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Autore: Audrien    07/01/2015    3 recensioni
Storia ambientata nell'estate dopo il 5° anno del trio.
Tratto dal primo capitolo: -Abbraccio?- propose Fred aprendo le braccia. Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato, ma poi sorrise e lo strinse all'altezza della vita, con l'orecchio appoggiato sul suo petto sentiva i battiti del suo cuore. La testa aveva smesso di girare.
Dal capitolo 11:
–Ho bisogno di parlarti.- annunciò quando Molly uscì fuori in giardino per posare degli utensili.
-Credo che tu abbia già detto abbastanza.-
La ragazza restò a guardarlo mentre si portava il pollice tra le labbra e leccava un po’ di marmellata rimasta attaccata al polpastrello. Arrossì, lui lo notò e le fece l’occhiolino. –Vuoi favorire anche tu, Granger?- indicandosi il dito.
-No, grazie. Weasley.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ormai ci aveva fatto quasi l'abitudine a passare ore intere sul suo letto intento a guardare il soffitto e a pensare cose assurde. Perché per Fred l'amore e i suoi annessi erano cose assurde, e assurdo era anche pensarlo fino a poco tempo fa.
Non riusciva a spiegarsi il comportamento di Hermione. Erano tutte le ragazze così, o lei aveva un modo tutto suo di fare le cose?
Spostò lo sguardo verso suo fratello George che aveva trasfigurato la testiera del letto in una chitarra elettrica, e adesso con un incantesimo insonorizzante si agitava per la stanza muovendo la testa a ritmo. Vide che il viso gli si era fatto rossissimo e provò un'immensa voglia di ridere. Stava accadendo ciò che lui temeva di più: stava perdendo se stesso. 
Seguì di nuovo l'istinto e si alzò dal letto con enfasi; trasfigurò a sua volta la testiera del letto in una chitarra elettrica di un arancione brillante. George si fermò un secondo e lo guardò, i suoi occhi sorridevano. Non impiegò molto: espanse l'incantesimo insonorizzante e insieme cominciarono a duettare la canzone "Do the hippogriff".

Quando il gufo uscì dalla finestra, Hermione sentì una fitta di tristezza, o forse era rassegnazione. Era fatta. Sarebbe uscita con Cormac il giorno dopo.
La porta sbatté e Ginny entrò nella stanza. -Ora mi devi raccontare tutto.- annunciò.
-Io non ti racconto un bel niente, invece.- disse Hermione.
Ginny alzò le sopracciglia e l'altra la guardò di sottecchi. 
-Un bellissimo gesto, da perfetta migliore amica, quello di farmi sedere accanto a Fred stasera.-
La Weasley sbuffò. -Sinceramente Herm, io non ci sto capendo più un calderone. Che ti sta succedendo? Lo sai che puoi dirmi tutto e lo dici sempre anche tu che parlare con qualcuno aiuta. Quindi raccontami cos'è accaduto. La cattiveria di stasera puoi considerarla una punizione.- 
Il solito cipiglio le si era ormai formato. -Okay. Ma ho già preso una decisione, quindi qualsiasi sia la tua opinione la ascolterò ma resterà tale.- 
Si sedettero comode su di uno dei letti e Ginny le dedicò la sua totale attenzione. Hermione le raccontò tutto, senza tralasciare neanche un dettaglio. Le disse anche di Cormac e dell'appuntamento del giorno dopo, di quanto fosse importante per lei che la cosa andasse in porto. 
A fine sfogo Ginny aveva un'espressione dura sul volto. -Scusami Hermione.. Ma Fred per certi versi, anzi quasi completamente, è un imbecille. Però io ho visto un cambiamento in lui, sei riuscita a fare ciò che le altre ragazze non hanno mai saputo fare. L'hai fatto innamorare. Credi che possa sbagliare ancora dopo questo?-
-Ginny ho fatto una promessa e tengo molto alla parola data. E poi non so se possa oppure no, ed è proprio questo il motivo. Non voglio rischiare di stare di nuovo male perché è tremendo.-
-Capisco.- concluse Ginny alzandosi. -Forse il Cappello Parlante ha sbagliato ad assegnarti ai Grifondoro. Forse saresti dovuta andare tra i cervelloni Corvonero.- aggiunse, prima di uscire dalla camera. 

Hermione pensava alle parole dell'amica mentre saliva le scale per andare verso la stanza dei gemelli. Esitò un attimo prima di bussare, ma poi quando lo fece non rispose nessuno. Bussò un'altra volta, ma di nuovo niente. Senza pensarci entrò e trovò i due fratelli di spalle, senza maglia e sudati che si dibattevano con due chitarre elettriche in mano. Arrossì alla vista del fondo schiena di Fred, e avvampò ancora di più quando si scoprì a pensare che anche quello di George non era male. Intorno regnava il caos: maglie spiegazzate gettate sul pavimento, confezioni di merendine vuote ovunque e letti scompigliati. Schiarì la voce per far notare la sua presenza ma erano come sordi. 
