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Autore: LucreziaPo    15/11/2008    13 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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 Incontro con il passato: domande, dubbi e paure

Londra. Quando il suo agente gliel’aveva detto non riusciva a crederci.

Il tour…il tour del suo disco toccava anche Londra.

E lei non era pronta. Non voleva andarci, non voleva ritornarci.

Aveva tentato di fargli cambiare idea, di non andare in quella città e neanche in Scozia, non voleva assolutamente.

Ma non c’era stato nulla da fare.

Ricordava l’ultima volta che c’era stata. Non era stata una bella visita, affatto.

Si era precipitata lì dalla sua casa in Svizzera. Non voleva crederci, non voleva farlo.

Non poteva essere vero. Ricordava la voce spezzata di Remus al telefono, il suo “Keira…son…sono…Lily e James…sono morti…”.

Il dolore che l’aveva investita, la consapevolezza di ciò che era successo che aveva acquisito solo quando aveva visto i loro corpi, le loro tombe, i loro visi ancora bellissimi, nell’eternità della morte.

Ed avrebbe voluto essere con loro, anche lei sotto terra.

Morta.

Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire l’odore dell’erba bagnata dalla pioggia ed a vedere i vestiti e gli ombrelli neri, la barba argentea del preside, gli sguardi affranti di tutti.

Aveva avuto la consapevolezza che il bambino stesse bene, lo aveva visto per un attimo soltanto...

E rivedere quegli occhi verdi, quello sguardo innocente di bambino…si era sentita morire al pensiero di ciò che era successo.

Aveva visto lo sguardo di Remus, vi aveva scorto il dolore, la tristezza, la delusione e la domanda, al stessa nella testa di chi sapeva.

Era stato lui? Come pensavano tutti? Era lui il colpevole della loro morte, come pensava Silente? Come pensavano tutti quelli che sapevano del Custode Segreto?

No, non era possibile! Non poteva, non l’avrebbe mai fatto.

Lui li amava tantissimo, erano la sua famiglia, i suoi amici, suo fratello…non avrebbe mai fatto una cosa del genere…

E se l’era ripetuto nella testa per tanto tempo. Non era stato lui.

Ma allora dov’era finito? Per giorni non l’aveva visto, né sentito e poi la notizia del suo arresto, dell’uccisione di tutti quei babbani e di Peter.

Era stato lui.

Per giorni aveva lottato con se stessa per negare ciò che il mondo invece affermava.

Perché lo amava, perché si fidava di lui, perché era il Suo Sirius…il ragazzo ribelle, ma gentile che l’aveva conquistata, il suo uomo…non poteva, non era lui...

Ma aveva finito per crederci, con il cuore spezzato.

Ed in una notte era stata privata delle persone che più amava in vita sua, i suoi amici, il suo compagno, la sua famiglia.

Ed cosa l’era rimasto? Nulla, se non un bel pacchetto fatto di sentimenti tristi e brutti ricordi.

Rircordi che non voleva affrontare, che aveva paura di affrontare.

Non voleva soffrire ancora, non voleva vedere i luoghi che avevano significato tanto per lei in quegli anni passati, e pensare ad essi non più con affetto, ma con una pietra sul cuore.

Non doveva accadere. Lily e James dovevano vivere, dovevano vivere per il loro bambino.

Era il loro sogno, la loro famiglia…tutto spazzato via da un mostro e dai suoi aiutanti.

E da lui…E lei era fuggita, si era lasciata tutto alle spalle, era andata via.

Perché non riusciva ad andare avanti in quel luogo, non riusciva a guardare le strade ed i luoghi che aveva amato, vedere le persone care e scorgere i loro sguardi distrutti…

Non voleva affrontare, voleva solo dimenticare, solo non soffrire…

Era andata via, da un’amica, a Los Angeles, chilometri e chilometri di distanza da Londra, in un altro continente. Ma la distanza non era servita a nulla.

Non serviva la distanza, ed il tempo ancora meno. E dopo 18 anni il dolore non era diminuito, né aumentato. Era lì, dentro di lei, marchiato nel suo cuore e di lì non accennava ad andarsene.

