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Autore: emilove    04/01/2015    1 recensioni
La sua vita era perfetta, genitori che si amavano, una migliore amica che fin da piccola la sosteneva in tutto.
Cosa mancava? il finale felice.
Aveva sei anni ma crescieva con questo sogno.
Quando poi, a soli undici anni gli vennero strappate via le persone che aveva di più caro al mondo: Mamma e papà.
Cresce con la zia Rose, all'inizio era una ragazzina per bene e amava sorridere alla vita. Ma dopo la perdita dei genitori niente fu uguale.
A diciasette anni, incontra Zayn.
Un ragazzo per bene, che può sembrare un ragazzo normale come tanti, ma ha qualcosa e quel qualcosa ad Abbie piace. Si trasferisce con la madre e la sorella a Londra, accanto la casa di Abbie, il loro primo incontro non è molto 'piacevole' almeno fino a quando i due si iniziano a conoscere meglio e chissà,magari nascerà qualcosa fra loro.
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'Mamma,papà come va lassù? volevo solo dirvi che ho finalmente avuto il mio finale felice,accanto a lui'
||Abbie Calderon 17 anni|| ||Zayn Malik 18 anni||
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbie's point of view.
Zayn: Perchè lo pensi?

Io: Forse perchè appena hai visto Darren ti si leggeva negli occhi la tua rabbia

Zayn: Mh - disse spostando lo sguardo.

Io: Mh? Solo questo sai dirmi?

Mi piaceva il fatto che Zayn era geloso, ma il fatto che lui non lo ammetteva mi dava il nervoso.
Gli girai il viso costringendolo a guardarmi. Nessuno dei due parlava. La situazione era alquanto buffa, infatti scoppiai in una risata e Zayn si unì a me.

Io: Sei un pazzo, te lo hanno mai detto?

Zayn: Io? Sei tu che hai pretendenti ovunque - iniziava a farsi serio ma rideva lo stesso.

Io: Per pretendenti intendi solo Darren, quindi.

Zayn: Uno è anche troppo.

Io: Zayn, non voglio che tu sia geloso. Sto con te, ed è questo che conta. Io mi fido di te, e voglio che anche tu ti fidi di me - confessai

Zayn: Io mi fido, solo che vederti con un altro mi fa gelare il sangue - abbassò la voce.

Aveva ragione Sophia quando mi diceva che Zayn era da sposare. Perchè effettivamente ne vale la pena amarlo per tutta la vita.
Decisi di evitare di continuare questo discorso e gli proposi tornare a casa.
Gettai nel cassonetto, poco distante da noi, il bastoncino dello zucchero filato che avevo ormai finito e ritornammo sul marciapiede che ci conduceva nelle nostre rispettive case.
Mentre camminavamo, Zayn mi raccontava un pò com'era la sua vita prima di trasferirsi quà e da come ne parlava si vede che quel posto gli mancava.
Quando ad un certo punto nominò suo padre, la curiosità di sapere cosa gli fosse successo mi divorava, e non potevo più resistere.

Io: Zayn, posso farti una domanda? - domandai

Zayn: Si, qualcosa non va?

Io: Nono, solo che volevo sapere...

Zayn: Cosa?

Io: Ecco.. non mi hai mai parlato di tuo padre, posso chiederti cosa gli è successo? - sospirai
Zayn: E' complicato - si limitò a dire, poi continuò e iniziò pian piano a raccontarmi tutto.

Ero quasi incredula al suo racconto. Da un lato mi stavo già facendo qualche idea sul padre di Zayn.
Io: Non voglio intromettermi ma.. Io sono cresciuta senza mio padre e senza mia madre. E ti giuro che non è bello, se non fosse per te, per i ragazzi e per mia zia ora stesso starei piangendo nel mio letto. Voglio dire, fra un mese sarai diciannovenne e...- cercai di dire, ma lui m'interruppe

Zayn: Abbie per favore, non è ancora il momento adatto per parlare con lui. Non ho tutta questa voglia ne di vederlo ne tantomeno di sentirlo.

Io: Mi prometti almeno che ci penserai? - dissi, e lui annuìì.

All'improvviso sentìì le mani fredde di Zayn aggrapparsi nei miei fianchi per poi sollevarmi. Urlai, non per la paura ma perchè mi aveva colto di sorpresa e lo colpi nelle spalle improrandolo di farmi scendere.
Continuando a tenermi in aria, avanzò verso il muro poggiandomi finalmente per terra e iniziò a ridere.

