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Autore: tobbywolf    04/01/2015    1 recensioni
Dave si ritrova incastrato in una vacanza con Bro.. Su una crociera!
Seppur controvoglia, si sente costretto ad accettare, poiché abbandonare uno strider adolescente in casa da solo per settimane è una follia.
Forse riuscirà anche a sistemare la complicata relazione familiare.. O probabilmente incasinerà ancor di più le cose.
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dave Strider, Dirk Strider
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Una brusca levataccia ed un noiosissimo viaggio in auto di non so quante ore sono bastati per rendere questa giornata odiosa fin dal mattino. Comunque il tempo è trascorso alquanto velocemente, credi che  sia quasi tardo pomeriggio, poiché non percepisci più i raggi scottanti che filtravano attraverso i finestrini. Ormai è da quasi una mezz’ora che siete fermi, il comodo sedile dell’auto ha smesso di tremare ed il disturbante frastuono del motore si è spento. Giuri di aver sentito la sirena di qualche nave in partenza, forse stai viaggiando ad occhi semi-aperti con il tuo subconscio. Non sai neanche dove ti trovi, le palpebre diventano sempre più pesanti ad ogni minuto che passa e con la poca coscienza rimasta, riesci a scandire la voce di Bro. Credi che ti stia avvisando sul fatto che tra poche ore ci saranno check-in ed imbarco e che ti prenderà a calci in culo se non sarai ben attivo per quel momento. In effetti potrebbe essere un problema per lui dover trascinare un adolescente, oltretutto munito di una valigia pronta ad implodere a causa dell’abuso del limite di spazio.  Per sua fortuna vieni svegliato dall’insistente vibrazione del cellulare, il quale ti avvisa della batteria quasi scarica.. Dannate scatolette che mangiano corrente quotidianamente.

Apri bruscamente la portiera dell’auto, sbattendola contro la vettura posteggiata di fianco e ricevendo uno sguardo gelido da Bro. Forse cerca di dirti qualcosa da lontano, ma tutti questi frastuoni portuali ti impediscono di comprendere. Comunque, ipotizzi che fossero tutte imprecazioni rivolte alla tua sbadataggine.
Ti rimetti sui tuoi passi ed esplori la zona di imbarco A, o quel che è. Nonostante ci siano cartelli ovunque, qualche famiglia poco attenta disturba il personale per chiedere informazioni.
Non badando all’orario, ti dirigi verso la zona di sbarco commerciale e riesci ad assistere ad una nave che esegue manovre di ormeggio. Wow, cose epiche che racconterai a John più tardi. Insieme ad una lamentela dettagliata sui prezzi oltraggiosi dei bar del porto. Cinque fottuti euro per un cartone di succo di mela, senza nemmeno un tavolino e delle sedie, solo i posti al bancone. Forse pensano che la gente che si imbarca abbia soldi fin nelle mutande.

Mentre cerchi la via del ritorno, il cellulare vibra per l’ultima volta, preparandosi per un lungo sonno. Potrebbe essere un problema se arrivassi tardi.. Bro è il tipico guardiano che ti abbandonerebbe in un porto e ti riprenderebbe la settimana seguente con la tipica scusa dell’adattamento e la “sopravvivenza in situazioni estreme”.                                     
Sospiri ed aumenti la velocità del passo,  arrivando persino a correre come una gallina in fuga. Poco figo, ma necessario. Per fortuna, in lontananza scorgi un alto ed imponente Bro, visibilmente irritato per la tua scomparsa e per il cellulare non reperibile. Lo aggiri e cerchi di sorprenderlo alle spalle, ma lui ti anticipa con un “Dave Elizabeth Strider” pronunciato in tono parecchio freddo. Analizzi le possibili giustificazioni che ti possano parare il didietro, ma ancora una volta lui riesce a parlare prima di te.

“Prendi la tua roba, hanno aperto il check-in.” Non hai nemmeno il tempo di girarti e renderti conto che le tue valigie giacciono a terra, che lui è già entrato nell’edificio e sta facendo la coda. Wow, che novità. Una graziosa famiglia ti osserva da lontano con sguardo pietoso, probabilmente non sono gli unici ad aver assistito al tipico comportamento da Strider. Infatti un altro nucleo famigliare si offre di darti una mano, ma rifiuti gentilmente, consapevole del fatto che Bro ha gli occhi anche dietro alla testa. Un uomo deve sempre fare le cose da solo. Quindi inizi a trascinare la tua valigia, sperando che lui non ti abbia aggiunto anche dei mattoni. Ottimo intuito.

