“Che stavi dicendo?” la prese in giro lui.

“Non dire una sola parola” minacciò, mentre il fratello ridacchiava.

Temari, mi dispiace” si scusò Shikamaru, prendendo la parola.

“Non è colpa tua, non ho fatto caso a dove mettevo i piedi” cercò di tranquillizzarlo, avvicinandosi al suo viso per dargli un bacio.

“Beh, meglio assicurarsi che non sia niente di grave” propose Kankuro, prendendo la sorella per un braccio e allontanandola dall’altro.

“Ti ho detto che sto bene” s’intestardì lei.

“A me non sembra.”

“A me sì.”

Kankuro ha ragione” s’intromise Shikamaru. “Ti porto in casa, almeno” disse, passandole un braccio dietro le spalle.

“Ehi! Che fai? Togli quelle mani da lei!” saltò su.

“Sarà difficile portarla in casa se non la prendo in braccio” rispose pacato, come un dato di fatto.

Lo sbuffo – che doveva essere una risatina sommessa - di Gaara, che aveva assistito a tutta la scena in silenzio, non passò inosservato.

“Che c’è?” chiese leggermente infastidito Shikamaru.

“Niente. Portala pure. Se pensi di farcela…” sibilò sibillino in modo che solo l’altro potesse sentirlo.

Shikamaru arrossì leggermente, prima di raccogliere le energie per lo sforzo di prendere in braccio la ragazza. Certo che il portico di casa sembrava così lontano ora… Il divano del salotto era fuori discussione…

Ma non era il momento di farsi prendere dallo sconforto! Lui ce l’avrebbe fatta, solo per dimostrare a quei due di essere degno della loro sorella. E per Temari, ovvio.

“Cosa?! E’ mia sorella e ci penso io!” s’intromise Kankuro, spostando le braccia dell’altro ragazzo, già avvolte intorno al corpo della fidanzata.

“Vi ho detto che non mi serve!” si lamentò scontrosa Temari, nel frattempo.

Shikamaru intanto fissava Gaara, serio e letale come al solito, con le braccia incrociate sul petto. Quella era una sfida, non ci voleva molto per capirlo. Non ci voleva molto per capire neanche che il rapporto con quelle due teste dure dei fratelli non era proprio quello che si definiva idilliaco.

Kankuro, lascia stare” dichiarò pacato il minore.

“Cosa? Ma perché?” ma bastò fissare gli occhi del fratello per capire che quel leggero scintillio indicava una cosa ben precisa.

Il suo momento. Il loro momento.

Kankuro ghignò mentre si rialzava, allontanandosi dalla sorella e imitando la posizione del fratello, con le braccia incrociate sul petto.

“Perché ci penserà il fidanzato di Temari ad occuparsi di lei” spiegò calmo Gaara, rispondendo al fratello.

E Shikamaru era convinto che quella vaga increspatura del labbro superiore era un ghigno vero e proprio. Deglutì a vuoto, avvicinandosi di nuovo alla ragazza e lanciando uno sguardo al portico.

Troppo lontano.

“Ti ho detto che non ne ho bisogno” riprovò lei, senza perdere le speranze. Ma il ragazzo non la ascoltò nemmeno, alzandola di peso tra le sue braccia e sospirando di sollievo. Bene, la prima parte era andata. C’era una sfida da portare a termine, nessuno poteva intromettersi.

“Sicuro di farcela?” sussurrò Gaara, tagliente, dando un’occhiata alle sue braccia troppo magre.

“Certo. Non è pesante” si vantò, mentre Temari gli sorrideva soddisfatta per il complimento ricevuto e gli passava le braccia intorno al collo, facilitandogli non di poco l’impresa.

Mosse solo un paio di passi, quando: “non ti sforzare, è normale che tu non ce la faccia, hai tre anni meno di lei” dichiarò pacato Gaara. E quel tono poteva tanto sembrare vera preoccupazione nei suoi confronti.

Shikamaru si bloccò. Sapeva cosa significava: non sei alla sua altezza. Un bel ritornello che quei due gli ripetevano da tempo, beh, non a parole, ma quegli sguardi di disprezzo bastavano e avanzavano. “L’età non conta, sono forte abbastanza” ammise, mentre una goccia di sudore rotolava sulla sua fronte, sotto il ghigno divertito dei due.

Mosse qualche altro passo, sempre più vicino al portico. Ma quanto si erano allontanati?

