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Autore: cuore di carta    03/01/2015    5 recensioni
Il Dolce Amoris è un liceo rinomato in tutto il mondo. Il professor Faraize ha in mente qualcosa per i suoi allievi: scrivere delle lettere ad un destinatario a scelta, nel corso dei loro diciassette anni.
Un susseguirsi di emozioni diverse faranno da sfondo alla storia di questi ragazzi così diversi tra loro, ma così pieni di problemi.
Dietro un sorriso spesso si cela qualcosa di nascosto e ignoto.
Nulla è veramente come sembra, l'adolescenza può essere il periodo più bello della vita o il più brutto, tante altre volte il più devastante.
I nostri personaggi riusciranno a riprendere le redini del loro disastroso presente?
*ATTENZIONE*
Tratterò le lettere di quasi tutti i personaggi di Dolce Flirt, per cui non ci sarà un protagonista, e non sarà presente la Dolcetta.
Tratto dalla storia
[...] Loro avevano diciassette anni ed io quaranta, ed ancora oggi li penso, a vent'anni di distanza, penso a quanto soffrissero.
STORIA MOMENTANEAMENTE FERMA.
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ambra.

Caro/a bambino/a che c'è in me,
scrivo a te perché sei una delle poche persone di cui mi importa realmente in questo mondo.
Non so da dove iniziare, sei ancora tanto piccolo/a, non mi sembra vero che tra nove mesi sarai tra le mie braccia.
Voglio farti conoscere la tua mamma, per cui ti parlerò un po' di me e della mia famiglia, che tra poco sarà anche la tua. (Probabilmente non riceverai questa lettera prima dei diciotto anni, ma è una mia scelta).
Sono nata 17 anni fa, quello della nonna è stato un parto gemellare, quindi diede alla luce me e mio fratello, tuo zio, Nathaniel. 
Non ricordo quasi nulla della mia infanzia, non è stata chissà quale gioia, poiché tutto è sempre ruotato intorno a mio fratello gemello. Fino ai dieci anni è stato un bravo bambino, praticamente perfetto, poi è cambiato, è diventato forte, ribelle e indipendente, questo i tuoi nonni non l'hanno mai accettato, e credevano che tale rivoluzione nell'animo di Nathaniel era stata causata dal suo migliore amico Marcus. Ma non è vero. Nathaniel è diventato come doveva diventare, e a me piaceva molto di più così. L'ho sempre adorato, sai? Non potevo desiderare fratello migliore, c'è sempre stato per me, come (spero) io per lui.
Poi è crollato tutto.
Anche io.
Era passato un mese dalla morte del suo amico, eravamo a casa, solo io e lui, i nostri genitori erano a lavoro. Ricordo che Nathaniel non voleva uscire dal bagno, ed io ne avevo un gran bisogno.
La prima volta che avevo bussato alla porta, Nath mi aveva risposto, dicendo che aveva un forte mal di pancia. Io me ne andai.
Tornai la seconda volta e lui non rispose, continuavo a bussare, sempre più forte, finché non mi sono ritrovata a dare calci alla porta e ad urlare il suo nome con il volto rigato di lacrime.
Riuscii ad aprire la porta, avevo trovato in me una forza che non sapevo di possedere.
E lo vidi...
Ricordo quella scena perfettamente anche oggi, e sono sicura che la ricorderò anche tra un milione di anni.
Era sdraiato ai piedi della vasca da bagno, circondato da sangue, il suo sangue, i polsi completamente lacerati.
Ciò che successe dopo è molto confuso, ero in preda al panico. Iniziai a scuoterlo urlando, corsi a cercare un telefono e chiamai un'ambulanza. 
Non ricordo quando arrivò, ma mi trovarono con il corpo inerme di Nathaniel tra le braccia, ancora in mezzo al suo sangue scuro e denso.
Poi eravamo all'ospedale, e buio.
Questo è tutto quello che la mia mente non ha cancellato.
I dottori dissero che se fossi intervenuta dopo sarebbe morto, gli ho salvato la vita.
Ma nessuno ha salvato la mia, io sono morta quel giorno.
Da quel momento sono cambiata, ho detto addio alla vecchia Ambra, mi sono trasformata in quello che credevo non potessi mai essere. Sono arrogante, viziata, maleducata e cattiva.
Abbiamo cambiato città, adesso siamo a Parigi. Per me è stato un bene, la mia vecchia casa era diventata un incubo.
Siamo entrambi al Dolce Amoris, Nathaniel porta sempre la maniche lunghe...
Qui non mi sopporta nessuno, ma a me sta bene.
C'è solo una cosa che non sono riuscita a controllare, non sono riuscita a fermare. Il mio amore verso Castiel.

