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Autore: ImBabuPeriwinkle    05/01/2015    0 recensioni
-Tu credi che sia facile essere me? Bhe, non lo è. E se vuoi continuare a guardarmi con quella faccia da cagna rabbiosa, come se il mondo fosse crollato addosso solamente a te, non te lo impedirò affatto-
-Oh, andiamo. Non farmi ridere! Quali problemi potrebbe mai avere Niall James Horan, il principino di Mullingar, il ragazzo che fa girare la testa a quella banda di stupide cheerleaders e che se ne va in giro con il Range rover pagato dal papino- tutta la rabbia gli scivolò fuori dalla bocca, impigliata in quelle acide parole.
Si sentiva la gola bruciare e il cuore minacciava di uscirle dal petto.
Niall la fissò con disgusto, per qualche secondo credette che l'avrebbe presa a pugni in faccia.
Ma poi, con sua enorme sorpresa, gli occhioni liquidi del ragazzo, si riempirono lentamente di lacrime
Maddlene abbassò lo sguardo, colma di imbarazzo. Ma questo non alleviò il suo senso di disagio.
Qualche rado singhiozzo le fece intuire che Niall stava iniziando a piangere.
Aveva paura di rialzare gli occhi,
ma si costrinse a farlo, quando la voce di lui le perforò la testa, come una lama.
-T-tu non sai niente di me-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' tutto cosi surreale, la guardo mentre fissa smaniosamente i miei occhi. Li guarda con adorazione e, se è possibile, incertezza. Li guarda nello stesso modo con cui li osservava la sera della festa. Rimane ferma, un po' rigida in quella felpa troppo grande che le cade mollemente sulle cosce. Posso avvertire ogni suo stato d'animo, posso sentire il suo nervosismo scorrere sotto le vene mentre le appoggio una mano sulla spalla. Le piaccio ma non mi sopporta e il modo innaturalmente composto che ha di sedersi, ne è un chiaro sintomo. I raggianti capelli rossi sono scomposti in un ciuffo che lascia libero il collo da cigno. Ma lei non è un cigno, certo che non lo è. E' un leone e lo percepisco dal bagliore indispettito dei suoi occhi e dal fastidio che l'attanaglia ogni volta che la sovrasto.
Le sorrido, alzando leggermente la mano e afferrandole il retro della piccola nuca -e non c'è nessun motivo di fare la gelosona, rossa
Il suo sguardo si alza verso la chioma del faggio che ci copre dagli occhi indiscreti dei passanti. Sono soddisfatto del posto che ho scelto e il fatto di essere nascosti mi rende ancora più sicuro di me ed eccitato. I grandi occhi da leonessa si incastrano coi miei e posso leggere attraverso quelle iridi l'apprensione e l'incertezza. Se solo sapesse quanto è esaltante il suo modo di imbarazzarsi e di resistermi cosi stupidamente. Non vorrei essere troppo irruento ma la voglia di baciarla sta cancellando tutta l'indecisione. E' agguerrita, insofferente e mi odia, potrebbe respingermi e farmi fare la figura dell'allocco. Tuttavia c'è qualcosa nel suo modo di scrutarmi che mi infonde coraggio. Possibile che mi voglia nello stesso snervante modo in cui la voglio io?
-mi piacciono le tue labbra-
Mi piacciono davvero, sono acerbe, rosse, piene, esaltanti.
 Esattamente come ogni singolo centimetro del suo piccolo corpo. Quel corpo che sembra mi stia implorando di stringere. 
Con un piccolo slancio e il cuore che corre a perdifiato, mi fiondo sulla sua bocca dischiusa.
Posso avvertire lo stupore e l'incertezza scorrerle sotto la felpa, poi i grandi occhi scuri finalmente si rilassano e fa passare la piccola mano dietro al mio collo. La sua lingua e la mia si stanno assaggiando per la prima volta e l'adrenalina mi entra in circolo come una dose di droga particolarmente potente. E' calda, avvolgente e la rigidità di poco prima è totalmente scoparsa per lasciar posto ad una creatura smaniosa di me. Afferro il suo piccolo volto e la trascino nella mia direzione, per aumentare la nostra vicinanza.
Credevo di infastidirla invece fa le fusa come una gatta ad ogni mia carezza. Le sue mani chiuse contro il mio collo e i suoi deboli respiri affannosi mi rendono incapace di tornare alla realtà.
Colto da un'improvviso lampo di genio, mi sposto verso di lei e le afferro i fianchi coperti dal pesante strato di felpa. Ma non ha caldo? Dio solo sa cosa darei per toglierle quell'indumento di dosso, ma non voglio essere troppo avventato. Penso mi creda un pervertito e non posso darle modo di confermare questa sua ipotesi (anche se è la pura e semplice verità). La faccio mettere a cavalcioni su di me, azzannando con le mani i centimetri di pelle lasciati scoperti dagli shorts. Mi stacco per riprendere fiato e la vedo sfilarsi morbosamente la felpa, lasciandola con solo una canottiera che lascia poco spazio all'immaginazione. Forse sto sognando?
