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Autore: LittleFallenAngel    07/01/2015    4 recensioni
Esistono alcune guerre che nessuno vede e che si combattono in solitudine.
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Come feci a non svenire in quel momento non lo so, vi era sangue ovunque e Malfoy era seduto sul letto, macchiato, le maniche tirate su a mostrare le braccia completamente ricoperte di segni e senza pantaloni, che erano buttati, appallottolati, in un angolo, le gambe erano bianchissime, o meglio, una era bianchissima, l'altra era completamente ricoperta di liquido rossastro che continuava ad uscire dalle ferite.
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Granger ho un problema - - Un'altro? - - Si, più grave, mi sono innamorato - Un moto di gelosia mi invase, lo ignorai - Non è grave - Gli sorrisi - È bellissimo - - No, non mi sono innamorato di una ragazza qualunque, mi sono ficcato nei cazzi - - Ma figurati sei il ragazzo più bello della scuola che problema c'è? - - Grazie Granger ma a lei non interessa - - E chi è? posso saperlo? - - Sei tu - Ah, si alzò e se ne andò, silenzioso come sempre. Ero io? Ah. Cazzo.
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Mi feci coraggio, gli sorrisi e lo presi per mano, poi entrammo, il suo vestito, completamente nero, faceva contrasto con il mio, bianco, così come facevano contrasto i nostri capelli, così come facevamo contrasto noi due.
[Attenzione tematiche delicate: Autolesionismo]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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[canzone consigliata: The Year of the cat (riportata nel testo) - Al Stewart  https://www.youtube.com/watch?v=cqZc7ZQURMs]

13. Hermione

Quella mattina ero felice lo ricordo, era più felice anche Malfoy, si vedeva e ciò mi rendeva entusiasta. Ricordo che l'entusiasmo finì in fretta, però.

Alla consegna della posta Draco ricevette un lettera, strano, non aveva spesso posta, lui. Era una lettera grigia, strana, che non seppi identificare.

Seppi solo che era qualcosa di brutto perchè lui, dopo averla letta, cadde dalla sedia, svenuto.

Lo capi poche ore dopo, cos'era, quando andai a trovarlo in infermeria, e poi fu tutto un susseguirsi-di eventi, quella sera dormimmo assieme nella stanza delle necessità, e così la sera dopo, e tante altre sere ancora: ci trovavamo lì, chiacchieravamo, a volte piangeva e lo consolavo a volte litigavamo, spesso litigavamo, eravamo pur sempre Hermione e Draco.

Andammo avanti così per un intero mese, un mese in cui cambiai, in cui cambiò pure lui. In cui riusci piano, piano, a smetterla di star male per la madre. Mi fece bucare parecchie lezioni, maledetto, e inizia definitivamente a fumare, maledetto due volte.

Un mese circa dopo, di nuovo di mattina, arrivò un'altra lettera, a me, questa volta, sempre grigia, del ministero.

I miei genitori erano stati rintracciatati, dopo l'incantesimo di memoria che avevo fatto loro, erano ancora in Australia. Quella sera, parlammo anche di quello nella stanza del terzo piano, ma come il solito fu lui a lanciare la notizia bomba.

 

Erano ormai gli inizi di dicembre ed era la diciassettesima volta che ci trovavamo nella stanza delle necessità. Erano cambiate molte cose in quel lasso di tempo, avevamo sviluppato una passione per le tisane al limone: qualche sera prima, per non so che strano motivo, gli elfi erano rimasti senza cioccolata, così mi ero accontentata di portare a Draco una tisana, lui, l'aveva presa senza storie ma, dopo averla assaggiata, scoprendo che era al limone, aveva replicato – Va bene che sono acido Grang ma la tisana al limone la potevi pure evitare –

Così avevamo iniziato a prendere sempre quella, primo perché piaceva ad entrambi e, secondo, perché lui sosteneva che essere acidi aiutasse ad essere forti.