Si era allontanata dal mondo della magia, non aveva avuto più nessun rapporto con i suoi vecchi amici, o quelli che erano ancora vivi, quelli risparmiati dalla furia e dalla morte seminati da Voldemort.

Aveva smesso di usare la magia, di leggere giornali dei maghi e si era rifugiata nell’unico mondo che ancora non l’aveva ferita così: il mondo dei babbani.

Perché era stata la magia ad uccidere Lily e James. Era stata la magia a provocare tutto quello, solo e soltanto la magia.

Ed era stata anche la magia a strapparle via l’unica persona che amava a tal punto da uccidersi: il suo Sirius.

Sentiva per lui un odio per ciò che aveva fatto, lo detestava, ma in lei rimanevano ancora le sue parole, il sapore delle sue labbra, il calore del suo abbraccio e la delicatezza delle sue carezze…

Bellissimi ricordi di loro due, insieme, prima di tutto questo, prima della morte di Lily e James, prima del suo tradimento, prima di Azkaban e della sua fuga in America.

Bei ricordi che non entravano in conflitto con quelli dolorosi.

Sembravano conservati in un sacchetto impermeabile e nulla poteva scalfirli, né rovinarli, né distruggerli, né far loro del male.

Erano parte di lei e risalivano a galla ogni volta, anche se lei tentava di non pensarci.

Più li evitava, più rivedeva i suoi bei momenti in una frase, in un colore, in una giornata…

E dopo suo padre, ora anche loro, ora anche Lily e James…e con loro aveva perso anche Sirius.

Aveva vissuto credendolo colpevole, lottando contro questa orribile verità, ma accettandola con dolore come avevano fatto tutti, Remus compreso.

Sentì lacrime rigarle le guance, anche se aveva lottato per trattenerle, alla fine avevano avuto vinta sulla sua debole forza di volontà.

E come ogni volta che pensava al passato, si ritrovò a singhiozzare, affondando il viso nel cuscino.

Non bastava fuggire, andare in un altro continente, chiudere le porte al mondo della magia, il Suo Mondo, non sentire i suoi vecchi amici…

L’ultima volta che aveva sentito qualcuno era stato mesi fa.

Aveva incontrato Jane, la loro amica, per caso, per le strade di Los Angeles.

E rivederla, le aveva fatto venire in mente anche l’ultima volta che l’aveva vista: al funerale.

Ricordava ancora il suo sguardo distrutto.

Anche lei non aveva sentito più nessuno da allora.

Anche lei voleva dimenticare.

Stava ancora con Mike ed il loro legame si era rafforzato di anno in anno. Dopo un fidanzamento durato 7 anni, si erano sposati ed avevano avuto tre figli.

La vita andava avanti.

Per tutti tranne che per lei.

La verità è che ingannava se stessa dicendo di aver rotto con il passato, di aver dimenticato.

Non poteva farlo. Ed il passato viveva con lei, la seguiva passo passo e le impediva di andare avanti.

Ed ora stava per fare i conti con esso. Sul serio. Ritornando lì dove era iniziato tutto.

A Londra.

Si alzò lentamente e si posizionò davanti allo specchio.

A ricambiare il suo sguardo affranto, fu una donna di 38 anni dai bellissimi occhi blu mare e dai capelli biondi. O meglio, in passato erano stati castani, ma era passata alle ciocche viola, in uno strano periodo della sua adolescenza, alle meches bionde ed ora era completamente bionda.

Lo sguardo cadde sul un disco posato sulla sedia lì accanto.

“Crystal Flower”

Ecco un’altra cosa che le impediva di rompere con il passato.

Quel nome, il nome che Sirius le aveva dato.

Non era riuscita a separarsene, e quando era riuscita ad inviare una sua canzone ad una casa discografica di Los Angeles, l’aveva firmata con quel nome.

Crystal Flower

Crystal Flower

Crystal Flower

Aveva mandato la canzone solo due mesi fa ed ora era un successo. Che fortuna!

Aveva anche un contratto…Caspita! E tutto così in fretta!