Il resto del pomeriggio trascorre tra controlli, code e ancora controlli. Oh, alla fine un’altra figuraccia non poteva mancare.
“Mi scusi, credo che ci sia un problema con la sua valigia..” Ti prego, dio mio, non i mattoni, non i mattoni..
“Presumo che non possa portare un mattone sulla nave, se vuole posso chiamare i miei superiori..” Ci avresti scommesso tutti i dischi di questo mondo.
“Non so come ci sia finito dentro.. Ne posso benissimo fare a meno.”  Alcune persone ti indicano e sghignazzano, altri rimangono a bocca aperta, poi più avanti c’è la causa di tutto ciò che ti osserva con un mezzo sorriso. Missione compiuta: il porto è stato riempito di ironia demenziale.
Alla fine, il mattone viene rimosso dal tuo bagaglio e tu riprendi la camminata verso la gloria a testa bassa, cercando Bro con la coda dell’occhio. Ovviamente lui è scomparso come al suo solito, probabilmente è già salito sulla passerella dai cento gradini che porta alla nave, magari proprio in questo preciso istante si sta spogliando e sta per entrare nella doccia che potrebbe anche essere trasparente e tu potresti sbirci-

“Ti sei perso, ragazzo?” Un nonnetto ti sorprende alle spalle. Per dio, sei rimasto immobile per tutto questo tempo? Credevi di esserti tolto dalla testa questi pensieri assurdi e insani su di lui.. La soluzione definitiva sarà evitarlo per tutta questa vacanza, fortuna che la nave è enorme. Oh, quasi dimenticavi, il tizio..                                                                                              “Lanciavo un ultimo sguardo al porto prima di salire, è tutto sotto controllo.” Alzi un pollice e sali velocemente su uno dei ponti, fino a raggiungere una gentile signora che controlla la tua carta di imbarco e ti sbologna l’ennesimo dépliant. Più tardi li userai come carta igienica.

Nel cercare il numero di cabina indicato sulla tua carta, finisci per perderti nell’ultimo piano, dove ci sono piscina e bar all’aperto. Perché ovviamente la nave ha la parte posteriore e anteriore e se vuoi cambiare sponda devi per forza raggiungere il tetto ed entrare nella porta al lato opposto. Bella scoperta, i tipici trucchi che ti fanno perdere mezz’ora ogni volta.
Dopo altri preziosi minuti buttati nell’aspettare l’ascensore, decidi di fare cinque piani di scale e arrivi finalmente a destinazione. La vostra cabina è in fondo al corridoio, precisamente la penultima. Bro è come un dragone, fiuta l’esitazione. (Rima necessaria) Quindi non ti fai problemi e bussi con insistenza contro la porta, finché il “capo” non decide di alzarsi dalla branda ed aprire. L’accoglienza non è delle migliori, l’uscio si apre e lascia in bella mostra una camera già sottosopra. Il guardiano non è nel campo visivo, probabilmente si è chiuso in bagno. Poco importa, giri la chiave ed appoggi bagaglio a mano e documenti sul secondo comodino, che sembrerebbe l’unico immobile ancora immacolato. L’altro comodino, invece, è già cosparso di cianfrusaglie quali fazzoletti sporchi, cartacce ed innumerevoli bicchieri. Alla faccia del “fai come se fossi a casa tua”. I letti non sono ancora stati separati, dopo dovrete chiedere al personale di occuparsene. Anche perché non riusciresti a chiudere occhio sapendo di essere di fianco a lui, probabilmente inizieresti a fantasticare su cose strane.
Mentre agganci il caricabatteria alla presa, Bro esce dal bagno con Lil cal sulla spalla destra e si slancia con nonchalance nel mezzo del letto, accompagnato dal cigolio preoccupante di alcune molle.
“Non ci credo, siamo già riusciti a rompere qualcosa?” Lo guardi con stupore, ponendo la frase al plurale giusto per non addossargli la colpa.
Lui inizia a spingere il letto, facendolo scricchiolare ripetutamente. “Già.. Se fossi in te, eviterei di portare qualche donna qua.” Arrossisci pesantemente a questa affermazione che ti coglie impreparato. Dopotutto, non credi di aver mai pensato di fare qualcosa con qualche ragazza.