Non sai chi è? Te lo dico io, piccolo/a me.
Castiel è il più arrogante, odioso, bello e divertente, ragazzo che esista al mondo.
Ed è anche il tuo futuro papà.
Fin dal primo giorno di scuola mi ha attirato a sé, con i suoi magnifici occhi grigi cenere.
Sai, io credo di amarlo. Ma lui non ama me. Sono praticamente il suo oggetto di piacere. A scuola non mi degna di uno sguardo, ma quando è solo divento il suo primo pensiero. Lo so che si comporta da stronzo, e che quando mi scrive quei suoi soliti messaggi non dovrei neanche rispondere, ma è più forte di me, vado da lui, con il cuore che scoppia d'amore, e faccio tutto quello che vuole. Ormai va avanti così da qualche mese. E' iniziato tutto una notte in discoteca, ero con un ragazzo che avevo incontrato quello stesso pomeriggio, dopo aver litigato con tutta la mia famiglia, e avevo solo voglia di divertirmi. Ero seduta al bancone del bar e avevo ordinato una vodka, quando Castiel mi si sedette accanto, io l'avevo riconosciuto, in fondo è un mio compagno di classe, lui invece era ubriaco fradicio, non avrebbe riconosciuto neanche sua madre. Come ho detto, volevo divertirmi, e se non l'avrei fatto con Daniel, l'avrei fatto con Castiel. Parlammo poco e di quelle quattro parole che ci scambiammo non capii assolutamente nulla, la musica era fortissima e ciò che diceva Castiel era già incomprensibile di suo, a causa dell'alcol presente nel suo corpo. Mi portò nel bagno degli uomini, e successe quello che successe. Il lunedì in classe, gli parlai dell'accaduto. Lui mi disse esplicitamente che di me non ne voleva sapere niente, se non per sesso, per me era lo stesso, quindi da quel momento siamo diventati ciò che siamo ora.
Solo che io provo qualcosa per lui. Mi ha fatto innamorare. La mia vita fa schifo, ma quando sono con lui non ci penso, e Dio se è una bella sensazione. Ogni tanto fa bene scappare da tutto.
Odio questa parte di me stessa che mi spinge ad amarlo, odio lui perché non mi ama, mi sono innamorata di lui perché è l'unica persona con la quale non devo fingere, e non ho voglia di fingere.
Tesoro mio, sono una persona orribile, non credo che tu vorresti mai una madre del genere, mi dispiace davvero tanto.
Voglio cambiare, non farti vivere dove vivo adesso, infatti ho trovato lavoro in una piccola cartoleria, sto mettendo i soldi da parte.
Il tuo papà non sa ancora della tua esistenza, non lo sa nessuno amore mio, anche per me è una cosa nuova, sei dentro il mio corpo solo da dodici giorni. Ma sento già di amarti, e ti proteggerò a costo della mia vita.
Sono sicura che il tuo papà ti accetterà e amerà, come farò io.
Non so cosa sia la felicità, ma ogni volta che tocco il mio ventre e penso a te, penso di trovarne un po'.
Scoprire di te, è stato devastante, non mi aspettavo una cosa del genere a soli diciassette, non voglio mentirti, ho pensato all'aborto.
Nella mia testa frullavano tantissime domande "sarò una brava mamma?" "Cosa penserà la gente di me?" "Castiel?"
Ma alla fine ho deciso di mandare tutto a quel paese, io ti voglio nella mia vita, sei mia. 
Finisco di scrivere e vado da Castiel, gli dirò di te.


Voglio donarti la famiglia che meriti, la madre che meriti.
La tua, forte, mamma.
  
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