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Autore: standintherain    06/01/2015    2 recensioni
Harry è un ingenuo ragazzino di 16 anni cresciuto nella comunità amish, per tutta la sua vita non ha fatto molto altro che pregare e lavorare, ma ha sempre fantasticato sul mondo al di fuori della bolla in cui è stato cresciuto, e ora, per la prima volta in vita sua sta per scoprirlo, in una delle città più particolari al mondo: Londra
Louis, ha alle spalle una vita famigliare difficile, un aspetto che intimorirebbe chiunque e una personalità piuttosto cinica. Si è trasferito a Londra in cerca di fortuna, ma le cose non sono andate esattamente come si aspettava e tutto quello che ha rimediato sono uno scopa-amico e un lavoro schifoso.
Le loro storie si intrecceranno indelebilmente
AU / Amish!Harry + Punk!Louis / Larry + accenni Zouis / Note: Omofobia, Alcolismo, Violenza
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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AGGIORNO A 2 RECENSIONI

Svegliarsi sul pavimento non era certo una novità per Louis, ma svegliarsi sul pavimento con gli occhi gonfi a causa del pianto e soprattutto vicino ad un fottuto ragazzino con dei vestiti orrendi, e dei capelli ancora peggio era sicuramente una cosa inaspettata anche per lui.

Louis quella notte non aveva bevuto tantissimo, quindi si ricordava abbastanza bene della telefonata con sua sorella, del pianto e della mezza conversazione con Harry. Sapeva che se si fosse svegliato avrebbe iniziato a triturargli i coglioni su quello che era successo e a rifilargli un mucchio di stronzate su quanto dio lo amasse e su quanto questo stile di vita non fosse appropriato e altre merdate del genere. Non che Louis conoscesse Harry, ma questo era quello che i fanatici religiosi come lui fanno di solito, e non poteva certo stare a sentire quell’ammasso di stronzate di prima mattina, quando non aveva neanche preso il suo caffè.

Così, si tirò su silenziosamente e cercando di non svegliarlo si diresse verso il suo appartamento.

Gli lanciò un’occhiata veloce dalle scale, sembrava spaventato, come se qualcuno lo stesse torturando. In un’altra occasione lo avrebbe trovato esilarante, ma quella mattina Louis era così stanco che non aveva neanche la voglia di pensare una delle sue solite battutine acide.
***
Era mezzogiorno quando Harry si svegliò, aveva probabilmente dormito di più quella notte sul pavimento sporco e freddo che nell’ultima settimana a letto.

Notò subito che Louis se ne era andato e ne era in parte sollevato perché sapeva che lo avrebbe insultato e in parte deluso perché quel ragazzo era davvero incomprensibile, ma gli sarebbe piaciuto sapere cosa gli passava per la mente.

Era la persona più strana che Harry avesse mai visto, certo per le strade di Londra girava gente davvero incredibile, ma non era esattamente lo stesso visto che incontrava Louis sulle scale quasi tutti i giorni.

Hilary gli aveva detto che i tatuaggi raccontano una storia, Louis era pieno di tatuaggi ed Harry non poteva fare a meno di chiedersi quale fosse la sua storia, visto che per lui quei disegni non avevano nessun senso. Tuttavia aveva immaginato che non fosse una storia molto bella visto che lo aveva portato a diventare così insensibile nei confronti delle persone.
***
Quella sera a Londra aveva piovuto che manco nel fottuto diluvio universale, e lo stesso era successo per i giorni seguenti.

La cosa non aveva infastidito particolarmente Niall e Liam che, come al solito, avevano tranquillamente continuato a mangiare e a guardare la tv. Harry si era rintanato nella sua stanza, rifilando loro la scusa di stare male e di aver bisogno di riposo.

Non capiva cosa ci fosse di sbagliato in lui, perché non poteva semplicemente divertirsi a non fare nulla come i suoi amici? Perché doveva ossessionarsi e sentirsi fuori posto dovunque? Era come se ci fosse qualcosa dentro di lui che lo stesse divorando, e non riusciva proprio a capire cosa fosse per quanto si sforzasse di farlo. Per tutta la vita si era sempre sentito come se non appartenesse al posto in cui viveva, e dava la colpa al fatto che essere amish non facesse per lui; ma ora era a Londra e continuava a sentirsi nello stesso modo, iniziava a sentirsi come se non appartenesse a nessun posto, e non poteva fare più niente per scacciare quei pensieri.
***
Louis amava guardare Zayn preparare le canne, il modo in cui armeggiava con l’erba, l’avvolgeva nella cartina, la leccava leggermente per chiuderla ed infine l’accendeva riportandosela alla bocca per fumarla lo affascinava.