“Bro, non mi era minimamente passato per l’anticamera del bionico cervello questo pensiero. Più che altro, sei tu quello che dovrebbe darsi un contegno. Mi immagino te, mentre ti siedi al bancone di quel bar poco raccomandabile al penultimo piano, che attiri un harem assurdo e porti tutta la marmaglia in camera.. Mentre il sottoscritto cerca di dormire e pensare a cose da ragazzino.” Riprendi silenziosamente fiato e lo osservi con grande compiacimento, dopo quel discorso da uomo responsabile.
“Pff, piccoletto, anche le ragazze hanno delle camere, non per forza devo bloccarti la crescita qua.” Abbassi lo sguardo, riflettendo sul fatto che Bro probabilmente non sta scherzando e che potrebbe benissimo andarsene con chiunque, essendo un adulto single. Quindi qualcuno potrebbe appropriarsene, portarti via l’unico guardiano che riesce a farti sentire al sicuro dai pericoli del mondo. Non avevi mai pensato di essere geloso, forse perché non ti sei mai interessato alla sua vita al di fuori di casa vostra. Ma per un ragazzo è normale essere geloso del proprio guardiano, no? Ci sono così tanti bambini che fanno i capricci quando ricevono meno attenzioni rispetto alle sorelline o fratellini.. Quindi se è tutto completamente normale, potresti chiedere a Bro di non avvicinarsi ad altri, anche se suonerebbe tutto così egoistico.
“Piccoletto, sei partito per ponyville?” Esci dalla trance di pensieri e ti allontani bruscamente dalla mano che Bro ti sta sventolando contro il viso. Ora la conversazione potrebbe diventare imbarazzante, meglio passare al piano B. “Ho solo bisogno di una doccia e di un buon riposo, magari un succo di mela non guasterebbe..” Aggiri il letto e ti chiudi in bagno, accasciandoti contro la porta e sbattendo il fondoschiena per terra. “La nave sta per partire, non ti verrò a salvare se l’acqua del water trabocca.”

Dopo aver passato quasi una mezz’ora in bagno, occupata principalmente ad aggrapparti alle mensole per non scivolare, ti stringi un asciugamano in vita ed esci. Bro è spiaccicato contro il cuscino e, a giudicare dalla bavetta, sta sognando qualche porno di smuppet. Decidi di lasciar perdere il letto, visto che qualcuno ne sta occupando più della metà. Piuttosto, ti rilassi sulla sedia del balconcino, osservando il cielo scurirsi e le onde gonfiarsi sempre di più. Ormai sono le nove passate, non hai nemmeno cenato, ma fortunatamente il buffet è aperto fino a tarda notte. Mangeresti una fottuta fetta di pizza a qualsiasi ora, nonostante questa strana sensazione nello stomaco, che credi sia mal di mare.                                                                        
Hai davvero voglia di infilarti sotto alle coperte, ma sembrerebbe come se stessi approfittando della situazione. Anche se, perché mai Bro dovrebbe pensare una cosa simile? Sei semplicemente un ragazzino che ha bisogno di riposo e calore, no? Fanculo l’ironia del momento, vuoi approfittarne.

Ti dirigi verso il letto e, ora che lui è senza occhiali, osservi i lineamenti del suo viso rilassato, resistendo a stento al desiderio di accarezzarlo. Piuttosto, ti rannicchi con la schiena contro le sue braccia, che presto ti avvolgono in un caldo abbraccio, il tipico contatto fisico che cercavi da tempo. Rimanete così per un buon quarto d’ora, prima che lui ti allontana bruscamente senza neanche spiegartene il motivo.

Forse non è normale vedere un tredicenne, coperto solo da un misero asciugamano, tra le braccia di un trentenne, che si da il caso sia anche suo fratello. Ta-Dan, ecco svelato il mistero.

Cavolo, probabilmente hai già combinato un bel casino.     

   
 
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