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Autore: danyazzurra    11/01/2015    13 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Draco guardò il cielo. Era cupo e grigio, come se invece di una mattinata di inizio luglio lo fosse di ottobre.
“Non capisco perché sono dovuto venire anche io”.
Scorpius si lamentò e per un attimo gli sembrò come quando era un bambino e faceva i capricci perché non voleva andare da qualche parte.
“Sei un Auror, no?”  domandò Draco distrattamente “ sì, ma tu vai da lui per incontrarlo come familiare…”
“E tu sei un familiare… sei mio figlio…” sospirò “ cosa vuoi che ti dica, Scorp?” gli chiese arrendendosi e Scorpius riportò lo sguardo davanti a sé.
Non aveva bisogno di saperlo. Capiva che lui era lì perché Draco non voleva vedere suo padre da solo.
Scorpius non aveva mai compreso fino in fondo il motivo.
I primi tempi suo padre visitava regolarmente suo nonno, lo portava almeno una volta al mese a trovarlo e, nonostante lo mettesse sempre in avviso che le idee di Nonno Lucius erano particolari e sbagliate, Scorpius si divertiva con lui.
Poi tutto finì. Era solo un ragazzino di dieci anni, ma lo ricordava molto bene.
Nonna Narcissa scomparve e suo padre non era più voluto andare a trovare Lucius. Mai più.
Ricordava le discussioni tra i suoi genitori, sua madre che diceva a suo padre che non si stava comportando bene.
Che cercava di farlo rifletterle e di dirgli che, nonostante tutto, nonostante fosse stato un assassino della peggior specie, era pur sempre suo padre e lo aveva sempre amato, ma Draco non ne aveva voluto sapere.
Tutto era morto il giorno della scomparsa di Nonna Narcissa.
Draco inalò un respiro e gli sembrò che l’ aria fredda gli raggiungesse i polmoni.
Sentiva come se dei Dissennatori gli stessero vorticando intorno e lui conosceva realmente la sensazione.
Quel freddo che ti gela dentro e ti toglie ogni felicità ed ogni speranza.
Quante volte, al suo terzo anno, aveva preso in giro Harry, simulando svenimenti, o altro.
Tanto lui era la persona più felice del mondo: ricchezza, popolarità e soprattutto, due genitori che lo amavano, o almeno così credeva all’ epoca.
Aveva creduto a quell’ amore.
Almeno fino al suo sesto anno. Fino a quando non si sentì sacrificato per un mondo migliore, almeno a detta di sua padre.
 
“ Non ti senti onorato, Draco?”
Draco osservò suo padre senza riuscire a rispondere.
Era terrorizzato, ma contemporaneamente esaltato all’ idea.
L’ importanza che lui avrebbe avuto se avesse assolto alla sua missione era grandissima.
Il Signore Oscuro gliene sarebbe stato sempre grato.
Forse, avrebbe liberato suo padre.
Voltò lo sguardo verso sua madre e la vide con le mani congiunte e lo sguardo basso.
“Narcissa…”
Lei alzò una mano interrompendo il marito.
“Lucius” iniziò alzandosi in piedi “ tu hai sacrificato tuo figlio per la tua libertà” disse irata, ma composta come suo solito.
“Lui sarà ricompensato senza eguali se farà quello che gli sarà richiesto”.
Narcissa scosse la testa “ lui non lo farà” scattò e poi sospirò alzandosi in piedi “ conosco mio figlio e lui non è come te”.
Draco abbassò la testa pensando che intendesse che non era coraggioso come suo padre, ma la mano di sua madre sulla spalla gli fece alzare di nuovo il capo.
“Mi assicurerò che lui abbia protezione. Mi assicurerò che possa sopravvivere in mezzo a tutti quegli assassini…”
“Narcissa” la riprese Lucius e guardò verso la porta della cella come se potesse spuntare qualcuno e maledirli tutti e tre.