Io: Pezzo di psicopatico ma che ti salta in mente? - urlai divertita
Le persone che intanto passavano dietro di noi sembravano divertite e forse confuse allo stesso tempo. Passavano e guardavano, come se non avessero mai visto due adolescenti ridere e urlarsi contro come dei coglioni.

Zayn: Non preoccupatevi, ha il ciclo.

Spalancai la bocca quando disse quelle parole e lui richiuse la bocca con la mano spingendo il mento verso su.

Io: Inizia a scappare perchè ti uccido, cazzo non posso credere che lo hai detto veramente - cercai di colpirlo ma lui mi prese per il polsi trattenendomi appiccicata al muro.

Mi baciò mentre continuavo a parlare e a 'minacciarlo' di tirargli qualche sberla.
Un bacio che si moltiplicò parecchie volte e che volevo non finisse più. Tra un bacio e l'altro, sentìì le sue labbra allargarsi in un sorriso leggerissimo.
L'atmosfera alquanto 'romantica' venne distratta dal mio cellulare che iniziò a squillare.

Zayn: Non rispondere - sussurrò

Io: Devo - dissi prendendo il cellulare dalla borsa e appena lessi 'Eveleen' sullo schermo risposi.

Io: Eve? - poggiai il cellulare all'orecchio
Eveleen: Abbie, tutto okay? - mi chiese
Io: Si, perchè me lo chiedi?
Eveleen: No così, ascoltami attendamente.. - iniziò

Zayn: Proprio ora doveva chiamare? - ironizzò Zayn e io mi limitai a sorridergli
Eveleen: Ah sei con Zayn, okay vado al dunque: ci siete mercoledì alla festa?
Io: Quale festa?
Eveleen: Capodanno, genio!
Io: Oh, non so. Non ho ancora chiesto.
Eveleen: Fammi sapere, devo chiudere. Vi saluta Harry.
Io: Attenti a non sfornare figli voi due - scherzai
Eveleen: Lo stesso vale per voi, ciaao! - attaccò
e mi scappò una risata.

Zayn: Va bene, dov'eravamo? - si avvicinò di nuovo.

Io: Eravamo rimasti che stavamo tornando a casa altrimenti ci danno per dispersi - gli presi la mano e lui sbuffò.


Appena arrivammo di fronte porta di casa mia, delle urla attirarono la nostra attenzione. Ci guardammo intorno per capire ma nei paraggi non ci stava nessuno.
Ci misi un pò a capire che le urla arrivavano proprio da casa mia e ad impatto ebbi paura. Tenendo stretta la mano di Zayn mi presi di coraggio e insieme entrammo.


Zayn's point of view.
Abbie si aspettava addirittura che li dentro stava morendo qualcuno. Che ci fosse un assassino. Ma niente di tutto ciò.
Quando entrammo ci attendevano Rose, Robert e Marco a discutere. E non so perchè, qualcuno lì dentro mi sembrava mal intenzionato.

Abbie: Che sta succedendo quì? - chiese con voce spezzata.

Rose: Succede che quà...- provò a dire ma venne interrotta.

Marco: Succede che non ne posso più - urlò piuttosto infuriato - ma non avete altro da fare? - continuò contro i suoi genitori.

Robert: Punto primo, non alzare la voce nè con me nè con tua madre. Punto due, vogliamo solo sapere perchè stai sempre fuori casa: A Natale  non c'eri, per esempio.

Marco: State sempre ad urlarmi cosa fare, ho diciotto anni cazzo. Datemela un pò di libertà.

Rose: Appunto perchè hai diciotto anni dovresti essere anche più responsabile e consapevole di quello che fai. Io da madre neanche ti riconosco più, sei più che cambiato.

Marco: Madre, si. 'Madre' di chi? - rise.

Abbie mi guardò confusa. Beh, un pò tutti si guardarono confusi l'uno con l'altro. Nessuno aveva capito la frase di Marco, ma io sapevo che non avrebbe portato a niente di buono.

Rose: Che vuoi dire? - rispose poggiando le mani sul tavolo e sostenendosi con le braccia

Marco: Sono anni che ormai avete dimenticato di avere un figlio del cazzo. Giusto, dimenticavo che adesso c'è Abbie cara... Lasciamo perdere, è tempo perso con voi - sputò tutto d'un fiato.

