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Autore: Eenie Meenie    09/01/2015    1 recensioni
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:30
Oggetto: No.
Se va tutto bene? No che non va bene.
Ti vorrei qui vicino a me ogni maledetta giornata, ogni ora, ogni minuto e invece non ci sei. Non te ne faccio di certo una colpa ma è tutto così fottutamente difficile.
Mi trovo a scrivertelo ma è l'unico modo che ho quindi bhe meglio sputare subito il rospo: mi sono innamorata di te. Io ti amo, ti amo ed è così difficile da credere o dire. Ti amo perché sei la prima persona di sesso maschile di cui mi sia mai fidata. Ti amo perché sei in grado di rendermi felice anche quando mi scrivi un semplice 'ciao'. Ti amo perchè da quando sei entrato a far parte del mio mondo la mia vita è cambiata. Ti amo perchè nonostante la distanza ti sento vicino e perché ci sono tanti motivi ma non sto qui a scriverteli.
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Spero tanto passiate (:
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le luci dei palazzi, dei ristoranti, dei bar e dei locali illuminavano il centro di San Diego. Io ero mano nella mano con Justin che camminava verso la destinazione sorpresa. 
"Dovrai spiegarmi come ci sei arrivato fin qui senza il mio aiuto e senza il navigatore"-mormoro e lui si gira verso di me sorridendo.
"Sono un ragazzo dalle mille sorprese"-si lo era, la sorpresa che mi ha fatto oggi gli era riuscita alla grande. Il fatto di vederlo lì all'aeroporto è stato come vedere un angelo cadere dal cielo, un sogno che credevo irrealizzabile e invece era lì, che mi scrutava con i suoi dolcissimi occhi caramellati. L'abbraccio che ci siamo dati è stato il migliore della mia vita, il fatto di poterlo toccare, di stringerlo, di sentire il suo profumo era come se mi trovassi in paradiso e per giunta il suo ed il mio cuore battevano all'impazzata, lo desideravamo così tanto, così a lungo che ci siamo lasciati andare alle nostre emozioni.
Sapevo che nel momento in cui lui sarebbe risalito su quell'aereo il mio cuore si sarebbe distrutto in mille pezzi, sarei ritornata alla mia solita vita e lui alla sua, avremmo riusato quelle e-mail e avremmo continuato a sperare in un secondo incontro. Sarebbe bellissimo se l'accademia di fotografia a Los Angeles mi accettasse, potrei vivere nella sua stessa città, potremmo vederci tutti i giorni, stare insieme sempre e tutti i pianti, le lacrime e le speranze non saranno stati vani. 
"Entriamo"-Justin mi riportò sulla terra e quando alzai il capo lessi l'insegna del ristorante 'Les Fleurs', accidenti un ristorante francese. Era uno dei migliori qui a San Diego ed ancora non avevo capito il significato del nome, I Fiori, bho.
"Non lo avrai fatto davvero?"-gli chiesi e lui invece allungò il braccio per farmi entrare prima. Non ero mai stata in questo ristorante ma ne parlavano benissimo. Dentro era tutto molto bello, classico e in perfetto stile francese. 
"Buonasera"-disse un uomo sulla 50ina alla nostra desta, aveva uno smoking nero con tanto di papillon, ci sorrise e lo salutammo a nostra volta. 
"Bieber"-mormorò Justin mentre io continuavo a guardarmi intorno. Il ristorante non era affollatissimo ma c'era comunque una bellissima atmosfera.
"Si, seguitemi"-Justin afferrò la mia mano e sorridendo seguimmo il signore che ci portò su per le scale, arrivammo al secondo piano, lo attraversammo e uscimmo sulla terrazza che aveva la ringhiera nera adornata con tanto di fiori. Al centro c'era un tavolo con una tovaglia bianca, le sedie color oro, le candele bianche accese e come centro tavola c'era una stupenda e deliziosa composizione di peonie, i miei fiori preferiti.