“E’ mio figlio” ribatté Narcissa e aveva le lacrime agli occhi “ il mio bambino…”
“Anche il mio” la interruppe Lucius e Narcissa scosse la testa “ lo dimentichi troppo spesso” disse piano e Lucius batté una mano sul tavolo.
“Basta così” disse e guardò Narcissa dritta negli occhi “ non hai idea di quello che stai dicendo” disse “ nessuno si può opporre al Signore Oscuro e sopravvivere”.
Draco pensò ad Harry Potter, che era già sopravvissuto tre volte al Signore Oscuro, ma poi scosse la testa.
Non avrebbe mai chiesto aiuto a SanPotter. Era colpa sua se suo padre era in prigione.
Era solo e soltanto colpa sua se erano dentro a tutto questo casino.
“ Non ti rendi conto” continuò senza mai distogliere gli occhi da quelli di sua madre “ lui verrà investito di mille onori” lo sguardo di Draco s’ illuminò mentre suo padre puntava gli occhi su di lui “ avrà un destino pieno di successo e di ricchezza” Draco si raddrizzò nelle spalle e alzò le labbra in un ghigno con gli occhi persi nel suo destino di adulto al comando di un esercito di folli.
Sospirò. Era davvero sicuro che fosse quello che voleva?
Certo che era quello che voleva. Essere un Mangiamorte era il sogno di tutti quelli con un po’ di cervello.
Essere un Mangiamorte in così giovane età, sua zia Bella diceva che probabilmente era il Mangiamorte più giovane che il Signore Oscuro avesse mai avuto.
Era un onore senza uguali, era stato scelto e quindi doveva significare che il Signore Oscuro aveva fiducia in lui e lui non si sarebbe tirato indietro.
Lo avrebbe fatto. Sì, ce l’ avrebbe fatta. Stavolta sua madre aveva torto, lui era come suo padre.
Sì. Lo avrebbe fatto. Almeno sperava.
Lucius dovette leggere l’ incertezza nei suoi occhi perché sospirò “ Draco” disse “ andrà tutto bene. Dovrai solo fare quella piccola cosa e poi loro ti aiuteranno…”
Per un attimo il volto di Harry Potter gli entrò davanti agli occhi.
Quel maledetto, riusciva ad essere sempre dappertutto e se anche quella volta…
“Ti aiuteranno anche con Potter” suo padre interruppe i suoi pensieri in un modo tale che Draco si chiese se avesse usato l’ Occlumanzia.
“Quel moscerino è solo un fastidio molto fortunato…”
“Talmente fortunato da essere riuscito a sfuggire più volte alla morte” lo interruppe Narcissa alzando il mento furiosa.
Lucius sospirò “ Narcissa, così non fai altro che spaventare Draco…”
“Forse perché dev’ essere spaventato. Quello che succederà stasera…”
“Io avevo poco più della sua età quando è accaduto a me”.
“Eri già diplomato e poi è stata una tua decisione” Narcissa si sporse verso Lucius appoggiando le mani strette a pugno sopra al tavolo.
Draco non aveva mai visto sua madre così.
Non che fosse mai stata una persona che subiva. Narcissa diceva sempre che una vera Black lotta per le sue idee.
Come avevano dimostrato più volte le sue due sorelle: Bellatrix e Andromeda, entrambe dai lati opposti, ma entrambe ferme nelle loro idee.
E lei non si era mai sentita da meno.
Sposa di un Mangiamorte. Innamorata di un Mangiamorte.
Era sicura che lui l’ amasse e che amasse il loro piccolo Draco, ma era come sua sorella Bellatrix: il Signore Oscuro veniva prima.
Meritava tutta la loro lealtà e la loro disponibilità.
E a Narcissa questa cosa non era mai piaciuta. Era sempre stata una madre degna di tale nome.
Aveva cercato di insegnare a Draco quello che era giusto. O almeno, quello che sembrava a lei.
Non le importava di Mezzosangue, Ibridi o Sanguesporco, non le importava quale fosse il loro destino.
