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Autore: 20maggio2013    08/01/2015    1 recensioni
Sono passati due anni da quel ‘Ti amo’ sussurrato sotto il balcone della casa di Giulietta.
Molte cose cono cambiate.
Alcune in positivo, altre in negativo.
Nuovi e vecchi amori.
Delusioni e speranze.
Passioni nascoste venute allo scoperto cambiando la vita dei protagonisti.
***
Kiss me like the first time
Leave your lips on mine
I can't remember why
We ever said goodbye
(Kiss me, Lucy Hale)
***
Continuazione ‘Innamorarmi? No, grazie.’ vi consiglio di leggerla prima di iniziare questa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Afraid of love'
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CHAPTER 24.

 
 
ELEANOR
 
Ormai erano quasi due mesi che provavo dei sentimenti per Louis. Non avevo provato mai niente di simile, neanche per David.
Nelle ultime due settimane ci eravamo frequentati molto e mi ero affezionata molto a lui e alla piccola Susan.
Quasi ogni giorno veniva a trovarmi e rimaneva per un po’ con me mentre Louis passava un po’ di tempo con i suoi amici. Poi, la maggior parte delle volte, quando la veniva a riprendere si fermava un po’ e parlava con me.
Avevo imparato a conoscerlo meglio, avevo capito quanto fosse forte come ragazzo, quanto fosse abbattuto dalla morte della sua ragazza, quanto teneva a sua figlia. Tutto questo non faceva che crescere i miei sentimenti verso di lui ed io ero terrorizzata. Ero terrorizzata di non essere importante per lui come lui lo era per me, terrorizzata dal fatto che lui amasse così tanto la madre di sua figlia e che io non avrei avuto mai la stessa importanza nella sua vita. Ero terrorizzata dal fatto di essere gelosa di una persona morta e ciò mi faceva sentire un mostro.
“Ciao Louis.” salutai il ragazzo quando mi aprii la porta di casa.
“Ciao El.” sorrise.
“Papà- urlò felice la piccola alla vista del padre.-Andiamo al parco?”
Louis sorrise annuendo alla figlia mentre le prendeva la mano.
“Vieni anche te?” mi chiese puntando i suoi occhi blu mare nei miei banali marroni.
“Va bene.” presi la borsa prima di chiudere casa e seguire il ragazzo.
Arrivammo presto al parco e subito la piccola Susan lasciò la mano del padre per andare a giocare sulle giostre.
“Avevo la sua età quando conobbi Alex.” il suo tono di voce era malinconico.
“Lou.. non..” provai a dire qualcosa ma lui mi interruppe.
“Andavamo a scuola insieme e ci facevamo sempre degli scherzi. Non andavamo molto d’accordo. Poi siamo cresciuti, iniziarono a prenderla di mira in classe solo perché era un po’ più in carne rispetto le altre ragazze. Così mi avvicinai a lei e stringemmo un’ottima amicizia. Eravamo diventati inseparabili. Arrivò il giorno in cui dovevo iniziare il liceo. Mi ero iscritto al liceo di Londra così avevamo deciso io e i ragazzi. Il primo anno tornavo spesso a Doncaster, poi quando arrivarono anche gli altri iniziai a tornare sempre più raramente. Nonostante tutto non ho mai smesso di sentirmi con lei, nonostante tutto il nostro legame non si era rovinato.- il suo sguardo era fisso su un punto impreciso del parco. I suoi occhi erano lucidi e pieni di dolore mentre parlava.- Quando finì il liceo, si trasferì qui a Londra. Sapevamo entrambi che qualcosa era cambiata negli ultimi anni. Era cambiato in positivo, così quando lei arrivò qui a Londra mi dichiarai. Quando eravamo insieme mi sentivo in pace con me stesso, non temevo nulla. Sapevo che con lei al mio fianco avrei potuto affrontare qualsiasi cosa. Quando è – fece una pausa come se quello che stava per dire lo ferisse molto.- morta, le certezze che avevo sono crollate, una dopo l’altra.” concluse il suo racconto.
“Perché mi hai raccontato questa cosa?” domandai incapace di dire altro.
Louis si voltò verso di me. I suoi occhi erano arrossasti e gonfi. Tratteneva le lacrime.
“Perché è da quando Alex non c’è più che non smetto di pensare a quel giorno. Eppure quando sono con te, riesco a mettere da parte per un momento il dolore e..”
Non continuò la frase. Si passò una mano sulla faccia asciugando quelle lacrime che stava cercando di trattenere.
L’unica cosa che riuscii a fare, fu abbracciarlo. Lo sentii ricambiare la presa e in quel momento mi sentii bene con me stessa.
Non ricordo bene cosa successe dopo, ricordo solo che le sue labbra calde si posarono sulle mie per qualche secondo.
“Io scusa.. io devo andare.” sussurrò subito dopo allontanandosi da me.
Lo vidi andare via, prendere Susan e scomparire tra la gente.
Io rimasi immobile, nello stesso punto in cui mi aveva lasciato incapace di capire quello che era appena successo.
Louis Tomlinson mi aveva baciato e poi era scappato via.
 