"Prego"-il cameriere era dietro di me che mi teneva la sedia, lo ringraziai e poi mi accomodai e lo stesso fece Justin. Era stato di una dolcezza infinita, aveva prenotato una cena al ristorante più costoso di San Diego, tutto questo per me.
"Ti piace?"-la speranza di non avermi delusa si leggeva sulle sue labbra perfettamente scolpite, mi veniva quasi da piangere per quanto ero felice in quel momento.
"E' perfetto"-gli presi la mano nella mia e gli sorrisi.
"Come te"-ecco, come non detto. Sapeva sempre come farmi sciogliere, il cuore mi batteva fortissimo e tremavo, come succedeva spesso.
"Non avresti dovuto però"-lo ammonì. Era tutto perfetto ma non c'era bisogno di questo, mi bastava avere lui che non era poco.
"Volevo, ti meriti questo ed altro"-sorrise e gli risposi anche io con un sorriso. Il cameriere ci portò il menù, passò il menù dei vini a Justin che scelse un vino rosso di cui il nome non mi era famoso, sapevo solo che era del 2008 ed era francese.
Mentre leggevo il menù mi fermai a guardarlo, a delineare i suoi movimenti, il suo sguardo era puntato sulla carta ed era bellissimo guardarlo, uno spettacolo unico. Ero nel ristorante, forse più bello di San Diego, con il ragazzo che amo per il mio compleanno e lui forse non sa ancora quanto conti per me, quanto gli sia grata per tutto quello che ha fatto e fa per me. Questa sorpresa aggiunta a quella di stamattina mi hanno fatto capire l'importanza di avere Justin nella mia vita. Era meraviglioso.
"Cosa prendete?"-a farmi tornare sulla terra era stato un giovane cameriere che portava un blocchetto in mano ed una penna nera tra le dita. Ordinò per primo Justin ed io presi la pasta a basa di frutti di mare, era il mio piatto preferito, amavo le cose a base di mare.
"Me lo dirai come hai fatto ad arrivare qui senza il mio prezioso aiuto?"-gli chiesi di nuovo e lui sorrise arrendendosi, tutti si arrendono a me, risi.
"Nel pomeriggio mi sono visto con tuo padre che mi ha fatto vedere la strada da casa tua al ristorante, contenta?"-ecco, ora si spiegava tutto e ora si spiega anche la telefonata di ieri quando lo andai a trovare in ufficio, stava parlando con lui e quindi Justin sapeva che ero andata da lui, mi avevano mentito.
"Sapevi che ero stata da mio padre vero? Intendo prima che fossi io a dirtelo"-lui annuì.
"Avete messo su proprio una sceneggiata, non ho avuto il minimo sospetto"-sul serio non avrei mai creduto a una cosa del genere, il comportamento di Justin mi aveva lasciata sorpresa ma non pensavo che si sarebbe presentato qui e riguardo i miei genitori bho, sono sempre stati strani.
"Era quello lo scopo, sorprenderti"-mi fissò attraverso la luce delle candele, il fuoco era riflesso nelle sue pupille e potevo guardarlo meglio, non era bellissimo, di più.
"Ci siete riusciti"-presi il bicchiere e sorseggiai il vino, avevo bisogno di bagnarmi le labbra.
"Ecco a voi"-il cameriere di prima portò le nostre ordinazioni. 
Iniziammo a mangiare parlando del più e del meno, commentavamo il cibo e scherzavamo come due semplici amici. Possibile che mi incantavo solo a guardarlo mangiare o bere? Sono così fuori di testa?
Finì di mangiare la mia pasta e Justin le sue lasagne, poi il cameriere ci consigliò di ordinare le ostriche perché si abbinavano perfettamente al tipo di vino che avevamo scelto.
"E' una splendida serata, non credi?"-gli domandai guardandomi intorno, c'erano i soliti palazzi alti di San Diego e si sentivano i rumori e gli schiamazzi provenienti dalla strada, probabilmente ma anche stranamente era anche questo che rendeva l'atmosfera adorabile.
"Si, lo è"-mi alzai dalla sedia e mi avvicinai alla ringhiera, non eravamo troppo in alto, diciamo che eravamo a una giusta altezza. Justin mi cinse la schiena con le sue braccia, portò le mani sulla ringhiera davanti a me, poggiò il suo petto contro la mia schiena e la testa vicino la mia toccandomi quasi la spalla, era caldo e aveva un profumo buonissimo.
