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Autore: Adrianad98    08/01/2015    1 recensioni
Salve mi chiamo Hope e sono una studentessa si 18 che si ritrova grazie ad un concorso a vivere per 3 mesi con gli One Direction. Nella storia ci saranno molti colpi di scena...nulla sarà prevedibile! Spero vi piaccia, non limitatevi a leggere, recensite perchè voglio imparare cosa piace al lettore ;)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Andai in bagno, mi vidi allo specchio e notai il trucco, okay…non era molto marcato ma di certo non si poteva dire he non si vedesse. Alleggerì un po’ il trucco e poi passai ai capelli, quelli li dovetti ritoccare poco, mi piaceva come erano venuti! Erano presi ali lati e incrociati dietro con una treccia gonfia, e poi c’erano i capelli che scendevano a boccoli dalle mie spalle. Tornai in stanza e uscì il vestito per la prima volta dalla busta, avevo paura di sporcarlo o anche solamente di sgualcirlo per quanto distratta e sciattona fossi. Lo infilami e nel momento in cui mi stavo mettendo i tacchi vertiginosi sbrilluccicanti entrò in stanza Abby con Nora dietro. Notai il loro abbigliamento, erano bellissime forse anche più di me e dico la verità mi sentì molto in imbarazzo. Abby indossava un lungo vestito con tutte le sfumature di verde con una scollatura a cuore avanti e dietro la schiena era coperta solo da alcune strisce di tessuto  con degli strass che si incrociavano tra loro, i capelli erano alti, tutti tirati in una bellissima acconciatura a fiocco, tipo quelle che si vedono solo alle modelle o a miss Italia. Nora da canto suo indossava un vestito che le calzava a pennello, a lei al contrario del mio non fasciava nemmeno una parte del corpo, era largo, larghissimo! Ma era bellissimo, la parte di dietro era complete trasparente ma sopra al tessuto c’erano dei piccoli ricami. Indossava ance lei dei tacchi molto alti beige che facevano risaltare il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli rosso fuoco che erano anche essi legati per far si che si vedesse la trasparenza del tessuto sulla schiena. Mi salutarono, mi guardarono e poi se ne andarono. Non ci feci molto caso, io gli feci la radiografia! Quando ebbi finito di prepararmi, mi alzai, presi la pochette e mi guardai allo specchio. Ero pronta, mi guardai per l’ultima volta e sospirai. Non ero io…quella riflessa nello specchio è una maschera di Hope, la vera vorrebbe mettersi le sue amate vans nere, scendere in pista e cantare, ballare, sfogarsi con i suoi amici, con i suoi cugini e vorrebbe vedere suo padre entrare da quella porta per trascinarla fuori, perché era sgattaiolata dalla finestra con l’aiuto del suo adorato fratellino, a cui ha detto troppe poche volte ‘ti voglio bene’ e troppe volte ‘era meglio se tu non fossi nato ’, per andare ad una festa in cui poteva dare sfogo alla sua incoscienza, alla sua vita spericolata, al suo coraggio. Presi il cellulare e scattai una foto davanti allo specchio, mi misi in posa e sorrisi, mi sforzai di farlo ma ciò che ne uscì fu solo una misera smorfia di disgusto, optai allora per una espressione naturale…“click” , “sent”. Postai la foto come una teenager in calore su Instagram e chiusi tutto. Mi arrivarono tantissime notifiche ma non le guardai, non mi importava, non ero io. Presi la pochette sbrilluccicante, ci infilai il cellulare dentro e uscì dal mio rifugio. Chiusi la porta e man mano che mi avvicinavo alle scale la musica diventava sempre più forte, il corridoio era proibito agli invitati ma come al solito ci trovai già i primi ragazzi che limonavano vicino a una trave o che facevano sesso vicino a un muro come se fosse una cosa normale. Scesi le scale e subito sentì degli occhi bruciare il mio corpo, mi sentì nuda ma subito incontrai quegli occhi. Mi ricaddero su una chioma nera rizzata all’insù con il solito gel extra forte, no non era Zayn. I miei occhi si incastrarono nei suoi colo ghiaccio. Derren. Non mi ero sbagliata, non avevo avuto un’allucinazione, era davvero lui. Come aveva fatto a rintracciarmi, chi gli aveva detto che ero qui? Susy? Nah! Zio? Ma anche no! internet? No, non usava i social network…ma allora?!  Mi sentì nuda poi sentì delle braccia cingermi il bacino e suggerirmi nelle orecchie qualcosa ‘sei fantastica stasera ’ mi beai di quelle parole, di quella voce dolce, di quelle sue labbra rosee vicino al mio orecchio e senza nemmeno accorgermene abbassai gli occhi, arrossì e sorrisi inconsciamente, mio malgrado risposi ‘e Sophia?’ ‘non è ancora arrivata, ma adesso la mia attenzione è tutta su di te e sulla tua bellezza nascosta’ ‘attento perché potrebbero sentirti i manager’ ‘vuoi qualcosa da bere?’ ‘ si ne ho assolutamente bisogno ’ ‘vieni’ mi prese la mano e mi portò con lui sino a un piccolo angolo del salone dove c’erano due ragazzi che dopo alcuni secondi mi diedero il bicchiere trasparente con una cannuccia nera all’interno. Vidi ad un tratto entrare una chioma marrone, con dei tacchi a spillo vertiginosi e un abito attillatissimo che gli arrivava sino a metà polpaccio, questa figura slanciata si diresse verso di noi e salutò Liam con un bacio sulle labbra. Non ci feci molto caso ma notai il disappunto di Liam che non continuò il bacio.