Abbie quando sentì di essere ormai coinvolta nella situazione spalancò gli occhi, prima di rispondergli.
Abbie: No, continua. Ti ascolto. - gli disse a malavoglia.

Marco: Adesso vuoi fare l'angelo della situazione? Ma andiamo. Lo sai qual'è la verità? che tu, dal primo momento che sei arrivata in questa benedetta casa, mi hai rovinato la vita. Sul serio, 'Abbie di quà, Abbie di là' e tutto questo perchè doveva per forza iniziare a far parte di questa casa. Abbiamo un centinaio di parenti, avresti potuto andartene da qualcuno di loro invece che quà. Da quando sei in questa maledetta casa nessuno si è mai accorto neanche se respiravo. Ora chissà come mai tutto interesse verso di me. - dice e mi guardò.

Io: Marco basta, sai che non è così - cercai di entrare nella discussione.

Probabilmente si riferiva al fatto che Abbie ormai avesse altro a cui pensare, me per esempio. No, non è modestia ma semplicemente realtà.
Gli occhi di Abbie si spalancarono a sentire le sue parole e in qualche modo cercò di trattenere le lacrime. Cercai di riprenderle la mano che qualche minuto prima aveva lasciato ma lei la respinse.
Riuscivo quasi a capire come si sentiva in quel momento. Le parole di suo cugino l'avevano ferita, non è di certo colpa sua se oggi i suoi genitori non ci sono più. Quando è successo aveva undici anni, non credo sarebbe stata in grado di scegliere con chi volesse andare a vivere. Ma forse, per come mi parlava sempre di Rose, lei sarebbe stata la sua scelta ovvia.
Robert richiamò Marco con una brutta intenzione, Abbie però a quel punto parlò.

Abbie: No, lascialo parlare. Da  un lato ha ragione, no? Sono io l'intrusa in questa casa. E' vero Marco, sono io che quì non c'entro nulla. - confessò quasi sconfitta.

Rose: Abbie, ma che stai dicendo? Non puoi dire che...- venne interrotta, per la seconda volta.

Abbie: Davvero, zia. So quello che dico - cercò di placare le lacrime ma evidentemente non ci riusciva per niente.

Lei si girò verso di me mimandomi di andarcene. Aveva gli occhi quasi gonfi, la dimostrazione di tutte le lacrime che in tanti anni erano rimaste bloccate nei suoi occhi.

Abbie: Ah, approposito - continuò - tu hai sia madre che padre, hai due genitori. Beh, non è colpa mia se io non ho la tua stessa fortuna - disse e prendendomi finalmente la mano mi tirò fuori sbattendo la porta.

Sospirò singhiozzando. Le ultime parole che aveva detto l'avevano distrutta peggio di prima. Nessun'altra ragazza avrebbe avuto il coraggio di dirlo.
Eppure lei l'ha detto.

Io: Tranquilla - sussurrai abbracciandola.

Lei poggiò la testa sul mio petto ed è lì che scoppiò io un pianto doloroso.
Che poi alla fine era abituata a sentirsi dire cose del genere da lui, ma questa sera ha esagerato e per quanto possa essere mio amico da un momento all'altro potrei rientrare e rompergli la faccia. Ma so che Abbie si sentirebbe peggio, quindi evito di fare scenate solo per lei.
Dopo qualche minuto si staccò da me. Le si vedeva subito che non stava affatto bene. Provai a dirle che sarebbe andato tutto bene e lei annuìì.

Abbie: Grazie - sussurrò.


***
Abbie's point of view.
Era ormai giorno. Non avevo dormito a casa mia, ma da Zayn.
La sera precedente, Trisha ha subito notato il mio viso bagnato da lacrime e chiese cosa fosse successo. Ovviamente io non le dissi niente di tutto quello che era accaduto, Zayn si limitò a dirle 'Ne riparliamo domani' e lei non chiese nient'altro.
Presi il mio cellulare e controllai l'orario: Le 10:30.
Possibile che ogni volta che andavo a dormire da lui arrivavo a svegliarmi tardi?
Notai anche due notifiche nel cellulare: due messaggi.

Zia.
9:18 pm.
'Mi dispiace per tutto.'

Sophia.
10:02 am.
'Hai dimenticato di avere una migliore amica?'


Sorrisi quando lessi il messaggio di Sophia e le risposi. Ignorai invece quello di mia zia. Non che io fossi arrabbiata con lei o cose del genere, ma avevo bisogno di staccarmi un pò dall'argomento 'famiglia'. Anche se in realtà, io non facevo parte di quella famiglia.