La settima sera aveva iniziato a fare lui il gentiluomo ed a prendersi l'incarico di portare su lui da bere e non era stata una buona cosa. Si, certo, a volte, quando era di buon umore, mi portava su anche dei biscotti ma, spesso, fin troppo spesso, correggeva le tazze con liquori, che erano buonissimi per carità, ma di cui avrei fatto anche a meno.

Quella sera per la prima volta fu lui a consolare me: gli spiegai la situazione dei miei genitori e gli dissi che non sapevo che fare, spezzare l'incantesimo era difficilissimo, quasi impossibile, e poi non ero così certa di volergli ricordare che avevano una figlia che li riempiva di preoccupazioni e che vedevano solo in estate

– E allora Grang? Hai già deciso, dov'è il problema? – Mi aveva spiegato

– Si, ma io? Starò sola? Nel mondo babbano? Che sento appartenermi sempre meno da quando se ne sono andati –

– Sei piena di amici che ti possono ospitare Hermione, e poi, se hai bisogno, casa mia è immensa – – I tuoi mi ucciderebbero Draco! – Mi accorsi della stronzata sparata subito dopo averla detta, i suoi erano morti entrambi, abbassai lo sguardo – Che stupida –

– Verrai a stare da me, se i tuoi stupidi amici te lo permetteranno –

– Scusa –

– Non ti preoccupare –

Sospirai bevendo una sorsata di tisana, lo guardai: era così bello con il viso illuminato solo dalle fiamme del camino. In un mese erano cambiate molte cose, persino i miei sentimenti stavano mutando senza che me ne accorgessi, mi capitava spesso di sognarlo la notte, e quando dormivo con lui mi sentivo così bene.

Ancora non avevo ben chiaro cosa provassi per lui nonostante ad ogni carezza, ogni abbraccio, nel mio stomaco si scatenasse uno sciame di calabroni inferociti, altro che farfalle, io avevo un uragano.

In quel momento guardava le fiamme, chissà a che pensava, gli occhi riflettevano la luce della stanza ed erano, si grigi, ma con venature aranciate, i capelli erano come sempre spettinati e con la luce contro sembravano più scuri, il profilo perfetto, bianchissimo, le occhiaie ben nascoste dalla magia, la pelle priva di imperfezioni: pareva un angelo, un piccolo angelo caduto dal cielo, e che, cadendo, si era fatto fin troppo male.

Aveva ripreso a mangiare, seppur poco, ed il viso ora era ancora più bello, meno scavato. Stava smettendo anche di tagliarsi, ora non si tagliava più ogni notte e Blaise, ogni volta che ci vedevamo, mi ringraziava: – Finalmente ha smesso di rompere! E di svegliarmi con i suoi cazzo di singhiozzi ogni santissima notte – Scherzava, sapevo che, in realtà, era si felice, ma non perché non lo svegliava, bensì perché lui, come tutti, notava dei grandi miglioramenti in Draco.

Ripensai al bacio di un mese prima, dettato dai residui dell'alcool e dall'istinto: era stato bellissimo, a volte mi veniva voglia di fare in modo che riaccadesse, ma, svelta, cancellavo il pensiero, ricordandomi che eravamo amici, A-M-I-C-I, nient'altro.

 

Quella notte faceva freddissimo, più del solito, eravamo oramai al cinque di dicembre e tutti erano febbricitanti, quella domenica si sarebbe finalmente addobbato il castello

– 'Sta stanza è triste –

– Che? – Mi riscossi dai miei pensieri, ora guardava me, non le fiamme

– È da anni che non passo più un bel Natale –

Lo guardai, non capendo la coerenza fra le due frasi da esso pronunciate

– Andiamo a rubare un po' di decorazioni Grang – Si alzò avviandosi alla porta

Eh-Ehm – Lui mi guardò, interrogativo

– Potresti degnarti di spiegarmi i tuoi contorti pensieri Malfoy o devo tirare a indovinare? –

– Voglio decorare questa stanza, fra un po' è Natale e dubito che ne io ne te torneremo a casa durante le vacanze, sbaglio? – Annui

– Si, ma continuo a non capire –

– Pensavo che potremmo passarlo qua, tanto vale mettere due luci –

Ah, non poteva semplicemente dire che voleva fare l'albero come le famiglie normali e farsi meno problemi – Dove le prendiamo le decorazioni Draco? –

– nel ripostiglio delle decorazioni –

– Che si da il caso sia? –

– Al secondo piano –

Alzai gli occhi al cielo e uscimmo, cercando questo stanzino.

