Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Seeyousmile    06/01/2015    0 recensioni
Questa è una raccolta di one shots della fanfiction One Day con il punto di vista di Louis.
Ci sarà anche una scena eliminata in cui potrete apprendere i pensieri di Rose.
Lo scopo di questa raccolta è di approfondire la storia a cui ormai mi sono affezionata, e di farvi capire veramente cosa significhi Rose per Louis.
 
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Louis e Rose'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ATTENZIONE: QUESTO CAPITOLO E' UNA SCENA ELIMINATA CHE ESCLUDE TUTTO DOPO IL CAPITOLO IN CUI ROSE HA PERSO LA MEMORIA. QUESTA ERA LA TRAMA ORIGINARIA CHE E' STATA CAMBIATA ALL'ULTIMO MINUTO. QUINDI TENETE A MENTE CHE ROSE NON HA PERSO LA MEMORIA E NON E' STATA VIOLENTATA.
 

STAIRWAYS TO HEAVEN

 

“Oh no, hanno circondato l'hotel.” Si lamentò Louis e io guardai fuori dalla finestra per vedere di cosa stesse parlando.

 

Masse di fan si trovavano fuori dall'hotel in cui stavamo quella sera. Non c'era la sicurezza quindi sicuramente sarebbe stato impossibile passare senza ammazzare qualcuno.

 

“Come ci passiamo lì in mezzo?” Chiesi terrorizzato. “Non siamo mai andati in mezzo a una folla così grande!”

 

“Ce la facciamo, Rose. Perchè doveva succedere proprio oggi?” Chiese Paul a voce alta mentre parcheggiava la macchina all'entrata dell'hotel.

 

Sentivo le grida tutto attorno mentre le directioners circondavano il furgone in cui eravamo. Avevano le facce premute contro i finestrini mentre urlavano maniacalmente.

 

Presi la mano di Louis, spaventata, e lui me la strinse per rassicurarmi. Mi diede un veloce bacio sulle labbra prima che io appoggiassi la testa sulla spalla.

 

“Ok, io esco adesso. Camminate sempre dritti. Non fermatevi a parlare. Dobbiamo stare attenti. Andate fin dentro all'hotel, okay?” Ci disse Paul e io annuii avendo capire.

 

Paul uscì dalla macchina e tutti fummo sorpresi dal rumore delle urla delle ragazze che erano fuori. Quando chiuse la portiera, aprì quella posteriore e Harry fu il primo a uscire, seguito da Zayn, Liam e Niall. Louis fu il successivo quindi mi prese la mano e uscimmo insieme. Le urla non si fermarono ma continuammo a camminare a testa bassa.

 

Le ragazze continuavano ad afferrarmi i capelli e i vestiti ma io resistetti e continuai a camminare, tenendo stretta la mano di Louis.

 

Sentii qualcuno prendermi la mano libera e mi girai, spaventata, e vidi che era solo Alex che aveva lo sguardo terrificato tanto quanto il mio. Emisi un respiro di sollievo e annuii.

 

Dopo aver superato la folla di fan, arrivammo finalmente all'hotel. Stavo tremando da quanto ero terrorizzata. Non avevo mai passato una cosa del genere, e speravo di non doverlo fare mai più.

 

Amavo le fan ma era davveor molto spaventoso. Qualcuno avrebbe potuto rimanere ferito.

 

“Il peggio è passato, amore:” Mi disse Louis rassicurante quando notò che stavo tremando.

 

“Lo so. Non so come riuscite ad attraversare le folle tranquillamente. È terribile.” Dissi e lui si avvicinò per abbracciarmi stretta.

 

“Di solito non è tanto male perchè c'è la sicurezza.” Commentò Louis.

 

“Povero Paul.” Dissi mentre entravamo nell'ascensore.

 

Tutti, ovvero Harry, Liam, Niall, Zayn, Alex e Nate erano giò dentro e ci stavano aspettando. Proprio quando la porta dell'ascensore si stava chiudendo, vedemmo tutti quello che stava accadendo.

 

Le guardie della sicurezza erano sopraffatti e la porta dell'hotel era stata buttata giù. Centinaia di migliaia di ragazze corsero subito dentro l'hotel, verso il nostro ascensore.

 

“Merda.” Harry fu il primo a commentare e probabilmente tutti pensarono lo stesso.

 

“Cosa facciamo?” Chiesi a tutti terrorizzata.

 

“Stiamo uniti se ci trovano. Dobbiamo stare uniti, anche se significa dormire nella stessa camera 'stanotte.” Disse Liam e io cominciai a tremare di nuovo.