"Che profumo è?"-gli chiesi girando di poco la testa verso la sua.
"Terre D'Hermes"-era davvero buono, forse a Natale con la scusa di comprarlo a mio padre potevo usarlo io come a ricordarmi di lui, questo sempre se l'accademia non mi accettasse, se lo facesse non avrei bisogno della scusa ma avrei lui.
"E' buono, mi piace"-bofonchio mentre guardo davanti a me.
Justin mi diede un bacio sul collo, poi un altro e un altro ancora.
"Anche tu hai un buon profumo"-mormorò tra un bacio e l'altro, Dio perché sono così debole? In queste ultime ore mi ero proprio lasciata travolgere dalle emozioni, avrei potuto fare qualsiasi cosa se me lo avesse chiesto, ma lo avrei fatto con tutto il cuore, con tutta l'anima.
"Miss Dior"-mormoro muovendo la testa facendo muovere il collo porgendogli più pelle da baciare. I suoi baci erano caldi, labbra morbide che toccavano la mia calda, quasi infuocata pelle, era il mio nettare. Portò le dita sotto il mio mento e mi fece voltare il capo, praticamente mi girai completamente trovandomi tra il suo corpo e la ringhiera della terrazza, i suoi occhi viaggiarono dall'alto al basso, io invece rimasi ferma sul suo viso. Portai una mano sul suo collo e lo avvicinai facendo combaciare le nostre labbra. Ci baciavamo appassionatamente, Justin fece scivolare la lingua dentro la mia bocca cominciando a giocare con la mia, portò le mani dietro la mia schiena stringendomi a lui mentre io avevo le braccia dietro il suo collo e muovevo la testa dandogli più spazio per approfondire quel delizioso momento.
Le mie labbra rincorrevano le sue, ci scambiavamo effusioni fin quando non sentimmo tossire qualcuno dietro di noi, Justin lasciò le mie labbra ma prima di lasciarglielo fare mordicchiai il suo labbro inferiore e questo lo fece sorridere. Guardammo il cameriere e io abbassai la testa timidamente pensando a come ci aveva trovati il ragazzo, Justin lo ringraziò e poi tornò con lo sguardo su di me. Respiro pesante entrambi, occhi su occhi e labbra socchiuse, sembrava una scena da film.
Justin mi stampò un bacio sulle labbra e poi tornammo al tavolo dove iniziammo a mangiare quelle deliziose ostriche che scendevano perfettamente attraverso la gola.
Vidi Justin deglutire qualche volta mentre guardava come mi portavo l'ostrica alla bocca, l'idea di essere anche solo il 10% seducente per lui era una cosa wow ma andiamo, chi potrebbe trovarmi mai seducente? Neanche un gatto.
"Smettila di mangiare così"-mi ammonì lui e deglutendo lo guardai sorpresa.
"Come sto mangiando?"-domandai non capendo la sua frase.
"Forse non hai idea di che potere hai su di me ma stai mangiando in un modo sexy, forse fin troppo, quindi smettila"-io potere su di lui? Sexy? Quasi mi venne un colpo e smisi di mangiare, non volevo che gli venisse qualcosa.
"Scusa"-mormorai sentendomi quasi in colpa. Quando mai un ragazzo mi aveva detto una cosa del genere? Un ragazzo come Justin per giunta. Non pensavo che qualcuno potesse trovarmi attraente, si, mi definivano una bella ragazza ma chi ci aveva mai creduto? Non a caso rispondevo 'si come no, bella battuta', ma ora detto da Justin aveva avuto tutt'altro significato.
"Non scusarti, non è mica colpa tua se sei così bella"-non potetti trattenermi e scoppiai in una risata catartica, mi tenevo la pancia con le mani e buttai indietro la testa guardando con le lacrime agl'occhi il cielo stellato.
"Che cosa ho detto per suscitare questa reazione?"-mi guardava sorridendo. Gnaw il mio amore.
"In tre minuti hai detto che sono bella e hai ammesso che sono sexy, sai una ragazza come me non è abituata a questo"-spiegai giocherallando con la forchetta.
"Perché una come te com'è? Non dirmi che sei brutta o cose così altrimenti ti butto da questa terrazza"-ok, addio mamma, papà, David, Haley, Nathan e tutto il resto del mondo.