Quale delle sue due sorelle avesse ragione.
A lei importava che il suo bambino stesse bene e che capisse gli errori che stavano facendo, ma non era facile lottare contro le idee di un padre che per Draco era un mito.
E soprattutto, farlo senza farsi scoprire da nessuno. Ingannando anche il Signore Oscuro in persona.
“Anche lui lo sceglierà” si oppose Lucius e Narcissa scosse la testa.
Le lacrime che fluttuavano nei suoi occhi azzurri “ da solo? Davanti al Signore Oscuro?” chiese e la sua voce era spaventata.
“Salazar, Lucius” disse con voce rotta “ quando la smetterai di fare così…”
“Narcissa” la interruppe lui guardando eloquentemente Draco, ma lei continuò a scuotere la testa “ noi siamo le persone che ami… non siamo burattini” disse con il tono piatto di chi ha perso ogni speranza.
“Infatti” convenne lui “ vi amo. Vi amo tantissimo”.
Draco inarcò le sopracciglia e spalancò le labbra. Sapeva che i suoi si amavano, ma non aveva mai visto suo padre esporsi tanto.
“Dimostralo. Proteggilo… e se come dici il Signore Oscuro lo sta facendo per fartela pagare, andiamocene… abbiamo tenute in tutto il mondo, potremmo andare…”
“Narcissa” Lucius la interruppe e stavolta il suo sguardo era deciso.
“Non andremo da nessuna parte”
“No, certo che no” affermò Narcissa e alzò il viso “ andiamo, Draco” disse mettendogli di nuovo una mano sulla spalla.
Draco guardò gli occhi grigi di suo padre e li vide addolcirsi “è un grande onore” gli disse mettendosi una mano sopra al braccio sinistro e inconsciamente anche quella di Draco corse là.
Come se già prima di farlo potesse sentirne il bruciore.
“E ce la farai” gli disse “ per la missione. Sei mio figlio e sono sicuro che mi renderai onore” lo incoraggiò.
Draco sorrise leggermente titubante.
“Grazie, padre” disse soltanto.
Voleva disperatamente credere  alle parole di Lucius, ma dall’ altra parte le parole di sua madre gli rimbombavano in testa: lui non è come te.
Lui non era coraggioso, non sapeva come fare strategie, né i tempi nei quali agire ed era solo.
“Ciao, Lucius”.
La voce di sua madre era così piena di delusione che Draco si chiese se sarebbero mai tornati com’ erano stati.
Certo, non era la prima volta che li vedeva discutere e aveva sedici anni, sapeva che era una cosa normale, non era un bambino a cui vendevi la favola che i propri genitori non litigano mai, ma nonostante questo si ritrovò a chiedersi se la ferita che leggeva negli occhi di sua madre si sarebbe mai potuta richiudere del tutto.
“Amo tuo padre” disse Narcissa appena si furono chiusi la porta alle spalle “ e lui ti ama… in un modo un po’ personale, ma ti ama” rimarcò ancora e Draco aggrottò le sopracciglia guardandola.
Quando lei si voltò verso di lui aveva due iridi piene di dolore e di risolutezza “ ma tu sei la mia vita” gli disse “ farei qualunque cosa per te…qualunque, anche morire”.
Draco aprì le labbra sorpreso. Cosa stava succedendo?
“Voglio solo che tu lo sappia” concluse e poi si avviarono verso l’ uscita come se niente fosse accaduto.
 
“Papà”.
Draco si sentì strappare dal suo passato, ma ne fu immensamente felice.
A volte aveva pensato che la maschera che indossava sempre fosse un’ eredità Malfoy, ma in quel momento si chiese se non fosse un dono dei Black.
“Tutto ok?” gli chiese Scorpius guardandolo preoccupato e Draco si ricompose “ Certo” rispose un po’ troppo in fretta per risultare convincente.
