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Autore: needacurlyboy    04/01/2015    6 recensioni
Mi sposto dalla porta per farlo passare ma lui mi guarda senza accennare di andarsene.
"Ho il diritto di vederli." Sussurra.
"Mamma."
Mi giro di scatto trovando Leonardo sulle scale.
"Caamella." Dice indicando Harry.
Lui sorride e fa per avvicinarsi ma io mi paro davanti e lo guardo male.
"Vattene." Sibilo prima di prendere Leonardo e salire di sopra.
FANFICTION ISPIRATA A QUESTA OS: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2294072&i=1
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crediti: Sara Scrive 
 
“Non ho mai avuto intenzione di spezzarti il cuore
Ora io non lascerò che questo aereo precipiti
Non ho mai avuto intenzione di farti piangere
Farò quello che serve per farlo volare
Oh, devi tenerlo su
Aggrappati a ciò che senti
Questa sensazione è la cosa migliore
La cosa migliore, va bene
Sto scommettendo su di noi
So che questo amore si sta muovendo nella stessa direzione
Che è verso l’alto”
Olly Murs feat. Demi Lovato – Up.
 
Capitolo Trenta.
 
Veronica’s pov.
Oggi è il compleanno di Lorenzo e Leonardo quindi abbiamo deciso di dare una piccola festa a casa invitando i bambini che vanno all’asilo con loro. Le ragazze sono venute a darmi una mano e con l’aiuto di Celine ho preparato degli stuzzichini e la torta.
 
Abbiamo attaccato uno striscione di “Buon Compleanno” in soggiorno e gonfiato qualche palloncino; siamo senza fiato.
 
I ragazzi sono ancora in tour ma Harry mi ha promesso che ci sarà per il terzo compleanno e i bambini sono felicissimi.
 
“Chiara, potresti vestire i bambini?” Le chiedo dalla cucina.
 
“Va bene!”
 
Veniamo raggiunte da Elisa che si siede su uno sgabello davanti alla torta.
 
“È venuta veramente bene.”
 
“Ovvio, l’ho fatta io.” Ridacchio.
 
“Dovreste aprire una pasticceria.” Suggerisce convinta.
 
Trascina un dito al lato della torta e se lo porta alla bocca.
 
“Elisa!” La rimprovera Celine.
 
“È buona.” Si giustifica lei ridendo.
 
“Mmh, non sarebbe male come idea però.” Dico pensierosa appoggiando un gomito sul bancone e il mento sulla mano.
 
Ad interrompere la nostra conversazione è il suono del computer, che mi avvisa di una chiamata su Skype. Inarco un sopracciglio, guardo le altre, mentre in cucina regna il silenzio e vado in salotto.
 
Mi accomodo su una sedia intorno al tavolo, apro il computer e un sorriso compare istintivamente sul mio viso. È Andrea.
 
Apro la schermata, accatto la chiamata e poco a poco comincia a vedersi il suo viso.
 
“Ehi!” Esclamo sorridendo salutandolo con una mano.
 
“Ehi, piccola. Dove sono quei due nanerottoli che compiono gli anni?” Chiede sorridendo mettendo in mostra i denti.
 
“Sono al piano di sopra con Chiara. Dovrebbero-” Sento Chiara urlare ai bambini dal piano di sopra di non correre, dopo qualche secondo, compaiono davanti alla porta e si avvicinano a me. Indossano un maglioncino dai diversi colori, i pantaloni color panna e delle Air force bianche. I miei ometti, penso guardandoli.
 
“Come non detto.” Mi passo una mano tra i capelli ridendo. “Leo, Lori, venite qui. C’è qualcuno che vuole farvi gli auguri.” Batto le mani sulle ginocchia sorridendo e i due si avvicinano a me curiosi. Si mettono seduti sulle mie ginocchia, mi giro verso il computer e quando vedono Andrea, cominciano a urlare, felici.
 
“Auguri mostriciattoli, state diventando vecchi!” Esclama ridendo e indicandoli con l’indice.
 
“Gatie tio!” Esclamano sorridendo. “Tu sei vecchio!” Continua Leonardo facendogli una pernacchia. Scoppiamo a ridere, ma a interromperci è qualcuno che suona al campanello.
 
“Devo andare, Andri.” Torno a guardarlo, mentre i bambini scendono dalle mie gambe e corrono verso la porta, seguiti da Celine.
 
“Ci sentiamo domani. Saluta le ragazze.” Sorride e mi saluta con una mano, prima di chiudere la chiamata.
 
Mi manca.
 
Sospiro, chiudo il computer e raggiungo Celine all’entrata, dove la vedo impegnata a intrattenere una conversazione con una donna bionda dagli occhi castani –sulla quarantina-, mentre i bambini stanno parlando con una bambina –che è la copia della madre, se non per gli occhi azzurri-.
 
