Capitolo 23.

Quando arriviamo all'ospedale l'unica cosa che riesco a fare è correre,senza una reale meta,in cerca di Louis.

Continuo a correre,sotto gli occhi attenti di tutti che mi hanno già presa per pazza.

Svolto un angolo e vado a finire addosso a qualcuno.

Alzo lo sguardo e davanti mi ritrovo una testa piena di ricci.

“Harry..” mormoro.

“Stava venendo da te.” sussurra con le lacrime agli occhi.

“Cosa stai dicendo?”

“Stava venendo da te per chiederti scusa quando ha fatto l'incidente.” dice scoppiando a piangere.

Mi stringe a se e non posso far altro che abbracciarlo più forte che posso,questo maledetto ospedale mi ricorda solo mio fratello e vorrei semplicemente andarmene.

Ma non posso,Louis stava venendo da me e io devo stare con lui.

Adesso,proprio adesso che ha bisogno di me.

“Le infermiere hanno detto che parlargli aiuta molto.” mi informa Harry.

Annuisco e lui mi fa cenno di entrare.

Entro e la prima cosa che mi colpisce è il bianco.

Padrone incontrastato.

Rimango immobile perchè odio non vedere distinzione di colori,sopratutto se si tratta di bianco perchè mi ricorda veramente troppo.

Mi avvicino al corpo di Louis.

La prima cosa che mi viene da fare è scoppiare a piangere ma non lo faccio.

Mi siedo,sulla sedia accanto al letto.

Gli prendo la mano intubata e la tengo fra le mie,aggrappandomici come se fosse l'ultima cosa possibile.

E' fredda e vederlo così mi rovina.

Sono indecisa su cosa dire,principalmente perchè non so se mi sente davvero.

“Ciao Louis,sono io..sono Penny..ho saputo che stavi venendo da me. Mi dispiace,mi dispiace tanto. E' colpa mia,come sempre..

Vorrei poterti svegliare da questo stato,ma non posso,sono impotente qui su questa sedia,proprio come ero impotente quando ci stava mio fratello.

Ed ancora una volta,è colpa mia.

Ti prego svegliati,perchè io questa vita senza di te non la voglio fare.

Mi fa schifo questa vita senza di te,devi tornare cazzo!

Tutte le promesse che mi hai fatto? Devi mantenerle Louis ti prego,non sopporterei anche questo,morirei.

E tu non vuoi questo no?” dico fra le lacrime dato che ormai sono scoppiata a piangere.

“Ti leggo qualcosa che ne dici?” domando al vuoto.

Non mi aspetto nessuna risposta,ma tiro fuori dalla mia borsa un libro.

Lo apro e comincio a leggere.

E' un libro di poesie,piccolo e bellissimo.

Charles Bukowski.

La prima poesia non mi piace,giro a quella dopo.

“Adesso ci sono computer e ancora più computer
e presto tutti ne avranno uno,
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso.”

Proseguo a leggere un pezzo di un suo brano.

Amore, disse, gas,
dammi un bacio d'addio,
baciami le labbra,
baciami i capelli,
le dita,
gli occhi il cervello,
fammi dimenticare.

Amore, disse, gas
aveva una stanza al secondo piano
respinto da una dozzina di donne
35 editori
e una mezza dozzina di agenzie di collocamento,
ora non voglio dire che valesse
qualcosa.

Aprì tutti i beccucci
senza accenderli
e andò a letto.

Qualche ora dopo un tizio diretto
alla stanza 309
accese un sigaro
nella hall
e un sofà volò fuori dalla finestra
un muro venne giù come sabbia bagnata
una fiamma purpurea divampò fino a 12 metri d'altezza.

il tizio a letto
nulla seppe e di nulla si curò
ma oserei dire
che quel giorno
si mostrò piuttosto in gamba.

-- Charles Bukowski

“Amore mio” dico stavolta io.

“Ti aspetto,anche tutta la vita,ma ti prego torna da me perchè mi manchi già così tanto..e non sei nemmeno mio.

Credo di amarti Louis e tu forse non puoi nemmeno sentirmi,ma giuro che forse ti amo. Torna da me Louis,ti prego..”

Mentre i miei passi riecheggiano per il corridoio bianco,un senso di nausea e disorientamento mi colpisce.

Mi fa schifo l'ospedale.

Odio veder la gente che stà male,è terribile.

Eppure,sono rimasta qui.

E' la promessa che ho fatto a Louis.

Fino a che non si sveglia,io resto.

Mi accascio contro la parete della sua camera,non voglio entrare.

Mi fa troppo male vederlo così.