'Sono successe tante cose, più tardi ti chiamo' scrissi e le inviai.

Zayn era accanto a me, dormiva come se erano mesi che non chiudeva occhio. Decisi di non svegliarlo, quindi mi alzai lentamente facendo attenzione a non far rumore e mi diressi in cucina dove trovai Doniya che parlava al cellulare, probabilmente con Mike visto che sorrideva come una stupida.

Doniya: Mike ti richiamo, a dopo - disse quando notò il mio arrivo.

Doniya: Ehi, come stai? - sorrise dolcemente

Io: Sto.. bene, forse. E tu?

Doniya: Altrettanto.

Io: Ti piace, vero? - cercai di entrare nell' argomento 'Doniya e i suoi innamoramenti'

Doniya: Chi?

Io: Mike, non fare la finta tonta - risi

Doniya: A me? No... no - balbettò

Io: Mh, allora perchè non me lo fai conoscere? Da come ne parli sembra abbastanza simpatico

Doniya: Ecco, preferirei di no - fece una smorfia.

Io: Vedi? E' come ti dico io, ti piace.

Doniya: Guarda chi c'è - urlò verso la porta che si stava aprendo e Zayn spuntò da lì.

Zayn: Lo sai che non mi piace svegliarmi solo?

Io: Dormivi così bene e non volevo svegliarti - mi giustificai

Zayn: E la prossima volta svegliami - disse. Mi circondò i fianchi con le braccia e mi lasciò un tenero bacio in guancia sussurrandomi 'Buongiorno'

Io: Buongiorno - lo baciai.

Doniya: Se dovete fare qualcosa, non in cucina. Quì noi cuciniamo eh.

Zayn: Non hai niente da fare oggi? - rispose lui annoiato. Io e Doniya scoppiammo in una risata, poi lei ritornò seria e riprese a parlare

Doniya: Davvero, se dovete fare qualcosa non quì - si allontanò ritornando in camera sua.

Zayn: Giuro che prima o poi la strozzo.

Io: Non ne hai il coraggio, e poi la difenderei io.

Zayn: Certo. Allora, che si fa? - chiese poi

Io: Film? - proposi e lui accettò.

Zayn faceva pena nel proporre film. Anarchia e The Apocalypse.
Chi mai guarderebbe questi film?
Io veramente ero più intenzionata a vedere qualche altro genere di film tipo Il diavolo veste praga.
No, non è un film di paura. E' più femminile come film.
Ci lamentammo entrambi sulle nostre scelte dei film. E decidemmo di buttare nel cesso la voglia di guardare un film.
Quando guardai di nuovo Zayn, mi ritornò in mente l'episodio successo ieri sera a mezzanotte.

*la sera prima*
Non avevo neanche l'ombra di un vestito, così costrinsi Zayn a farmi compagnia a casa.
Girai lentamente la chiave ed entrammo. Le luci erano spente, quindi stavano dormendo tutti. Sussurrai a Zayn di fare più che piano.
Tenendoci per mano salimmo le scale e in men che non si dica raggiungemmo la mia camera. Avevo ancora qualche paio di scarpe sparse quà e la per la stanza e avvisai di fare attenzione.

Zayn: Scusa ma accendere la luce non ti piace? - sussurrò

Io: Ci noteranno subito, ora zitto e fai attenzione a dove metti i piedi -

Neanche mi diede il tempo ci girarmi, che lo vidi inciampare ai piedi del letto creando un rumore non troppo forte ma orecchiabile.
Cercai di trattenere una risata, perchè faceva ridere sia il modo in cui era caduto, sia la sua atterrata.

Io: Ma parlo cinese? Dio Zayn, fai piano! - tornai seria

Zayn: Che cazzo è colpa mia se sono caduto?

Io: No, ma se ti dico 'fai piano' di sicuro non è perchè mi va di dirlo, ora alzati e andiamo. Io ho finito.

Lo aiutai ad alzarsi e uscimmo dalla stanza. Alzai lo sguardo e ritrovammo mia zia che ci fissava confusa.

Io: Eeeeh, non fare domande. Siamo venuti a prendere qualche cosa da mettermi, stiamo andando via. Ciao ciao ciao - dissi senza darle neanche il tempo di rispondere. Trascinai via Zayn che era ancora mezzo dolorante per via della caduta.