  • Ciao Sophia, stai benissimo!
  • Lo so, non c’è bisogno che me lo dica tu.
  • …volevo solo essere carina..
  • Non lo saresti nemmeno con cinque chili di trucco in faccia.
  • L: Sophia basta! Non esagerare!
  • S: ok ok, non voglio rovinare la serata a nessuno, comunque signorina Lou mi ha detto tutto e io le credo, non ti do più di un mese in più qui dentro.
  • Io devo andare di sopra che tra poco si comincia, a dopo Liam.
Mi allontanai da quella vipera, fantastico avevo un’altra che mi odia! C’è qualcun altro!? Chi si vuole unire?! La lista è infinta, potete associarvi quando volete! Ma che cazzo! Ero arrabbiata ma anche menefreghista, salì pesantemente le scale, finì il mio cocktail e lo poggiai in un angolo della casa come facevano tutti d’altronde…avevo bisogno di vodka liscia ma adesso non era ancora il momento, dopo la presentazione avrei potuto fare tutto ciò che volevo. Entrai di scatto in camera di Susy e lì trovai mia zia e mio zio. Cavolo quanto mi erano mancati! I loro occhi brillavano alla mia vista ma non si potevano comparare ai miei, mi avvicinai velocemente a mia zia e l’abbracciai calorosamente, mi mancava lei, il suo odore, il suo essere mia mamma. Poi mi spostai su mio zio che dalla gioia mi sollevò da terra e mi strinse così forte che quasi quasi ci strangolavamo a vicenda. Ero felicissima, loro erano l’unica motivazione per cui io non avevo tentato il suicidio durante gli anni più brutti. Mi sono stati accanto, nella malattia, dallo psicologo…in tutto. Quando mi rimise a terra sentì una specie di abbandono dalle sue braccia ma a differenza degli altri lui non mi lasciò, mi cinse la vita e si sedette sul letto dove era anche la zia, mi fece sedere su una sua gamba, come si fa con una bambina e iniziò a farmi le solite domande. Quando finì con i suoi complimenti e le solite domande ci lasciò sole, Susy non era ancora pronta, io salutai la zia e uscì a mia volta dalla stanza degli ospiti. Mi incamminai verso le scale e mi fermai alla ringhiera in legno che impediva di cadere al piano di sotto, mi ci affacciai e poi notai che altre due figure mi si affiancarono…una testa bionda con dei ciuffi tirati all’insù con del gel extra forte e una testa mora con il ciuffo frontale biondo.
  • Bhè? Emozionata?
  • Se per emozionata intendi terrorizzata allora si Luke sono emozionata.
  • C: dai non è così male stare al centro dell’attenzione e poi tu non dovresti avere problemi! Sei al centro di tutti gli sguardi e i pensieri stasera per quanto tu sia bella!
  • Questo non mi tranquillizza Calum….
Vedo che Luke tiene in mano un cocktail, glielo prendo e inizio a sorseggiare. Lui all’inizio sembra sorpreso ma poi capì che me lo volevo scolare insieme a lui ahaha. Ad un tratto però i miei occhi guizzarono sulla porta, la mia schiena si irrigidì e le gambe iniziarono a cedere, i ragazzi se ne accorsero infatti cercarono di capire dove fosse diretto il mio sguardo ma non lo capirono perché si muoveva in tutta la stanza come la persona. Indossava un lungo abito nero con uno spacco molto ampio, i suoi capelli erano stati piastrati alla perfezione e i suoi occhi valorizzati dal blu della matita. Il suo sguardo però ad un tratto si incontrò con il mio e allora mi fece un sorriso perno di malizia e di cattiveria. CHI CAZZO HA INVITATO CASSIDY ALLA MIA FESTA?! Ma non c’era solo lei, dietro di lei comparvero due ragazzi e un’altra ragazza la cui chioma mossa conoscevo troppo bene, Vanessa. Sentì il mio braccio essere tirato e a quel punto staccati il contatto visivo anche con lei, c’era una piccola riunione di ricapitolazione, tra due minuti si andava in scena…io e Harry eravamo la terza coppia e io ero troppo nervosa ma quando lo vidi il mio nervosismo si affievolì leggermente. Era stupendo nel suo abito nero semplice ma estremamente bello, la camicia come aveva detto era plissettata e indossava anche un piccolo papillon. I capelli erano disordinatamente sparsi sugli occhi come al solito e questo valorizzava i suoi occhi e quelle sue due fossette ai lati delle sue labbra rosee…Hope riprenditi! Mi sorrise e poi iniziò a parlare con me di un qualcosa che nemmeno capì, ero troppo impegnata a ammirare la profondità di quegli occhi.