 

Eravamo intrappolati senza sicurezza. Dovevamo correre il più velocemente possibile nelle nostre camere per non essere presi.

 

Cazzo.

 

“Andrà tutto bene. Forse sono riusciti a tenere tutto sotto controllo. Forse non sono riuscite ad arrivare al nostro piano.” Cercò di dire Alex sicuro ma suonò più spaventato che altro.

 

L'ascensore fece un suono facendoci sapere che si era fermato al nostro piano, il tredicesimo. Tutti facemmo un respiro profondo appena le porte si aprirono per rivelare che le directioners ci stavano aspettando. Ci bloccarono il passaggio mentre noi cercavamo di passare.

 

Perchè le nostre stanze non potevano essere tra le prime?

 

C'erano urla da tutte le parti mentre noi cercavamo di passare. Tenevo la mano di Louis e Alex mi teneva l'altra.

 

“Harry! Harry! Alex!” Cominciò ad urlare una ragazza di fianco a me cercando di passare e io persi la presa dalla mano di Louis.

 

Avevo ancora la mano di Alex e mi alzai sulle punte dei piedi per trovare Louis ma tutti erano molto più alti di me.

 

“Rose?” Sentii urlare Louis spaventato e cercai di andare dove sentivo la voce.

 

“Louis!” Risposi sperando che lui potesse trovarmi visto che io non vedevo dove stavo andando. C'erano solo corpi di persone e io cercavo di farmi spazio.

 

“Alex, riesci a vederli?” Gli urlai.

 

“Non vedo niente, Rose. Ce ne sono troppe.” Rispose Alex e io annuii prima di cercare di farmi spazio.

 

“Rose, dove sei?” Sentii la voce di Louis in panico.

 

“Sono-” Non riuscii a finire la frase perchè fui spostata da alcune ragazze che cercavano di arrivare ad Alex e agli One Direction.

 

Persi la presa dalla mano di Alex e fui sballottata via. Non vedevo niente e cominciai a perdere l'equilibrio quando un ultima spinta mi stese. Caddi all'indietro giù per le scale. Gemetti di dolore scalino dopo scalino. Finalmente mi fermai quando la rampa di scale finì e colpii il muro.

 

Avevo male dappertutto. Mi presi la testa tra le mani, visto che sembrava la parte più dolorosa. Finii col mettermi a piangere dal dolore. Aprii gli occhi e vidi una cosa terrificante. C'era sangue dappertutto sul pavimento.

 

Le mie mani erano coperte di sangue visto che erano state sulle mie gambe prima.

 

No. No. No. Non poteva succedere. No.

 

“Louis!” Urlai sperando che mi trovasse.

 

No. Per piacere, no. Dio, per piacere non fare che questo succedere.

 

“Rose!” Sentii urlare Louis. Non riuscivo neanche ad alzare lo sguardo. Continuavo a fissare il sangue, il sangue che non si fermava.

 

 

“Rose, oh mio Dio, sei caduta?” Urlò Louis e sentii i suoi passi dietro di me. “Rose, stai sanguinando!”

 

“Louis! Sta morendo!” Urlai tra le lacrime e Louis mi guard, spaventato e confuso.


“Cosa?” Mi chiese Louis terrificato.

 

“Sto sanguinando. Louis. Sta morendo! Tommy sta morendo!” Indicai il sangue e da dove veniva e Louis se ne rese conto, preso da un'enorme paura.

 

“Cosa? No! Non può morire!” Urlò Louis in panico e mi prese in braccio. Mi portò giù per le scale.

 

“Sta morendo. Sta morendo.” Urlai contro la spalla di Louis mentre provavo dolore dappertutto.

 

Tommy stava morendo. Non poteva morire. Avevo già cominciato ad amarlo. Era il bambino mio e di Louis. Non poteva morire.

 

“Mi hanno spinta giù per le scale, Louis. Sta morendo.” Continuavo a piangere mentre Louis correva. Dove, non ne avevo idea.

 

“No, non morirà. Non può morire.” Disse Louis disperatamente mentre mi teneva stretta. “Paul! Chiama l'ambulanza!”

 

“Cos'è successo?” Sentii chiedere Paul.

 

“L'hanno spinta giù per le scale! Sta perdendo il bambino!” Urlò Louis e sentivo che stava piangendo come me.

 

Tommy, resisti. Per piacere, resisti. Io ti amo.

 

Non osare a morire, Tommy.

 

“Rose stai ancora sanguinando. Cazzo. Merda. Cazzo.” Pianse Louis inginocchiandosi con me tra le braccia.

