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Autore: NightFury99    11/01/2015    0 recensioni
la mia storia racconta di una ragazza che si trasferisce in Romania. È appassionata di equitazione ma per una sfortunata ragione non potrà partecipare alla gara che si terrà a Dirkensnof, paese vicino al castello in cui si è trasferita, poiché la sua puledra Mistery si è fatta male alla rotula. Non potendola cavalcare vivrà ogni giorno tristemente fino a quando non scoprirà un nuovo mondo, ispirato alle leggende di vampiri e lupi mannari.
Genere: Fantasy, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: Bondage
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~~CAPITOLO 11
Ero sola. In un cimitero.
Non male come situazione, no? Circondata da morti, nebbia e piante losche: che sarà mai? Non peggio di una interrogazione, questo è certo. Se dovessi scegliere...bhe...il cimitero.
La nebbia stava diventando sempre più fitta, a vista d'occhio, quasi a poterla tagliare con un coltello. Per fortuna era mattina, quindi il sole si sarebbe presto alzato.
"Miriam? Sei tu?" sentii una voce chiamarmi
"C-chi parla?"dissi con voce tremante. Mi guardai intorno ma non vidi nessuno. 'Adesso sento addirittura le voci. Andiamo bene...' pensai
"Miriam...Sono tuo nonno....non avere paura"
Se mi fossi vista allo specchio in quel momento sarei svenuta: il mio visto sbiancò di colpo e rimasi immobile come una statua. Non sentii quasi più il battito del mio cuore e pensai che il sangue non mi scorresse più nelle vene.
"Mi parli da morto? Cioè...senza offesa...ma sei morto...come fai a parlarmi?"
"Non ho molto tempo...tu...tu sei la mia erede. Ti chiedo di prendere il mio posto. Di proteggere il nostro paese, come ho fatto io...ti voglio bene. Anche se non ti ho mai conosciuta. In bocca al lupo..."
"Aspetta!....nonno! Ho molte cose da chiederti!...ma perché in questo posto la gente ama gli indovinelli?!?!?!"
"Miriam? Sei tu? Che ci fai qui?"
Sentii una voce e vidi un'ombra avvicinarsi.
"Kevin? Tu che ci fai qui?"
"Sono venuto a trovare mia nonna. È mancata qualche anno fa. Le ero molto affezionato, ma queste cose capitano. Le vengo a fare visita tutte le settimane. Tu invece? Perché sei bianca come il latte? È successo qualcosa?" Aveva ragione. Non mi ero ancora ripresa dallo spavento
"Sono venuta qui di corsa con i miei, che, sinceramente parlando, erano molto più in ansia del solito. Mi hanno trascinata qui, mi hanno chiesto dov'era la tomba di mio nonno e poi se ne sono andati con Jennifer da qualche parte a parlare. Non chiedermi di cosa."
Non sapevo se raccontargli anche il mio incontro della scorsa notte. I brividi mi percorsero lungo la schiena dopo una folata diventi leggermente più fresca. Il sole stava cominciando a sorgere ma si vedevano solo dei piccoli raggi spuntare da dietro il bosco che circondava il cimitero. Mi guardai attorno, quasi facendo finta di niente ma lui se ne accorse.
"Avanti dimmi cosa è successo. Non mi inganni sai? Quando fai quella faccia vuol dire che nascondi qualcosa" disse scrutando il mio viso ed andando ad incrociare i suoi bellissimi occhi con i miei.
"Non posso nasconderti nulla eh? E va bene. Te lo voglio raccontare però non parlarne con Alexia sennò mi fa un interrogatorio approfondito. Di te mi fido. Non ho detto niente ai miei genitori sennò sarebbero morti sul colpo"
"Adesso mi spaventi" disse mentre sgranava gli occhi
Gli raccontai l'accaduto, nei più minimi dettagli, non escludendo la paura che ho provato, ma anche lo stupore. Le sue palpebre si alzavano di qualche millimetro ogni volta che dicevo "mannaro". I suoi occhi sembravano uscire dalle orbite, soprattutto quando gli dissi che mio nonno mi aveva parlato dall’aldilà.
"Mi metti paura con quegli occhi"
"Cosa dovrei fare? Sei sicura che non fosse stato un sogno? Hai mangiato pesante ieri sera?"
"No! Era reale e..."
"I sogni sembrano reali"
Feci una faccia del tipo "ma mi pigli pe’ scema?".
"So io a chi possiamo rivolgerci. Vieni con me".
“Ma cosa….”
Non riuscii neanche a finire la frase poiché mi prese per il polso e mi trascinò via con lui verso l'uscita del cimitero. La sua mano tremava, ma aveva un stretta dolce, come se non volesse costringermi a venire ma sapeva che l'avrei seguito perché mi fidavo di lui. Se però i miei genitori mi fossero venuti a cercare? Non mi importava. D'altronde loro mi avevano trascinato qui contro il mio volere. Ma poi...perché? Ma soprattutto Jennifer avrebbe raccontato loro tutto? Diciamo che non ero al settimo cielo al solo pensare questo quindi non ci feci caso.
Correva, correva come se non ci fosse un domani.
“Ma che ti prende?” chiesi spazientita e con un gesto mi liberai dalla sua morbida mano “In questi giorni non faccio altro che essere presa per un braccio e trascinata chissà dove”
“Non ti fidi di me? Conosco un posto che potrà rispondere ad ogni nostro dubbio” riprese a correre
“Uff…” sospirai “penso che in tutta la mia vita non avrò mai un’altra esperienza come questa” ricominciai a correre dietro a quel ragazzo che sapeva sempre cosa fare, mi voleva bene e che mi avrebbe aiutata. Sempre.
 
   
 
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