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Autore: mRosaspinam    08/01/2015    0 recensioni
Volevo una vita diversa dalle altre,non mi piaceva la mia vita monotona volevo che cambiasse qualcosa ci ho sperato e provato così allungo alla fine ho rischiato la mia vita che non valeva abbastanza per nessuno per salvare un'amore ripudiato fra due angeli
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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La porta si apre velocemente, rivelando sulla soglia un ragazzo con i
capelli neri e gli occhi di un giallo intenso; la figura gira lo
sguardo verso l'uomo nudo, poi mi si avvicina e mi porta in un'altra
stanza afferrandomi per un polso.
Mentre comincio ad osservare il piccolo spazio in cui mi trovo,si
avvicina ad un pacchetto di sigarette poggiate sul tavolo al centro
del salotto e ,dopo essersi seduto sul divano, batte dei leggeri colpi
affianco a lui, nella parte vuota.
Sembra che stia chiamando un cane, e non mi sembra di esserlo: non può
chiedermi gentilmente di sedermi lì?
Decido comunque di prendere posto accanto a lui,  dopo di che comincia
a farmi delle domande.
"-Come ti senti?
"- Ho perso i miei ricordi, ma l'unica cosa che so è che ho un
fidanzato piuttosto anormale,quindi penso di non essere un persona con
la mente sana.
"-Fidanzato? "
Ovviamente non si sorprende del fatto che non ricordi nulla ma che
abbia un fidanzato.
-"L'uomo nudo nella mia stanza"affermo titubante
-"Che stupidaggine"- continua con aria malinconica- Amerai sempre e
solo una persona, e di certo non è quel bastardo"
Un altra voce mi si insinua nell'orecchio;
"-Non potevi far finta di non aver sentito niente."
afferma l'uomo nudo dietro di me.Nascondendomi dietro il nero lo
maledico, mandandolo all'inferno.
Prima che il maniaco riprenda a parlare il nero lo ammutolisce
con un"dovremmo parlare di cose serie, che mette a tacere anche me.Poi riprende:
-"Sai chi sei?-" mi chiede con voce neutra
-"No, come potrei?-ribatto io infastidita.
Lui allora riprende la parola"illuminandomi" sulla mia identitá:
-"Ti chiami Regina Murder, hai 16 anni e sei quella che gli umani
definiscono un Dio-Io sono un sigillo e mi chiamo Eris, mentre lui è
un completo idiota di nome Allen..."
Lo interrompo Improvvisamente
-"Un Dio?" Era assurdo
-"Si un Dio"-risponde lui- "precisamente del purgatorio e delle due metá"
Riprendo la parola, ho tantissime domande che mi frullano in testa e
che hanno bisogno di ricevere risposte.
-"Chi è in realtá il maniaco"?
-"Penso si possa definire la tua energia."
-"Perchè ho perso i ricordi? " Lui ci riflette un attimo, come se
volesse cercare le parole giuste.
-"Vedi il tuo compito è di distruggere i sigilli del cuore delle
persone, ma essendo molti demoniaci ti hanno ucciso"
Rimasi scioccata.
-"Quindi sono morta e a te non è venuto in mente che poteva
interessarmi?-dissi con aria rabbiosa.
-"Non è mica la prima volta"-mi disse tranquillamente
-"Ora mi sento piú rilassata-affermo in tono ironico e prima di poter
aggiungere altro il mio telefono inizia a squillare.Era nuovamente la
donna di prima, che mi fa ricordare la scuola.Io devo tornarci.
Eris mi sorride e gentilmente mi dice di andare.
Arriviamo dopo qualche ora in una struttura immensa, che sembrava
essere la mia scuola.Ormai era pomeriggio, le lezioni erano giá
finite.
Eris e il maniaco, prima di andarsene, mi accompagnano davanti al mio
dormitorio.Stavo per entrare, quando Eris mi consegna una chiave, la
mia, quella della mia stanza, che controllo per bene una volta
dentro.Credo di essermi addormentata Improvvisamente, perchè apro gli
occhi alle cinque del mattino, in una giornata piovosa che mi
affascina.Mi avvicino alla finestra, osservando le gocce di pioggia
che creano in me un misto di felicitá e malinconia.
Sono le 6:30 quando comincio a prepararmi e successivamente mi reco a
scuola. Mi incanto di nuovo ad osservare fuori dalla finestra, quando
una voce interrompe il mio stato di trance; mi ritrovo davanti una
ragazza bionda con gli occhi marroni che, sotto il mio sguardo
interrogativo, comincia a parlare:
-"È bellissima vero"?
-"Si-"affermo semplicemente.Alcune volte bastano poche parole per
esprimere cosa si prova, non è necessario aggiungere altro.
Mi sorride, abbracciandomi e mormorandomi "Rebecca".
Io non comprendo, per questo riprende il discorso:
-"Eris ci ha detto che hai avuto un'incidente e hai perso la
memoria"poi continua-"hai sempre amato la pioggia perchè rende tutto
trasparente.I vestiti, I sentimenti, I pensieri, ma soprattutto riesci
ad andare oltre le maschere delle persone, raggiungendo tutto ció che
tentano di nascondere"
È il suono della campana che ,purtroppo, interrompe il suo discorso.
La giornata scolastica riprende normalmente, fino a quando non arriva
il momento di pranzare.
Molte persone, incontrandomi ,mi salutano, cosa che mi rende davvero felice.
-"Eris perchè amo la pioggia?" -gli chiedo appena lo incontro.
"Forse perchè era una giornata piovosa, quando hai incontrato Rein per
la prima volta"
"La ragazza che amo"? -continuo con un filo di voce.
"Si, proprio lei"
"Dov'è adesso"?
Lui mi guarda, alzando un dito e puntando dritto tra i miei occhi; io
mi volto, pensando che si rivolgesse a ció che avevo dietro, ma era il
mio volto che indicava.
"Non esiste?"-chiedo smarrita.
"È morta, quindi ora si trova nella tua testa"
"Vorrai dire nel cuore"-riprendo io ,abbastanza confusa.
"Forse un giorno capirai"-afferma con un sorrisetto irritante.
Sorrido anch'io e mi dirigo verso la finestra; sono sicura che il mio
amore è piú forte dell'amnesia, e per questo ricorderó Rein.E non so
il perchè ma fuori ,nonostante la pioggia e le nuvole che coprono il
sole, mi sembra di vedere una luce."Sei tu Rein, vero?"

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