“Sembri molto tuo figlio in questo momento” disse Draco osservando Scorpius che lo stava guardando come se non credesse che stava davvero bene.
Scorpius fece un sorriso, ma abbassò contemporaneamente la testa.
“Gli passerà” affermò Draco e Scorpius scosse la testa “ come può passargli?” chiese “ lui pensa che abbia fatto del male a sua madre…” chiuse gli occhi per raccogliere tutta la sua rabbia e impedirsi di esplodere lì in mezzo alla strada.
“Anche io ti odierei se sapessi che hai fatto del male alla mamma”.
Per un attimo la mente di Draco rischiò di perdersi nuovamente, ma poi si riconcentrò su di lui.
Adesso, doveva pensare a suo figlio e a tutto il casino che gli stava succedendo intorno.
“Senti” gli disse “ tu sei padre da un solo giorno e tutto può sembrarti assurdo… ma fattelo dire da uno che ha dovuto sopportare le peggiori crisi adolescenziali…”
“Ma smettila” lo interruppe Scorpius e Draco rise “ è così… fidati. Lui si comporta solo come il ragazzino che è…ma io ho visto nei suoi occhi una voglia di crederti, pari alla tua di essere creduto” Scorpius storse la bocca poco convinto.
“Appena torneremo da questo maledetto posto, ti prenderai un po’ di tempo con lui e vi berrete qualcosa… e gli spiegherai tutto” poi sorrise rivolto al figlio “ è un ragazzino intelligente…”
“Lo so” lo interruppe Scorpius “ tra l’ altro sembra molto curioso di provare la Burrobirra” aggiunse e Scorpius sorrise scuotendo la testa “ grazie, papà” disse soltanto, ma Draco scosse le spalle “ e di che. Le Burrobirre in quel locale erano scadenti e per il mio nipotino voglio solo il meglio” concluse.
Scorpius sorrise. Suo padre era tremendo.
Arrivarono dentro al Ministero della magia e si incamminarono verso l’ ufficio Auror.
Teddy aveva già fatto avere ad entrambi due permessi per andare ad Azkaban, ma per materializzarsi dovevano comunque passare da là.
Nessuno si materializza da e per Azkaban senza essere valutato dagli Auror, ma di solito nessuno fa caso a delle visite per motivi familiari come era la loro di quel giorno.
“Malfoy”.
Scorpius chiuse gli occhi alla voce di Estela, una sua collega piuttosto particolare.
Draco si voltò vedendo la sua reazione e non poté trattenere una smorfia di apprezzamento.
La ragazza era alta e piuttosto formosa, bella nei modi canonici di bellezza: capelli neri e profondi occhi verdi, ma aveva un qualcosa di strano che Draco non avrebbe saputo dire.
“Dici a me?” scherzò, ma Scorpius gli tirò una gomitata “ papà” lo rimproverò.
Era già abbastanza scocciante ritrovarsi con la donna che frequentava e suo padre nella stessa stanza, soprattutto contando il fatto che da quando era arrivata Lily – ed era accaduto da un solo giorno – l’ aveva rimossa completamente.
Un giorno e puf. Scomparsa totalmente dalla sua vita.
“Ciao, Estela” la salutò avvicinandosi e cercando di pensare, ma non riusciva a venirgli in mente niente che non fosse: - è tornato l’ amore della mia vita, mi dispiace, spero ti rassegnerai presto- ma decisamente non era quello che poteva dirle.
“Non ti si è visto al lavoro oggi” gli disse “ e tutti dicono che sia successo qualcosa… l’ assenza di James e dell’ Auror Lupin” lo squadrò da capo a piedi, quasi come se potesse vedere la verità attraverso le sue fattezze.
“Allora?” gli chiese “ che bolle in pentola?”
“Estela…”
Maledizione. Maledizione. Maledizione.
Ma perché non si era dato all’ astinenza nel periodo in cui Lily non c’ era? Forse perché doveva essere morta e non poteva non vedere mai più una donna.