Zayn: Mannaggia a te e a quando mi hai costretto a venire - disse

Io: Zitto e cammina, la ramanzina falla quando torniamo.

Detto ciò, ritornammo all'ingresso e appena uscimmo tornammo a casa di Zayn.
Quando entrammo in camera sua, si buttò a peso morto sul letto facendo un verso di lamento mentre si teneva con le mani la caviglia che aveva subito danni.

Zayn: Porca troia, ma che volevi vedermi morto?

Io: Scusa.


Mi lasciai scappare una risata, stavolta abbastanza rumorosa.

Zayn: Hai questo vizio di iniziare a ridere all'improvviso, Abbie?

Io: Pensavo a ieri sera, alla tua caduta.

Zayn: Prima e ultima volta che faccio una pazzia del genere, la caviglia fa ancora male - rise anche lui.

Io: Oh credimi, non sarà l'ultima - lo misi in guardia.

Zayn si avvicinò verso di me sollevandomi dalle gambe e caricarmi sulle sue spalle come se fossi un sacco. Ignorò i miei pugni sulla schienla e i miei gridi per obbligarlo a scendere. Entrammo nel salone e mi buttò sul divano solleticandomi i fianchi come fece ieri.

Io: Aiuto! Basta, ti pregoo! - urlavo tra una risata e l'altra mentre inclinavo i fianchi a destra e a sinistra per placare quel fastidioso solletico.
Passò poi anche al collo e lì ero ormai fritta. Purtroppo ormai sà che il mio punto debole è il solletico: Abbie, non hai speranze.
Dopo almeno cinque minuti che eravamo sul divano a fare i coglioni, la porta si aprì piano piano e da lì venne Doniya con un viso piuttosto strano. Sembrava quasi essere preoccupata.
E le mie teorie si confermarono quando iniziò a parlare.

Doniya: Ragazzi, scusate se interrompo..- iniziò

Zayn: No, non ti scuso - scherzò lui e gli diedi un pugno sulla spalla.

Doniya: Abbie, c'è qualcuno che vuole parlare con te...









Lo so, sono in enooooorme ritardo. Ma i miei genitori mi hanno tenuta parecchio impegnata. Oggi ho fatto un mix compiti-capitolo e immaginatevi voi quant'è stato difficile. Avevo un casino di compiti di francese e tra l'altro ho dovuto fare la geografia e voglia neanche ne avevo. Poi arriva mia madre che mi urla di farmi i compiti e quindi è volato un pomeriggio.
ORA HO FORTUNATAMENTE FINITO, YEEE!
Vi annuncio che questo capitolo lo tengo in sospeso da tre giorni.. TRE GIORNI, CAPITO? L'ispira
zione è andata a farsi fottere.
Oggi però mi sono svegliata e ho detto ''se non continuo oggi domani giuro che non ascolto la musica'' e quindi ho preferito continuare AHAHAH.
Non prendetemi per malata, ma ho seriamente pensato questo.
Comunque, un pò di suspense ve l'ho lasciata vero? Maaaaassìììììì. Già sto progettando cosa devo scrivere nel prossimo capitolo.
Approposito, la notte di capodanno chi ha seguito 'Capodanno con Gigi d'alessio' ? Per chi non l'ha seguito: HANNO FATTO VEDERE GLI ONE DIRECTION. IO ERO MORTA, OKAY. Praticamente quello che non ricordo neanche il nome ha detto che lavora per i ragazzi, dice che gli porta la spesa (ovviamente scherzava lol) e dopo che Anna Tatangelo lo prendeva per il culo, Gigi fa un colpo 'Ma perchè non me li hai portati quì?' e l'altro fa 'Costa troppo, Gigi' e Gigi risponde 'Cioè ma neanche un video messaggio mi hai portato degli One Direction?' e loro si girano verso lo schermo e spuntano i ragazzi (video registrato quando sono venuti a Roma) e dicono tutti insieme 'Merry Christmas' e quello c'è rimasto di merda perchè pensava che avevano detto 'Happy new year' AHAHAHAH. Ma comunque, appena li ho visti ho gridato giuro..
Concludo quì, okay? okay.
Buon 2015 a tutti, si spera in un anno migliore (anche se poi sono tutti gli stessi)
Ah, e si spera anche il concerto dei ragazzi ;) #ItalyNeedOTRATourinItaly2015 (lo sto continuando a twittare eheh)


 
   
 
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