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Autore: lu_lucy    07/01/2015    4 recensioni
"ehi vuoi parlarmi di quando avevi un'altra faccia
e andavi verso lei e non pensavi che da quell'attimo saresti stato quel che sei
tu sei non sei più quel che eri un tempo e ora sei quel che c'è
di diverso da me
e pensare a quanto tradirono tutti quei baci
che tolsero via dalle bocche le frasi che avremmo voluto gridare
per convincerci che di amarci noi non ne saremmo mai stati capaci
e allora tu spiegami dei nostri baci il senso
e se un senso lo trovi dimmi almeno qual è
dimmi se c'è... "
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutte, sono tornata. spero che ci sia ancora qualcuno a seguire la storia. Ho notato che il capitolo precedente non ha avuto alcuna recensione, non so forse la storia non sta piacendo molto. fatemi sapere, se volete, quello che pensate.
a presto e buona lettura.



2 anni dopo...

Poso il test di gravidanza sul lavandino. Sono incinta. Mi asciugo le lacrime di gioia e subito mi sorge una domanda: come la prenderà mio marito? Edward ha sempre espresso il desiderio di volere dei figli da me, ma non so se questo è il momento adatto. Lui ormai è diventato uno dei medici più affermati d’America e per questo viaggia spesso; ora infatti si trova a New York. Mio marito mi vuole sempre con sé , ma io dovrò essere a New York la prossima settimana per la mostra di un giovane pittore alla National Gallery, perciò ho preferito rimanere a Seattle nella nostra bellissima casa. Abbiamo acquistato anche un piccolo appartamento “d’appoggio” nella grande mela.
Riprendo il test tra le mani: sono incinta da quasi tre mesi. Mi metto di fronte allo specchio sfiorando la mia pancia leggermente pronunciata. La scorsa settimana mio marito ha fatto un apprezzamento riguardo il mio fisico dicendomi che finalmente sto ingrassando un po’; chissà se sarà lo stesso felice che sto ingrassando poiché ho un piccolo esserino in me!
Lascio in test nel mio comodino e mi stendo un po’ sul divano, giocherellando con la mia fede e pensando al giorno del nostro matrimonio.
Il mio abito da sposa, interamente confezionato da mia cognata, era meraviglioso. Le mie due cognate si sono occupate di me , Rose occupandosi dei miei capelli ed Alice occupandosi del trucco.
Per le foto del matrimonio Rose ha chiamato una sua collega in modo tale da potersi godere la festa.
Mia madre e mio padre per quel giorno sono stati molto uniti: mi hanno fatto dono di un fermaglio con gli zaffiri di nonna Swan; Charlie era il più emozionato di tutti.
Jacob è stato il mio testimone, non potevo scegliere diversamente.
                      
L’unica nota stonata del mio matrimonio è stata la presenza di Tanya poiché la sua famiglia è molto amica ai Cullen. Cercava ancora di attirare l’attenzione del mio ormai marito, ma lui nemmeno la guardava. Ancor oggi devo fare i conti con tutte le donne che mettono gli occhi addosso sul mio meraviglioso marito.
È stato tutto fantastico, compresa la luna di miele a sorpresa: dopo una breve sosta a Rio de Janeiro, dove ci siamo lasciati coinvolgere dalla frenesia generale, mio marito mi ha portata per due settimane su un’isola, regalata da Carlisle ad Esme.
Isola Esme è uno spettacolo, un vero paradiso terrestre!
Mio marito si è comportato da vero cavaliere, portandomi oltre la soglia in braccio e, dopo una nuotata al chiaro di luna, abbiamo fatto l’amore come se fosse la prima volta.
    
Nei giorni successivi abbiamo esplorato l’isola, saltato da una scogliera, giocato a scacchi ed io ho sedotto in continuazione il mio maritino con tutti i completini sexy che Alice ha messo in valigia.
         