‘’Ieri era il compleanno di Lottie ‘’ Disse Louis, senza rifletterci troppo.

‘’Oh’’ Rispose Zayn, senza sapere bene cosa dire, mentre il fumo usciva dalla sua bocca.

‘’Lo avevo dimenticato e lei mi ha chiamato in lacrime, sono proprio una merda.’’ Continuò Louis.

Non amava parlare della sua famiglia, o di sentimenti, o di qualsiasi altra di queste merdate, ma in quel momento aveva davvero bisogno che qualcuno gli dicesse che non faceva così schifo come essere umano, e Zayn era la sua unica opzione.

‘’ Hai provato a richiamarla?’’ Chiese Zayn, mentre faceva un altro tiro.

‘’Non mi risponde, penso che mi odi per essermene andato e tutto quanto, e cazzo fa proprio bene, sono sicuro che anche Fizzy mi odia.’’ Rispose Louis, gli occhi pieni di rabbia e la bocca serrata.

‘’Non ti odiano e non è colpa tua, abbiamo fatto bene ad andare via, lo sai.’’ Disse Zayn in tono calmo, cercando di rassicurarlo.

‘’Se solo quella puttana-‘’
Il bicchiere che Louis teneva in mano si frantumò contro il muro, il solo pensiero di sua madre lo mandava fuori di testa.

‘’Shh, va tutto bene, non ci potevi fare nulla.’’ Zayn lo strinse a se, premendo le sue labbra su quelle di Louis. Le loro lingue si intrecciarono, il sapore dell’erba sulla lingua di Zayn fece rabbrividire Louis.

Zayn non era bravo con le parole, quello era l’unico modo che conosceva per confortare Louis, oltre all’alcol, ovviamente.
‘’Fai un tiro che ti calma.’’ Aggiunse Zayn.

Louis prese la canna e la porto alla bocca, facendo come gli aveva detto il ragazzo.

‘’Avrei dovuto tirarle fuori da quella merda di istituto o quello che cazzo è.’’ Sospirò Louis.

‘’Non potevi, non sei in grado di mantenerle e viviamo di merda, i servizi sociali non te l’avrebbero mai lasciato fare, lo sai.’’ Disse Zayn, cercando di scuoterlo dai suoi pensieri.

Louis non rispose.

Un altro bicchiere contro il muro.

Aveva lo sguardo fisso in un punto preciso, ma sembrava che la sua mente fosse altrove.

A volte gli capitava che i suoi pensieri tornassero in quel posto buio che cercava di evitare costantemente con tutte le sue forze, si sentiva debole e spaventato come quando era piccolo e non poteva permetterselo.

Scosse via i pensieri che stavano già iniziando a condizionarlo fin troppo e afferrò la bottiglia di vodka che stava sul tavolo portandosela alla bocca.

‘’Ho bisogno di spaccarmi.’’ Disse semplicemente a Zayn, facendo le spallucce.

L’amico non gli rispose e annuì semplicemente, facendo l’ultimo tiro dalla canna ormai quasi finita.
***
Harry, quella sera aveva deciso di far finta di dormire, così nessuno lo avrebbe infastidito.

Non è che stesse diventando una specie di asociale depresso, ma semplicemente aveva bisogno di un po’ di tempo per  fatti suoi e poi i suoi amici ultimamente non lo capivano, o almeno questo era quello che continuava a ripetersi. Gli era pure toccato ascoltare Hilary che chiedeva se avesse qualche problema a Niall e Liam, la loro risposta era stata  che  semplicemente gli ci voleva più tempo per abituarsi, Harry avrebbe davvero che le cose stessero così.
***
Qualche litro di vodka dopo tutti i problemi di Louis erano spariti, almeno temporaneamente. Zayn, ancora mezzo rincoglionito dalla canna se ne stava buttato sul divano a fissare il muro, occasionalmente blaterando cose senza senso e lanciano strani sguardi a Louis, che finivano con una risata.