E dopo il lancio della canzone, aveva avuto un agente, organizzato un tour, fatto concerti…

Tutto così rapidamente!

Ripensando ai quei 18 anni passati in America non sapeva come definirli.

Erano stati difficili. Aveva convissuto con un’amica e dopo un po’ lei si era sposata.

Era stata durissima riprendere la sua vita da sola, ma era stata una sua scelta ed aveva lottato per essa.

Aveva smesso di scrivere canzoni, pur conservando strumenti ed il suo inseparabile quaderno di canzoni.

C’erano tutte le sue canzoni, tutte, anche quelle che aveva scritto con lui ed i loro numerosi duetti…

Ma solo due mesi fa aveva ripreso il coraggio. Perché?

Non se lo sapeva spiegare bene neanche lei.

La situazione era nettamente migliorata, stavano tutti bene, tutti si leccavano le ferite…

Voldemort, come seppe per caso, da un mago incontrato per caso ad un negozio che ne parlava con un amico, era morto. Era stato sconfitto.

Ed era stato Harry.

Il loro figlio. Il loro bambino. Stava bene, ed era il vincitore.

E questa consapevolezza, sapere che lui, che aveva perso più di lei, aveva lottato ed aveva vinto, le aveva dato la forza di provarci.

Ed ora sarebbe ritornata a Londra. Forse l’avrebbe visto. Che dirgli? Come avvicinarlo?

Ma doveva affrontare tutto questo. Era giunta l’ora di crescere, maledizione.

E smettere di fuggire.

Anche perché, come aveva costatato, la sua fuga non aveva adempiuto al suo compito principale.

 

 

Mancava un giorno al ritorno dei ragazzi e tutti erano felicissimi di rivederli.

Sirius aveva tenuto la bocca chiusa con James e Lily sulla faccenda di Harry e Ginny.

“Quanto manca ancora?”

Lily guardò il marito, sorridendogli dolcemente.

“Solo un giorno.”

James chiuse gli occhi, affondando il viso nel cuscino.

Era domenica mattina e, mentre Lily era già sveglia da un bel pezzo, lui era rimasto nel torpore del letto.

“So che ti manca. Manca tanto anche a me. Ma abbiamo fatto bene a lasciarlo andare ed a non venire con lui. È grande e lo sai.”

Lily si stese sul letto, accanto a lui e posò la testa sulla sua spalla.

James le cinse i fianchi, stringendola al cuore ed  affondando il volto tra i suoi rossi e profumati capelli.

“Sai di buono. Di fiori. Gelsomino, per la precisione.”

Lily gli sfiorò il viso con la punta delle dita.

“Che farei senza di te?”sussurrò posandogli un leggero bacio sulla punta delle dita.

“Non riusciresti a vivere. Però, io, d’altro canto, potrei sempre trovarmen…”

Lily non gli diede il tempo di finire la frase, perché si staccò da lui e gli tirò un cuscino sul viso.

“Ahi! Stavo sch…”

Altro colpo.

Lily era inginocchiata sul letto, armata di cuscino.

James si rizzò di fronte a lei.

“E’ la guerra che vuoi? Allora guerra avrai!”

E continuarono a prendersi a cuscinate, ridendo come due bambini ed urlando così tanto che Sirius corse nella loro stanza.

“Ma cosa diavolo…”

La stanza era piena di piume e Lily e James giacevano a pancia in su sul letto, ridendo.

“E poi rimproveri me e James se facciamo la battaglia dei cuscini! Vedo che utilizzi anche tu questo metodo, Lily!”

S’appoggiò allo stipite della porta, guardandoli con aria divertita.

“Meno 1 giorno.”disse.

“Già.”disse James, alzandosi e rimettendo tutto a posto con un colpo di bacchetta.

Anche se non lo confessavano mai nelle lettere che spedivano ai ragazzi, la loro mancanza si faceva sentire. E molto anche.

“Speriamo che si stiano divertendo. E che passino in fretta questi giorni!”sospirò Sirius.

Durante l’assenza di Harry, Ron, Ginny ed Hermione la casa era sembrata un po’ vuota.

Mancava la loro esuberanza, la loro compagnia.

