Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: happy ending    04/01/2015    1 recensioni
Dopo sei mesi dalla fine della storia tra Ron ed Hermione, i due si ritrovano ad affrontare una situazione decisamente imbarazzante e... difficile.
Dal testo:
E così arrivarono i litigi, i silenzi, le porte chiuse, gli sguardi mancati, le parole sbagliate... E crollò tutto.
"Non possiamo andare avanti così" le aveva detto.
"No, infatti. Se davvero non riesci a fidarti di me, tantovale che la chiudiamo qui" aveva risposto lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Rubeus Hagrid | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ed eccolo lì, a fissare la porta dell'ufficio di Hermione, con la mano sospesa a mezz'aria.

"Scusi, dovrei entrare" si sentì dire.

Si voltò e vide un uomo biondo che reggeva una pila altissima di documenti.

"Sì... Prego" borbottò, scostandosi.

L'uomo bussò e la voce di Hermione squillò da dietro la porta. Il cuore di Ron prese a battere più forte.

"Ciao bellissima! Ecco tutte le cartacce che mi avevi chiesto" le disse il biondo, lasciando la porta socchiusa.

"Oh, grazie Jack! Appoggia pure tutto sulla scrivania" sorrise Hermione.

"Volevo chiederti... E' normale che ci sia un tizio coi capelli rossi imbambolato davanti al tuo ufficio?".

"Co... Cosa?!".

La ragazza si precipitò fuori ed impallidì.

"Cosa ci fai qui?" chiese a Ron, che la fissava... Quanto le era mancata. Indossava una camicetta azzurra ed una gonna nera; i morbidi ricci castani le incorniciavano il viso pallido... Quel viso perfetto, anche se stanco.

"Io... Devo parlarti" riuscì a rispondere infine.

"Non ho tempo".

"Sul serio, Hermione... E' importante".

"E' successo qualcosa?".

"No, ma...".

"Allora al momento non posso proprio parlare".

"Tutto ok?" intervenne Jack, uscendo dall'ufficio.

"Ti interessa?" sbottò Ron.

"Va tutto bene, Jack... Grazie" disse Hermione, rivolgendo un'occhiataccia al rosso.

"Sarò veloce! Parliamo!".

Hermione non lo ascoltò e rientrò, chiudendosi la porta alle spalle.

"Mi spiace amico... E' una gran donna, ma dannatamente testarda! E' da quando è arrivata qui che tento di rimediare un'uscita, ma niente" gli sorrise Jack con una scrollata di spalle.

Ron arrossì, raccogliendo tutte le sue forze per evitare di rispondergli male. Attese che l'uomo si fosse allontanato, poi si sedette davanti all'ufficio.

Intanto, all'interno, Hermione tamburellava freneticamente con le dita sulla scrivania. Cosa diamine voleva da lei? Erano passati sei mesi e quell'idiota non aveva mai fatto nulla per riprendersela. Non si erano più visti, né sentiti... Ed ora se lo era ritrovato lì, come nulla fosse, con quei suoi maledettissimi e bellissimi e profondissimi occhi azzurri; con i suoi capelli rossi sempre arruffati; con le sue labbra, il suo corpo, la sua voce... Una lacrima scivolò lentamente lungo il viso.

Quanto ci aveva messo a riprendersi? A dimenticare tutti quei dettagli che tanto amava? Ci era mai realmente riuscita? Scrollò la testa energicamente, come a voler rimuovere quei pensieri, poi si asciugò il volto bagnato e si immerse nel lavoro.

Dopo cinque ore, durante le quali non si era concessa nemmeno una piccola sosta, constatò che era giunto il momento di tornare a casa. Si infilò il cappotto, prese la borsa ed uscì.

"Per l'amor del cielo! Di nuovo tu?!" esclamò, trovando Ron seduto lì davanti.

"Cinque minuti, per favore" le sussurrò.

"Muoviti" rispose lei, cominciando a camminare.

Ron si alzò di scatto e la seguì velocemente.

"Non possiamo fermarci?" le chiese.

"No, parla".

"Ok... Dunque, sabato è il compleanno di papà".

"Lo so".

"E ci vorrebbero lì a festeggiare".

"Passerò un altro giorno a fargli gli auguri".

"No, Hermione... Ci vogliono insieme".

"Perché dovrebbero volerci insieme se... Santo cielo, Ronald, non gli hai detto di noi?!".

La ragazza si era fermata di colpo sul marciapiede che conduceva a casa sua, e per poco Ron non le finì addosso. La guardò con occhi colpevoli e a lei mancarono le parole.

"Hermione, scusami... Non...".

"Zitto. Stai zitto".

Ron decise di darle retta e rimase in silenzio, mentre poteva vedere chiaramente i neuroni della riccia darsi da fare per riuscire a trovare qualcosa da dire, un qualche insulto abbastanza pesante da sbattergli in faccia. Eppure, tutto ciò che arrivò alla fine, fu un pugno nello stomaco.

"Sei... Sei un deficiente!".

Aveva passato mesi e mesi a cercare di "cacciarlo" fuori dalla sua vita... Credeva di avercela fatta o perlomeno di essere sulla buona strada... E ora il pensiero di loro due INSIEME e FELICI nella testa dei signori Weasley era così ingombrante, opprimente, sbagliato.

"Lo so, ok? E mi dispiace tantissimo... Ma come facevo a dirglielo, Hermione? Lo sai come sono fatti... Li avrei distrutti!" spiegò Ron, massaggiandosi il punto in cui era stato colpito.

"E ora cosa ti aspetti da me? Che ci pensi io a dire tutto?".

"Assolutamente no! Cioè... Non ora. La mia idea sarebbe quella di... Di fingere di stare ancora insieme, solo per quel sabato. Poi penserò a raccontare loro che tra noi è finita, più avanti. Non voglio rovinare la festa a papà, capisci?".

I due si guardarono negli occhi.

Ron era arrossito, mentre Hermione respirava affannosamente.

"Non lo faccio per me, lo faccio solamente per loro, credimi. Sono il figlioletto stupido e non faccio altro che dargli preoccupazioni... Se gli ho taciuto la cosa fino ad ora è solo perché avevo paura di infliggere ai miei genitori un colpo così grosso".

Hermione lo osservò attentamente.

"Sarà difficile" sospirò infine.

Ron annuì.

"Sarà davvero difficile. Tuttavia, voglio bene ai tuoi e... Voglio bene a te. Per cui, se mi dici che non sei pronto, ti asseconderò in questo stupidissimo e sbagliatissimo piano".

Ron spalancò la bocca: proprio non si aspettava di riuscire a convincerla ad accettare.

"Grazie Herm, grazie!" esclamò.

D'istinto si avvicinò per abbracciarla, ma subito si bloccò.

"Ci... Ci vediamo sabato" sussurrò Hermione, tenendo lo sguardo puntato sulle scarpette nere.

"Sì... Sabato. Poi ti farò sapere a che ora incontrarci".

"D'accordo. Ciao".

"Ciao".

La vide allontanarsi e gli sfuggì un sospiro. Sarebbe stato difficile... Parecchio.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: happy ending