Sempre suonando, George si girò di scatto e si accorse di lei. Tolse l'incantesimo insonorizzante e Hermione si tappò le orecchie per il frastuono. 
-Can you dance like a hippogriff?- cantò George a squarcia gola.
-Ma ma ma ma ma ma ma ma ma- seguì Fred con gli occhi chiusi e la lingua di fuori.
-Flyin' off from a cliff- riprese il gemello.
-Ma ma ma ma ma ma ma ma ma- questa volta insieme.
-ADESSO BASTA!-
I due ragazzi si fermarono e insieme a Hermione, impallidirono.
La signora Weasley si ergeva all'entrata con le mani sui fianchi.
-Che sta succedendo qui?-
Hermione sperò di farsi invisibile.
Fred si guardò intorno confuso, poi si voltò verso il fratello. -Non c'era l'incantesimo insonorizzante?- 
-Sì, però poi è arrivata Hermione e mi è sfuggito il controllo.- disse George sperando di buttare un po' dell'attenzione anche sulla ragazza.
Hermione lo capì e si difese. -Sì, ma hai continuato a cantare ad alta voce anche dopo che te ne sei accorto!-
-Non è per niente vero! Io..-
-SMETTETELA SUBITO!- li interruppe Molly. -Siete in punizione! TUTTI E TRE!-
I gemelli sbuffarono, mentre la ragazza rimase a bocca aperta.
-Ho sentito che avete avuto un calo di vendite oggi, dopo che Hermione ha cercato di introdurre, inutilmente, un po' di buon senso nelle testoline dei vostri clienti stupidi come voi. E siccome immagino che lei odi vendere questi oggetti anti-scuola, come punizione domani Hermione verrà con voi al negozio.- concluse Molly con tono autoritario.
George impallidì ancora di più e cercò di dire qualcosa.
-Senza Ginny.- aggiunse la signora Weasley, togliendo la possibilità al figlio di esprimere almeno quella richiesta. 
-Chiuderemo il negozio, lo so.- George si abbatté sul letto depresso.
-Ah e un'altra cosa. Mettete a posto la camera che sembra un porcile. Senza bacchette Fred, altrimenti Hermione lavorerà con voi fino alla fine dell'estate.- Detto questo, scese di sotto.
Hermione non sapeva cosa fare. In fondo era venuta lì per chiedere se l'indomani sarebbe potuta andare con loro in negozio, e in seguito incontrare Cormac. "Forse possiamo scendere a compromessi" pensò la ragazza. -George ti devo parlare. Forse possiamo fare qualche patto.-
Il ragazzo che nel frattempo si era messo seduto la guardò con la coda dell'occhio. 
-Vado a fare una doccia.- annunciò Fred. Passò accanto ad Hermione, che lo guardò, senza darle alcuna importanza e uscì dalla stanza. 
-Be' esponi le tue idee.- prese parola George, riportando le chitarre in testiere.
-Certo. Domani devo incontrare una persona.-
Il gemello trattenne un sorriso. -E quindi? Vuoi un consiglio su cosa indossare?-
Lei ignorò la battuta. -Devo incontrarla di pomeriggio, quindi non posso restare al negozio anche allora.-
-Ah, allora chiamo un attimo mamma e la informiamo.- disse George con finta innocenza.
-Sì, dai. Perché non chiami Molly? Così posso anche dirle che stai rimettendo a posto la camera con la magia.- ribatté la ragazza.
Il gemello si alzò e venne verso di lei, con calma. -Non puoi farlo, perché altrimenti dovrai lavorare al negozio.- 
Quando ormai le fu ad una spanna di distanza sorrise, vedendo che Hermione aveva difficoltà a controbattere.
Lei incrociò le braccia al petto. -Vero, ma posso dire a tutti che ti piace Angelina.- 
George diventò dello stesso colore dei suoi capelli.
-Sì, lo so. Ti ho beccato mentre le rivolgevi il più dolce dei tuoi sguardi, una volta.- affermò Hermione soddisfatta.
-Ma che avete voi femmine? Tu, la mamma, sembrate tante piccole Umbridge!- esclamò lui.
Hermione rise. Improvvisamente però, si accorse della strana vicinanza e di come lui assomigliasse a Fred.
George notò la distrazione e fece la proposta. -Facciamo così: tu il pomeriggio uscirai con Cormac, ma la mattina sarai al negozio, e non dovrai, neppure una volta, dire qualcosa di insensato.-
-Ciò che vendete è insensato! E poi come sai che è Cormac?-
Il gemello sorrise nello stesso istante in cui Fred rientrò con un'asciugamano in vita. Si guardarono tutti e tre in silenzio ed imbarazzati. 