 

“Non può morire, Louis. Io lo amo già. Non può morire.” Mormorai tra i singhiozzi.

 

“Lo amo anch'io, Rose.” Mormorò Louis e fu in quel momento che sentii le sirene.

 

“È arrivata l'ambulanza! Louis, vieni da questa parte con Rose!” Sentii urlare Paul e sentii Louis che cominciò a correre.

 

Fui messa su un lettino e i paramedici stavano cercando di tenermi ferma ma io non riuscivo a smettere di muovermi.

 

“Per piacere salvatelo!” Pregai i paramedici prima di non vedere altro che oscurità.

 

“Rose!” Sentii urlare Louis e qualcuno mi prese la mano.

 

“Louis, non lasciarlo morire, per piacere.” Piansi prima che l'oscurità prendesse il posto della coscienza.

 

 

 

 

 

 

“Signorina Knight? Riesce a sentirmi?” Sentii dire una voce sconosciuta e feci tutto il possibile per aprire i miei occhi molto stanchi.

 

Aprii gli occhi e fui immediatamente accecata dalle luci. Li chiusi di nuovo prima che i miei ultimi di Tommy mi tornassero alla mente e mi sedetti sul letto. I miei occhi spaventati incontrarono la dottoressa e mi resi conto di essere di nuovo in ospedale.

 

“Signorina Knight, sono monlto contento che lei sia sveglia.” Disse la dottoressa allegramente e io aggrottai lo sguardo. Non mi aveva ancora detto la cosa più importante. “Non ha ossa rotte e sono sicura che lei ne sia contenta. Ha delle ferite ma guariranno velocemente.”

 

“Il mio bambino sta bene?” Saltai le notizie precedenti e passai a chiederle l'unica cosa che volevo davvero sapere.

 

L'unica cosa che avevo bisogno di sapere.

 

“Ora signorina Knight.” Cominciò la dottoressa e sentii le lacrime scorrermi sulle guance.

 

“Per piacere me lo dica, l'avete salvato?” Le chiesi cercando di tenere la mia voce normale.

 

“Mi dispiace molto, signorina Knight, ma non siamo stati capaci di mantenere vivo il feto. Ha avuto un aborto spontaneo. Era un maschietto, se voleva saperlo.” Disse e fu in quel momento che crollai ufficialmente.

 

Tommy – mi era stato portato via. Non avevo mai tenuto in braccio Tommy. Non avevo mai tenuto in braccio il mio bambino, prima che morisse, prima che lasciasse questo mondo in modo così tragico.

 

L'avevano ucciso. Stavano cercando di raggiungere gli One Direction e intanto hanno ucciso Tommy.

 

Avevano ucciso il mio bambino – il bambino mio e di Louis.

 

“Rose.” Sentii qualcuno sussurrare e alzai lo guardo tra le lacrime per vedere Louis, la cui faccia era rigata dalle lacrime.

 

Non dissi niente, allargai solo le braccia e lui non sprecò tempo. Louis corse tra le mie braccia e mi circondò. Lo strinsi e nascosi la sua faccia nel petto mentre piangevo.

 

“È morto, Louis.” Sussurrai e sentii Louis singhiozzare.

 

“Lo so.” Disse Louis così ferito, che mi fece piangere ancora di più.

 

Restammo così per un po', tenendoci l'uno all'altro e piangendo. Avevamo perso il nostro bambino, nostro figlio. Quello che avevamo fatto insieme, quello che pensavamo di tenere stretto e di veder crescere un giorno. Se n'era andato, così velocemente e improvvisamente. Nessuno di noi l'aveva visto arrivare, nessuno di noi voleva che succedesse ma era successo ed era così ingiusto per Tommy.

 

“Rose, ho bisogno che tu mi dica esattamente cos'è successo.” Louis parlò per la prima volta dopo un po' mentre alzava la testa per guardarmi negli occhi. Quel qualcosa di misterioso che aveva sempre negli occhi era sparito. Non c'era niente nei suoi occhi se non tristezza.

 

Annuii, capendo perchè avesse bisogno di saperlo, prima di fare un respiro profondo e dirgli cosa era successo. “Stavo cercando di trovarti visto che ci eravamo persi. Stavo ancora tirando Alex con me mentre cercavamo di attraversare la massa di ragazze. Alcune hanno cominciato ad avventarsi su Alex e voi ragazzi quando hanno sentito che mi stavi chiamando e io ho perso la presa sulla mano di Alex. Ho cominciato ad andare in panico e ti stavo cercanddo ma tutti erano più alti di me quindi non vedevo molto. Ma -” feci un altro respiro profondo mentre altre lacrime cominciavano ad uscirmi dagli occhi. “Ma alcune ragazze sono arrivate e mi hanno sbilanciata. Ho cominciato a perdere l'equilibrio quando ho sentito qualcuno mi ha buttata giù e sono caduta per le scale. Ecco quando Tommy ha cominciato a morire.”