Anche se si sentivano stupidi ad ammettere che soffrivano per quella lontananza.

“E’ normale! Andiamo! Non vediamo Harry da anni e sta con noi solo da un mese. È ovvio sentire la sua mancanza.”disse Lily, preparando la colazione.

“E Remus, Dora e Teddy sono anche partiti!”disse Sirius.

Infatti, due giorni fa i loro amici ed il loro pargolo erano partiti con Andromeda per l’Irlanda, dove Andromeda aveva una casa.

“Potevi andare con loro! Ti hanno anche invitato!”fece Lily.

“Non mi andava di fare un’allegra vacanza in famiglia.”

“Devi trovarti assolutamente una ragazza, bello mio. O finirai zitello!”disse James, sorseggiando la sua tazza di caffè. Ne bevve un sorso, posò la tazza ed aggiunse altri due cucchiai di zucchero.

“E tu di una palestra, se metti ancora zucchero!”lo prese in giro Sirius, mentre Lily rideva.

James gli fece una linguaccia e bevve ancora.

“Ed ecco a voi il singolo di successo di quest’estate: Waiting for tonight della bellissima e strepitosa Crystal Flower!”urlò un tizio alla radio.

James che stava sorseggiando il suo caffè, tossì e ne sputò un po’ sul tavolo.

Sirius che stava mangiucchiando una ciambella si voltò verso di lui, con un’espressione stupita sul volto.

Lily, d’altro canto, era troppo impegnata a sistemare la cucina per accorgersi delle loro espressioni.

“LILY!”esclamarono all’unisono, facendola sobbalzare e voltare.

“Cosa avete da urlare, voi due?”

“Crystal Flower. Ti dice qualcosa? So che non hai sentito molto la radio da morta, ma il nome non ti ricorda nulla?”

James andò alla radio ed alzò il volume della canzone.

“Cosa dov…”

Lily li guardò sorpresi.

“Non è…non può essere…so a cosa state pensando, ma non può essere…LEI!”

“Sono passati 18 anni. Non sappiamo cosa sia successo. Non l’abbiamo tenuta d’occhio. Non ci siamo riusciti.”disse James.

Sirius inghiottì il pezzo della sua ciambella e guardò gli amici.

“18 anni. Non sap…cosa diavolo potrebbe esserle successo…cosa e come…”

“Vorrei ricordare a tutti gli ascoltatori della Gran Bretagna che un concerto della meravigliosa Crystal Flower ci sarà il 20 agosto a Londra. Non mancate!” urlò ancora il tizio alla radio.

“Quale migliore modo per scoprirlo, se non andando al suo concerto?”disse James.

 

Sirius salì in camera sua e si lasciò cadere sul letto, le mani sugli occhi, confuso.

La sua mente era piena di domande.

Ma una sovrastava le altre, sembrava urlargli nelle orecchie.

Crystal Flower. Era. Keira. Sanderson?

Era la sua ragazza, la sua bellissima amata?

Poteva essere lei? Era possibile? Cos’era successo in quei 18 anni?

Non sapeva nulla, non…

Nel ripensare a loro due, sentì una stretta al cuore.

S’accorse di quanto avevano perso, di cosa lei doveva aver pensato di lui, dei suoi errori, della sua prigionia…

Se era davvero lei, si sarebbe ricordata di lui? L’avrebbe riconosciuto?

Cosa sarebbe successo, se fosse stata davvero lei? Cosa sarebbe successo?

Cosa avrebbe fatto? E soprattutto sarebbe stato tutto come prima?

E dato che la risposta, molto probabilmente, era negativa, cosa sarebbe accaduto tra loro?

Potevano gettare nel dimenticatoio una storia come la loro? Potevano far finta che non c’era stato nulla tra loro? Potevano dimenticare tutto quanto? Ci sarebbero riusciti?

Sirius scavò dentro se stesso e recuperò i loro ricordi, protetti e custoditi così in fondo al suo cuore che neanche i Dissennatori erano stati capaci di strapparglieli via.