Non aveva senso. O l’ avrebbe avuto?
 
Lily era distesa sul letto e lui era appoggiato sul suo ventre nudo.
Avevano appena fatto l’ amore e lei giocherellava ancora con i suoi capelli arricciandoli attorno al dito e guardandoli tornare dritti come spaghetti.
“A cosa pensi?” le chiese Scorpius. Sembrava così assorta nei suoi movimenti.
Lily scosse la testa e lui poté percepirlo anche se non la stava guardando.
“Vuoi che ti faccia parlare con la forza?” chiese malizioso e alzò il viso per guardarla negli occhi.
I suoi occhi castani e caldi che lo facevano impazzire.
“Posso farlo, sai?” le chiese ancora e Lily alzò gli occhi al cielo “ stavo pensando che sei un prepotente e che forse non dovrei stare con te” lo disse cercando di restare seria, ma Scorpius non ci cascò minimamente.
Si alzò quel tanto che bastava per afferrarla per la vita e invertire le posizioni di modo che lui fosse sopra di lei.
“Malfoy” lo rimproverò e lui si limitò a sorridere “ allora? A cosa stai pensando?” domandò e Lily sorrise “ mi stavo chiedendo… lascia perdere”.
Scorpius sentì il suo cuore perdere un battito.
Ogni volta che Lily iniziava una frase e poi la lasciava a metà non era un buon segno, era sempre un segnale che preannunciava qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.
“Come vuoi” disse alzandosi da sopra di lei.
Forse era meglio che non lo sapesse. A volte con Lily era meglio vivere nell’ ignoranza.
Si alzò in piedi e si infilò i boxer  “ che ne dici di andare a…”
“Mi dimenticherai?” le chiese lei a bruciapelo e Scorpius la guardò trattenendo il respiro e sperando che non intendesse quello che sospettava lui.
“Quando sarò morta intendo” Scorpius strinse i pugni. Come erano arrivati da fare l’ amore, da donare tutto se stessi, a questo?
Come se non avesse già davvero paura per lei e per tutte le sue ricerche sugli assassini dei suoi genitori.
“Smettila, Lily. Tu non morirai, punto e basta”.
Lei sorrise e incrociò le gambe “ sai che non mi fermerò mai, vero?” gli disse guardandolo negli occhi “ che sono pronta a tutto” disse con un filo di voce, “ almeno tu devi saperlo” abbassò gli occhi sulle sue mani e cominciò a torcersele come quando era nervosa.
“I miei fratelli chiudono gli occhi, Teddy e Victoire sperano che con gli anni tutto si assopisca, ma tu devi averne la consapevolezza…”
“Non voglio ascoltarti” la interruppe e Lily sospirò “ va bene, ma ti prego se dovessi morire…dimenticami e vivi e…”
“Lily” la interruppe, la rabbia che gli faceva contrarre la mascella.
Lei si alzò con un sospiro, incurante della sua nudità e cominciò ad infilarsi l’ intimo senza più guardarlo come se fosse persa nei suoi pensieri, mentre Scorpius era talmente pieno di rabbia che ormai non riusciva a muoversi ed era fermo, immobile e rigido nella sua posizione.
“Allora? Dov’ è che volevi andare?” gli chiese come se nulla fosse successo e Scorpius la guardò “ Merlino, Lily… sei una tale egoista ” le sputò ancora troppo pieno di rabbia e prima che lei potesse anche solo rispondere s’infilò nel bagno.
Aveva bisogno di sbollire o rischiava di dire altre cose, forse ancora più cattive e di cui si sarebbe pentito.
Lei aveva solo un obbiettivo nella vita e tutto il resto era contorno.
Lui, i suoi fratelli, tutti i suoi parenti ad iniziare da Teddy e Victoire che l’ avevano cresciuta. Tutto sembrava come se fosse in stand by.
Lei li teneva tutti fermi lì, ad aspettare che fosse in grado di amare o anche solo di provare affetto.