E come era finito in quella situazione, a dimostrare qualcosa a qualcuno? Ma che gliene importava? L’orgoglio non era mai stato il suo forte, bastava lasciare Temari al fratello, che sembrava decisamente muscoloso, così che lui potesse riposarsi a dovere. Insomma, non lo avrebbe mica lasciato per questo, no?

Peccato che quella piccola parte dentro di sé, chiamata dignità, glielo impediva. E il respiro caldo della ragazza sul suo collo non aiutava di certo.

“A Suna non abbiamo sassi che spuntano nei giardini” riprese imperterrito Kankuro, prendendo le parti del fratello e capendo il piano. Fargli fare la figura dell’idiota. Semplice, no?

Tradotto: se Temari fosse rimasta a Suna non si sarebbe fatta male.

Oppure: questo posto fa schifo.

O entrambe, molto probabilmente.

“Se per questo, a Suna non avete nemmeno i giardini” rispose Shikamaru con voce roca, visibilmente affaticato. Dai, mancava poco, solo qualche altro metro alla tanto attesa meta.

Ma come si era cacciato in quella situazione?

“L’ultima volta che ti sei fatta male è stata con quel Genin della tua squadra, vero?” ricordò Gaara, alludendo a ben altro, come capì facilmente Shikamaru. Lei era una Jounin esperta da tempo, al contrario di lui, solo un ragazzino poteva causarle problemi. Proprio come aveva fatto lui

“Uhm, non lo ricordo…” ci pensò su Temari.

Con quella storia dell’età diversa e del grado ninja ci andavano a nozze quei due, era l’argomento più gettonato nei loro discorsi e non facevo altro che rinfacciarglielo. Anche se ormai lui e Temari stavano insieme da tempo. Anche se ormai era Jounin pure lui.

La gelosia fraterna era qualcosa di profondamente radicata e impossibile da estirpare. Il punto era che se voleva continuare a stare con Temari, doveva accettare tutto il pacchetto famiglia. Prendi uno, paghi tre. Con gli interessi a vita e con un mutuo impossibile da spegnere.

E con quell’ironia subdola e quel sarcasmo pesante da sopportare in silenzio.

Adesso mancava solo…

Temari, ti ricordi quel ragazzo, il Jounin che ti cercava l’altra sera? Lo sai che ha completato da solo una missione?” continuò il fratello.

… Il paragone con un altro uomo. Un classico.

“Uhm, davvero? Che bravo” ridacchiò lei.

Shikamaru evitò di rispondere alla provocazione, arrivando con un ultimo sforzo al portico e lasciandovi sedere con dolcezza Temari. Dopo si accasciò anche lui sul legno, respirando velocemente e cercando di rallentare il ritmo del suo cuore. Cavolo, quella vita non era per lui.

I due fratelli nel frattempo si rivolsero uno sguardo eloquente, tra la delusione e la rabbia.

“Però, non me lo aspettavo” lo prese in giro Temari, ridendo.

“Uhm, grazie per la fiducia” rispose lui, espirando a fondo.

“Voi che dite?” chiese rivolta ai fratelli. “E’ stato bravo, vero?” e gli scompigliò i capelli.

“Ah, ma smettila” cercò di allontanarsi.

Intanto Gaara e Kankuro guardavano la scena con sguardo assassino.

“Sì” rispose semplicemente Gaara. “E l’idiota ha battuto il record di lentezza dei dieci metri” sussurrò serio al fratello, che ridacchiò divertito.

Temari, stai meglio?” domandò Shikamaru, togliendosi dall’impaccio di quella situazione, con tutti gli occhi puntati su di lui.

“Sì” sbuffò lei, che non amava tutte quelle attenzioni inutili.

“Perché non vai a prenderle del ghiaccio?” propose Gaara. Se riesci ad alzarti…

Shikamaru sbuffò, poi raccolse le energie e si alzò, dopo aver dato un piccolo bacio alla ragazza davanti agli occhi sgranati di Kankuro, parecchio schifato, e allo sguardo furioso e incredulo di Gaara. Piccola vendetta personale.

Temari lo salutò ancora prima che sparisse dietro la porta scorrevole, si voltò poi verso i fratelli, sorridendo. “Allora, non è poi così male passare qui le giornate, vero?”

Mh. E’ un posto come un altro” si lamentò Kankuro, sedendosi accanto a lei.

“E tu che ne pensi, Gaara?” domandò lei al minore.

Suna è più tranquilla” rispose calmo quest’ultimo, andando ad occupare il posto dall’altro lato della sorella.

“Quindi vi piace, non è vero?” ghignò Temari.

Mh” risposero all’unisono i due, guardando altrove.