 
HARRY’S POV
Quando uscì dalla camera da letto la notai subito, non sentì assolutamente i consigli di Lou e le sue noiose raccomandazioni, ero troppo impegnato a scrutare il suo corpo mozzafiato. Allora questo è il famoso abito…cavolo se è fantastico! Era un abito non molto semplice ma molto raffinato proprio come lei. non era a decolté, questo mi stupì ma non esageratamente…rispecchiava il suo essere riservata. Il vestito era diviso in due zone, la parte attillata e la parte estremamente ampia. La parte di sopra era tutta ricoperta di strass, brillantini, pietre preziose, tutte cose che brillavano, ma non paillettes, erano tanti Swarovski che seguivano un percorso ben definito, la parte di sotto era ampissima come già anticipato e resa tale da strati di tulle plissettato. Da dietro solo in seguito notai che aveva una profonda scollatura che le metteva in mostra la schiena nuda. Indossava dei tacchi vertiginosi ma anche con quelli non riusciva a raggiungere la mia altezza, forse ero io quello troppo alto…i capelli erano la cosa che amavo di meno, mi sarebbe piaciuta molto di più con quella sua chioma riccia che sventolava nel vento…oggi sono un filosofo! Fui svegliato dai miei pensieri da Nora e dal suo essere così sexy ma allo stesso tempo irritante, fece scorrere le sue lunghe dita sulle mie natiche, io mi irrigidì subito ma a lei sembrò non importare…ma non dovrebbe essere l’uomo a toccare il sedere alla ragazza?! Il mondo cambia…posai il mio sguardo su di lei e notai che indossava un abito altamente trasparente, in pratica le si potevano vedere le budella, il suo corpo era perfetto, forse troppo ma nonostante tutto ci sapeva fare con le mani…mi fece rilassare e forse un po’ eccitare perché prese poi a scorrere con le sue dita affusolate sulla mia schiena seguendo la colonna vertebrale, quello sì che è rilassante! Ma chi era il suo accompagnatore? Ah si Calum! Lo vidi dentro uno smoking che non gli apparteneva, cioè gli stava d’incanto ma non era suo…non rispecchiava il vero Calum Hood! Vidi anche Daphne, indossava un vestito bianco molto attillato corto in pizzo abbellito con gioielli gialli che facevano risaltare i suoi capelli color biondi, mi sorpresi quando vidi Niall dietro di lei tenerle la mano, facevano passi da gigante eh! Anche lui indossava un bellissimo abito grigio…credo fosse quello che mise solo al matrimonio di Greg. Spostai lo sguardo su Bo che era a dir poco magnifica nel suo abito ampissimo pieno di Swarovski, era mozzafiato anche lei con tacchi vertiginosi ma che la facevano arrivare a Luke anche lui molto elegante. L’ultima che scrutai fu mia sorella Gemma che era come al solito uno splendore nel suo abitino corto tutto palettato e i suoi tacchi non esageratamente alti, il tutto stonava un po’ con lo stile di Ashton che era proprio alla Ashton! Bandana rossa, maglia nera, giacca, pantalone nero con i risvolti alla Louis in fondo e le scarpe da smoking. Saltai completamente dal guardare l’abito di Abby dato che non mi andava a genio già lei per il fatto che avesse almeno tre chili di trucco sul viso. Sentì solo l’ultima parola che pronunciò Lou ‘ANDATE’. Bene presi Hope per mano e poi le cinsi il fianco, ci mettemmo in fila dopo Luke e Bo e ci guardammo per un infinito arco di tempo negli occhi, è come se volessi trovare qualcosa nei suoi occhi ma che non riesco a vedere, è come se io la conoscessi ma non sapevo chi fosse veramente. Il nostro turno arrivò e io rafforzai la presa sul suo fianco e lasciai la mano. Iniziammo a scendere e vidi che il suo corpo si irrigidì notevolmente alla vista di qualcosa o qualcuno.
 
 
HOPE’S POV
Appena il contatto visivo con Harry cessò io mi sentì come gettata in un burrone, un posso, un altro, un gradino, un altro gradino. Mi irrigidì notevolmente alla vista di milioni di occhi su di me ma soprattutto dei suoi, i suoi che erano infuocati dal dolore, dall’odio, dalla speranza…Harry notò il mio cambiamento infatti rafforzò la presa sul mio fianco come per incutermi tranquillità ma non ci riuscì e quando se ne accorse provò i un altro modo che funzionò e come! Avvicinò le sue calde labbra al mio orecchio e mi sussurrò tante cose carine del tipo ‘sei fantastica in questo abito ’ o ‘ questo è il famoso abito segreto ’ oppure ‘mi fai impazzire quando arrossisci’ eh si ero arrossita visibilmente a quel suo piccolo contatto intimo e senza accorgermene avevo abbassato lo sguardo, avevo le guance in fiamme e un sorriso da ebete sulle labbra. Mi fece tranquillizzare moltissimo infatti quando scendemmo l’ultimo gradino non me ne accorsi e atterai come un grande elefante. Per fortuna ci fu lui che impedì la figura di merda imminente. Quando tutti poterono scendere le fatidiche scale iniziò la vera e propria festa con alcolici, musica e soprattutto le persone che amavo. Harry non mi lasciò subito il fianco ma solo quando accorsero a lui i sui familiari che mi presentò, erano così belli e calorosi, erano solari e profondi proprio come lui…wow è vero il detto che i figli sono lo specchio dei propri genitori. Poi in lontananza vidi Paolo, era in un angolo della casa con il suo drink, mi avvicinai a lui e subito gli si illuminarono gli occhi, ero davvero così bella?!
  • Ehi che ci fai tutto solo qui?
  • Ti aspettavo, ti ho vista scendere dalle scale, eri fantastica!
  • Grazie, anche tu stai molto bene!
  • Mai quanto te! Balliamo? Dai me lo hai promesso!
  • Ok ok, una promessa è una promessa!