"Bhe come me, insomma guardami. Sai come la penso, quindi chiudiamola qui."-finì la frase smettendo di giocare con le posate.
"Non mi credi? Credimi se ti dico che sei bellissima, mi fai rimanere male se non lo fai"-ad essere convincente lo era, avrei potuto davvero credergli, infondo per quale assurdo motivo avrebbe dovuto e voluto baciarmi oggi? 
"Ti credo"-aggiunsi infine con un sorriso. 
Finimmo di mangiare le ostriche e per ultimo il cameriere ci portò una macedonia di frutta e come accompagnamento sul piattino aveva messo due macarons, aww adoravo questi dolcetti.
Finimmo di cenare, Justin era uscito un attimo e avevo così preso il momento per poter controllare il mio telefono, trovai un messaggio di Haley "Come sta andando la cena romantica?" ovviamente lei sapeva della cena, probabilmente lo avrà anche aiutato come il resto della mia famiglia.
La rispondo "Alla grande Hales, penso che tra poco ce ne andiamo", premetti invio e aspettai la risposta che ben presto arrivò, "Beeene, non sai dove ti porterà?" penso a casa o che ne so, sapevo benissimo dove andava a parare Haley, pensava mi portasse nella sua camera d'albergo, il 99,9% di me lo sperava ma non credo, per quel poco che lo conosco non credo che mi porti subito a letto.
La rispondo "Non so ahaha". Justin ritorna con un sorrisono sulla faccia, mi porge la mano facendomi alzare.
"Andiamo"-continua a sorridere. E se davvero mi portasse al suo albergo? Sarei pronta? Nono è una cosa impossibile.
Prendo la borsa e poi usciamo dal ristorante, torniamo al parcheggio sotteraneo e entriamo in macchina, nessun graffio per fortuna, chi lo avrebbe sentito poi quel vecchio urlare per la sua piccola. 
Justin mette in moto, fa retromarcia e poi usciamo da lì imboccandoci nel traffico di San Diego.
"Dove mi porti?"-chiesi ma lui rise, sono così buffa?
"Ancora non hai imparato? Non te lo dirò"-stavo iniziando ad odiarlo. Sbuffai e continuai a farlo fin quando dopo 20 minuti buoni ci fermammo. Mi aveva portato al mare? Di sera? Voleva uccidermi e darmi in pasto ai pesci?
"Come mai al mare?"-domandai mentre mi slacciavo la cintura.
"E' diventato un posto magico per noi, no?"-e capì che si riferiva al bacio di stamattina, si era diventato sul serio magico.
"Si"-uscimmo dall'auto, lasciai la borsa dentro e mi incamminai con Justin verso la sabbia. Tolsi i sandali prendendoli tra le dita, Justin tolse le sue di scarpe e poi camminammo sulla sabbia fresca di quella notte del 17 Luglio. Mano nella mano ci avvicinavamo all'acqua, questa volta non mi sarei fatta buttare rovinandomi così il vestito.
"Ci vorrebbe proprio un bagno eh?"-nono neanche morta.
"Non ci pensare proprio, questa volta non mi farò buttare come stamattina"-gli feci con il dito 'no' ridendo e intanto indietreggiavo lentamente.
"Perché scappi?"-lui camminava verso di me mentre io mi allontanavo.
"Perché so cosa vuoi fare Justin"-lui sorrise beffardo e si passò la lingua sulle labbra. Dannazione non distrarmi.
"Dovresti correre piccola"-non me lo feci ripetere due volte che lasciai cadere i sandali e iniziai a correre per la spiaggia ridendo e urlando mentre Justin era dietro di me, feci il giro ritornando al posto di prima e intanto cercavo di alzarmi di più la gonna, il tubino non era proprio adatto alla corsa. Continuavo a correre e a urlare come una bambina mentre il fiato cominciava a mancarmi.
"Justin smettila"-urlai continuando a correre ma lui non sentiva ragioni fin quando stessa io non rallentai e lui mi venne da dietro prendendomi in braccio a mò di principessa facendomi lanciare un urlo di sorpresa.
"Dovresti stare buona"-stringeva la presa attorno al bacino.
"Nessuno mi ha mai tenuto a bada Bieber"-gli feccio la linguaccia e rido.