“Perché non provate a dare un po’ più di fiducia a Shikamaru? E’ quasi vostro cognato, praticamente!” cercò di convincerli, mentre un lungo brivido freddo di puro terrore salì lungo le schiene dei due ragazzi al suono di quella parola proibita. Cognato.

Parola proibita insieme a matrimonio, bambini, convivere, e da qualche tempo si era aggiunta alla lista anche Shikamaru, ribattezzato in modo simpatico l’idiota. Almeno su qualcosa i due fratelli andavano d’amore e d’accordo. Ovviamente senza che la loro cara sorellina ne fosse a conoscenza.

C-cognato?! Non scherzare! Si è cognati solo se c’è un matrimonio di mezzo!” sbraitò Kankuro, sopra le righe, avendo la nausea solo al pensiero di una parentela con quel tipo. Poi ci pensò su e impallidì. “Non avrete intenzione di sposarvi, spero?!

“Non dirlo nemmeno per scherzo” lo gelò Gaara, dall’alto della sua imperturbabilità.

“Non è in programma” assicurò Temari, sorridendo delle reazioni di gelosia dei fratelli. Non sarebbero cambiati facilmente.

Mh. Ci hai fatto spaventare!” la sgridò bonariamente Kankuro.

“Hai fatto tutto da solo… Non è colpa mia se salti alle conclusioni sbagliate” ammise stringendosi nelle spalle. 

“Guarda che è colpa tua se siamo in questa situazione!”

“Che vuoi dire?”

“Che un gatto di piombo sarebbe stato più agile di te” dichiarò, alludendo alla distorsione.

“Ehi! Ripetilo se ne hai il coraggio!”

“Ho detto che-”

Kankuro, smettila” lo riprese il fratello, lanciandogli un’occhiata del tipo: se l’idiota vi sente urlare tornerà prima del previsto.

E infatti il fratello tacque.

Era bello stare così, tutti e tre seduti su un portico, mentre il sole li scaldava, assorti nei loro pensieri, in silenzio. Era come ritrovare un’armonia pacata, quella che non avevano potuto vivere quando erano bambini, ma che adesso era riuscita finalmente a sbocciare. O almeno, prima che Temari s’innamorasse di quel ragazzo sbagliato per tanti motivi, ma di cui non riusciva proprio a fare a meno. E tanto, Kankuro e Gaara non riuscivano a fare a meno del bel sorriso felice ormai sempre presente sulle labbra della sorella, mentre la gelosia nei suoi confronti e il desiderio di vederla felice si rincorrevano in circolo nei loro cuori.

Ma stare così, immobili e rilassati su quel portico di legno, li rendeva partecipi di una realtà ben più seria e profonda.

Temari preferiva loro, ancora.

Li preferiva a chiunque altro, perché anche se adesso c’era Shikamaru, anche se ormai faceva parte della sua famiglia, loro due erano i suoi fratelli e lo sarebbero rimasti per sempre. Non sarebbe stato possibile cancellare tutto ciò che avevano vissuto a stretto contatto negli anni passati, quel legame inscindibile ormai era consolidato. Erano due amori diversi, su due piani distinti, ma lei non avrebbe mai abbandonato i suoi fratelli per altro. Mai.

Anche se il problema non si era mai posto. Temari non aveva dovuto affrontare nessuna scelta, Shikamaru non glielo aveva permesso, rendendo tutto molto più semplice.

E anche i suoi fratelli non glielo avevano permesso, inconsciamente però. Perché a loro non dispiaceva per niente che la loro sorella si fosse inserita in quella famiglia. Anzi…

Dopo un po’ Kankuro borbottò un: “non ho ancora capito che ci facciamo noi qui…”

“Davvero non l’hai capito?” gli sorrise Temari.

“Eh?”

 

Kankuro, Gaara, la merenda è pronta, venite in casa!”

 

“Ah! E’ ora!” sorrise soddisfatto Kankuro, alzandosi di corsa.

Mh” rispose l’altro, alzandosi in piedi a sua volta e seguendo il fratello.

Yoshino-san, che ci ha preparato di buono, oggi?” chiese il maggiore.

“Una ricetta tipica di Suna, così vi sentirete a casa” dichiarò la donna, ancora sullo stipite della porta scorrevole.

“La ricetta di Temari?” chiese Gaara speranzoso.

“Esatto. Mi ha detto che quel dolce ti piace” evidenziò, mentre l’altro annuiva. “Beh, allora entriamo in casa e assaggiamo come è venuto. E lavatevi le mani prima di mangiare!” li riprese, mentre passava le mani sulle teste di entrambi, anche se più alti di lei, con fare amorevole, da mamma.