La donna, che ho capito chiamarsi Elisabeth, ci saluta dicendo di dover accompagnare il figlio più grande al torneo di calcetto e saluta la figlia con un bacio sulla fronte.
 
I bambini si spostano in salotto, dove cominciano a giocare, e noi torniamo in cucina dalle altre.
 
“Quella bambina è carinissima!” Esclama Celine riferendosi alla bambina. “Ha due grandi occhi azzurri e sono sicura che gli piaccia Leo!” Continua sporgendosi dallo stipite per guardare che cosa combinano i bambini.
 
“Il mio bambino ha fatto colpo.” Ridacchio vantandomi, facendo ridere anche le altre.
 
Abbasso lo sguardo sull’orologio al mio polso e vedo che sono le tre e mezzo. Ormai Harry dovrebbe già essere sull’aereo.
 
 
Gli amichetti di Leonardo e Lorenzo sono arrivati e sono in salotto a osservare il mago, che ha chiamato Chiara, meravigliati. Hanno passato la maggior parte del pomeriggio a fare baccano per casa, ma per fortuna, il mago è riuscito ad attirare la loro attenzione. Ci sarà molto da fare una volta terminata la festa.
 
Controllo per l’ennesima volta l’orario sull’orologio e mi mordo il labbro inferiore quando vedo che sono le sei. Perché Harry non è qui? Gli sarà successo qualcosa?
 
Estraggo il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans, digito il suo numero e me lo porto all’orecchio. Dopo qualche squillo risponde e faccio per parlare, ma parte la voce robotica della segreteria.
 
Sospiro, chiudo la chiamata e riporto il cellulare al suo posto. Dove può essere? Mi aveva assicurato che ci sarebbe stato.
 
“Vero.” La voce di Chiara mi riporta alla realtà e punto lo sguardo su di lei, spaesata. “Dobbiamo dare la torta ai bambini, non possiamo più aspettare.” Dice mordendosi il labbro inferiore.
 
“Si, okay.” Annuisco, mi avvicino al frigo e prendo la torta per portarla in salotto.
 
Dove sei Harry?
 
Harrys’ pov.
 
“Di cosa sta parlando!?” Esclamo sbarrando gli occhi.
 
“Mi d-dispiace, signore. L’ultimo volo per Londra era alle quindici.” Balbetta imbarazzata guardando lo schermo del computer. Sono nell’aeroporto di F    iumicino, a Roma, per prendere l’aereo per tornare a Londra e festeggiare il compleanno dei bambini, ma ovviamente qualcosa doveva andare per forza storto. Ho chiamato Veronica questa mattina, ho fatto gli auguri a Lori e Leo e le ho assicurato che sarei arrivato in tempo per la loro festa.
 
“Ma sul mio biglietto c’è scritto che la partenza è alle tre e mezzo.” Le mostro il biglietto e le indico l’orario.
 
“Devi esserci stato qualche errore, mi dispiace.” Si scusa per l’ennesima volta la ragazza dietro al bancone mordendosi il labbro inferiore. “Potrei rimborsarglielo con il prossimo volo.” Si passa una mano tra i capelli, si mette seduta e torna a guardare lo schermo del computer.
 
“A che ora è?” Sospiro passandomi una mano tra i capelli tirando alcune ciocche.
 
“Mmh, tra cinque ore.”
 
Spalanco gli occhi e dischiudo le labbra. “Alle otto?” Chiedo mordendomi il labbro inferiore. “È il compleanno dei miei bambini.” Sussurro abbassando lo sguardo.
 
“Mi dispiace. Allora… Che faccio?”
 
“Si, lo rimborsi.” Sospiro e prendo i miei documenti di riconoscimento per farle fare un nuovo biglietto. Veronica, questa, non me la perdonerà molto facilmente.
 
Sento il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni, lo prendo tra le mani e sospiro quando vedo il nome e la foto di Veronica. Ci leggiamo nel pensiero?
 
Scorro il dito sul pulsante verde, ma il cellulare si spegne. Che diavolo-?
 
Provo a riaccenderlo, ma non succede niente e lo riporto al suo posto. Avrei dovuto lasciarlo in carica tutta la notte invece che soltanto qualche minuto stamattina.
 
“Ecco a lei.” La receptionist mi porge i miei documenti ed io li riporto dentro al portafoglio, prima di afferrare la mia borsa e andare a sedermi.
 
Ora come faccio?
 
 
Il tassista ferma l’auto davanti a casa mia, prendo il portafoglio e lascio una banconota sulla sua mano. Sono le dieci e mezzo, i bambini stanno sicuramente dormendo e Veronica sarà arrabbiata per il mio ritardo e per non averla avvertita.
 
“Grazie e tenga il resto.” Afferro la mia borsa, scendo dal taxi e corro verso l’entrata.
 
