Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: OcchidiNiall    05/01/2015    4 recensioni
Attenzione: Questi missing moments fanno parte della storia "Il matrimonio della mia migliore amica", per capirci qualcosa vi consiglio di leggerla.
----
“Basta guardarlo, Charlie!” continuò la mora, strattonandole il braccio con insistenza.
“Melany, so ciò che faccio. E poi non sto guardando Calum, sto guardando il suo amico”
La ragazza sospirò, capendo che alla fin fine non poteva fare granchè, visto che la sua migliore amica era la testardaggine fatta persona.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hospital

Michael era ormai a pezzi, come del resto anche Calum. Appena avevano ricevuto la fatidica telefonata, i due si erano precipitati all'ospedale per cercare di dare una mano. Michael e Calum erano subito entrati dentro la loro stanza, la visione dei loro due migliori amici era orribile, quasi spaventosa. Avevano graffi e ferite ovunque, quello che stava messo piu' male, pensò Mike, era Ashton. I medici avevano cercato il piu' possibile di medicarli, ma ormai per loro non c'era piu' via di fuga. Il dottore aveva detto, seppur con tono pacato, che gli sarebbero rimaste poche ore di vita e poi, quell'aggeggio che li teneva in vita si sarebbe spento, mostrando una linea verde continua.
"Ash..." mormorò Michael, in preda ad una crisi isterica, "Lukey..." aggiunse, scoppiando a piangere. Quei due erano i loro migliori amici da sempre, non erano mai riusciti a separarsi ed era buffo che ora, per uno stupido incidente, i quattro furono costretti a lasciarsi. Calum guardava i due senza alcuna emozione, era rimasto interdetto, con le mani scese lungo i fianchi. Purtroppo, non riusciva a parlare, non riusciva a consolare Michael come di solito faceva quando gli erano finite le patatine. Adesso però, c'era una situazione ben diversa, Luke e Ashton non erano cibo, e questi purtroppo per loro, non si potevano ricomprare. Calum si avvicinò stancamente a Mike, il quale lo ignorò, troppo preso a piangere ai piedi del letto di Ashton. Adorava quei due ragazzi, erano parte della sua vita e ora che il destino glieli aveva tolti, non sapeva piu' cosa fare e da chi andare per le loro quotidiane cazzate. In quel momento ripensò a tutto ciò che combinarono e a quei dolci momenti in cui si abbracciavano.
Calum d'altrocanto, non riusciva a piangere, aveva le labbra serrate e lo sguardo fisso tra i due letti, incapace di guardare cosa era accaduto ai suoi due migliori amici. Sperava che tutto questo fosse solo un sogno, lo voleva davvero tanto. Chissà, forse poi si sarebbe risvegliato con il dolce sorriso di Ashton, contornato dalle sue fossette e da quella meravigliosa barbetta incolta che era solito farsi crescere. E magari poi, avrebbe rimproverato Luke e Michael per il casino che lasciavano distrattamente in casa, lamentandosi che poi sarebbe stato l'unico a dover pulire.
Un piccolo sorriso spuntò sulle labbra carnose del moro, decise di ricordarli per ciò che realmente erano, ovvero due sognatori, due cantanti straordinari e ovviamente, due amici unici.


"Forse è meglio che chiami Charlie...", pensò Calum. Michael non accennava a muoversi dalla stanza, respirava a fatica e ovviamente le lacrime non finivano di sgogargli dagli occhi. Sospirò, guardò Calum con aria afflitta e debole e prese una sedia, dove si sedette per fissarli e contemplare meglio i due.
Calum deglutì, uscendo dalla stanza per poi prendere il cellulare tra le mani. Compose il numero della ragazza e aspettò.
-Pronto?- domandò, -chi è?-
-Charlie... so-sono... Calum. Ti prego, vieni in ospedale... è successa una cosa terribile...-
-Cosa è successo, Calum? Per l'amor del cielo, non farmi preoccupare!-
-Io... è difficile da dire al telefono... ti prego, vieni qui-.
Chiuse la chiamata e aspettò: era certo che sarebbe venuta.



