Naruto
Un
suono assordante annunciò che la nave stava per
partire.
In un
bar sul porto, proprio li vicino quattro
ragazzi giocavano a carte e bevevano birra. Due erano stranieri, Nagato
e
Hanzo, gli altri due italiani, Naruto e Rock Lee. Nagato disse qualcosa
di
incomprensibile.
-
Naruto ma sei pazzo? Hai scommesso tutto quello
che abbiamo…- mormorò Lee.
-
Quando non hai niente, noi hai niente da
perdere- rispose Naruto guardandolo negli occhi, mentre fumava una
sigaretta.
Il
giovane era molto alto, capelli biondi un po
spettinati e meravigliosi occhi azzurri. Rock Lee invece aveva i
capelli neri e
gli occhi dello stesso colore. Erano poveri e vestiti con vecchi abiti.
Lee
lo guardò e scosse la testa.
Continuarono
a giocare. Il clima era d’attesa.
Tutto e tutti erano in tensione.
Al
centro del tavolo un mucchio di soldi e un
biglietto erano anche loro in attesa del nuovo proprietario.
- la
vita di qualcuno sta per cambiare.
E’ arrivato il momento della
verità- disse il biondino rompendo il silenzio- Lee!
Il
ragazzo mostrò le carte.
-
niente!- disse calmo Naruto.
-
niente!- esclamò Lee facendo eco al ragazzo.
-
Nagato.
Il
biondo scosse la testa.
-
Hanzo.
Naruto
sospirò. Tutta l’attenzione era fissa di
lui.
-oh…scusa
tanto Lee ma…
-come,
scusa? Hai scommesso tutto quello che
avevamo…vaffanculo…
Naruto
gli mise una mano sulla spalla e disse a
voce alta:
-scusa,
perché non rivedrai tua madre per un bel
po di tempo…perché noi c’è
ne andiamo in america!! Oh ragazzi! Iuhuu!
Rock
Lee lo fissò per un secondo poi dopo che
l’amico mise le carte vincenti sul tavolo, si alzò
e cominciò ad urlare anche
lui per la felicità.
-evviva!
Dio mio ti ringrazio!
Naruto
battè i pugni sul tavolo, mentre tutti
intorno li osservavano. Raccolse velocemente i soldi e il biglietto per
il Titanic
poi si fece largo tra la gente e uscì dal bar chiamando Lee.
Cominciarono
a correre, erano i ragazzi più felici
del mondo!
-presto
Lee, corri!
-andiamo
in americana!!!
Finalmente
affannati arrivarono al ponte
d’entrata. Erano sul Titanic.
Giusto
in tempo, la nave salpò.
Arrivarono
sempre correndo sul ponte esterno della
nave dove migliaia di persone salutavano con mano e fazzoletti bianchi.
-Ciaoooo!-
esclamò Naruto.
-A
chi saluti?- Chiese ridendo Lee.
-Nessuno!
Saluta anche tu!
-Mi
mancheraii ciaooo- cominciò a fare anche Lee
euforico.
I
motori del Titanic si fecero sentire e la nave
partì avvolta da tantissimi gabbiani. Il fumo nero delle
ciminiere invadeva l’aria
e il cielo azzurro si estendeva senza l’ombra di una nuvola.
Intanto
i due ragazzi erano alla ricerca della
“loro” camera. Una volta trovata salutarono due
ragazzi all’interno che li
guardarono a bocca aperta.