Mi prese per mano e mi trascinò in mezzo alla pista, ci avvicinavamo sempre di più sulle note di una canzone pop del momento, mi divertì  molto, sembravo piccola interiormente e ciò mi piaceva, mi avvicinai più a lui e mi girai facendo combaciare i nostri corpi e inizia a far ondeggiare il bacino nello stesso modo in cui il suo si muoveva, eravamo in sintonia finché non sentì i suoi occhi disintegrarmi, sgretolarmi, bruciarmi e poi spegnermi. Mi staccai da lui dopo un po’ di tempo, si forse lo avevo fatto per vedere la sua reazione, forse ero stronza ma non mi importava quella sera! Mi avvicinai a lui quando la canzone cessò e ne iniziò un'altra assordante e lui come vide i miei movimenti iniziò a agitarsi forse o solo a cercare di far finta di nulla.
  • Che ci fai qui?
  • Non posso starci?
  • Chi ti ha messo in lista?
  • Una, e tu? Cambi fidanzatino ogni tre secondi?
  • Non ho un fidanzato!
  • Ah no? sembrava il contrario perché con uno ci ballavi come una puttana e con l’altro ci ridevi dolcemente sotto gli occhi di tutti.
  • A te che importa?! Posso fare ciò che cazzo mi pare!
  • A me nulla, sai lo dicevo per la tua reputazione…
  • Ah si?! Adesso ti preoccupi della mia reputazione?! Ma va a farti fottere Derren!
  • Non usare questo tono con me!
Mi prese il polso in una stretta molto forte che ero sicura che il giorno dopo mi sarebbe uscito un bel livido. Cercai di divincolarmi dalla sua presa ma non ce le feci e lui vedendo che tanta gente aveva posato gli occhi su di noi prese e mi trascinò fuori dalla casa. Il vento freddo mi accarezzava da per tutto, non riuscivo a camminare per il freddo ma lui mi tirava in un punto sperduto indistinto del giardino. Capì dove fossimo solo quando il mio corpo toccò una superficie fredda in muratura. Eravamo alla fine della casa, alla recinzione, se avessi gridato nessuno mi avrebbe sentita, eravamo almeno a 20 metri dalla casa. Merda. Mi batté al muro come si fa con un coniglio, tanto che battei la testa, me la presi con l’altra mano ma lui subito me la strinse. Ero in trappola come un topo, inutile dire che i miei tentativi di scappare furono vani data la mia forza mancante. Mi iniziò a mordere e succhiare in un punto indistinto del collo, poi si fermò proprio sotto il lobo dell’orecchio, mi voleva marchiare come sua ma non glielo avrei permesso. Iniziai a agiarmi di nuovo, ma lui continuò sussurrandomi frasi intimidatorie come ‘tu sei solo mia e di nessun altro pezzo di merda’ ‘stai ferma altrimenti finisci male ’ mi stavo sentendo male.
  • Derren…perché?
  • Perché sei mia.
  • Ma lo sai che non lo sono da un pezzo.
  • lo sei sempre stata e lo sei anche ora solo che non lo sai.
  • Basta ti prego, mi stai facendo male, ti prego…
  • Eppure una volta ti piaceva quando ti lasciavo questi segni sul collo, sul seno…
  • Sono cambiata anche io come te
  • No, tu non cambierai mai, tu sei sempre la dolce e semplice Hope che vive per me e che mi cura le ferite più profonde del cuore…
  • Vorrei tanto esserlo ma ormai non me lo permetti più.
  • Io?! io?! io sono venuto fin qui per vederti e tu te ne esci con questa scusa di merda?!
  • Ah si!? Non sei venuto mi per farmi male come  al solito?!
Mi diede uno schiaffo, mi lasciò sicuramente il segno, ma il polso non lo lasciò, stringeva sempre più quanto lui si arrabbiava e io pativo sempre più, poi successe tutto troppo in fretta. Le mie mani furono liberate, vidi un a figura alta e slanciata di fronte a me poi Derren a terra e poi subito in piedi, poi mi alzai io e fu li che riconobbi il ragazzo. Harry. Feci un sospiro di sollievo alla sua vista ma appena iniziò a parlare il sangue mi si gelò nelle vene.
  • D:Oh ma che bello, è arrivato il fidanzatino a salvare la principessina.
  • H:Tu devi essere il famoso Derren, ti ha descritto davvero nei minimi dettagli…mi complimento, adesso lasciala stare! Le hai fatto già troppo male, non merita una persona come te accanto!
  • D:Ah si?! E chi meriterebbe sentiamo? Te scommetto!
  • H: Ahaha povero ingenuo, lei ha bisogno di qualcuno che la faccia sentore al sicuro e non che le faccia gelare il sangue nelle vene.
  •  H-Harry come fai a sapere chi è? C-Chi te lo ha descritto?
Il mio viso diventò di un bianco cadavere al sol sentire le sue parole e vedere che lui non rispondeva alla mia domanda mi faceva salire ancora di più il nervoso. Come aveva potuto? Ecco perché non lo trovavo! Lo aveva lui! I sensi di colpa iniziarono a farsi sentore e la rabbia era già al culmine nei confronti dei due, sarei scoppiata da un momento all’altro.
  • HARRY RISPONDI SUBITO ALLA MIA DOMANDA! VOGLIO UAN RISPOSTA SECCA, SI O NO. HAI LETTO IL MIO DIARIO?
  • HARRY! MI STO ARRABBIANDO!