"Vedremo Brooks e ritira la lingua"-subito mi feci seria e poi notai che ero ancora in braccio a lui.
"Mi metti giù?"-chiesi dolcemente e così mi mise a terra, ne approfittai per spingerlo e farlo cadere sulla sabbia.
"Ora siamo pari"-dissi ridendo mentre lo vedevo disteso a terra cercando di ripulirsi le mani che grondavano di sabbia.
"Ok siamo pari ora dammi la mano ed aiutami ad alzarmi"-gli porsi la mano ma come una fessa c'ero cascata, accidenti. Mi ritrovai sopra di lui, praticamente gambe in mezzo alle sue, bacini contro bacini, petto contro petto e il fiato corto.
"Stronzo"-gli dissi a un millimetro dalla bocca.
Lui non disse nulla in compenso mi guardava e portò una mano dietro la mia schiena. Presi l'iniziativa e lo baciai, mi avventai praticamente sulle sue labbra come se mi trovassi sul deserto e lui fosse l'unica fonte d'acqua, o meglio le sue labbra fossero l'unica fonte d'acqua.
Gli toccai le guance, lo accarezzai mentre baciavo le sue labbra, mi staccavo di volta in volta e poi con la punta delle dita gli toccavo dolcemente le labbra che dopo il bacio erano leggermente un po' più gonfie e rosee. Mi lasciava fare, forse gli piaceva il fatto che prendessi io l'iniziativa e così ripresi a baciarlo, dischiusi le labbra facendo incontrare le lingue dando vita a una danza tradizionale che tutti gli uomini e le donne conoscevano. Justin portò la mano libera nei miei capelli, comondava i movimenti della mia testa e poi si girò facendo capovolgere le posizioni, ora era lui sopra di me.
Non ci staccammo mai, la mia mano dietro il suo collo tenendogli il capo fermo e la sua che si trovava sul mio fianco mentre mi lasciava baci ingenui sulla guancia e sul collo poi ritornava a guardarmi dritto negl'occhi. Eravamo in quella situazione in cui pensi 'cavolo sta per succedere' ma Justin non sembrava volersi spingere oltre, sarà per il fatto che forse ci siamo incontrati ore fa o forse perché eravamo su una spiaggia, schiacciati contro la sabbia. Qualsiasi motivo abbia lo ringraziai mentalmente, non sapevo ancora se ero pronta a perdere la mia virtù stasera.
Justin si alzò da me e poi mi tese la mano per farmi alzare. 
"Sono l'una e mezza"-disse guardando l'ora sul suo orologio da polso, forse è meglio tornare a casa.
"Sarà meglio andare"-mormorai andando a prendere i sandali che si trovavano a qualche metro di distanza da noi, Justin afferrò le sue scarpe e poi tornammo alla macchina. Ci mettemmo entrambi le scarpe e poi Justin partì lasciando la strada della spiaggia guidando sulla via di casa. Il tragitto in macchina fu in completo silenzio, forse la situazione in cui ci siamo ritrovati prima aveva zittito i nostri pensieri ma infondo non avevamo fatto niente di male, ci siamo solo baciati. 
Arrivammo davanti casa, aprì il garage e Justin entrò lasciando in modo perfetto la Ferrari di papà, uscimmo dal garage e ci trovammo davanti la porta di casa.
"E tu ora come torni in albergo?"-chiesi.
"Andrò a piedi, non è molto lontano da qui. Dieci minuti a piedi e sono arrivato, avrò tempo per pensare"-pensare a cosa? Ugh dannata curiosità.
"Puoi dormire anche qui"-ritornai di nuovo sull'argomento, lui sorrise.
"E rischiare di essere stuprato da te?"-ridemmo.
"Forse saresti tu a stuprare me"-lui abbozzò un sorriso e storse le labbra.
"Può essere"-gli diedi una pacca sulla spalla. Prima che se ne andasse ci scambiammo un ultimo bacio e poi io entrai a casa.
Mi appoggiai alla porta ancora incredula su quanto accaduto, tutta la serata era stata una sorpresa e non potevo desiderare compleanno migliore di questo.
Salì fino in camera mia, tolsi i sandali, mi cambiai mettendomi il pigiama, mi struccai e poi legai i capelli in una coda. Mi misi a letto e decisi di mandare un e-mail a Justin.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 18 Luglio 2014 02:20
Oggetto: Salvo?