Era questo il calore di una famiglia?  

E Temari li vide sparire dietro la porta mentre sorridevano – chi più, chi meno – finalmente tranquilli. Finalmente a casa.

 

“Non è poi così male questo posto, vero?”

 

 

 

Fine

 

 

 

 

Note: è finita, olé XD Ah, dovrei essere triste?

Diciamo che la fic si è conclusa nello scorso capitolo, questo era una piccola pausa di intermezzo (una merenda, appunto XD) con la funzione di epilogo.

Kankuro e Gaara sono stati accennati soltanto nei vari capitoli, ma non potevo non scrivere qualcosa tutto per loro. Mi piacciono singolarmente e li amo insieme, ho un debole enorme per i tre di Suna, credo sia una malattia… XD

Comunque, penso sia più importante scrivere sui fratellini adorabili che su un futuro figlio di Shikamaru e Temari, perché la raccolta è incentrata sulla famiglia ed è più difficile ricreare una famiglia da chi c’è già che con un bambino.

E poi così ho deciso XD

 

Ok, io ho un serio, serissimo problema con Gaara. Lo trovo puccioso. Lo giuro, ci ho provato in tutti i modi, lo vedevo che ammazzava la gente senza ritegno e mi dicevo: “ma guardalo Flà, è un povero pazzo assassino, lascialo al suo destino, che ti importa?”. Poi la scena dopo partiva il flashback strappalacrime di lui bambino e… e… ed era troppo puccioso!!! Sarei entrata nello schermo del pc solo per consolarlo ç___ç come si fa a pensare che sia un pazzo? Povero piccolo… Con quella specie di poncho più grande di lui, e lo zio che ho scoperto per caso che non fosse una zia (oh, ero convinta! O___O), e lui sull’altalena, oddio, mi fa troppa tristezza.

Ok, ho un serio, serissimo problema di schizofrenia, ogni tanto esce questo lato di me, che chiamo semplicemente “sindrome della sorella maggiore”. Ho un fratello di un anno più piccolo, e per me tutti i ragazzi che sono più piccoli di me li vedo per forza di cose come miei fratelli (e ciò comporta anche una serie di atteggiamenti ridicoli “da mamma” XD). Questo che c’entra? Non lo so. Volevo cercare di giustificare Gaara, nel caso lo trovaste OOC, ma non so che ho fatto XD Insomma, è tanto se riesco a immaginarmelo che mette due parole in fila, ma in questo capitolo mi serviva così XD Perdono XD

 

 

Poi, i preferiti aumentano in modo incredibile (O___O) e i commenti diminuiscono XD Ormai è finita, vabbe’, fate come vi pare, non ci sono ulteriori capitoli da aggiornare, mi posso affidare solo alla vostra coscienza.

 

Infine, mi faccio pubblicità da sola, ho aggiunto le risposte ai commenti alla fic Oro blu, la Gaara/Matsuri con cui ho inspiegabilmente vinto il mio primo contest *ricomincia a svolazzare per casa*

Grazie a tutte (_ _)

 

 

Risposte ai commenti:

Vale: sensei! Trovi i cap sempre più familiari? Ma non l’ho fatto apposta né è venuto spontaneo, semplicemente, non credo sia vero XD No, dai, non era mia intenzione, io trovo bello solo il primo XD Ma ho una sensei molto buona e con una pazienza degna di una santa, altrimenti non “capirei così bene i caratteri” come dici tu, se non mi avessi ascoltato così tanto XD Yoshino e Shikaku sono copiati spudoratamente dai miei genitori XD Che a quanto pare sono uguali a tutti gli altri genitori del mondo ^^ No, vabbe’, c’è anche la mia adorazione per Shikaku ^^ (che c’entra ora non lo so, volevo ribadire XD). Non vedo l’ora che sia l’anno prossimo, così torno a Lucca *__* è stato stupendo. E ci siamo riviste ^^ ma tanto non ti liberi di me, mi sono anche trasferita vicino XDDD Un bacio, ciao!