Il tessuto bianco avviluppa le sue forme e una catenina d'argento le penzola assassina proprio al centro del petto. Se la sua intenzione è quella di dannarmi l'anima, ci sta riuscendo pienamente. Mi sforzo di non seguire la traiettoria del ciondolo e ritorno ad agganciarmi alle sue labbra. Improvvisamente un rumore ovattato esce dalla tasca dei suoi pantaloni. Ignorandolo, faccio abbracciare la mia lingua alla sua, esplorandole la schiena bollente con le mani tiepide.
Di nuovo quel rumore insopportabile.
-non rispondere-
-s-scusa, devo- si stacca dalle mie labbra arrossate e guarda colpevole lo sfondo del suo cellulare che fa lampeggiare la scritta "Josh".
Con uno sbuffo rumoroso, mi passo una mano tra i capelli mentre lei si aggancia alla cornetta. Sono irritato e non ho intenzione di far nulla per mascherarlo.
-Josh sono fuori- 
dall'altra parte dell'altoparlante si sente la voce appena percettibile dell'interlocutore
-si, cioè tra mezzora all'incirca- 
non riesco a sentire le risposte di quel cretino di Devine ma ormai il momento si è del tutto dissolto. Guardo il volto avvolto nella penombra della Hale: quelle labbra incandescenti che poco prima erano spalmate sulle sue, quegli occhi felini e gli zigomi di porcellana.
-bhe, okei. Ti faccio uno squillo, va bene?-
mi alzò in piedi, scostandola buscamente da me e mi accendo una sigaretta. Di solito non fumo, a meno che non siano occasioni particolari. Ma questa è in tutto e per tutto un'occasione particolare
Chi si crede di essere quella? Si fa dare un bacio da pura perdizione dei sensi e poi risponde a quel suo maledetto fidanzatino, come se nulla fosse. Stringo il pugno all'interno della tasca dei jeans 
-va bene, okei. Ciao-
Finalmente chiude la telefonata.
Sento i suoi occhi su di me. Un paio di coppie sta attraversando il prato, probabilmente sono diretti alla fontana. Fingo di essere particolarmente interessato ai loro spostamenti per non farmi vedere troppo irritato.
Non mi piace che la gente mi veda nervoso o agitato, tutto questo dà un'immagine di me che deve rimanere ben nascosta sotto il mio ciuffo biondo, lontana da occhi indiscreti.
Lontana in particolare da quegli occhi da leonessa che sento perforarmi la nuca. 
-Scusami era Josh che aveva bisogno di-
scuoto la mano con noncuranza per zittirla -si ma non mi interessa niente dei tuoi fidanzatini, rossa- mi sforzo di non sembrare troppo deluso dall'epilogo della nostra serata.
Da quella posizione non posso vederla negli occhi, ma ormai ho imparato a leggerla abbastanza bene e sono sicuro che si sta mordicchiando l'interno della guancia.
-non c'è bisogno di fare i gelosoni, Horan- mi stuzzica facendo riferimento alla mia frase di poco prima.
Pensa di avermi sotto scacco.
Pensa di essere più sveglia e dispotica di me
ma si sbaglia di grosso.
Lancio via il cicco di sigaretta e mi giro nella sua direzione con un sorriso sprezzante -sii realista- mi fissa indecisa -come faccio a essere geloso di una che bacia cosi da bambina?!-  
Posso sentire la rabbia montarle dentro come una molla, osservo con con ghigno quell'espressione ferita e quei capelli svolazzanti nella brezza estiva. Libera la sua criniera dallo chignon e si ricompone in un sorriso senza allegria -gentiluomo come sempre-
Bingo
La gelosia nei confronti di Devine riesce appena ad acquietarsi mentre la guardo precedermi in direzione della macchina. Fa del suo meglio per nascondere la delusione, ma quello sguardo scuro ed offeso mi lampeggia davanti agli occhi come un insegna al neon.
Cerco di trattenere il sorriso, anche se dentro di me il sapore della vittoria si sta facendo largo tra la passata eccitazione e il nervosismo di poco prima.


Ciaaoo bellezze! :]
Eccomi finalmente ritornata ad aggiornare la mia piccolapiccolissimamodestissima storiella! Allora veniamo subito al dunque, in questo capitolo c'è la descrizione ( dalpuntodivista del nostro biondo preferito *-* ) del fantomatico bacio all'Eyesrun garden! Qui veniamo a conoscenza di un altro lato del carattere del nostro Niall che è davvero tenerissimo, ma anche insicuro di sè stesso e per questo tratta male la povera Lennie ed è geloso fino alla morte della chiamata di Josh
:| 
Inoltre mi scuso per le dimensioni di questo capitolo (microminuscolo) ma rimedierò con il prossimo! GIURRO.
Bhe, comunque ringrazio tutti coloro che leggono, scrivono, mettono tra le preferite ecc ecc.. Non siete tanti ma qualcuno c'è e io sono ugualmente felice! 
Grazie, un mega bacione.

Babù
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