-Ci vediamo domani.- annunciò poi Hermione. 

-Uh, guarda. Hermione ha messo una mollettina. Come se bastasse a reggere quel cespuglio.- sbottò Fred il giorno dopo.
Era una bella giornata, il cielo era terso e il sole splendeva. I gemelli e la ragazza si erano incontrati in giardino dopo aver fatto colazione.
La destinataria dell'offesa stava per rispondere a tono, ma Fred dopo aver sorriso scomparve. 
George le prese un braccio e si smaterializzarono a loro volta.
Trovarono il negozio già aperto, Fred aveva fatto in fretta. -Hey Granger hai da aggiustare questa bella montagna di scatoloni nel reparto delle trasfigurazioni.- disse.
Hermione guardò stranita George, che fece spallucce. -Cos'è adesso questo "Granger"?- 
-Che c'è? Non ti ho sempre chiamata così? Se vuoi posso chiamarti in un altro modo.. Ad esempio.. Cespuglio! Mi sembra adatto.- rise il gemello. 
La ragazza strinse i pugni guardando quel suo sorriso beffardo, poi pensò che forse erano solo provocazioni così decise di non dargliela vinta. Senza dire una parola iniziò a prendere una scatola e mettere in ordine lo scaffale. 
Dopo circa un'ora ebbe finito e menomale, perché arrivò un'orda di clienti. "Ma non ne hanno mai abbastanza?!" si ritrovò a pensare Hermione mentre sbrigava tre ragazzini. 
-Wow, questo manderà fuori di testa Vitious!-
-Vitious? Immagina la faccia della McGranitt invece!- 
-Cosa? Non potete assolutamente!- esclamò Hermione furiosa.
Le facce dei ragazzini erano sbalordite.
-Ehm ehm.- Fred che stava passando di lì si schiarì la voce. -George mi ha detto dell'accordo.. Cosa stavi per dire?-
-Fanculo- sussurrò la ragazza tra i denti. Si stampò un sorriso in faccia più finto delle profezie della Cooman, e riprese a voce più alta. -Dicevo che non possono assolutamente comprarne solo uno! Ecco prendetene un altro, così vedrete le punizioni di entrambi i professori! Ehm.. Volevo dire le espressioni! Su andate e divertitevi!- alzò le mani per incoraggiarli e loro furono contenti di allontanarsi da lei.
Girò il capo e vide che Fred era appoggiato con gli avambracci allo scaffale più vicino, e rideva. -Merlino, Granger! Sei eccezionale.- disse ancora ridendo.
Hermione stava per sorridere, anzi, stava letteralmente per ridere di se stessa, ma ancora una volta non volle dargli quella soddisfazione. -Lo so.- affermò, e se ne andò. 
Si fece l'ora di chiudere per la pausa pranzo e i ragazzi andarono alla Tana.

Subito dopo aver mangiato, George disse al suo gemello che doveva avviarsi un po' prima al negozio perché aveva alcune faccende incompiute. Fred annuì e sorrise maliziosamente.
Ad Hermione si era formato un groppo in gola per la situazione venutasi a creare tra lei e Ginny. Non voleva allontanare anche la sua migliore amica a causa della sua testa dura. Voleva parlarle così la prese in disparte. 
-Mi dispiace.- confessò Hermione senza tanti giri di parole. 
Si trovavano in giardino, accanto all'armadietto delle scope e Ginny ci si era appoggiata contro a braccia conserte. 
-Di cosa?-
-Che tu non approvi la mia decisione.- 
-Quindi mi stai dicendo che sei dispiaciuta per una cosa che io non ho fatto? Tecnicamente non ha senso.- disse Ginny, spostando lo sguardo verso le colline in lontananza.
-Non ti sopporto quando cerchi di competere con me in saccenza!- sbottò Hermione. -Ehm.. Dicevo, che sì. Mi dispiace essere così, una testa dura che non vuole rischiare per paura che qualcosa possa andare storto o non come previsto. È più forte di me, cosa posso farci?-
-Potresti affrontarlo Hermione! Potresti combatterlo e uscirne vittoriosa. Rischiare è parte della vita, ed è anche una cosa che ti riempie di energia, suspance. Ti da un motivo per vivere davvero, non soltanto meccanicamente.- scoppiò la Weasley, lasciando cadere le braccia, che durante il discorso aveva agitato, lungo i fianchi.
L'altra la guardò ammirata. Provò una vasta gamma di emozioni, tra cui, alla fine, la rassegnazione. -Non tutti sono come te Ginny.-
-Be' provaci. Non ti piacerebbe essere un po' più serena e spensierata?-
-Sì, ma se questo implica soffrire no.- sbuffò Hermione.
Ginny si ritrovò a ridere per l'esasperazione. -Entra sempre nel concetto di vivere.- spiegò.