Di poggiare la bottiglia Louis non voleva proprio saperne, non che di solito fosse esattamente bravo a controllarsi, ma quella sera le cose andavano peggio del solito.

‘’Non finirtela tutta’’ Esclamò Zayn, ridendo e strappando la bottiglia dalle mani di Louis che non si reggeva in piedi senza barcollare.
Louis continuò con il suo discorso totalmente privo di senso.
***
Dopo aver passato la sera prima, e quella prima ancora a vegetare nel letto Harry aveva finalmente deciso di uscire di casa. Sapeva che se fosse rimasto per altri cinque minuti in quelle quattro mura sarebbe letteralmente impazzito.

L’aria di Londra era ancora umida a causa della pioggia ed Harry era sicuro che si sarebbe preso un malanno.
***
La tavoletta del cesso era ghiacciata contro le guance di Louis mentre vomitava.

Scolarsi mezza bottiglia di qualsiasi cosa fosse il liquido che aveva ingerito improvvisamente non gli sembrava più un’idea così buona.

Era abituato ai postumi, ma quella mattina i reni gli facevano così male che non riusciva neanche a stare bene in piedi e la gola gli bruciava da morire.
***
Come aveva giustamente previsto quella sera Harry si era beccato la febbre.

Se ne stava avvolto nelle sue coperte con una tazza di thè vicino al comodino, ma non importava davvero quanto caldo fosse il suo letto o il suo thè, quello che gli serviva davvero era il calore della sua casa e della sua famiglia.

Non c’era nessuno in casa perché Hilary stava ancora lavorando e Niall e Liam erano usciti poco prima che lui rientrasse, così semplicemente si lasciò andare in un pianto disperato che tratteneva da tantissimo.

Pianse perché gli mancava la sua vecchia vita, pianse perché si sentiva fuori posto, pianse perché non aveva nessuno e pianse perché non riusciva a capire perché si sentisse così sbagliato e cosa ci fosse che non andava in lui.
***
Louis era sicuro che lo avrebbero licenziato, era già la seconda volta che saltava il lavoro quella settimana e, ovviamente, non si era minima preoccupato di avvisare.

Non che gli importasse granché, era un lavoro di merda, con uno stipendio ancora più di merda. E in più quella volta aveva una giustificazione per saltare il lavoro, non aveva mai avuto dei postumi peggiori in vita sua.

Sentiva i reni stringersi ed era certo che gli sarebbero esplosi.

Si era accovacciato nel divano sperando che i dolori gli si potessero almeno calmare, ma non era stato utile più di tanto.

Accese la tv in cerca di un programma decente da guardare, ma come ogni volta trovava solo merda pura.

Louis odiava la televisione, la definiva spesso ‘una cosa fatta da coglioni per altri ancora più coglioni’.

Lui e Zayn ne avevano una solo perché a Louis piaceva vedere strani film da psicopatico.

Decise quindi di spegnerla e si alzò a fatica dal divano, dirigendosi verso quel rottame scassato che chiamava stereo.

Le casse erano sporche e impolverate perché nessuno lo aveva mai pulito, Louis e Zayn lo avevano trovato vicino ad un cassonetto e avevano deciso di prenderselo, perché è pur sempre uno stereo gratis, no?

Infilò il cd dei Ramones alzando il volume al massimo e si ributtò nel divano, aspettando che la musica riempisse la stanza.

Gli sembrava quasi di essere tornato indietro di un paio d’anni, nella sua stanzetta a Doncaster con la musica sparata a mille per non sentire quello che succedeva al piano di sotto, quando si faceva le seghe su qualsiasi essere maschile del pianeta, ma continuava a ripetersi mentalmente di non essere frocio, quando lui e Zayn si erano fatti il loro primo tatuaggio da soli perché non avevano i soldi per andare da un tatuatore.

Un sorriso malinconico si formò sul suo viso al pensiero di quei ricordi, per un momento le sue sorelle gli ripassarono per la mente, ma scacciò il pensiero perché non era fottutamente dell’umore giusto per iniziare a deprimersi ricordandosi di quanto era stato stronzo.
***
Erano passate tre ore quando Zayn entrò nell’appartamento interrompendo la quiete che Louis si era creato.

‘’Che hai? Sembri uno che sta per morire’’ Gli chiese, ridendo leggermente e accendendosi una sigaretta.