Passa un ora,credo.

Sono le due di notte e in questo maledetto posto ci sono solo io.

Verso le due e mezzo mi arrivano all'orecchio dei passi,mi giro e trovo Zayn,in piedi davanti a me.

"Penny...speravo di trovarti a casa." mi dice.

Mi limito a fissarlo.

"Devi riposarti,non puoi stare qui per sempre."

"Si che posso,e' la promessa che ho fatto a Louis. Io resto qui." borbotto.

Zayn sorride leggermente e si siede accanto a me.

"Sai,stava scrivendo una canzone per te...forse era un segreto,ma mi sembrava giusto dirtelo a questo punto."

Annuisco e sospiro.

"Deve risvegliarsi,o io morirò con lui." mormoro.

"Moriremmo tutti con lui." risponde scuotendo il capo.

Appoggio la testa sulla sua spalla e piango silenziosamente,proprio come lui.

Proprio come Zayn,le lacrime si mescolano,intersecano i sorrisi.

Mentre restiamo li,in mezzo ad un corridoio,con le lacrime agli occhi.

Non abbiamo più voglia di lottare.

Stiamo semplicemente cadendo a pezzi.

Alle sei mi risveglio,ancora in mezzo al corridoio,con i dolori ovunque.

Mi fa male la testa,ma mi ricordo tutto con facilità.

Accanto a me c'è ancora Zayn,che dorme.

Decido di alzarmi,prenderò qualcosa per fare colazione.

Vado dritta al bar e prendo due cornetti.

Mentre ritorno indietro,mi gira per un secondo la testa,mi sembra di vedermi davanti mio fratello,tutte allucinazioni.

Inizio flash back.

"Harry,ti prego,aiutami.."

"Che succede sorellina?"

"Voglio scappare,voglio andarmene.."

Harry sorride,si siede accanto a me e mi abbraccia.

Io appoggio la testa sulla sua spalla e piango.

Lui mi accarezza i capelli e mi lascia sfogare.

Dove lo trovo un fratello migliore?

Fine flash back.

Sono immobile nel corridoio.

Quando ho un flash back,un pezzo di me si rompe ancora di più.

Torno da Zayn,che sembra essersi appena svegliato.

Gli porgo il cornetto e lui mi ringrazia sorridendo.

"Scusami,ma devo andare a sbrigare delle cose." mi dice dopo un ora.

"Tranquillo va pure." rispondo.

"Riposati Penny."

Annuisco e lo osservo sparire nel corridoio.

Socchiudo la porta della stanza di Louis ed entro.

Quel bianco accecante mi colpisce,ma entro comunque,facendomi forza.

Mi siedo accanto a lui e gli stringo la mano,gelida,immobile.

"Louis.." sussurro.

Non può rispondermi,forse neanche sentirmi.

"Ti leggo una cosa okay?" domando.

Non aspetto la sua risposta e tiro fuori dalla tasca destra dei miei pantaloni un foglio sgualcito.

"Caro Harry,

si avvicina il natale,un nuovo Natale senza di te.

Mi manchi davvero troppo,la tua assenza qui risulta incolmabile,sopratutto adesso che Louis non c'è.

Ha avuto un incidente mentre tornava da me.

Stava venendo a prendermi,proprio come facevi tu.

Un camion è il responsabile di tutto questo e io non so più cosa fare.

Vorrei avere qualcuno come te qua,qualcuno che mi potesse aiutare davvero.

Louis mi manca da pazzi,ho come l'impressione che sia già da te.

Sareste stati grandi amici.

Vorrei sapere che fine ha fatto nostra sorella,mi manca e potrebbe aiutarmi.

Vorrei sapere perchè Louis non si sveglia.

Vorrei sapere perchè ho lasciato che tu morissi.

Vorrei sapere cosa si prova a morire,perchè se Louis non ce la fa io mi ammazzo.

Harry,mi fa schifo tutto questo.

Stò lasciando crollare i milioni di pezzi della mia vita.

Non c'è più nessuno che li tiene uniti.

Tu sei andato via per sempre,Louis è in questo letto bianco.

Non ci sono più occhi che mi motivano.

Sembra solo una fantasia.

Stò forse sognando e mi sveglierò quando sarà tutto apposto?

no.

non mi risveglierò quando sarà tutto apposto.

Mi risveglierò quando sarà tutto finito.

Questo è il mio destino.

Non poter mai salvare chi amo."





per farmi perdonare ho aggiunto 3 capitoli,mi dispiace tantissimo ragazze,scusatemi. 
grazie comunque per tutto quello che fate seguendomi,siete la mia gioia.