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Autore: Nanek    05/01/2015    4 recensioni
Le risate, le bottiglie che si scontrano, i gomiti che battono sul legno di un tavolo.
I tuoi occhi azzurri, leggermente arrossati.
Le tue dita tra i tuoi capelli biondi, ti tieni la testa che pesa più del solito, la senti calda e neanche ti accorgi di avere il pavimento sotto i piedi.
Il tuo sorriso, quello vero, quello che hai cambiato, mentre ti rivolgi a me.
Le tue guance, quel rossore e la tua voce che mi ripete quanto hai bevuto.
Quel bar è ancora aperto, le birre non sono finite, quel tavolino vicino alla finestra è ancora libero, il camino emana calore.
E sai che c’è?
C’è che manchi te.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thinking out loud

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We took a chance
God knows we tried
Yet all along, I knew we’d be fine.

 

Quelle urla si sentono da qui.
Voci.
Urla.
Cori.
Piedi che battono per terra.
Ritmo.
Le nostre canzoni che non stiamo cantando.
Canzoni senza musica.
Noi dobbiamo ancora salire su quel palco.
Eppure il concerto lo hanno già iniziato.
Più di mille persone lo hanno cominciato.
Ragazze, principalmente.
Alcune le ho viste, prima.
Alcune hanno il mio nome sulla fronte.
Alcune hanno urlato il mio nome con tutta l'aria che hanno dentro.
Alcune hanno pianto.
Alcune mi hanno sorriso.
È durato così poco.
Eppure ho notato così tante cose.
Eppure, mi è parso di vederti.
Non eri tra le prime, su quelle rampe.
Ho visto di sfuggita quegli occhi blu.
Gli occhiali neri.
I capelli biondi.
Il solito cappello.
Eri tu.
O almeno credo.
Non sono sicuro di questo, non ero sicuro.
Ho rallentato il passo.
Ho scatenato urla più forti.
Ti ho cercato ancora.
Ho sentito il cuore in gola.
Una ragazza mi ha preso la giacca.
Mi ha strattonato un po' verso di lei.
Le ho sorriso.
Lei ha cominciato a piangere.
Sono tornato a cercarti.
Ma mi hanno trascinato dentro.
Ho continuato a voltarmi.
Ho cercato i tuoi occhi.
Le urla mi hanno trovato.
Tu non c'eri più.
O, forse, non ci sei mai stata.
Sono in camerino ora.
Solo.
Il mio riflesso quasi mi spaventa.
Come se avessi appena visto un fantasma.
Gli occhi che fissano il vuoto.
Le labbra socchiuse.
La voce mi muore in gola al pensiero di te.
Non riesco a concentrarmi.
Eppure dovrei scaldare le corde vocali.
Ho troppe persone da rendere felici con la mia voce.
Eppure non mi concentro.
Tremo.
Le mani tremano.
Non riesco ad alzarmi da questa sedia.
Sono chiuso dentro questa stanza anonima.
Non mia.
Le pareti grigie.
Niente che ricordi la mia stanza.
La luce è spregevole.
Irritante.
Come lo è il pensiero di te.
Vedo i tuoi occhi.
Mi sembra di tornare indietro.
Sono passati anni.
Cazzo.
Sono passati anni.
Eppure riesci ancora a ridurmi cosi.
I tuoi occhi.
Blu.
Seri.
Grandi.
Colmi di tristezza.
Come se il mio senso di colpa dovesse sempre ricordarmi il male che ti ho fatto.
Ti ho chiesto scusa.
Mille volte.
Non hai mai voluto accettare la mia amicizia.
Ti ho supplicato di capirmi.
Di ragionare.
Di capire.
Di darmi ragione una buona volta.
Non ce l'avremmo mai fatta.
Non sarebbe stato possibile.
Sono troppo lontano, ora.
Non sarei mai tornato in tempo.
Non mi sarei mai fatto trovare in quel locale.
Né sotto quel lampione.
Né sotto il portico di casa tua.
Sarei arrivato tardi.
Ti saresti stancata di me.
Ti saresti fatta del male.
E per cosa?
Non dirmi che sono un idiota.
Non ripetermi che non credevo in noi due.
Non ripetermi di averti solo presa in giro.
Mi dispiace.
Te l'ho sempre detto.
Mi dispiace.
Ma non credevo di arrivare così lontano.
Non credevo fosse possibile.
Ma sono qui.
Questo è quello che ho sempre desiderato.
E ho sempre desiderato renderti felice.
Lasciarti non voleva dire distruggerti.
Volevo proteggerti.
Volevo renderti libera.
Volevo darti la vita che meriti.
Non sopporto l'idea che tu, ora, mi odi.
Non sopporto l'immagine che mi resta di te. Non sopporto l'ultima immagine di noi insieme.
Occhi blu.
Odio.
Lacrime.
Tristezza.
Delusione.
Labbra verso il basso.
Singhiozzi.
Mani che mi spingono via.
Voce che trema.
Mi dispiace.
Un sussurro.
Poi te ne vai.
«Niall, cinque minuti» mi avvisano.
Sobbalzo.
Mi sono perso nuovamente in mille pensieri.
Mi alzo di scatto.
Non ho più voglia di pensare.
Mi guardo allo specchio.
Occhi azzurri.
Tristi.
Vuoti.
Non posso piangere.
Non posso deludere chi mi aspetta.
Tossisco.
Schiarisco la voce.
Sento il cuore che batte troppo forte nel petto.
Ma non è felicità.
Non è ansia.
Non è emozione.
Non è voglia di cantare.
Sei tu.
Sei tu e i tuoi ricordi.
Sei tu e ti odio.
Sei tu e mi rendi troppo vulnerabile.
Sei tu e sta crescendo un desiderio.
Una voglia.
Un qualcosa che ho sempre tenuto all'oscuro.
Ho paura.
Temo quello che può succedere.
Però...
Voglio vederti.
Voglio essere certo di averti davanti ai miei occhi.
Voglio averti vicino.
Lo voglio davvero.
Ma temo la tua reazione.
Ma voglio farlo.
Il senso di colpa non mi lascia mai.
Voglio vederti.
Lo farò.
Tornerò da te.
Ti sussurrerò poche parole.
Avrò paura della tua reazione.
Ma lo farò lo stesso.
«Mi manchi».
E scivola lieve dalle mie labbra.
Un sussurro.
«Cosa, Niall?»
Forse così silenzioso non è.
Forse l'ho detto a voce troppo alta.
«Niente, pensavo a voce alta».
Niente.
Ma tornerò da te.
 


Note di Nanek
Ebbene sì.
Ho voluto farmi del male, invece di studiare, ho deciso che questa non poteva essere solo una os.
Sarà una mini long, ultra mini, avrà solo 3 capitoli, quindi questo è il penultimo.
Pov Niall, questo.
Sempre poche parole, neanche 800.
Non lo so che mi prende, ma questo biondo sa sempre arrivare nei momenti meno opportuni.
Grazie anche solo per aver letto <3 grazie a chi ha recensito <3
Nanek
  
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