Ps. Tiziano NON mi conquisterà mai XD *canticchia sere nere*

Saffo: anche a me piace cucinare ^^ lo trovo estremamente noioso se è solo per sfamare me stessa, ma cerco sempre di inventare qualcosa di nuovo e variare ogni giorno. Insomma, mi sto trasformando in una casalinga XD Ora inizieremo a scambiarci ricette come due vecchie zitelle XD A parte gli scherzi, sono contenta che ti piaccia il rapporto che ho delineato, anche se non so quanto possa essere vero. Io ci ho provato ^^ E sì, penso che Temari sappia cucinare, almeno il minimo indispensabile. Non ce la vedo a cucinare una torta a 3 piani XD, ma le basi sì. Essere ninja è faticoso, ma me la immagino anche come una buona forchetta XD Ecco, mi è venuta fame XD vado, ciao ^^

Hinakura_thebest: glazie XD sono convinta anche io che presto vedremo qualcosa di simile a questa fic anche nel manga (Kishi me lo deve XD). Intanto ci sono le fic, che in quanto a fantasia non sono affatto male ^^ bah, ancora non ho deciso se maschio o femmina, per il bimbo di Shika e Tem (sì, ormai ne parlo come una cosa certa XD), devo rifletterci XD Grazie un milione di volte del commento, ciao! ^^

clasaru: già, che bella cosa la famiglia… XD con due genitori così a farti da suoceri, poi… Non vedrei l’ora, se fossi in Temari XD Sul fatto della maternità, ci pensavo da un po’ e credo che una raccolta sulla famiglia possa ospitare anche questo argomento. Non so, io sarei traumatizzata davvero, se fossi nel suo caso, la vedrei come una cosa “negativa”, per questo ho inserito questo piccolo argomento serio. Ma sono anche convinta che Shika troverà il modo di convincerla ^^ E per il marmocchio… chissà ^^ Di sicuro, come dici tu, i due zietti saranno proprio entusiasti XD Grazie mille del commento, ciao!

Lily_90: ciao Lily ^^ (posso abbreviare il nick? Sono immensamente pigra). Ho letto, che tu tendi a far scontrare Temari e Yoshino XD Ma anche nel tuo caso, dipende dal contesto ^^ Vanno bene entrambe le visioni. Aspettiamo che Kishi ci dia la versione ufficiale, quando Shika e Tem saranno felicemente sposati ^^ Ma a noi va bene qualunque cosa, se lo sfondo sono loro due insieme, no? XD Per la storia del bimbo, sì, la pensiamo allo stesso modo allora ^^ Ma io sarei un po’ traumatizzata di rimanere incinta se non avessi più una madre, e la famiglia dopo sia andata in scatafascio XD Ma sono convinta che Shika le farà cambiare idea ^^ Poi non ho ancora deciso se lo vedo maschio o femmina… Ci devo pensare. Per ora ho solo l’idea di Shika, che vuole avere prima una femmina (o sbaglio?), quindi mi sono basata su quello, per farlo felice XD E’ che nell’altro fandom che seguo e su cui scrivo, il famoso figlio della coppia è un maschio, e quindi stavolta, nello shikatema, lo vedevo bene femmina, tanto per cambiare XD Ma non ha senso questa mia decisione, è arbitraria XD Uhm, facciamoci una chiacchierata e prova a convincermi XDDD Poi, uhm, mi sa che lo stacco è stato netto dal cap 2 al 3… in teoria, molta teoria, doveva essere una cosa graduale, per cui in ogni cap c’era un avvicinamento. Solo che dal primo al secondo la cosa è minima, mentre dal secondo al terzo c’è un abisso ^^” ops. Fa niente, la prossima volta ci starò più attenta XD Per il titolo, era esattamente quello il senso, entrambi si sentono a casa dove c’è l’altro, anche se la fic è ambientata a casa di Shika, quindi hai compreso benissimo ^^ *me che saltella dalla gioia* Non ho messo pronomi come “his” o “her” proprio per mantenere questo senso di indefinito.

Per la nostra sindrome da grafomane incallita, ti capisco XD io sono famosa altrove per i commenti-fiume che lascio XD ho finalmente una collega XD

Grazie del commento! Ciao ^^

bambi88: eh, ci vuole tanta diplomazia per sopravvivere a una suocera come Yoshino, e tanta pazienza, buon per te che ci riesci XD Per la maternità, Temari non solo non è cresciuta con una madre (e non ti dico che orrore quando ho avuto il flash di Baki, uomo che mi terrorizza con quella tendina sul viso, che le faceva da mamma XD), ma dopo la sua morte la famiglia è andata, come dire, a farsi benedire XD Il padre lo odio semplicemente XD e lei si è ritrovata con due fratelli non proprio semplici da gestire ^^” Cioè, se fossi nel suo caso non vorrei un figlio nemmeno se me lo regalassero!

Io ti ringrazio ogni volta tantissimo per i commenti che lasci, grazie di cuore. E spero che anche questa conclusione ti sia piaciuta. Ciao ^^

   
 
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