Quando lo trovammo entrammo di nascosto, raccolsi un po' di palline e decorazioni varie e le misi in una borsa espansa con l'apposito incantesimo – L'albero? –

– Se ne accorgerebbero –

– E come credi di fare? –

– Lo vedrai furetto, pazienta –

Tornammo al terzo piano, attraversando Hogwarts silenziosi nel buio. Chiesi la solita stanza, ma la immaginai con un grosso pino verde di plastica di fianco al camino. Quando entrammo Draco si complimentò, poi raddoppiammo le decorazioni con un incantesimo perché non sarebbero mai bastate. Mise sul grammofono, un suo desiderio di qualche settimana prima, il suo cd preferito, di Al Steward: un cantante babbano degli anni settanta, cosa che mi stupì non poco. The year of the cat riempì l'ambiente con le sue note calde e noi iniziammo a decorare l'albero.

Fuori pioveva, la stanza aveva delle grandi finestre su un lato: finestre magiche, che permettevano di guardar fuori ma che dall'esterno non si vedevano. La luce entrava grigia, ravvivai il camino mentre Draco litigava con un festone argentato, avevo freddo.

Soccorsi il mio migliore amico salvandolo dal festone assassino e lo aiutai a metterlo, poi osservai l'albero – Draco? –

– Si? – Si voltò, con espressione a finto angelo come a negare con lo sguardo il crimine di cui lo stavo per accusare

– Perché l'albero è tutto in tenuta Serpeverde dio mio? – Scoppiammo a ridere, quel piccolo stronzetto aveva preso tutte le decorazioni argentate che, unite al verde dell'abete, davano una fantasia uguale ai colori della casa a cui apparteneva. Con un colpo di bacchetta trasformai le palline argentate in rosse ed oro, lasciando però i festoni argentei

– Non sta poi così male –

– Cosa? – Gli chiesi, non capendo

– Grifondoro e Serpeverde assieme – Sorrise avvolgendomi in un abbraccio e facendo sorridere anche me.

 

Ci sdraiammo a letto avvolgendoci nelle coperte calde, mi fece appoggiare a lui e fui scossa da un brivido, non se ne accorse, e se se ne accorse non lo fece notare

– Ho sempre amato il Natale –

– Anche io lo amavo, quando ero piccolo –

– Ora non più? –

– Mia madre non è sempre stata come era ultimamente, quando ero piccolo mi adorava, mio padre non era molto presente ma a noi andava bene così, poi, con l'inizio della scuola è cambiato, lui si occupava della mia educazione lasciando mia madre sempre più fuori fino a farla diventare fredda e distaccata –

– E così tu hai iniziato ad odiare il Natale? –

– Si, Natale nelle famiglie normali si passa tutti assieme, persino Daphne raccontava che, nonostante venissero invitati a grandi feste aristocratiche la sera, tornati a casa, lei e la sua famiglia mettevano di nascosto dei regali sotto l'albero l'uno per l'altro che poi aprivano tutti assieme la mattina.