Prendo le chiavi, le infilo nella serratura e apro la porta cercando di fare piano per non svegliare Leo e Lori.
 
La richiudo alle mie spalle, appoggio la borsa per terra e quando alzo gli occhi incontro lo sguardo di Veronica. È in piedi davanti a me, mentre sorregge una scatola, e mi guardo con un’espressione indecifrabile. Il trucco è sbavato sul suo viso, i capelli raccolti in una cipolla disordinata e indossa una semplice vestaglia nera.
 
“Che cosa ci fai qui?” Chiede impassibile appoggiando la scatola per terra.
 
“Io-” Deglutisco avvicinandomi a lei. “Mi dispiace per essere arrivato in ritardo, ma ho perso il primo aereo e ho dovuto aspettare cinque ore per l’altro volo.” Faccio per prenderle le mani, ma lei si allontana.
 
“Sai quante volte mi hanno chiesto di te Leonardo e Lorenzo?” Ridacchia amaramente scuotendo la testa.
 
“Lo so, mi-” Non mi lascia finire di parlare, precedendomi.
 
“Smettila di scusarti, non ne vale la pena.” Borbotta sbuffando prima di girarsi per andare al piano di sopra.
 
“Ascoltami!” Le afferro una mano costringendola a girarsi. “L’orario era sbagliato, non sono arrivato tardi in aeroporto di proposito.” Agito la mano libera in aria con fare ovvio.
 
Si libera dalla mia stretta e posa l’indice sul mio petto. “Se per te fosse davvero stato importante, non saresti arrivato in ritardo.” Mi guarda negli occhi con rabbia.
 
Dischiudo le labbra e resto immobile nel guardarla sparire dalla mia visuale.
 
“Ah, e dormirai sul divano.” Ricompare in cima alle scale, mi lanci il mio cuscino e una coperta, prima di scomparire di nuovo.
 
Sospiro abbassando la testa e vado in salotto per appoggiare il cuscino e la coperta sul divano. Non è così che doveva andare questa giornata, nella mia mente era tutto diverso.
 
Prendo i regali per i bambini dalla borsa, salgo al piano di sopra e apro la porta della cameretta silenziosamente per non svegliarli. Cammino in punta dei piedi, mi metto seduto accanto a loro e sorrido accarezzando i capelli scompigliati di Lorenzo senza svegliarlo, fallendo.
 
Si stiracchia, apre un occhio e quando mi vede le sue labbra formano un sorriso. “Papà.” Mi butta le braccia al collo stringendomi a se.
 
“Anche tu mi sei mancato.” Ricambio l’abbraccio.
 
“Pechè non eri alla festa?” Mi chiede sussurrando una volta allontanato.
 
“Ho fatto tardi.” Sospiro abbassando lo sguardo. “Ti ho portato un regalo.” Cambio discorso mostrandogli il regalo.
 
“Gatie.” Afferra il pacchetto e lo scuote per capirne il contenuto. Lo scarta e i suoi occhi brillano quando vede il contenuto; un Transformers, li adora.
 
Mi abbraccia un'altra volta e sbadiglia quando si allontana.
 
“Torna a dormire, nano.” Gli scompiglio i capelli sorridendo.
 
Lui annuisce e sbadiglia di nuovo stropicciandosi un occhio, prima di rimettersi sotto le coperte.
 
Faccio per alzarmi al letto, ma la sua manina afferra la mia e mi giro a guardarlo.
 
“Esta con me.” Sorride mostrando le piccole fossette.
 
“Fammi spazio.” Dico sfilandomi le scarpe, prima di prendere posto accanto a lui. Si stringe a me e chiude gli occhi, prima di cadere in un sonno profondo seguito da me.
 
Angolo autrice, (giochino in fondo)
yaay! Sono riuscita ad aggiornare finalmente, non credevo di riuscire a farlo oggi!
Non sono riuscita a farvi gli auguri di buon anno nuovo, perciò lo faccio ora: TANTI AUGURI E BUON 2015! :D È passato in fretta il 2014 o è solo una mia impressione? Lo stesso vale per le vacanze natalizie; ditemi he domani è il ventitré dicembre e che cominceranno le vacanze, vi prego. Non credo di essere pronta per ricominciare e voi?
Ma passiamo al capitolo; i bambini compiono tre anni, stanno crescendo troppo in fretta ahah. La prima discussione degli ‘Heronica’, secondo voi ha fatto bene Veronica a prendersela così? Non è dolcissima la scena finale tra Harry e Lori? Nei prossimi capitoli succederanno tante cosine, ma non voglio anticiparvi niente, perché voglio che sia una sorpresa! Sono cattiva, mahah. Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto. xx
Giochino:
Qual è il vostro film preferito? Il mio Dear John e La memoria del cuore. **
 
Alla prossima,
Reds xx
  
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