  • Era l’unico modo per conoscerti a fondo…
  • MA SE NON MI SONO CONFIDATA CON TE CI SARÀ PURE UN MOTIVO!
  • D: who il fidanzatino ha fatto il cattivo ahaha
  • TU NON DEVI NEMMENO AZZARDARTI A APRIRE LA BOCCA, TU SEI SOLO UN VERME SCHIFOSO CHE GODE NEL VEDERMI SOIFFRIRE, NEL LACERARMI, NEL FARMI PIANGERE E SAI PERCHÈ NON RICAMBIO I TUOI BACI? PERCHÈ MI FAI SCHIFO!
  • Non è vero Hope e tu lo sai.
  • LO HAI DETTO PROPRIO TU CHE NON SO PIÙ UN CAZZO DI TE, ADESSO NON PUOI RIMANGIARTI LE PAROLE, TROPPO FACILE!
  • H: Hope mi dispiace…
  • DOVEVI PENSARCI PRIMA DI APRIRE E LEGGERE LA MIA ANIMA. MI FATE SCHIFO ENTRAMBI. NON DOVETETE AVVICINARVI PIÙ ALLA MIA VITA, CHIARO?!
  • D/H: ma Hope…
  • NIENTE MA! TU MI HAI ROVINATO LA VITA E TU HAI LE TTO L’UNICA COSA CHE MI APPARTENEVA ANCORA E L’UNICA COSA CHE RIUSCISSE A CAPIRMI.
Mi allontanai subito dopo la mia sfuriata, lai lasciai lì, non mi importava se stessero gridando il mio nome o inventando scuse, io non lo avrei accettato mentre percorrevo il tragitto mura-casa le lacrime a cui avevo impedito sin dall’inizio di uscire iniziarono a scorrere sulle mie guance, mi fermai per qualche momento in mezzo all’erba, avevo bisogno di qualche attimo per riprendermi dallo shock. Aveva letto me, l’unica cosa che sapeva chi io fossi. Cavolo ma sapeva cosa fosse un doario segreto!? C’era un motivo se lo chiamano segreto no!? ero furiosa, ma più che furiosa ero spaventata del fatto che adesso mi conosceva e questo non doveva accadere. L’unico che doveva conoscere era Phil e LUI NON LO ERA CAZZO! Ripresi a camminare quando le lacrime si placarono, ripresi la pochette che avevo lasciato in un angolo, ne uscì il piccolo specchietto per vedere in che stato fossero i mie occhi  come avevo già pensato erano rossi e gonfi. Aggiustai al meglio il fondotinta così da mascherare ma riuscì poco. Rientrai in casa ma fui subito nuovamente attratta da una voce ma che questa volta era alle mie spalle.
  • Mio dio Hope, sei fantastica! Quasi non ti riconoscevo!
  • Che ci fai qui Sasha?!
  • Non essere così arrabbiata tesoro che poi ti escono le rughe.
  • Rispondi.
  • Mi è arrivato un invito e io l’ho accettato, non potevo?
  • Chi ti ha invitata?
  • Ma che importa! L’importante è che noi siamo qui a farti compagnia tesoro!
  • No Sasha tu mi rendi tutto un inferno quando si tratta di me.
  • Oh ma non dire così, lo sai che ti voglio bene…
  • Ripropongo la domanda, chi ti ha invitata?
  • L’ho invitata io! ti da fastidio?
Un corpo uscì da dietro Sasha, una figura slanciata con un vestito trasparente, Nora.
  • Si
  • Bhè mi spiace ma te la devi far piacere, le ho detto di portare anche i suoi amici, anche loro ti danno fastidio?
  • Come vi conoscete?
  • I nostri genitori sono molto amici.
  • Ah non credevo che i tuoi genitori Nora avessero amicizie così basse socialmente…ma si sa, i simili stanno sempre insieme.
Detto ciò mi girai ma una mano mi fermò e mi attrasse al proprio corpo. Le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio e una marea di brividi mi attraversarono la colonna vertebrale. ‘ti farò passare la serata più brutta della tua vita’ mi staccai e andai a cercare un angolo bar dove prendere un po’ di tequila. Quando lo trovai, trovai anche un’altra persona. Susy. Era ubriaca marcia, le tolsi il drink che gli aveva appena passato il barman e me lo scolai io davanti ai suoi occhi. Lei come un comune ubriaco si arrabbiò ma me ne fotteva proprio poco di lei in quel momento. Mi girai per andare a vedere un divanetto dive trovai Luke con una bella biondina che gli si stava strusciando addosso mentre lui gli palpava il seder, le tette e si fumava una sigaretta con l’altra mano. Presi il pacchetto e ne sfilai una. Me l’accesi senza problemi sotto gli occhi sbalorditi di tutti e iniziai a aspirare avidamente il tabacco tanto aspettato. Quando finì la sigaretta presi il pacchetto e lo misi nella borse, ce ne erano ancora sette dentro sarebbero state utili per la serata movimentata. Una voce che usciva dal microfono mi urtò i timpani, il gelo si formò per la seconda volta nelle mie vene  quando guardai in faccia la persona che stava accanto a Lou, Sasha. MERDA.
  • Ragazzi, un po’ di attenzione, qui c’è una ragazza che vuole proporre qualcosa di molto bello e che sarebbe ingiusto non fare in una festa così importante. Per favore ascoltate.