 

“L'hanno ucciso loro.” Disse Louis e fu in quel momento che cominciai a piangere ancora di più. “Mi dispiace tanto, Rose. Mi dispiace tanto. Ti amo. E mi dispiace tanto, Tommy. Mi dispiace tanto. Amo anche te.”

 

Strinsi stretto Louis mentre posavo baci disperati sulla sua spalla e sul petto. Entrambi stavamo passando la stessa identica cosa. Conoscevamo entrambi il dolore che l'altro stava provando.

 

Ci tenemmo come se la nostra vita dipendesse da quell'azione. Piangemmo fino allo sfinimento e nessuno ci disturbò, cosa di cui fui grata. Restammo così tutto il giorno finchè non ci addormentammo.

 

 

 

 

 

Le fan degli One Direction hanno spinto Rose Knight giù per una rampa di scale! Wow, sono violente! Non sapevo fossero così cattive ma apparentemente entrambe le band avevano poca sicurezza e le fan sono riuscite ad entrare nell'hotel. È stato lì che sono salite su per le scale e hanno attaccato entrambe le band che stavano andando verso le loro stanze. Povera Rose, non ce l'ha fatta quando è stata spinta giù per le scale da delle fan affamate. Fortunatamente, Louis l'ha trovata prima che potesse farsi male ulteriormente. Rose fu portata di corsa all'ospedale e per ora non abbiamo altre notizie!” Diceva la giornalista mentre io guardavo assorta la televisione.

 

Erano passati tre giorni da quando ero in ospedale. Si stavano assicurando che stessi bene prima di lasciarmi andare. E per una volta, ero contenta di stare in ospedale perchè non volevo ancora affrontare il mondo reale. Tutto quello che avevo fatto era stato piangere. Non avevo parlato molto. Se parlavo era solo a Louis.

 

Louis stava esattamente come me. Eravamo entrambi devastati. Se mai dicevamo qualcosa, erano cose dall'uno all'altra e per la maggior parte consistevano in “ti amo” o in “mi dispiace un sacco”. Passò ogni giorno nella mia stanza dell'ospedale con me. Smetteva di piangere quando ero sveglia ma lo sentivo mentre dormivo e la cosa mi uccideva ancora di più.

 

Sì! Non abbiamo notizie sulle condizioni di Rose in questi tre giorni in cui è stata in ospedale. Non ne abbiamo nemmeno di Louis. Tutto quello che ci è stato detto è che non stanno bene in questo momento e non parlano con nessuno, nemmeno ai loro amici più stretti. Non possiamo fare a meno di chiederci a cosa stiano pensando e cosa sia davvero successo su quelle scale.” Disse la giornalista e io rimasi a pensare.

 

Le scale erano le scale verso il paradiso. Avevano portato Tommy al paradiso.

 

“Toc toc?” sentii dire qualcuni e Louis ed io spostammo la nostra attenzione dalla televisione alla porta e non potevo essere più scioccata quando vidi chi c'era.

 

Ellen Degeneres era lì allo stipite della porta.

 

“Potrei entrare?” Ci chiese e io annuii lentamente. “Mi sono preoccupata dopo aver sentito quello che è successo. È terrible. Mi dispiace un sacco.”

 

“Grazie.” Dicemmo insieme io e Louis.

 

“Posso chiedere cos'è successo? Se non volete che lo sappia, va bene. Sono affari vostri. Vogli solo poter essere d'aiuto.” Disse Ellen di corsa, nervosa.

 

Mi girai per guardare Louis e lui fece spallucce.

“Ti amo.” Sussurrò posando una mano sulla mia guancia. “Per sempre.”

 

“Ti amo anch'io. Per sempre.” Gli promisi prima di baciargli velocemente le labbra e girarmi er indicare ad Ellen di sedersi sul letto. “Ti dico cos'è successo. La stampa non lo sa e non lo saprà mai ma noi ci fidiamo di te, okay?”

“Non lo dirò a nessuno, Rose. Voglio bene ad entrambi voi e sono qui per aiutarvi se possibile.” Promise Ellen e io le credevo.

 

“Temo sia troppo tardi per aiutare visto che il danno è stato fatto.” Cominciai sentendo le lacrime lasciare i miei occhi. Louis me le asciugò immediatamente e io lo guardai grata prima di parlare.