Forse era stato un errore, forse il troppo amore lo aveva resto cieco pensò mentre s’infilava sotto la doccia.
Fece appena in tempo a regolare la temperatura che sentì le mani di lei sulla schiena.
Le sue piccole mani che scorrevano sulle sue spalle giù sempre più giù, fino ad arrivare ad abbracciarlo da dietro.
Sentì le sue labbra sulla sua schiena e trattenne un gemito “Non dovevo” gli disse lei con le labbra che continuavano a muoversi sulla sua pelle.
Non dovevo. Gli aveva detto: non dovevo e Scorpius sapeva che nella sua testa non significava che non doveva pensarlo, ma che non doveva dirlo.
Si voltò verso di lei e vide che i suoi occhi sembravano lucidi di lacrime. Quello era il suo modo per dirgli che l’ amava, Scorpius ne era sicuro.
Si voltò verso di lei e le prese il viso tra le mani, senza smettere di guardarla negli occhi “ non potrei mai, mai, dimenticarmi di te. Mai.” le disse e poggiò le proprie labbra sulle sue, risucchiando leggermente il suo labbro superiore “ spero fosse quello che volevi sentirti dire” le disse e scese a baciarle la linea della mascella.
“Non proprio” rispose Lily gemendo per un suo bacio posato dietro al suo orecchio.
“Tu mi ami così tanto” disse alzando il viso e succhiando qualche gocciolina che ricadeva sul suo petto “ io non so…” s’ interruppe fissando il suo sguardo negli occhi glaciali, ma contemporaneamente caldi di eccitazione di lui “ so solo che riesci a farmi sentire… riesci a farmi sentire qualcosa, a farmi sentire viva e succede solo con te” affermò e Scorpius poteva vedere quanto le costava aprire il suo cuore.
Era  “è per questo che io non voglio…tu devi…”
“Smettila, Lily” le disse alzandole il mento con due dita “lo so che mi ami…non importa che fai la sdolcinata” scherzò e Lily rise passandogli le braccia attorno al collo ed attirandolo ancora più verso di sé.
 
E invece… invece aveva permesso al fisico di comandare sulla mente.
Razionalmente sapeva di non averla dimenticata e di aver pensato a lei ogni giorno dei quattromilacentoventitrè giorni che erano rimasti separati, ma alla fine era andato con altre donne.
Era stato con altre donne. Pur sembrandogli sempre un errore, pur parendogli che ci fosse qualcosa che non tornava, aveva messo a tacere la propria coscienza e aveva fatto quello che aveva pensato di non poter mai fare.
Strinse i pugni fino a sentire le unghie premergli nella carne. Era stato l’ uomo che non voleva essere.
“Estela, devo parlarti” le disse risoluto “ ma non ora… ti spiegherò tutto. Stasera, ok?” le chiese speranzoso e vide che lei continuava a guardarlo sospettoso.
Scorpius ringraziò che fosse una ragazza tranquilla ed equilibrata e infatti annuì “ ti aspetto” disse soltanto e si sporse per sfiorargli le labbra.
Lui si tirò indietro per riflesso. Adesso non gli sembrava giusto.
Adesso gli sembrava un vero tradimento.
“Lui è mio padre” si giustificò vedendo che lo stava osservando con occhi pieni di stupore.
In effetti quale ragazzo si tira indietro ad un bacio.
Lei voltò leggermente la testa e Draco sorrise “ Draco Malfoy, davvero molto piacere. Adesso però dovremmo proprio andare” disse e le consegnò i loro pass prima di avviarsi al punto di smaterializzazione.
Scorpius guardò un’ ultima volta Estela e poi si smaterializzò con suo padre al seguito.
“Non la stai tradendo”.
Draco si voltò subito verso suo figlio appena i suoi piedi toccarono il terreno, immaginava che Scorpius fosse distrutto.
E infatti lo vide appoggiato al muro e con il fiato grosso come se si stesse riprendendo da una lunga corsa.