  • Allora, innanzi tutto io mi chiamo Sasha, e vorrei proporre questa sera un ballo, ma non uno di quei lenti tra ragazzo e ragazza cari miei, non uno di quelli smielati che fanno venire il diabete. No, voglio solo proporre un bel ballo PADRE-FIGLIA. Sarebbe ingiusto no farlo, adesso voglio he formiate un grande spazio qui in mezzo e che ci si mettano al centro le ragazze a cui è dedicata questa festa meravigliosa con i propri papà. Su su ragazze, non c’è nulla di cui vergognarsi…affidatevi ai vostri PAPÀ CHE NON VI LASCERANNO MAI.
Non poteva averlo proposto veramente, sapeva che era il mio punto debole e adesso ero davvero al culmine. Tutte le ragazze si riunirono al centro dello spazio creatosi, erano tutte sorridenti insieme ai proprio padri, ma io? cosa avrei dovuto fare? Mi voleva umiliare.
  • Ma noto che manca una ragazza e il proprio papà, ah ecco! Hope! Cara dove sei? Vieni non ti mangio…
Davanti a me si formò un corridoio ,le persone si spostarono poter farmi arrivare al centro ma non avevano capito che non era quello il problema…iniziai a camminare sotto lo sguardo attento di tutti, sentivo tutti gli sguardi bruciarmi addosso. Poi lo vidi. Era l’ in un angolo a strusciarsi con una brunetta tutta ossa, e l’altro verme?! Boh! Non lo sapevo e non lo volevo sapere. I nostri sguardi si incatenarono ma io sciolsi il contatto come Harry. lo odiavo. Avanzai ancora fino a quando non arrivai davanti e fu allora che vidi uno spiraglio di luce. Zio Willy era lì ad aspettarmi in seconda fila, lui era mio padre adesso. Quando fui arrivata al centro della pista che lui si fece spazio tra la gente e mi raggiunse, lo abbracciai forte e nel momento in cui la musica iniziò iniziammo  muoverci . mi parlò nell’orecchio amo io non ci feci caso, volevo solo bearmi del suo abbraccio caldo e paterno che presto sarebbe svanito nel nulla. Come predetto a nemmeno un minuto dall’inizio la musica cessò e la voce stridula tornò al microfono.
  • Qui qualcuno non segue le regole! Non è giusto infrangerle vero Hope? William, da te non me lo sarei mai aspettato...fingere così spudoratamente che fossi suo padre, che squallore dai anche per te che sei un uomo che ho sempre ammirato per la propria onestà. Hope devi ballare con tuo pare e non con tuo zio, non è giusto. Oh si, giusto…oh mio dio sono un emerita imbecille scusami…ho riaperto una ferita profonda? Spero di no, mi dispiace ma tu non ai un padre, e nemmeno una madre per giunta ahaha ah si e nemmeno un fratello…come è che si chiamava? Jish, Jtrish, Josh ecco! Si si
chiamava Josh Brown!
  • B-Basta…ti prego..
  • La mia voce era flebile, le gambe sembravano fatte di gelatina, mi accasciai per terra sotto la presa ancora di mio zio, stavo per scoppiare in uno di quei pianti istrici che non mi capitavano da troppo tempo. Avevo bisogno di scappare da lì, da tutto quello. Lei continuava a parlare a rivelare miei segreti intimi, la odiavo tanto, tantissimo e volevo salire su quel palco e prenderai a capelli per farle capire il dolore che mi stava facendo provare ma quella non lo avrebbe mai capito, avevo bisogno di un rifugio, non potevo scoppiare a piangere davanti a tutti. Mi alzai di scatto traballando leggermente sui tacchi che indossavo e scappai su per le scale facendomi spazio tra la gente che era sulla scalinata. Corsi nella mai stanza, sentivo i passi di mio zio dietro di me ma fui più veloce di lui e chiusi la porta a chiava prima che lui entrasse. Batteva mentre o piangevo come una matta. lanciai all’aria i tacchi e infilai le mie adorate vans nere. Dovevo uscire di lì perché a momenti avrebbero aperto la porta e io non dovevo esser lì così vulnerabile. Ero al primo piano, lo avevo fatto tante volte da piccola, ce l’avrei fatta anche adesso a saltare dal balcone, di sotto non c’era nessuno a parte qualche coppia che si sbaciucchiava o faceva sesso vicino al muro. La via era livera e dovevo sbrigarmi, le voci aumentarono, sentì anche quella di Louis tar queste, mi buttai, la caduta fu un po’ brusca ma non fu nulla di che. Un ginocchio sbucciato non aveva mai ucciso nessuno. Mi rialzai da terra e inizia a correre come un matta sul marciapiede, le lacrime uscivano come un fiume in piena. Non riuscivo a pensare, a fermarmi, le gambe si erano abituate a correre e non avevo nemmeno più il fiatone. L’energia di quel momento era indimenticabile, correvo e non mi importava degli sguardi sbalorditi della gente che vedevano solo una pazza che correa piangendo con un abito da sera costosissimo, delle scarpe da ginnastica, una acconciatura rovinata e il trucco nero che riempiva il viso. Non sapevo quanto tempo ci misi a arrivarci ma alla fine ero arrivata proprio nel posto in cui volevo andare. Mi fermai un attimo e pensai a come era un tempo. Feci il giro e passai dal giardino. Mi posizionai sulla mia amata altalena e inizia a fissare la mia adorata casa dei misteri, casa degli amori anzi dell’amore di quel ragazzo misterioso che mai incontrerò. Le lacrime si erano finite, la mia pelle le aveva assorbite tutte e quelle che erano arrivate sulle mie labbra erano salate. Chiusi gli occhi e distesi i nervi poi sentì il rombo di una macchina. La vidi fermarsi davanti a casa, non so perché ma non scappai e non cercai nemmeno di nascondermi perché anche se fossero stati dei ladri non mi avrebbero spaventato, nulla in quel momento poteva spaventarmi più del mio riflesso. Non mi spaventava il mio aspetto esteriore ma la mia anima, avevo paura che mi avesse abbandonato anche lei. una figura alta e bruna mi si avvicinò e mi abbracciò calorosamente. Alla sua vista i miei occhi cambiarono colore, da grigi diventarono nuovamente verse smeraldo. Ricambiai l’abbraccio e lui mi strinse ancora di più mi aggrappai a lui come un coala e lui me lo permise, avevo bisogno di lui. Era l’unico che poteva aiutarmi e lui c’era, c’era sempre per ogni cosa, anche la più stupida, lui c’era. Tom c’era sempre.
