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Autore: marcoleito    05/01/2015    0 recensioni
Edgar, inizialmente primo consigliere del re, commette gravi crimini di cui non riesce a rendersi immediatamente conto delle conseguenze. Le sue azioni lo inseguiranno per il resto della sua vita, spingendolo in azioni mai pensate di commettere prima di allora.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Siamo qui riuniti per purificare le anime dei nostri cari e dei nostri concittadini che oggi hanno perso la vita per un ideale sbagliato e infimo.” Le parole del Sacerdote risuonarono nel monastero decise mentre un continuo lamento proveniva dalle prime fila. L’intera città era raccolta nel monastero, chi seduto e chi in piedi, per assistere alla cerimonia di purificazione. Le pareti del monastero brillavano di una luce soffusa e dolce con un’atmosfera calda e accogliente. ‘La morte di queste persone è l’inizio. I loro corpi adesso giacciono in quelle casse di legno ma i loro ideali rimarranno nella memoria di tutti noi. Volevano la libertà e ne hanno ricavato la morte, ma la libertà presto verrà richiesta da altre persone e così ancora altre fino al raggiungimento del loro scopo.’ Edgar iniziava a pensare in maniera tragica al futuro, quello in cui sarebbero vissuti i suoi figli. “Adesso inizia la purificazione delle anime, in modo che i loro spiriti possano aiutare il Grande Dio a vincere le battaglie che verranno.” Il primo corpo, di un vecchio ed esile agricoltore vestito con pochi stracci, fu issato dalla cassa e posto sul grande tavolo di marmo al centro del monastero, da dove parlava il Sacerdote. Edgar fissò il viso di quel povero vecchio e i ricordi si susseguirono. Quel vecchio poggiato su quel tavolo era colui che aveva colloquiato con Gregory prima della strage, quello che aveva proclamato la fermezza dei loro pensieri e la loro volontà di inseguire i propri ideali. Le rughe solcavano quel volto raggrinzito, la cui espressione era quella di terrore che aveva preceduto la sua morte. Il Sacerdote impugnò un grande coltello con cui aprì il corpo del vecchio con un unico taglio preciso. Una volta aperto il corpo, il Sacerdote scavò tra il sangue e gli organi per poi estrarre con aria soddisfatta il cuore del vecchio contadino. I figli di Edgar rimasero impressionati ma allo stesso tempo ipnotizzati da quello che stavano vedendo e continuarono a fissare il rito. “Perdona questo essere umano che durante la vita si è macchiato di tanti crimini, purificalo e accettalo nel tuo corpo.” Dopo l’enunciazione di queste parole il Sacerdote trafisse il cuore con il pugnale e il sangue che scorse fu raccolto in un calice d’oro. Così, al termine del rito, il corpo dilaniato del vecchio fu riposto nella cassa per poi essere chiusa per andare avanti con un altro corpo. Solitamente i corpi da purificare erano uno o al massimo due ma questa volta erano ventuno e la cerimonia si preannunciava lunga. Toccò ad un ragazzo di circa venti anni con un fisico possente e un viso cattivo e terrificante. Anche questo però fu dilaniato dal pugnale e il suo sangue raccolto in un altro calice. Così, via via i corpi furono purificati e chiusi in casse di legno nero. Al termine, le casse furono portate all’esterno del monastero mentre il popolo rimaneva al suo interno per l’ultimo atto della purificazione. I genitori, i figli e i parenti delle vittime si avvicinarono ai rispettivi calici riempiti con il sangue del defunto. Erano tutti con le lacrime agli occhi, disperati per la perdita del padre, o del figlio o del marito. Il popolo in questi atti finali rimaneva in piedi con la testa chinata verso il basso mentre i parenti si abbeveravano del sangue del morto. “Possano continuare a vivere in voi e proteggervi, perché loro adesso compongono il Grande Dio.” Al termine di questa frase il monastero iniziò a svuotarsi e il popolo si recò verso la grande piazza per assistere al discorso del Sacerdote. Questa volta il popolo si aspettava qualcosa di diverso dal solito, qualcosa di straordinario come l’evento accaduto. Edgar e la sua famiglia si alzarono soltanto quando il monastero fu vuoto per poi incamminarsi verso la loro villa. “Perché non partecipiamo al discorso del Sacerdote?” Edgar udì uno dei figli alle sue spalle fargli questa domanda ma non riuscì a distinguere chi fosse. “Perché il sacerdote non ha niente da rivelarci. Il Grande Dio diventa sempre più debole e il Malvagio sempre più forte, questo è quello che dirà.” La moglie sembrò non gradire questa scelta ma lo seguì nella loro villa rimanendo in silenzio per tutto il tragitto. Arrivati a casa i figli andarono a dormire e anche Edgar si sdraiò nel grande letto matrimoniale. “Ultimamente ti comporti in modo diverso, cosa ti prende?” La moglie si sdraiò al suo fianco poggiando il capo sul suo petto. ‘Il mondo sta cambiando, presto qualcosa di enorme ci investirà.’ “Il nostro re è troppo debole, non è più in grado di proteggerci. Non ha assistito alla purificazione dei suoi contadini e questa è una cosa inaccettabile.” Phalì sembrò perplessa per le parole del marito che aveva appena criticato il sovrano e lo aveva definito un debole. “E cosa avresti intenzione di fare?” Chiese la moglie spaventata dal viso pensoso del marito e dal suo sguardo perso. “Per adesso non ho intenzione di fare nulla, rimarrò ad osservare fino al momento propizio.” Phalì sembrava spaventata da queste parole così si sdraiò augurando una buona notte a suo marito. ‘La vita delle persone si spegne troppo in fretta senza concedere all’uomo di essere soddisfatto del proprio lavoro che è la sua stessa vita. Appena si inizia a lavorare per qualcosa in cui si crede realmente, in qualcosa in cui si è convinti, la vita ti scivola sotto i piedi lasciandoti a piedi nudi sui carboni ardenti della morte. Le nostre opere non saranno mai abbastanza grandi per esserne soddisfatti e sul punto di morte i rimpianti si rifaranno vivi, più dolorosi che mai. Il rimpianto di un amore lasciato ad appassire, il rimpianto di un figlio lasciato a morire, il rimpianto di non aver vissuto una vita piena o il rimpianto di non essere stato nessuno.’
  
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