Calum ritornò in stanza, con un caffè caldo tra le mani pronto per offrirlo a Michael, che intanto cercava un fazzoletto per asciugarsi gli occhi, Calum era afflitto tanto
quanto lui, cercava di non darlo a vedere, cercando di rimanere forte agli occhi del suo migliore amico. Era difficile, Michael non era mai stato così triste tanto quanto lo era ora, in questo preciso momento. Calum rammendò di quando la mamma lo abbandonò solo con il padre, non pianse, non fece scendere neanche una lacrima, rimase solo fisso a guardarla mentre andava via, mandando al diavolo suo marito e lui, suo figlio, sangue del suo sangue. E sinceramente, per il moro, non era affatto strano che lui ora piangesse, considerava loro quattro come una famiglia e perciò, tutto ciò era approvato.
"L'hai... l'hai chiamata, vero?" chiese ad un tratto Michael, girandosi verso l'amico.
Calum capì subito di chi stava parlando, i suoi occhi bramavano l'arrivo di Charlie, si vedeva che aveva solo bisogno di abbracciarla e soffocare il suo pianto ormai rotto, nell'incavo del suo collo.
"Sì, arriverà a momenti. 'Sta tranquillo" rispose tenero, sorridendolo stancamente e abbracciandolo.
"Grazie..." sussurrò.



Charlie saliva di fretta e furia le scale dell'ospedale, appena aveva ricevuto la chiamata di Calum si era subito preparata per prendere il primo autobus. Saliva di corsa, aveva una paura assurda e il fatto che il moro non le avesse rivelato nulla era ancora piu' straziante. Temeva che fosse successo qualcosa a Michael, il ragazzo che ormai le piaceva, e il ragazzo che soprattutto, era il suo migliore amico. Arrivò in cima con il fiatone, tutta questa corsa non aveva fatto altro che farla innervosire.
"Dov'è la stanza-" ma si bloccò subito, non appena vide Calum chiamarla da lontano e sbracciarsi.
"Dov'è Michael, Calum? Dov'è?!" gli ringhiò contro, prendendolo per il colletto della maglia bianca e nera.
"Stai calma, Charlie. E' in stanza..."
Perchè era in stanza, cosa era successo di così grave?, pensò.
"Portami da lui" esordì, mordendosi il labbro inferiore con fare nervoso.
Non appena Hood portò la ragazza nella camera in cui erano, a Charlie le vennero gli occhi lucidi, ciò che stava guardando era così... triste che non aveva neanche le parole per esprimere tutto ciò che stava provando. Tutto ciò che fece fu correre da Michael e abbracciarlo forte al suo petto, sussurrandogli un "è tutto okay Mikey, io ora sono qui..."
Il ragazzo incominciò a singhiozzare, bagnando tutta la maglia blu di Charlie, "scusa se ti ho fatto correre... io... io non volevo farti spaventare è che... avevo bisogno di te... e di Calum. Siete le uniche persone che mi siete rimaste... questi due idioti sono andati via... ed io... sono solo. Non voglio... io... mi mancheranno, capisci Charlie? Loro erano i miei migliori amici! Non sono completo senza loro due! Non lo sono, cazzo!!" disse singhiozzando, per poi aggiungere "se solo fossi andato con loro tutto ciò non sarebbe successo! Io mantengo bene l'alcool, e... sono un coglione! Questo incidente è stata tutta colpa mia! Dovevo... se solo..." blaterò, stringendo Charlie ancora piu' forte, tenendola stretta a lei, per sentire il suo calore e il suo odore pervaderlo. Charlie in un primo momento volle farlo sfogare, riteneva giusto che forse, aveva bisogno solo di parlare e di piangere, perchè in questi momenti era questo ciò che si faceva. Si limitò ad accarezzargli la testa, dicendogli che lei sarebbe sempre rimasta lì, con lui.
"E' tutto okay, tesoro. E' tutto... okay" poi aggiunse, "non devi pensare che è colpa tua, perchè... purtroppo è stato il destino. Evidentemente Dio li ha voluti con lui lassù. Aveva deciso di iniziare ad ascoltare buona musica. Sono sicura che... staranno bene" disse dolcemente, baciandogli il capo e girandosi per un momento a guardare Calum che non aspettò neanche un secondo per sorriderle stancamente e annuirle.
Sapeva che lui, anche se suo migliore amico, non avrebbe avuto lo stesso effetto che Charlie aveva su di lui. Lei era come un potente antidoto che riusciva sempre a calmarlo, nonostante tutto. Ecco perchè secondo lui, loro due erano una coppia perfetta. Migliori amici e perfetti fidanzati. Ma per quanto l'idea lo allettasse, ora non era il momento per pensare a questo tipo di cose, doveva solo aiutare Michael - e se stesso - a sentirsi meglio.




Chiara's pov

Come state ragazze? Tutto bene? Spero che abbiate passato buone feste! :)

Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare ma tra i compiti - sì, purtroppo ho iniziato - e le varie feste, sono stata impegnata.
Grazie per le recensioni dello scorso capitolo!

Ora vado, mi raccomando, RECENSITE!

BUONA BEFANA A TUTTE!
AHAHAHA, anche a me <3


Baci, a presto,
Chiara la befana.


 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: OcchidiNiall