 
 
LOU’S POV
Ma che avevo combinato? Che mi ero messa in testa? Ero infuriata, davvero in fiamme con quella Sasha, Nora e Abby. Loro mi avevano fatto il lavaggio del cervello! Lou ma a che cazzo pensavi quando hai detto si a questa pagliacciata?! Davvero quelli della modest avrebbero permesso a una poco di buono di intrufolarsi qui dentro? Ma dai! Avevo combinato un bel casino, adesso lì l’unica cosa che andava bene era la festa, bene mo’ …erano tutti ubriachi marci quindi del fatto successo poco prima non poteva fregargliene un cazzo agli invitati. Adesso avevo perso una ragazza, una che avevo giudicato inizialmente senza conoscerla, poi ci si son messe quelle due arpie! Merda che casino! E mo’!? Avevo bisogno di parlare con Hope e spiegarle le cose, sapevo che non mi avrebbe perdonata subito, il risentimento c’era per tutto ciò che le avevo detto ma dovevo scusarmi assolutamente.  L’unica che si preoccupava lì eravamo solo io e Harry. lo zio di Hope era uscito con la mogli a cercare la nipote dopo che aveva scoperto che era scappata. Era prevedibile. Avevo un forte vogli di prendere a capelli quelle tre papere che continuavano a ridere e scherzare come se nulla fosse successo. Bhè quesita fu l’unica casa che feci. Presi Nora e Abby dai capelli mentre chiesi a Harry di trascinare fuori anche la loro amichetta Sasha. Le presi da parte e di lì scoppiò la tragedia. Urla , grida uscivano da quelle anatre che voleva no difendersi da ciò ma erano troppo oche per farcela
  • Voi lo sapevate e non avete detto nulla! Cazzo ma come avete potuto farlo! Che cazzo vi ha fatto di male quella povera ragazza! Mi avete convinto del fatto che nascondesse qualcosa di losco! Lei nascondeva solo il dolore, solo il cazzo del dolore che io ho fatto con il vostro aiuto proliferare, mi sento un merda per colpa vostra ora! Mi fate schifo!
  • A:B-Bhe lei mi ha minacciata con un coltellino tascabile, quella è pazza sai! Io te lo raccontai sto fatto!
  • H: ma che cazzo dici?! Sei tu quella che l’ha aggredita con il coltellino la prima sera! Sei tu quella che dorme con una cinghia nel mobiletto puttana.
  • A: ma che dici?! Non sai di cosa stai parlando!
  • H: io lo so eccome tu sei solo una povera illusa, pensi davvero he questa piccola puttana ti possa rendere felice? Ma fatti una vita tua Abby, hai tutte le carte per ricominciare!
  • N: puttana a chi?!
  • L: a te! Tu sei solo una succiasangue, una di quelle persone subdole che sanno solo lavare i cervelli alla gente, le l’avete fatta con me ma non vi permetterò di farlo un atra volta. Hope non meritava questo!
  • X: HOPE?! COSA È SUCCESSO A HOPE!? DOVE STA ORA?
Un ragazzo che poteva avere massimo venti anni si intromise nella nostra conversazione, sembrava turbato dal discorso, gli raccontai l’accaduto e lui diventò subito bianco ma allo stesso tempo furioso con la bionda che sembrava già conoscere. Sembrava che conoscesse molto bene Hope, diceva di essere il suo migliore amico, e di sapere dove potesse essere andata. Non so perché ma gli chiesi di andare con lui a cercare Hope. Avevo bisogno di chiarire la situazione con lei, non ce l’avrei fatta a stare con questa morsa allo stomaco fino alla mattina successiva. Mi infili in macchia di questo Tom e mi fidai. Ci fermammo di fronte a una vecchia casa abbandonata, iniziai a  avere paura, metti avesse voglia di uccidermi, metti fosse uno stupratore. Oh cazzo!
  • Sta qui, vado prima io, quando devi venire ti chiamo io ok?
  • Sei sicuro che è qui?
  • Si al cento per cento.
  • Okay.