I loro baci, le loro carezze, le loro promesse, i loro sogni…tutto distrutto in quella maledetta notte…

Se era lei…quanto avrebbe voluto avere ora la certezza e non aspettare giorni per vedere Crystal Flower al concerto…se era lei…cosa potevano recuperare? C’era qualcosa da recuperare?

O dovevano solo infilare i loro ricordi in un mattatoio e distruggerli per sempre?

E se non era lei? Tutte le sue speranze sarebbero andate in fumo, lui…

No! Non doveva pensarci, non doveva rovinarsi la giornata.

Doveva sapere pazientare. Solo pochi giorni. E poi avrebbe saputo la verità.

E quale fosse stata l’avrebbe affrontata.

E James l’avrebbe aiutato, l’aveva capito dallo sguardo che gli aveva rivolto in cucina.

Sì, si sarebbe stato. Ed anche Lily non l’avrebbe abbandonato al suo dolore…o alla sua follia…

 

 

“Ragazzi! Venite qui! Come diamine siete abbronzati!”

“Che bello rivedervi! Vi siete divertiti?”

“Dovete raccontarci tutto!”

Molly, Lily e la mamma di Hermione corsero ad abbracciare…o meglio, a stritolare, i quattro ragazzi.

James, Sirius, Arthur ed il padre di Hermione evitarono di soffocarli.

Nei primi 10 minuti ci fu solo un caos di urla, abbracci, baci e coccole.

Dopo i ragazzi poterono respirare.

“Ah, le mamme!”

James sorrise, radioso al figlio.

“Papà.”

Harry finse di avere un contegno e gli batté semplicemente una mano sulla spalla.

Ma James si lasciò prendere dalla foga e lo abbracciò come avevano fatto le donne.

“Ah, i papà!”fece Sirius e tutti risero.

Ma poi si unì anche lui all’abbraccio.

“Finalmente siete tornati! Ci stavamo annoiando!”fece Sirius.

“Anche noi senza te e James. Ci sono mancate le vostre pazzie.”rise Ginny, salutando tutti i maschietti.

“E poi siamo anche tornati per un’altra cosa!”esclamò Hermione.

Tutti la guardarono ed Harry e Ron alzarono gli occhi al cielo, sospirando forte.

“Cosa?”chiese Arthur.

“Il concerto di Crystal Flower!”esclamarono Ginny ed Hermione all’unisono.

Sirius, James e Lily si guardarono per un secondo.

“Non la conoscete?”

Ginny era sorpresa.

“Forse meglio di te.”disse James a bassa voce, ma Hermione lo guardò.

“Cosa?”

“Nulla!”s’affrettò a dire James.

“Se volete possiamo chiedere al Ministero. Cerchiamo qualcuno che ce li possa fornire.”propose Lily.

“Sarebbe fantastico.”

Le due ragazze erano raggianti.

“Su, entrate! Noi mamme abbiamo preparato un pranzo con i fiocchi. Ma non avete mangiato sull’isola? Siete così magri!”

Molly pizzicò una guancia di Ron, che arrossì in zona orecchie.

“Mamma! Insomma! Smettila! Abbiamo mangiato eccome!”

“E questi sono per voi!”disse ad un tratto Ginny, tirando fuori dalla borsa una serie di sacchettini.

Ne seguirono esclamazioni, ringraziamenti, risate e sorrisi.

Ed i souvenir vennero appesi e messi in giro per la casa, che fu riempita di conchiglie e ciondoli e roba del genere…

 

I giorni passarono lentamente.

Come quando si desidera fortemente una cosa, e quella sembra non arrivare mai.

Sirius, Lily e James erano ansiosi, preoccupati e pensierosi e non potevano nasconderlo.

Ciò scatenò una serie di domande, da parte sia dei ragazzi che degli altri adulti. Domande le cui risposte furono evasive o false.

Avevano i biglietti per il concerto. Oltre ai quattro ragazzi ci sarebbero stati anche Sirius, Lily e James.

“Dov’è Remus quando ho bisogno di lui?”

Meno un giorno.

Sirius camminava nervosamente per tutta la stanza, in ansia più che mai.

