Capitolo
10
La
cena trascorre senza molti intoppi: litigare richiederebbe
troppi sforzi, sia mentali che fisici.
Quando
però vedo la mano di Harry sfiorare quella di Malfoy,
seduto stranamente accanto a lui, temo per un attimo che si prenderanno
a
testate. Invece, come se niente fosse, girano lo sguardo
dall’altra parte e si
ignorano. Entrambi sono molto tesi, forse a causa della discussione di
stamattina, ma cercano di non darlo a vedere.
Ho
imparato a conoscere Harry, e sono convinto che questo suo
atteggiamento scostante e irritabile celi qualcosa, forse
un’attrazione. Ma
come farlo sfogare? Come fargli capire che sono accanto a lui e che
tenersi
tutto dentro peggiora la situazione?
In
fondo, da come ne parla Blaise, Malfoy non può essere poi
così
malvagio.
Mi
alzo dalla tavola, do la buonanotte ai commensali, e salgo in
stanza.
Dopo
aver percorso qualche metro, però, sento dei passi dietro di
me, perciò mi fermo e mi volto in direzione del suono.
Blaise sbuca dal
corridoio con un sorriso a quarantacinque denti che, sistematicamente,
mi rende
le gambe gelatinose.
Si
avvicina fino ad avermi a portata di bacio e mi sussurra
all’orecchio: “Dove pensavi di andare senza di me,
eh? Volevi sfuggirmi?”
Mi sento arrossire fino alla punta delle orecchie e tento di ribattere:
“Cosa?
NO! Io… io non… l’ultima cosa che
voglio in questo momento è allontanarti da me…
non pensare che voglia ignorarti o che non voglia starti accanto.
È che io… non
riesco a starti vicino senza che… senza che… beh,
hai capito, no?” blatero
senza sosta, per paura che abbia frainteso il mio gesto.
“No”
“Come
no? Ti prego, Blaise, non rendermi le cose ancora più
difficili” riesco a rispondere.
Lui
ridacchia e ribatte: “Ho capito perfettamente, ma
ciò non
toglie che mi piacerebbe molto che lo dicessi chiaramente”
Alzo
gli occhi per incontrare i suoi, nella speranza di impietosirlo,
ma la serpe mi fissa insistentemente, in attesa della mia risposta.
“Ok”
mormoro sconsolato. “Quando siamo molto vicini, come adesso,
mi… io mi… io mi eccito, contento?”
Cala
il silenzio e io abbasso lo sguardo. Il mio cuore batte
talmente forte che Blaise potrebbe tranquillamente sentirlo.
Ho
paura di essere andato troppo oltre, di averlo spaventato: le
lacrime mi salgono agli occhi senza il mio permesso. Sto quasi per
andarmene
quando Blaise finalmente si decide a parlare.
“Hai
idea dell’effetto che mi fa sentirti dire certe
cose?”
confessa, intrecciando le sue mani con le mie e schiacciandomi contro
una
parete del corridoio.
Sento
il suo respiro sulla mia guancia, il suo corpo combaciare
con il mio, i suoi occhi fissi su di me, la tensione sparire
d’un tratto. Come
pensa che io possa anche lontanamente resistere a un attacco erotico
così
potente?
Dopo
neanche un secondo, infatti, mi incollo alle sue labbra, non
dandogli tempo di formulare alcun pensiero logico o anche solo di
respirare.
Ci
baciamo per attimi che a me sembrano eterni, e ci fermiamo solo
quando sentiamo un fracasso assordante. Ci guardiamo storditi ma
entrambi ci
avviamo verso la fonte dei rumori, ancora mano nella mano.
Ciò
che mi si presenta davanti mi lascia del tutto basito: Malfoy
tiene Smith per il colletto della camicia, gli tira un destro niente male e lo
scaraventa addosso a Harry.
Intorno a loro tre tavoli sono riversi a terra, il cibo sparso qua e
là insieme
ai cocci della cristalleria, gli altri ragazzi ammassati intorno a loro
cercano
di capire cosa sta succedendo.
Cala
un silenzio tombale, ciascuno ancora troppo sconvolto per
fare o dire alcunché.
Harry
si riprende dallo shock e aiuta Justin a sistemarsi alla
bell’e meglio, si guarda intorno e, appurato che non ci sia
il personale o
clientela babbana nei dintorni, estrae la bacchetta dalla tasca destra
dei
jeans e rimette tutto a posto, posate e bicchieri compresi.
Per
fortuna Piton non è accorso subito e non è
riuscito a vedere
l’accaduto, altrimenti sarebbero stati guai grossi per tutti
quanti.
Blaise,
dopo avermi lanciato uno sguardo rassicurante, raggiunge
il suo amico e lo costringe a seguirlo in un’altra stanza.
Anche
Smith, dopo aver rivolto qualche parola a Harry, si
allontana.
Il
mio amico, rimasto solo, si siede sulla prima sedia a portata
di sedere, appoggia i gomiti sulle ginocchia e si prende la testa fra
le mani.
Mi
avvicino con cautela, non sapendo se la mia presenza sia
gradita o meno, e gli spettino i capelli come faccio sempre quando lo
vedo giù
di morale. Non ha neanche bisogno d alzare lo sguardo, che sussurra:
“Nev, sono
nella merda”
“Draco,
sei impazzito? Vuoi farti espellere? Perché è
questo che
sarebbe successo se Piton ti avesse beccato. Neanche lui poteva
difenderti
questa volta”
“Blaise,
per favore, l’ultima cosa di cui ho bisogno è una
paternale. So di aver rischiato molto, ma in quel momento non riuscivo
a
pensare razionalmente”
“Perché?
Cos’ha fatto o detto Smith per suscitare una tale
reazione?”
“Non
ne voglio parlare. Buonanotte"
Come
sempre grazie mille a chi commenta, a chi ha messo la storia fra i
preferiti e
a chi legge solamente.
Me
lo
lascereste un commentino?XD
Alla
prossima!
Un
ringraziamento speciale a:
hay_chan
marimalfoy
(non so come farei senza i tuoi commenti)
dany23