Si allontanò e io rimasi in macchina a osservare quella villetta abbandonata. Non era stata abbandonata da molto, direi cinque sei anni… era bella e sembrava molto costosa, era  due piani di un colore bianco tendente all’azzurro. Una casa davvero graziosa se non fosse per le piante e gli animali che avevano rovinato gran parte della pittura e di balconi. Dopo un quarto d’ora abbondante vidi il ragazzo tornare e intimarmi di uscire. Uscì dall’auto con cautela e con altrettanta cautela lo seguì tra quella erbaccia. Quado girai l’angolo la vidi. Era lì, su una altalena simile a quella che c’era alla villa ma più vissuta. Era irriconoscibile nel suo abito sbrilluccicante in contrasto con le scarpe nere e il trucco sbavato. Appena mi vide abbassò la testa e notai i suoi occhi essere vacui. Mi avvicinai con cautela e il ragazzo si allontanò da noi lasciandoci sole. Ci fu un primo momento di silenzio, non trovavo le parole ma ero così stupida da non considerare la più semplice perché ero troppo orgogliosa ma alla fine cedetti.
  • Hope…mi dispiace…
  • E di cosa? Adesso sai cosa nascondevo!
  • Mi dispiace per averti giudicata, mi sono fatta coinvolgere in un meccanismo troppo complicato, non volevo farti soffrire, non avrei mai voluto vederti in questo stato. Io odio vedere la gente soffrire, preferirei soffrire io al posto loro.
  • Sei caduta nel tranello di Nora vero?
  • Si nota tanto?
  • Si abbastanza, è contorto e ingegnoso proprio come lei, lei è intelligente, cattiva, ingegnosa, da far essere tutti propri schiavi…
  • Perché tu non lo sei? Come hai fatto a non cadere nel suo tranello? Non voglio offenderti ma sei così dolce, ingenua sensibile…perché tu no?
  • Perché ho già avuto occasione di provare ciò e adesso sono in grado di distinguere la gente. Hai visto Sasha? Lei è come Nora e se avessi notato meglio avresti visto che Nora è caduta nella trappola di Sasha non accorgendosene perché senza Sasha Nora non avrebbe ami avuto l’opportunità per fare una cosa del genere mentre Sasha sa dove deve colpire , sa quali sono i miei punti deboli ed ha puntato solo  quelli e ai più dolorosi.
  • Scusami, non mi rendevo conto di cosa ti stessi facendo.
  • Lo so…
  • Quando te ne sei accorte che ero caduta?
  • Un giorno, non so nemmeno come ma ti vidi troppo incattivita nei miei confronti, io ero curiosa però di capire il perché del tuo odio e quindi ti seguì senza farmi notare. Vidi che andasti da Nora a raccontare tutto e lì capì in che guaio ti fossi cacciata.
  • Mi dispiace, perdonami.
  • Ehi basta a dire mi dispiace, non la amo molto come espressione. Mi viene rinfacciata da fin troppi anni ormai e mi ha nauseata e comunque io non ti ho mai odiata, non lo so fare e ti ho personata lo stesso giorno che scoprì tutto perché sapevo che non eri così.
  • Da cosa lo hai capito? Non mi conosci…
  • I tuoi occhi parlano, sono dolci, sono sensibili, poi c’è tua figlia che è la tua fotocopia…hai mai sentito questo detto? ‘i figli sono lo specchio dei genitori’ bhè Lux è troppo buona per avere una mamma cattiva e odiosa. E poi i rapporti che hai con la gente…è impossibile che tu sia la Lou che ho conosciuto io in questi giorni.
  • Sei davvero una brava persona…ma come ci riesci?
  • A fare cosa?
  • A farti amare da tutti, cioè mia figlia stravede per te, Liam è attaccato a te come una sanguisuga, Calum e Luke non fanno che parlare e scherzare con te e poi Harry è diventato il tuo angelo…cavolo ti amano tutti! Io per avere il rapporto che ho adesso ci ho messo 4 anni mentre tu solo due settimane.
  • Non lo so davvero, io sono solo…
  • Solo?
  • Bhè non posso dire di essere Hope ma solo una parte di me, è complicato da dire ma ti assicuro che non fingo con nessuno. Adesso ti conviene andare a casa si starà scatenando il putiferio.
  • A domani.


Angolo Autrice:
....okay adesso mi volete uccidere per il ritardo ma dovete comprendere anche me, ci sono state le vacanze, l'anno nuovo...tante cose. Tralascinado io mio momento di cretinaggine, spero che il capitolo vi piaccia e che lasciate delle recensioni. ho notato che c'è stato un ribasso di visualizzazioni abissale tra il 18° e il 19° capitolo e forse so anche a cosa è dovuto, all'enorme ritardo ma in quel periodo sono stata bloccata, non mi veniva nulla in mente se non la fine della storia e i momenti dolci. era frustrante ve lo assicuro non poter scrivere qualcosa di veramente decente! finalmente in  questo capitolo ho accontentato una mia lettrice che mi chiedeva da tanto un momnto in cui Lou facesse pace con Hope ed ECCOLO QUIIIII. SE AVETE DELLE COSE DA CHIEDERMI FATELO! IO SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE. AIUTATEMI PER FAVORE, IO NON SO COME FAR CONTINUARE TUTTO. ALLORA FACCIAMO UN BEL SONDAGGIO?! CHI VUOLE CHE HARRY E HOPE FACCIANO PACE? COLORO CHE LEGGONO DEVONO RECENSIRE E SCRIVERE SI O NO. ASPETTO LE VOSTRE RISPOSETE, SE NON ARRIVANO FACCIO A MODO MIO MA NON VI ASSICURO NULLA DI PREVEDIBILE. BOOM! 
PS. Quasi dimenticavo BUON 2015 AQ TUTTIIIIIIII                      

Adriana xx
  
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