LIZ


“Credevo avrei dovuto iniziare a cercare un nuovo socio.” scherzai quando vidi entrare Jace nella scuola. Ero felice di vederlo, erano due settimane che non ci sentivamo e mi era mancato.
“Scusami Liz, davvero. Non sono stato bene in questi giorni e non avevo neanche la forza di prendere il telefono.” si scusò il ragazzo dopo avermi posato un bacio sulla guancia.
“Che hai avuto?” chiesi preoccupata.
“Intossicazione alimentare, ma ora sto meglio.- sorrise.- Te, tutto bene?”
“Non lo so.. È più facile vivere ad un amore non corrisposto che all’amore non più corrisposto. So che dovrei voltare pagina, ma non ci riesco. Ho cancellato tutti i suoi messaggi, ma non dimenticherò mai quello che mi ha scritto. Abbiamo smesso di parlare, ma non dimenticherò mai la sua voce. Abbiamo smesso di abbracciarci, ma non dimenticherò mai il suo odore. Non potrò mai dimenticare tutto ciò che abbiamo fatto.”
Jace mi abbracciò prima di cambiare discorso.
“Pronta per domani?”
“Domani?”
chiesi confusa.
“Non mi dire che ti sei dimenticata Liz.- quando vide la mia espressione confusa sbuffò aggiungendo.- Domani è il primo giorno di prove.”
“È già il 10 settembre?”
spalancai gli occhi.
 
 
“Ciao Jace, ci vediamo domani.” salutai il ragazzo lasciandogli un bacio sulla guancia. Infilai il giubottino di pelle e uscii dalla scuola lasciando Jace ad allenarsi.
Mi incamminai verso il parco nelle vicinanze, lì vicine c’era un negozio di musica.
Tra pochi giorni sarebbe stato il compleanno di Niall e io non gli avevo ancora preso niente.
“Ciao.” salutai la ragazza che mi trovai di fronte.
“Ciao..” sussurrò confusa, come se fosse su un altro pianeta.
“Eleanor giusto?” lei annuì senza spostare lo sguardo da un unto fisso alle mie spalle.
Mi voltai cercando di capire cosa stesse osservando.
“Tutto bene?” domandai poi.
“Non lo so..”
“Ti va di parlarne?”
domandai senza pensarci. Sorrisi quando la ragazza annuì.
Non avevo mai parlato prima d’ora con lei, ma quelle poche volte che l’avevo vista mi aveva ispirato dolcezza, fiducia e simpatia.
“Io devo andare a prendere il regalo per Niall, mi accompagni?”
 
"Quindi ti piace Louis?" Le chiesi quando finì di parlare mentre porgevo un plettro con una bandiera irlandese al cassiere. Sapevo che Niall ne aveva sempre desiderato uno e appena l'avevo visto l'avevo subito preso.
Rivolsi subito la mia attenzione alla ragazza. L'impressione che avevo avuto di Eleanor era esatta. Solo non sapevo che avesse passato tutto quello che mi aveva appena raccontato.
"Si, ma non credo di interessargli. Lui è ancora innamorato di Alex e sono sicura che non sarò mai alla sua sua altezza."
"Conosco Louis da quando ero piccolissima e lui non ha mai baciato una ragazza tanto per.."
"Quindi ha baciato te perché gli piacevi?"

