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Autore: The100LaughsofAshton    04/01/2015    1 recensioni
"Sta peggiorando sempre di più,suo figlio sta impazzendo e
diventerà un pericolo pubblico se lo faccio uscire" Joy si accasció sul tavolo con le testa nascosta fra le braccia,le spalle cinte da Morgan anch'egli distrutto.
Calum accarezzava la superficie liscia dello specchio con adorazione. Nessuno poteva capire la sua importanza e nessuno avrebbe mai capito che lì si nascondeva qualcosa di unico e importante.
Qualcosa di nome Luke.
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"PORCA PUTTANA!!! BASTA!!"
Un lampo squarció il cielo illuminando la stanza.
"Scusami,s-scusami non volevo....dio scusam-" 
La pioggia inizió a scendere impetuosa dalle nuvole battendo sulle strade asfaltate come lo scrosciare di una cascata.
"NON MI INTERESSANO LE TUE CAZZO DI SCUSE OK?!"
E poi ecco un tuono. Forte,lungo,che fa tremare i vetri.
"Ma-"
" 'MA' UN CAZZO!! MUOVITI A MEDICARE QUELLA FOTTUTA FERITA E FAMMI USCIRE DA QUESTO MERDOSO POSTO!!"
Gladis abbassó lo sguardo trattenendo le lacrime dentro i suoi occhi tristi grigi.
Calum era privo di controllo,urlava come un pazzo a qualsiasi cosa gli desse fastidio e in quel momento ció che lo urtava di più era la faccetta di quella ragazza di fronte a lui.
Non aveva mai sopportato Gladis in vita sua e odiava tutto di lei in particolare il suo essere appiccicosa nei suoi confronti.
E per di più adesso doveva medicarlo al petto quasi all'altezza della clavicola dove la pelle lesa e arrossata era in bella vista. Il colore del sangue era un netto contrasto con la pelle cioccolata di Calum marchiata qua e là dal nero di un tatuaggio. Lo aveva fatto un'altra volta. Si era strappato la pelle con le unghie e i denti e per di più se l'era grattata ferocemente facendo uscire il sangue. Era questo quello che accadeva la maggior parte delle volte quando non vedeva Luke,si faceva del male ma non sentiva dolore.
Nn un urlo,non una smorfia, niente,ed era come se annullasse se stesso in quel momento come sotto effetto di una anestesia.
Per Calum quello che stava accadendo in quel momento nell'infermeria seduto su quel lettino, era una faccenda assolutamente scocciante.
Voleva tornare nella sua stanza e non voleva rimanere in quel luogo in compagnia di Gladis che dava spettacolo del suo colore rosso sulle guance per l'imbarazzo.
Imbarazzo causato dal fatto che Calum era a petto nudo.
Il ragazzo lo trovó un gesto alquanto stupido e ipocrita degno di una ragazzina in piena crisi ormonale.
Sospiró frustrato prendendo con forza il mento di Gladis per alzarle il viso strattonandolo.
"Non osare piangere,Gladis,non osare farlo.....non sei tu quella a dover piangere qui....e sai bene perché." La ragazza capì a cosa si stava riferendo.
Era vero. Pensó Gladis, lei sapeva il perché. E sapeva anche che lo stavano facendo per il bene di Calum o almeno era questo quello che le aveva fatto intendere il dottor Davies.
Ma Gladis come al suo solito aveva ragione: Davies non aveva pensato alle conseguenze e ora eccola qui intenta a rimedicare Calum come era accaduto anche non molto tempo fa quando si era strappato la pelle del polso.
Scostò la mano schifato abbassando lo sguardo sul suo torace pieno di graffi.
Non ricordava di preciso quando se li era fatti ma poiché da alcuni usciva ancora del sangue ed erano arrossati capì che se li era procurati recentemente.
Gladis rimase a guardarlo per pochi minuti con gli occhi gonfi di lacrime che lei di certo avrebbe impedito di far uscire. Non voleva mostrarsi debole ancora una volta agli occhi di Calum,l'avrebbe presa in giro e l'avrebbe guardata come suo solito con fare disgustato.
Continuo a medicargli la parte di pelle lesa in silenzio per poi concludere con una garza bianca e una fascia che copriva quasi l'intera spalla di Calum.
Calum la guardó per poi rivolgersi al l'infermiera ora girata di spalle.
"Hai finito?"
Gladis,che stava pulendo le mani dal sangue del ragazzo,rimase ferma al suo posto evitando di girarsi.
"Si ho finito,puoi andare" disse con voce atona.
Calum sorrise sollevato per poi ritornare al suo solito cipiglio che aveva mantenuto durante quel periodo.
Scese dal lettino con la maglia bianca in mano e si diresse verso la porta pronto ad aprirla e a tornare nella sua stanza vuota ma Gladis lo fermó di nuovo.
"Cal?-si appoggió al lavandino rimandando ancora girata-Perché...sì insomma....perchè io non ti piaccio? Ho...ho fatto qualcosa di sbagliato?" Domandó con insicurezza nella voce. Aveva paura a fare quella domanda al ragazzo che fino a quel momento l'aveva trattata come uno straccio , ma dopotutto voleva capire "perchè',aveva bisogno di risposte.
Calum alzó gli occhi al cielo girandosi verso la figura di spalle. Voleva evitare di essere scocciato.
"Gladis...tu non mi piaci....TU MI FAI SCHIFO!! SEI LA PERSONA PIÙ STUPIDA E SGRADEVOLE CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO SULLA TERRA E SPERO CHE IN FUTURO TU MARCISCA ALL'INFERNO PER QUELLO CHE MI STAI FACENDO PERCHÈ È QUESTO CHE TI MERITI! HAI CAPITO STUPIDA PUTTANA?!"
Urló con tutto il fiato che aveva nei polmoni per poi sparire sbattendo la porta con un sonoro tonfo non prima di aver lasciato uno sputo per terra.
Gladis rimase paralizzata. L'unica cosa in movimento erano le sue lacrime che scendevano copiose sul suo viso come la pioggia o meglio la grandine che colpiva i vetri delle finestre.
Nessuna le aveva mai parlato così e nessuno mai le aveva urlato in faccia quelle cose. Le dicevano sempre che era una ragazza adorabile e gentile e mai avrebbe immaginato una possibile reazione da parte di un ragazzo.
Solo in quel momento capì che doveva cambiare. 
Era stufa di essere trattata così quel ragazzo.
Prese il bisturi.
Un lampo illuminó il suo viso spento e privo di emozioni.
Le luci si fulminaró è tutto caló nel buio.
Le labbra strette in una linea dura e dritta.
Occhi inespressivi.
E poi ecco qui l'odore nauseante del sangue.
Il sangue del suo braccio.
Sangue che in quel momento colava da quella scritta intagliata sulla sua pelle con rabbia e voglia di vendetta.
Una scritta che sarebbe rimasta indelebile.
Una scritta che rappresentava la verità.
Una scritta.
8 lettere.
Un sentimento non ricambiato .
"Ti amo Cal"

__________________________

Ciao ragazzeeee 
Che ne dite del capitolo? Un po' triste lo so ma vi prometto che il prossimo sarà più dolcioso perché ci saranno di nuovo i Cake. (È già pronto😏😏)
L'ultima volta che ho controllato EFP 
ci sono state un bel po' di visite e anche se non ho visto nessuna recensione non fa niente perché sono davvero contenta del risultato .
Bene dopo avervi annoiato posso anche andare perció ADDIOOOO
E BUON ANNO🎉🎉🎉

Ps: RECENSITE PER FAVORE😂😂❤️❤️
  
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