“In vacanza con la sua bella. Cerca di calmarti.”gli disse James, disteso sul suo letto.

Lily si alzò e s’avvicinò a Sirius, interrompendo il suo moto.

“Non fare così, ti prego. James, ha ragione. Non serve a nulla agitarsi.”

“E se è lei?”

“Le parli, no?”

“E poi tranquillo. Quando ci vedrà come minimo sverrà. Quindi se è lei, avrai tutto il tempo per pensare a cosa dire.”

Lily tirò un cuscino addosso al marito.

“James!”lo rimproverò.

Lui si rizzò a sedere.

“Lily, andiamo! Come pensi reagirà? Se come dice Hermione, si è tenuta lontana dal mondo dei maghi, come dicono i suoi fan, non saprà che siamo ritornati in vita.

Crederà Sirius ancora un assassino…Ok, forse è meglio pensare sin da ora a cosa dirle.

Preparo carta e penna.”

Li fece apparire dal nulla con un colpo di bacchetta e si rivolse ai due in piedi dinanzi a lui.

“Allora? Sono aperto ai suggerimenti. Ci smaterializziamo nel suo camerino e le diciamo: “Sorpresa!”

No, aspetta! Se facessimo così morirebbe sul colpo!”

“Esatto! E poi mostreresti a tutto il mondo babbano che siamo maghi.”fece Lily.

Si sedette ed obbligò Sirius a fare lo stesso.

“Lei è conosciuta sia nel mondo babbano che nel mondo dei maghi?”chiese James.

“Non per sua volontà.

Pare che si sia rifugiata nel mondo dei babbani dalla nostra morte. Alcuni maghi la conoscono per caso. Pare che voglia evitare la magia.”

“Forse pensa che sia la causa di tutti i mali.”mormorò Sirius, il viso affondato nel cuscino.

“Può darsi. È strano vederti così, sai? Rivoglio il mio migliore amico allegro e spiritoso!

Chi è questo uomo depresso?”sussurrò James, battendogli una mano sulla spalla.

“Lo rivedrai alla fine di quest’attesa. Ed avrà bisogno del vostro aiuto per…qualsiasi cosa ci sarà.”

“Pagare prima! Il nostro servizio d’assi…”

“Ramoso! Chiudi il becco!”

“OK! Scusa!”

James e Lily si stesero sul letto accanto all’amico.

“Andrà tutto bene. Su! Noi ci saremo. Sempre.”

 

Sirius temeva il futuro. Aveva smesso i panni dell’uomo coraggioso ed ora, così all’improvviso, doveva fare i conti con il passato.

E tutto per un annuncio alla radio!

Riaprì gli occhi nel giorno del concerto.

Avrebbe saputo la verità. L’avrebbe rivista, se era lei.

Se non era lei, avrebbe dovuto fare i conti con la sua delusione.

Ma ci avrebbe pensato dopo.

 

Keira aprì gli occhi, stropicciandoseli.

Sbadigliò e si scostò i capelli a caschetto biondi dal viso.

Era a Londra da ieri notte. Non aveva avuto neanche il tempo di razionalizzare la cosa che il suo agente l’aveva portata in albergo e lì era crollata dal sonno.

Si alzò e s’affacciò alla finestra.

Era nel centro di Londra, che conosceva bene. Sapeva a memoria le sue vie, i negozi dove era stata con Lil…

Chiuse gli occhi.

La sua amica Lily e James.

C’era il ricordo delle loro passeggiate al centro, dei loro gelati, scherzi ed abbracci, con Sirius, Remus, con il piccolo Harry.

E doveva accettare tutto ciò.

“Londra, sono qui.”

 Ciao a tutti!!!!

Grazie delle numerose recensioni, vorrei tanto ringraziarvi uno per volta, ma vado di fretta!!!! Scusatemi!!!!

Grazie mille ancora per tutte le vostre recensioni, che adoro leggere come al solito, molte mi lusingano e mi piace moltissimo ricerverle!!!

E Grazie anche a chi ha inserito la mia storia tra le sue preferite, sono onoratissima!!!

UN bacione a tutti voi

Lily Black 90

 

  
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