-In ogni caso tu, essendo la mia migliore amica e io la tua, dovresti accettarmi così come sono!- 
-Ovvio! Non ho detto mica che la nostra amicizia sia finita qui, i miei sono soltanto consigli che forse ti aiuterebbero.- 
-Mi hai convinta! Punto su Cormac!- disse Hermione ridendo.
Ginny alzò gli occhi al cielo e l'amica rise ancora più forte, fino ad avere le lacrime agli occhi.
-Che succede qui?- 
Hermione cercò di fermarsi alla vista di Fred, ma non ci riusciva, così andò a nascondersi nell'armadietto delle scope. 
Mentre tentava di calmare il riso, Hermione sentì Ginny urlare "Arrivo mamma!"; adesso faceva solo dei respiri profondi, per recuperare l'aria che le era mancata. Non capiva perché avesse riso così tanto, non era un granché come battuta. Forse era l'isteria.
La porta di quello sgabuzzino si spalancò, e Fred entrò richiudendosela alle spalle. 
-Perché ridevi tanto?- domandò intrecciando le dita dietro la testa.
La ragazza incrociò le braccia al petto e lo guardò in cagnesco. -Non sono affari tuoi.- 
-È incredibile come tu possa cambiare umore da un secondo all'altro.- constatò il gemello sorridendo.
Hermione si guardò intorno, accorgendosi solo allora di quanto angusto e buio fosse quel luogo, e il pensiero che adesso stava condividendo quel pochissimo spazio con Fred, le mandò il cuore a mille.
Da parte sua, Fred notò l'agitazione della ragazza. -Be', direi che questo sia il posto ideale per fare gli sporcaccioni..- disse, con un sorriso da un orecchio all'altro intriso di malizia.
Lei si irrigidì completamente e seppe di aver spalancato gli occhi.
-Sai, magari fare cose come mettersi le dita nel naso e scaccolarsi anche il cervello, aggiustarsi le mutande, e perché no, anche una bella grattatina alle pluffe!- continuò lui scoppiando a ridere.
Lo stomaco di Hermione fu lasciato libero dall'ansia che l'aveva attanagliato e fu preso, invece, dalle risate. 
Risero per almeno due minuti buoni, senza fermarsi; ognuno guardava la faccia dell'altro e rideva ancora di più per l'espressione storpiata dal riso. 
Quando ormai si fermarono, Hermione aveva lasciato che le braccia tornassero lungo i fianchi, e anzi, appoggiò anche una mano sul petto di Fred per mantenersi in equilibrio. Stava ancora sorridendo mentre cercava di prendere fiato, poi guardò Fred e le labbra tornarono lentamente nella loro posizione naturale. Anche il ragazzo era tornato serio e ricambiava lo sguardo di Hermione. 
C'era tranquillità e c'era silenzio, nessuno sarebbe venuto a ficcanasare o a disturbarli, pensò lei abbassando gli occhi. Quando li rialzò vide che Fred si era avvicinato e il sangue le imporporò le guance. Ringraziò che ci fosse poca luce.
-Oppure potremmo fare altro..- mormorò lui.
I loro volti erano così vicini da sfiorarsi i nasi. Fred le appoggiò le mani sui fianchi per spingerla contro di sé.
Lei osservò gli occhi azzurri socchiusi del ragazzo che aveva di fronte e seppe che avrebbe ceduto. Chiuse le palpebre in attesa del contatto..
Ma il contatto non arrivò, senti invece un brivido percorrerle la schiena quando, in modo suadente, Fred le sussurrò all'orecchio: -Le opzioni sono due Granger. O sei poco coerente, o sei terribilmente attratta da me.- 
Quando aprì gli occhi non era più dove si trovava e Fred non la toccava più. Erano al negozio e solo quando capì cosa fosse successo rilasciò l'aria che aveva trattenuto a lungo nei polmoni. 
-Io ritengo che sia la seconda.- 
Si girò di scatto su sé stessa e vide Fred di nuovo con le braccia piegate dietro la testa, che sorrideva raggiante.
 
Ciao a tutti! Innanzitutto volevo augurarvi un buon 2015 e sì, porgere le mie dovute scuse per questo ENORME ritardo, davvero grande :/ 
Avevo intenzione di terminare questa storia entro i 10 capitoli, ma per (s)fortuna mi son venute un altro paio di idee, quindi ci saranno dei capitoli in più.
Per quanto riguarda questo, è un capitolo di transizione ma spero che piaccia comunque!
Il titolo mi è stato consigliato, perché in tutta onestà non avevo la più pallida idea di come intitolarlo..
Detto ciò, ci vediamo al prossimo, e come sempre, cercherò di aggiornare "presto"! Baci!! <3
Ps: ho cambiato nickname da HPalways97 a Audrien, perché mi piaceva il nome :'D 
 
  
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