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Autore: valsonmars    06/01/2015    0 recensioni
(dal capitolo 3):
Alla fine mi raggiunse e si avvicinò sempre di più, non lasciandomi via di scampo dato che ero attaccata con la schiena al muro.
“Vendetta.” sussurrò avvicinando pericolosamente la sua bocca alla mia.
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"And we'll start a fire, and we'll shut it down,
'til the love runs out, 'til the love runs out."
(Love Runs Out - OneRepublic)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14.
Perché diamine Mark mi aveva chiamata?
Non me ne spiegavo il motivo; lo avevo chiaramente e ripetutamente mandato a quel paese e lui sapeva bene di essere il motivo della mia rabbia, ma momentaneamente non sembrava rendersene conto. Meditai qualche minuto prima di prendere la mia decisione.
“Scusatemi, devo uscire un attimo.” dissi alzandomi dal divano e prendendo la mia giacca.
“Dove stai andando Jen?” mi chiese Alli in apprensione.
“Devo uscire.” dissi senza ulteriori indugi, anche perché il fatto che Zayn mi stesse studiando silenziosamente mi metteva a disagio, non ero mai stata un granché a dire le bugie.
Una volta uscita di casa, mi diressi verso casa mia e di Ev meditando su qualche plausibile ragione avesse condotto Mark a chiamarmi e quando arrivai davanti alla porta incontrai Harry che stava uscendo, il quale mi lanciò un’occhiata sorpresa.
“Jen..che ci fai qui?” mi chiese curioso.
“Oh, io beh..ho dimenticato una cosa.” risposi accennando un finto sorrisetto.
“Ah capisco, beh allora ci vediamo più tardi a casa. Ev non c’è in casa, quindi credo tu possa andare tranquilla.” mi informò bisbigliando e  facendomi l’occhiolino.
“Grazie dell’informazione.” risposi bisbigliando a mia volta.
Lo salutai e suonai al campanello; dopo qualche secondo comparve sulla soglia Mark. Fui pervasa da un brivido lungo la schiena, ma forse solo per il disagio che la situazione mi stava provocando, non per Mark, lo avevo chiaramente rimosso dopo la sua infamata.
“Jen, che ci fai qui?” mi chiese sorpreso.
“Mi hai lasciato non so quante chiamate, mi sono preoccupata.” spiegai in tono abbastanza tranquillo.
“Hai ragione, me ne stavo dimenticando! Vieni, entra pure. Ti va una tazza di thé?” mi chiese gentilmente.
“No, non è casa tua quindi non comportarti come se fosse tale.” dissi abbastanza seccata entrando e togliendomi la giacca.
“Beh, a me ne va una tazza.” mi disse facendo spallucce e dirigendosi verso la cucina. Mi imbarazzava il fatto che fosse a casa mia e si comportasse come se ne fosse il padrone.
Mi sedetti sul bancone della cucina e lo fissai mentre sorseggiava il thé  che si era preparato.
“Jen, volevo ringraziarti per oggi al locale.” esordì ad un tratto.
“Non pensare che io l’abbia fatto per te. L’ho fatto solo per Harry.” risposi secca.
“Certo, però gli hai schiaffeggiato la ragazza.” mi fece notare.
“E secondo te non ne avevo il diritto?” chiesi alzando un sopracciglio e scendendo dal bancone.
“Potevi evitare. A proposito, tu e quel tipo, che succede?” cambiò discorso lui.
“Niente che ti possa riguardare.” risposi stizzosa.
“Beh allora non vedo come tu possa arrabbiarti così tanto con me se mi hai sostituito così presto.” mi disse posando la tazza che aveva in mano e avvicinandosi a me.
“Fatti gli affari tuoi. Non devi nemmeno pensare di poter dire una cosa simile.” gli intimai dirigendomi verso la porta e infilandomi la giacca.
“Come ti pare, ho espresso solo un mio pensiero.” mi disse.
“Devo andare.” dissi e uscii.
Arrivai di fronte alla casa dei ragazzi e sperai che si fossero bevuti la mia storia, entrai e vidi Zayn seduto sul divano, che alzò lo sguardo dal cellulare solo nel momento in cui chiusi la porta.
“Fatto una passeggiata lunga?” mi chiese.
“Si, mi sento stanca e penso andrò a…” ma non finii la frase dal momento che lui mi interruppe.
“E la passeggiata comprendeva andare da Mark?” mi chiese.
“Cosa?” chiesi e dopo un momento ripresi, roteando gli occhi. “E va bene, come lo sai?”
“Harry è arrivato a casa dicendo che ti aveva incontrata. Ho solo fatto due più due.” spiegò.
“Okay, ma comunque non ti deve importare di quello che faccio.” dissi fredda. Non si meritava una mia risposta così dura, ma ero stanca di dovere spiegazioni a tutti.
“E invece ti sbagli. Ti ho visto oggi in che stato ti eri ridotta a causa di quell’individuo e mi sono preoccupato. ” mi disse alzandosi.
“Io non te l’ho chiesto. Non ti ho mai chiesto di preoccuparti per me!” gli dissi.
“Bene. Se allora è questo che vuoi, non mi preoccuperò mai più per te.” disse soffermandosi sul ‘mai’ per poi riprendere “E la prossima volta che ti servirà qualcuno che ti consoli” fece un respiro profondo “non contare su di me.” concluse, per poi andarsene.


Yeee ce l'ho fatta ad aggiornare :'D 
Lo so che magari il capitolo non è molto lungo però ho fatto del mio meglio. Fatemi sapere se vi piace e se ci fossero errori :)
Alla prossima xx 
-Valeria

Twitter: @preferdrummers
  
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