Al Manor l'unico albero era quello nella sala delle feste dove ogni anno si svolgeva il cenone con mezzo mondo magico, veniva acceso solo per quella sera e poi la stanza veniva fatta sgomberare finita la festa. I regali me li portavano gli elfi, in camera, era brutto, i primi anni mia madre veniva, ben sapendo come fosse passare il natale soli, in camera mia, dopo la festa, dormivamo assieme e poi assieme scartavamo i regali. Però mio padre la scoprì e la sgridò, picchiandola, dicendole che sarei rimasto un bamboccio, non venne più –

Mi venne da piangere, avevo sempre disprezzato Lucius Malfoy ma ora iniziavo proprio ad odiarlo

– Erano dei bravi genitori infondo, non credere, hanno solo sbagliato un po' di cose –

Annui – Io di solito lo passo alla tana –

– Quest'anno andrai di nuovo lì? –

– No –

– Perché? –

– Non è più uguale a prima, ho visto quest'estate, sono tutti distrutti dalla perdita di Fred e Ginny e Harry litigano ogni giorno – Sospirai

– Ah, già, Weasley, mi dispiace –

– È passata, non è stata l'unica vittima, dovrebbero smetterla –

– Diglielo –

– No, non mi importa, poi, preferisco passarlo qua il Natale, non mi va di lasciarti solo –

– Grazie –

Gli sorrisi e mi voltai verso la finestra e osservai fuori

– Guarda Draco! – Mi fiondai verso essa, la pioggia era cessata, o meglio, si era trasformata, in neve – Nevica! –

Spalancai la finestra, tanto nessuno poteva vederci, coperti dall'incantesimo, e mi sporsi fuori, lasciando che i fiocchi mi cadessero sul palmo

– Sembri una bimba – Sorrise

– Ti piace la neve? –

– A te no? – Non rispose, prese il mantello dell'invisibilità di Harry poggiato sulla poltrona e se lo mise, poi prese la scopa

– Non ci pensare nemmeno –

– Sali Grang –

– Odio volare –

– Non con me, sali – Sorrisi e mi decisi a salire, poi, coperti dal mantello magico, sfrecciammo nella notte, tra i fiocchi soffici di neve, nel cielo blu invernale

– È bellissimo! – Mi veniva voglia di aprire le braccia e godermi tutta la notte ma avevo troppa paura così mi strinsi a Draco e rimasi ferma pensando che quello sarebbe stato il Natale migliore di sempre, per entrambi.

 

Tornammo nella stanza e misi il mantello ad asciugare vicino al camino poi ci infilammo nuovamente nel letto

– È bello – Dissi, indicando con lo sguardo il nostro albero

– Già – Lui gli puntò contro la bacchetta e fece uno strano movimento del polso, decine di sfere infuocate si accesero su di esso

– Ora di più –

– Solito presuntuoso –

– Hermione ho un problema –

– Un altro? –

– Si, più grave, mi sono innamorato – Un moto di gelosia mi invase ma lo ignorai

– Non è grave – Gli sorrisi,

– È bellissimo –

– No, non mi sono innamorato di una ragazza qualunque, mi sono ficcato nei casini –

– Ma figurati sei il ragazzo più bello della scuola che problema c'è? –

– Grazie Grang ma a lei non interessa –

– E chi è? posso saperlo? –

– Sei tu –

 

Ah, si alzò e se ne andò, silenzioso come sempre. Ero io? Ah. Cazzo.





Note:
Bella gente eccomi finalmente! Dopo queste fantastiche vacanze passate a scrivere ricomincio ad aggiornare :)
Eccoci finalmente alla dichiarazione! Ce ne ho messo di tempo a farlo dichiarare! Quanto sono cattiva. 
E proprio perchè sono la crudeltà fatta a persona vi dico già che il prossimo capitolo, dal punto di vista di Draco, non sarà certo quello in cui si fidanzano.
Anzi, tutt'altro, il prossimo capitolo è tra i più rossi della storia. Ci sarà la prima scenadi sesso ma, ovviamente, siccome sono cattiva, non sarà fra Draco ed Hermione:

Silenzio, c'era di nuovo silenzio,
che schifo, odio il silenzio, lascia
troppo spazio ai pensieri, avevo
bisogno di riempirlo, ma come?
Pansy.


E con questo adiòs, ci sentiamo martedì prossimo <3
Ali
 

  
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