 

Dissi tutto ad Ellen, partendo da quando ero rimasta incinta più di un mese prima. Volevamo tenere il bambino e gli avevamo dato un nome, Tommy, ,e se fosse stata una femminuccia, si sarebbe chiamata Astrid. Le dissi cosa avevamo programmato e come ero spaventata all'inizio ma che avevo cominciato ad amare il mio bambino. Poi le dissi che quando ero stata spinta giù per le scale, Tommy era morto.

 

Qualunque cosa Ellen si aspettasse che io dicessi, sicuramente non era quella. Quando ebbi finito e in lacrime insieme a Louis, Ellen corse ad abbracciarci stretti.

 

“Mi dispiace un sacco. So che siete giovani ma nessuno di voi se lo meritava. Mi dispiace un sacco.” Mormorò Ellen mentre ci abbracciava. “Si vede chiaramente che questo vi ha uccisi e nonostante questo vi amiate ancora così tanto. Spero che questo non vi separi ma non penso che succeda. Mi dispiace tanto comunque. Davvero davvero tanto, che questo vi sia successo. Farò quello che posso perchè la stampa vi lasci in pace. Farò quello che posso per assicurarmi che non mettano pressione su di voi. Mi dispiace tanto.”

 

Ellen se ne andò poco dopo e se possibile, il mio amore e rispetto per lei si triplicò.

 

Qualche altro giorno passò e io ero ancora in ospedale. Era il mio ultimo giorno, comunque, e non ero contentissima di uscire. Ero in uno stato di stallo e lo mantenni il più possibile e tutti avevano capire che non volevo uscire e vedere le persone che avevano ucciso mio figlio.

 

Quindi mi distraevo guardando la televisione, cosa che avevo fatto molto ultimamente. Mi distraeva dal dolore che avevo ancora dentro.

 

Stavo guardando l'Ellen Show quando successe, Ellen comiciò a parlare di noi.

 

“Sono andata a trovare Rose alcuni giorni fa.” Disse Ellen che era sul suo divano e tutto il pibblico fece silenzio. Anche Louis sentì e venne a sedersi con me sul divano per vedere cosa avrebbe detto Ellen.

 

“Lascia l'ospedale proprio oggi anche se non direi che ci non ci sono danni permanenti perchè ci sono. Cos'è successo a lei e a Louis su quelle scale è più che terribile e hanno bisogno di tutto il supporto possibile in questo momento. Non hanno bisogno di essere tormentati con domande su cosa è successo perchè sono affari loro e di nessun altro. Non vogliono parlarne. Non fate sì che odino anche voi. Sono davvero innamorati e spero che quello che è successo non li separi. Quindi fate a tutti un gavore e per piacere non menzionate niente. Niente domande perchè alla fine, sono affari loro. Se vorranno dirlo, lo faranno. Ma per ora, non chiedete niente.” Finì Ellen e io le mandai un “grazie” mentale nella mia testa. Era davvero una stanta. Non mi pentivo affatto di averglielo detto.

 

Presi il telefono e Louis fece lo stesso, sapendo esattamente cos'avrei fatto. Entrambi mandammo un tweet nello stesso momento.

 

@Rose_Knight: @theEllenshow grazie.

 

@Louis_Tomlinson: @theEllenshow grazie.

 

Dopo averlo mandato, mettemmo giù i telefoni e ci guardammo.

 

“Sei pronta?” Mi chiese Louis quieto.

 

“Nient'affatto.” scossi la testa ma gli presi la mano. “Insieme?”

 

“Sempre.” Sussurrò Louis stringendomi la mano.

 

Uscimmo dalla stanza dell'ospedale insieme, per la prima volta da giorni. Ce ne stavamo andando e speravamo di non tornare mai più. Tommy se n'era andato e sarebbe stato sempre ricordato.

 

Ora era il momento che io e Louis affrontassimo il mondo, ricordando sempre Tommy – quello che non ce l'aveva fatta.

 

Ma sarebbe stato sempre nei nostri cuori.

 

Purtroppo, era dovuto andarsene prima che arrivasse il suo momento.

 

Avevo solo sperato di poterlo conoscere, di poterlo tenere in braccio una volta.

 

Ora però non sarebbe mai successo.

 

Mai.








Ciao a tutti!
Eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa serie! Spero che nel complesso vi sia piaciuta. Pensate che la storia avrebbe dovuto continuare così? O preferite la trama della storia originale? Fatemelo sapere in una recensione!
Grazie mille per aver letto fin qui, anche se tutte silenziosamente.
Un bacio,
Vale

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Seeyousmile