La suoneria del mio cellulare mi fa tornare al presente.
- pronto?-
-piccola, dormivi?-
-ciao amore. Sono sul divano. Tu che fai?-
- da poco è finito il congresso e siamo a casa con i colleghi. Domani sera c’è il Galà e poi sarò tutto tuo-
-ricorda di non prendere impegni per il prossimo mese, Rose e mio fratello non ti perdonerebbero mai se ti perdessi la festa prima del loro matrimonio! –
- come dimenticarmelo… mia sorella mi sta ossessionando con i suoi messaggi!-
Sorrido.
- Edward, dove trovo un ‘asciugamano?-
Mi irrigidisco, è la voce di Jess.
- come mai la dottoressina è li da te?!? –
- te l’ho detto: i miei colleghi sono tutti qui per un aperitivo-
- e come mai le serve un’asciugamano?!?!- chiedo piccata.
- piccola… non sarai gelosa?!-
- no, è che – faccio una pausa –si sono gelosa da morire poiché ora vorrei essere lì con te- rispondo imbronciata.
-lo sai che io ho occhi solo per te. Non hai motivo di esser gelosa-
-lo so ma… non mi fido di lei.-
- la mia gelosona- lo sento sorridere – Ah , ti saluta Aro, è qui anche lui-
-ricambia- sospiro – Ti lascio continuare. Io tra un po’ vado a letto, non mi sento molto in forma-
-cos’hai ?- subito si preoccupa.
- niente , solo… - non mi va di dirgli che diventerà padre telefonicamente – Un po’ di stanchezza-
-appena torno il tuo dottore preferito ti fa un controllo generale- mi dice con tono malizioso.
Sorrido. – Ti amo Ed. –
- anch’io piccola. Buon riposo-
Non resisto altri tre giorni senza dirgli niente. Così chiamo l’aereoporto e prenoto il primo volo per domani.
 
Il taxi mi lascia sotto casa a New York. So per certo che mio marito è già fuori casa poiché ci siamo appena sentiti.
Apro la porta del nostro appartamento e… trovo Jess che sta per uscire!
- tu cosa ci fai qui?!-
-potrei farti la stessa domanda- risponde la vipera.
- si da il caso che questa è casa mia!-
-si da il caso che il bagno della mia stanza d’albergo è rotto e tuo marito mi ha concesso di venirmi a preparare qui. Tranquilla, non ho attentato alla sua virtù…è andato via appena sono arrivata. Anzi, spero non ti dispiaccia che io sia la sua accompagnatrice questa sera.-
Ho la rabbia che mi ribolle dentro ed ho un forte attacco di nausea. Corro nel bagno di servizio.
Quando torno in salotto Jess mi dice : -spero di non aver rovinato la tua sorpresa, non dirò a Edward che sei qui. Ora scusami, tuo marito è giù che mi sta aspettando-
E và via.
Mio marito è qui, sotto casa nostra, ed un’altra donna è con lui. Assurdo.
Decido di darmi una mossa. Devo assolutamente parlare con lui; queste nausee mi stanno uccidendo e voglio che sia il primo a sapere che sono incinta.
Vado nella nostra camera e, ai piedi del letto c’è un reggiseno che non è il mio!
Respira Bella, non farti prendere dal panico. Jess è un’arpia e può averlo messo qui quando tu eri nel bagno di servizio. Meglio non giungere a conclusioni affrettate.
Mi faccio una doccia ed indosso un abito lungo, non acconcio i miei capelli perché non ho molto tempo a disposizione. Accarezzo la mia pancia e sussurro – Piccolo,ora andiamo da papà-

