Fanfic su artisti musicali > All Time Low
Segui la storia  |       
Autore: imperfectjosie    06/01/2015    1 recensioni
Le persone vivono, sperando di poterli realizzare, quei sogni così improbabili e appena visibili, poi c'è chi, come me, riesce ad afferrarne uno e a stringerlo forte al petto.
Quel sogno si chiamava Jack.
Nome piuttosto comune, vero?

| Jack/Carrie | - Update 12/12/2014; plus!Alex/Carrie.
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chap. XI - Cry baby

Jack
 
Benvenuto nel giro di questa realtà 
per adesso apri gli occhi, che poi si vedrà

 
 

« Calmati un po', mi stai facendo venire il mal di mare! »
La voce infastidita di Alex blocca l'ultimo passo, a metà tra il corridoio e la stanza chiusa della sala operatoria. In cima, la luce rossa non fa altro che alimentare la mia ansia!
Mi volto di scatto, scoccandogli un'occhiata di fuoco.
« Calmarmi? Ma le senti le urla? » protesto, indicandogli la porta ancora saldamente chiusa. Lui sorride, scuotendo la testa e sorseggiando il suo dannatissimo caffè.
Decido di ignorarlo con un basso ringhio, accostando l'orecchio per sentire meglio. Un grido potente, seguito dal pianto di un neonato mi lascia impietrito sul posto, completamente incapace di muovere un muscolo.
Alex scatta in piedi, rovesciando gran parte del contenuto sul sedile in finta pelle e affiancandomi.
« Ci siamo, Bassam » commenta attonito, spostandosi per guardarmi meglio.
Ma non sono ancora in grado di muovermi. Boccheggiò per un po', in uno stato mentale del tutto assente che mi è stranamente familiare.
Di solito, però, c'è l'alcool ad accompagnarmi in questo viaggio! Ma sono sobrio da ore ormai, e questo non è un sogno.
Sto per ribattere, quando la doppia porta si spalanca, rivelando il volto sorridente, ancora coperto dalla mascherina, del dottore.
« Il padre? » chiede, probabilmente dimenticandosi di aver già avuto una risposta qualche ora fa.
La protezione in tela stretta nel pugno e un'espressione serena. Mi tranquillizzo, tuttavia incapace di rispondere alla domanda.
È Alex a farlo al posto mio. Mi indica con un sorrisetto insopportabile, spintonandomi in avanti. Inciampo, ritrovando l'equilibrio con l'aiuto dell'uomo che mi tiene per il braccio.
« Può entrare se vuole. » commenta, facendomi segno di seguirlo.
Ma non riesco a muovermi di un passo, perciò rimango fermo qui, a fissare il vuoto assoluto, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
« Bassam? »
Sento il gomito del mio migliore amico piantarsi tra le costole e mi volto appena, scuotendo la testa lentamente.
« Non posso farlo. »
« Jack non dire stronzate, adesso entri lì dentro e prendi in braccio tuo figlio. » ribatte, indurendo il tono di voce e tenendomi per le spalle, con l'intenzione di scrutare le iridi scure dei miei occhi.
Serro le labbra con forza, annuendo insieme a lui per un po', poi deglutisco, invogliato da una spinta decisa sulla schiena ad oltrepassare quella porta.
L'odore di acciaio e disinfettante mi invade i polmoni e per un po', tutto quello che riesco a vedere è il camice che mi sta davanti. Almeno finché non si sposta, rivelandomi un lettino adiacente alla sala operatoria superata da poco.
Lì, tra le lenzuola bianche e asettiche, il corpo stremato di Carrie mi sorride. Ha i capelli fradici di sudore, due occhiaie spaventose e il camice sporco di sangue. Mi allarmo subito, cercando con lo sguardo l'uomo.
« Va tutto bene ragazzo, il bambino aveva il cordone intorno al collo, ma per fortuna siete arrivati qui in tempo! Ci sono state complicanze durante l'intervento, la ragazza ha perso molto sangue e stiamo aspettando l'ultima sacca per la trasfusione, ma stanno bene tutti e due! » commenta, posandomi una mano sulla spalla.
I muscoli si rilassano, mentre mi avvicino al lettino con cautela. Appena sfioro il ferro della branda, Carrie mi stringe forte il polso. Seguo quel gesto veloce con lo sguardo, fino ad incontrare i suoi occhi chiari, speranzosi e terrorizzati quanto i miei.
« Jack, chiama Alex. Fallo entrare, è- » comincia, ma la voce del dottore ci raggiunge, facendomi voltare e costringendola a spostarsi per osservarlo meglio.
« È ammesso un solo visitatore in sala, mi dispiace. Questa è una camera sterile, tuttavia rimarrà in osservazione solo fino a domani, signorina, non si preoccupi. Una volta spostata nelle consuete stanze disponibili ai pazienti, potrà vedere chi vorrà! »
Sembra delusa dalla notizia, ma non molla la presa sul mio braccio, almeno finché un pianto disperato spacca l'aria, facendomi sghignazzare un po'.
Sono nervoso, impaurito come il bambino che sta piangendo. Come mio figlio.
« Posso vederlo? »
« Non ancora, signor? »
« Barakat. » rispondo, prontamente.
E lo vedo scribacchiare qualcosa su un polsino di plastica, colorato di blu. Dopodichè solleva lo sguardo, continuando a parlare.
« Il bimbo è nato prematuro di due mesi, perciò dovrà stare in incubatrice e sotto controllo per un po'. Ma il contatto con la madre è importante, specie se il primo. Perciò domani lo porteremo in stanza per mezz'ora soltanto. Mi dispiace, al momento è tutto ciò che possiamo fare! » conclude, scuotendo la testa in segno di scuse, poi si congeda, lasciandoci finalmente soli. Saluto il primario con un cenno del capo e voltandomi nuovamente verso il lettino, osservo Carrie torturarsi le mani. C'è imbarazzo nei suoi modi di fare, ma anche tenerezza e goffaggine, sempre pronte a farmi sorridere!
« Jack, mi dispiace per- »
« Carrie, per favore. È inutile parlarne e credimi, se c'è uno che deve scusarsi, quello sono io! Okay, magari andare a letto con Alex era una cosa che potevi risparmiarti, ma probabilmente avrei reagito allo stesso modo, se tu mi avessi ferito. » riesco a dire, accucciandomi per baciarle la fronte ancora imperlata di sudore.
Al tocco delle mie labbra sulla pelle, chiude gli occhi sorridendo e io finalmente riesco a rilassarmi. Questo è davvero un piccolo mondo tutto nostro.
Noi e il pianto di un neonato che non sembra intenzionato a calmarsi!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > All Time Low / Vai alla pagina dell'autore: imperfectjosie