‘’Nulla, i fottuti postumi.’’ Rispose Louis, con un filo di voce, ma subito se ne pentì e afferrando uno dei fazzoletti che aveva vicino a sé ci sputò un liquido scuro misto a del sangue, poi gettò il fazzoletto nel cumulo che si era formato ai piedi del divano.

Zayn lo notò e fece un faccia disgustata.

‘’Stai sputando sangue?’’ Chiese in tono, la sua voce era un misto di preoccupazione e schifo.

Louis annuì, tossendo nuovamente e stringendosi in direzione dei reni, per far capire a Zayn che gli facevano male.

‘’Ieri ti sei proprio spaccato, è un miracolo che non sei finito in coma etilico o qualche merdata del genere.’’

Louis scrollò le spalle, ma tossì di nuovo.
***
La febbre di Harry continuava ad aumentare, così si alzo dal letto per procurarsi una pastiglia.

Non era abituato alle medicine, non ne aveva mai preso in vita sua. Sua madre di solito gli preparava la camomilla o qualche infuso strano dal sapore disgustoso che però riusciva sempre a fare miracoli.

Ma di certo ora la tacchipirina era la sua migliore opzione, la cosa lo rattristò.

Harry era emotivo quando era malato, e in questi giorni era emotivo anche quando era sano, quindi la combinazione non avrebbe portato a nulla di buono e lo sapeva.

Si rinfilò a letto, cercando inutilmente di prendere sonno.
***
Questa volta, il sangue non smetteva di uscire dalla bocca di Louis, sembrava quasi che lo stesse vomitando.

Zayn gli aveva fatto bere dell’acqua, ma il risultato non era stato quello desiderato, visto che aveva solo peggiorato le cose.

‘’Porca puttana, dobbiamo andare all’ospedale.’’ Aveva esclamato Zayn, parzialmente in preda al panico, ma cercando di restare calmo per non spaventare troppo Louis.

Louis, continuava a tamponare tutto con i fazzoletti e faceva segno di no con la testa a Zayn, e cercava di dirgli che stava bene, ma i suoni che emetteva sembravano più che altro quelli di un cane che sta per essere ammazzato.

‘’Cazzo, smettila di cercare di parlare, ora chiamo l’ambulanza, riesci a respirare?’’ Urlò Zayn, ormai i buoni propositi di restare calmo erano andati a farsi fottere.

Louis annuì, ma cercava con le mani di bloccare Zayn dal prendere il telefono.
***
Harry, dopo qualche ora passata a rigirarsi nel letto era riuscito ad addormentarsi.

Tuttavia si era svegliato quando Niall e Liam erano rientrati in casa, ma aveva finto di continuare a dormire.

Il suo corpo era congelato e aveva le convulsioni a causa della temperatura che gli si era alzata.

Non passò molto prima che Niall e Liam se ne accorsero e non avendo la minima idea di cosa fare, iniziarono ad andare nel panico.
 
***
Quando Hilary ritornò a casa mise un panno freddo sulla testa di Harry e gli diede delle medicine per dormire, mentre Niall e Liam continuavano a sclerare non capendo cosa stesse succedendo.
 
***
Erano le 4 di notte quando Harry si svegliò tutto sudato e in preda alle convulsioni, tremava e la febbre gli era probabilmente salita ancora di più.

Le pareti di quell’appartamento erano praticamente fatte di carta, perciò non ci volle molto prima che Hilary lo sentì e decise che era il caso di portarlo all’ospedale.
Liam e Niall si svegliarono e iniziarono a farle domande su quanto grave fosse la situazione.
***
Quando arrivarono al pronto soccorso Harry aveva ancora la coperta avvolta intorno al corpo ed era tutto sudato, ma nonostante ciò stava morendo di freddo.
Dopo poco tempo, un’infermiera si avviò verso di loro.

‘’Che cosa è successo?’’ Chiese la donna, armeggiando verso di lui.

‘’Ha la febbre, e le convulsioni e sta sudando da morire, ma dice di avere freddo.’’ Rispose Hilary, cercando di mantenere un tono calmo.

La donna annuì e condusse Harry in un’altra stanza, chiedendo agli altri tre di aspettare.

Note:
Scusate tantissimo per aver aggiornato dopo così tanto, ma non avevo idee e tempo, spero che non ve ne siate tutte andate e che questo capitolo vi piaccia, nel prossimo succederanno un sacco di cose fra Harry e Louis xx :)
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