-sono la signora Cullen- dico all’omone che c’è all’ ingresso.
Controlla la lista e mi dice : - Mi spiace signora, ma il suo nome è stato sostituito da quello di Jess Volturi-
Sospiro frustata – Lo so, ma io sono la moglie del Dottor Edward Cullen ed ho bisogno…-
-faccia passare la signora, è la moglie del dottor Cullen-
- Aro, grazie. Stavo iniziando a pensare di aver fatto un viaggio inutile-
-Bella sei incantevole e radiosa più del solito. Edward non mi ha detto che saresti venuta-
- gli sto facendo una sorpresa-
- Champagne?- mi chiede Aro.
Rifiuto poiché credo che l’alcol non faccia bene al mio piccolino.
- scusami Aro, io andrei a cercare Ed-
- certo cara. A dopo-
Cerco mio marito tra la folla e finalmente lo vedo, bello come sempre mentre sorride a… Jess. La quale, vedendomi si avvicina ancor di più a mio marito baciandolo. 
                                                                          
Resto immobile, sto per vomitare. Mentre indietreggio, non voglio vedere altro, faccio cadere dei bicchieri dal vassoio di un cameriere attirando l’attenzione anche di mio marito.
Mi faccio spazio tra la folla e cerco l’uscita mentre sento mio marito che mi chiama.
Non può essere vero, non può, di nuovo, essere vero!
Ora tutto è collegato: lei che si fa la doccia a casa nostra, il suo reggiseno nella nostra stanza…
Mi sento afferrare e so già di chi si tratta.
Cerco di scacciar via le lacrime.
- lasciami-
- no Bella, non ti lascio. Fermati.-
-cosa vuoi eh?!!? Scommetto che ora mi dirai che non è come penso, che ti dispiace e bla bla bla. Mi sembra un rewind!-
- Bella cosa diavolo stai dicendo, io non ho fatto niente!-
- io invece voglio tornare a casa, ho visto già abbastanza-
In quel momento esce quella brutta vipera di Jess.
- Ed, si richiede la tua presenza per il discorso- dice guardandomi soddisfatta.
- ecco, vai, si richiede la tua presenza-
- Ed ti stanno chiamando-
- Jess, vattene al diavolo tu e il discorso. E , a proposito, cosa diavolo ti sei messa in mente?-
-io ? assolutamente niente. Anzi avevo ben capito che apprezzassi…-
Edward è fuori di sé, e ne approfitto per fermare al volo un taxi e farmi portare in aereoporto.
Li scoppio in lacrime e chiamo Rose.
- Rose, per favore, tra 5 ore puoi venirmi a prendere dall’aereoporto?-
- Bella, Bella cos’ è successo?! Dov’è Edward? Perché già torni?!-
- Rose, ti spiego tutto dopo.
-va bene tesoro, ma stai tranquilla-
Le lacrime non smettono di scendere. Proprio ora che ho un piccolino dentro me.
- ci penserò io a te- sussurro.
Sto per passare il check in quando vedo Edward tutto trafelato correre verso di me.
Allungo il passo, non ho più voglia di parlare con lui.
Sento la sicurezza fermarlo e lui urlare il mio nome come un pazzo.
Non mi giro, non ce la farei. E così salgo sull’aereo, con il cuore spezzato e una nuova vita dentro me.

2 SETTIMANE DOPO...

-tesoro, per la centesima volta è mio fratello. dovete risolvere questa situazione. e soprattutto devi dirgli che sei incinta-
- nooo, lui non deve sapere niente-
-vorrei ricordarti che tra 10 giorni dovrai incontrarlo obbligatoriamente alla festa, e rischia di accorgersi della tua piccola rotondità.-
- lo so Rose, ma per favore, fino a quel giorno non voglio parlare con lui-
- Bella io ci ho parlato e mi sembrava sincero. lui non ha fatto niente. è stata tutta opera di Jess. Lui sta dando di matto, non sta andando più a lavoro, resta tutto il tempo a casa dei miei ad urlare, bere e rompere tutto. ci stiamo tutti preoccupando.-
Mi si stringe il cuore ad ascoltare le sue parole, ma poi mi ricordo di quello che ha fatto e torno in me.
- non mi importa, poteva pensarci prima-

 
  
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