Mi interruppe lei.
Spalancai gli occhi confusa. Poi mi ricordai di quella notte.
"Quel giorno ci eravamo ubriacati entrambi, non sapevamo quello che facevamo. A me Louis non piace, non che sia un brutto ragazzo, anzi.. Ma lo vedo come un fratello, niente di più."
Nella mia mente si fecero chiare delle immagini di quella sera. Non ero stata letto con Louis, dovevo avvisarlo.
"Comunque, dicevo.. Lui non bacia mai nessuno senza motivo. Eleanor, sei una ragazza stupenda e Louis sarà sicuramente attratto da te. Non so se c'è qualcosa di più ma se vuoi posso informarmi.."
"Non vorrei crearti disturbo.."
Sorrise timidamente.
"Nessun disturbo.. Dico davvero. Gli parlerò e ti farò sapere.. Ora devo scappare. Ci sentiamo." Abbracci la ragazza una volta arrivata al parco dove l'avevo incontrata.
"Ciao Liz.."
 
 
"Come sono andate le due lezioni prova?" Mi domandò Harry. 
"Bene credo.."
Era arrivato il compleanno di Niall e lo stavamo festeggiando a casa sua.  Harry era passato a prendere me, Liam e Zayn ed eravamo in macchina insieme. 
Harry al posto di guida, Liam al suo fianco ed io e Zayn nel sedili posteriori. 
Zayn era poggiato allo schienale e il suo sguardo era fisso sulla strada. Io mi ero messa dalla parte opposta e mi poggiavo al sedile davanti mettendo la testa in mezzo. 
"E come va con Jace? Come mai era sparito dopo il bacio?" Mi irrigidii quando Harry mi fece quella domanda. 
"Ha avuto un intossicazione alimentare.. Ora sta meglio però." 
"Quando ti sei baciata con Jace? State insieme?"

Intervenne mio fratello voltandosi a guardarlo. 
"Potete accendere la radio?" Parlò per la prima volta Zayn, il suo tono era duro. 
"Siamo arrivati Zayn.." Affermò Harry spegnendo l'auto. 
Il ragazzo senza rispondere scese subito dall'auto andando a suonare il citofono. 
"Ancora auguriiiii." 
Urali felice quando vidi il festeggiato. 
Niall scoppiò a ridere alla mia reazione ricambiando l'abbraccio. 
"Grazie ancora Liz." 
 
La casa era piena di gente. C'era tutta la famiglia di Niall, quella di Hope, il gruppo al completo, vecchi compagni di scuola, amici dell'Università. Uscii fuori a pendere un po' d'aria e trovai Zayn seduto in mezzo al prato. Accanto a lui, ai suoi piedi, c'erano cinque bottiglie di birra vuote. Tra le dita della mano sinistra aveva una sigaretta accesa che portava alle sue labbra. Nonostante la poca luce, potei notare quanto fosse pallido e le due occhiaie che aveva. 
"Tutto bene?" Domandai avvicinandomi a lui. Era la prima volta che gli rivolgevo la parola nelle ultime due settimane. 
"Vattene." Il suo tono era freddo come il ghiaccio. 
Ignorai la sua risposta avvicinandomi a lui quando lo vidi cercare di alzarsi. Fece cadere due bottiglie prima di cadere lui. Quanto aveva bevuto? 
Mi avvicinai a lui cercando di aiutarlo. 
"Ti ho detto di andartene. Non ti voglio vedere." Allontanò subito il braccio dalla mia mano, come se avesse preso la scossa. 
"Zayn io.."
"Sei diventata stupida? Ti ho detto che non voglio vederti Elisabeth." 

Sputò guardandomi dritto in faccia. I suoi occhi erano spenti, neri. Non capito il motivo di questo odio. 
"Non capisco cosa ti ho fatto. Voglio solo aiutarti ad alzarti dato che non ti reggi in piedi." Risposi cercando di rimanere indifferente ma i miei occhi mi tradirono. Si fecero subito lucidi. 
"Tu non devi proprio parlare! Mi hai rovinato la vita. Io ti odio."
Quelle sue parole erano taglienti come una lama. Le lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi. Perché mi stava dicendo questo?
"Sei ancora li? Mi vuoi lasciare solo?"
Indietreggiai lentamente fino ad arrivare alla porta. Rientrai asciugandomi invano le lacrime. 
"Sorellina tutto bene?" Chiese preoccupato Liam quando mi vide rientrare. 
Non gli risposi. Lo sorpassai sentendo gli sguardi di Liam e Charlie preoccupati su di me. 
"Liz? Che è successo?"
Harry mi bloccò impedendomi di evitarlo. 
"Zayn mi odia."
  
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