Sei arrivato? Io ora sono a letto, sento un tantino freddo x.x
Xx C.

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Chiusi la casella della posta e notai un messaggio di Haley...
"Non fate cose sconce ahahah", la risposi "Ahaha l'occasione si era creata ma ci siamo tirati indietro". Non mancò molto alla sua risposta "In che senso tirati indietro? E dove? Quando? E perché?". Risposi: "Dopo il ristorante siamo andati sulla spiaggia, giocando l'ho buttato a terra e lui di conseguenza mi ha fatto cadere addosso a lui. Abbiamo cominciato a baciarci ma è come se lui si fosse tirato indietro, insomma io non ne capisco tanto ma riesco a capire più o meno se qualcuno si vuole spingere un po' oltre e questo Justin non ha provato a farlo. Bho". Il telefono vibra e non era Haley ma Justin con una e-mail.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 18 Luglio 2014 02:30
Oggetto: Vecchie maniere.

Sono arrivato sano e salvo, io ora mi sono messo a letto. Siamo ritornati alle vecchie maniere eh? AHAHAHAHA
Xx J.

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Lo risposi subito.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 18 Luglio 2014 02:35
Oggetto: Vecchie maniere Pt. 2

Si hauhauahuaahua
Ora dormo, notte e a domani :*
Love u C.

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Non sapevo cosa avremmo fatto domani o se ci saremmo incontrati ma lo avevo dato per scontato dato che era l'ultimo giorno in cui saremo potuti stare insieme prima della sua partenza.
Mi rispose alla svelta.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 18 Luglio 2014 02:38
Oggetto: 'Notte!

Buonanotte piccola :*
A demain <3
Love u too J.

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Rimasi con un sorriso da idiota stampato sulle labbra fin quando Haley non mi rispose: "Mmm strano, forse è davvero gay", risi, no potevo affermare per certo che non era omosessuale.
Le risposi: "Non è gay, te lo posso confermare hahaha! Notte scema <3", non aspettai oltre la sua risposta e crollai nei sogni più profondi.

To be continued...

 
Holaaaaaaaaaaaaa
Buonasera, stavolta non tardo con l'aggiornamento eheheh amatemi!
Grazie per le recensioni al precedente capitolo e spero vi piaccia anche questo, fatemelo sapere se vi va, un beso! Perdonatemi sempre per eventuali errori.
Alla prossima, C.
  
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