“Perché allora mi sento così?”
“Non potevi sapere che Lily Potter era viva e poi anche lei…”
Si riferiva al Babbano per il quale suo nipote andava tanto matto, ma gli occhi di Scorpius s’ infiammarono, divenendo due colate di ghiaccio.
“No. Lei non sarà mai stata con nessuno… sì, so per certo che ha vissuto con delle suore… suore tanto severe…roba Babbana… Monasteri, cinture di castità…”
Scorpius sorrise di fronte al modo di scherzare di suo padre e sentì la tensione sciogliersi.
Draco prese un respiro e sorrise a sua volta “ senti. So che ti può risultare strano, ma dovete cancellare gli ultimi undici anni, sessualmente parlando…” si beccò un’ altra occhiataccia dal figlio e poi riprese “ nessuno sapeva dell’ esistenza dell’ altro…”
“Lei è come se ancora non lo sapesse… lei non sa cosa io…”
S’ interruppe. Era ancora un tasto troppo doloroso per lui.
“Scorpius Malfoy, per caso hai perso il tuo charme?” lo prese in giro “ riconquistala” gli disse semplicemente.
“Ma se mi crede un violentatore…”
Draco lo interruppe con una risata “ bè, quando ieri sono entrato nel salotto non mi sembrava così” scherzò “ la vostra intesa non è morta”.
Scorpius distese le dita e se le guardò ricordando quando aveva di nuovo toccato la sua pelle.
Erano passati undici anni eppure la sua pelle era rimasta come la ricordava: la stessa morbidezza, la stessa purezza.
“La memoria può essere persa, ma lei è sempre la solita” aggiunse Draco e Scorpius rifletté. Aveva pensato la solita cosa quando il giorno prima, Lily aveva avuto alcuni atteggiamenti da Lily.
Era sempre lei. Certo, non avendo i ricordi, non aveva tutta la rabbia e il dolore che aveva avuto fino a undici anni prima, ma se uno guardava a fondo poteva vedere che anche quelli erano insiti in lei.
“Sì, lo è” disse e si raddrizzò come in una rinascita “ lei sarà di nuovo mia” disse sicuro e con negli occhi la determinazione che lo aveva contraddistinto la prima volta che aveva deciso di averla.
“Se proprio insisti” scherzò Draco che, proprio come era successo più di un decennio prima, non riusciva a capacitarsi di cosa lui avesse visto in una Potter.
“E ora andiamo” gli disse mettendogli una mano sulla spalla “ la pesa delle bacchette ci attende”.
***
Bailey si alzò dal letto e guardò la stanza che gli era stata assegnata.
Assegnata sì, perché anche se loro continuavano a dire che quella era anche la sua casa, a lui non sembrava affatto.
La sera prima sua madre aveva dormito con lui, lo aveva tenuto stretto tra le braccia e per una volta Bailey si era lasciato tenere come un bambino che ha bisogno di coccole.
Tutto quello che stava succedendo lo rendeva contemporaneamente determinato e insicuro.
Determinato a restare vicino a sua madre e insicuro sul fatto che quella sua nuova vita avesse un senso.
Aveva nostalgia delle sue cose: i poster del Manchester, le sue cuffie e persino i suoi cd.
Era rimasto tutto là ed anche se non era una grande distanza e se era passato solo un giorno a lui quelle cose mancavano moltissimo.
La porta si aprì piano e una ragazzina bionda mise dentro la testa, incrociò i suoi occhi e inarcò le sopracciglia “ sei davvero uguale a Scorp” disse e Bailey alzò gli occhi al cielo.
Il prossimo che gli diceva che era uguale a suo padre lo avrebbe strangolato.
“Volevi qualcosa?” chiese invece, se quella era la sua stanza, allora tanto valeva farla sentire un po’ in colpa per essere entrata senza neanche bussare.
Lei arrossì leggermente e Bailey notò che anche i suoi lunghi capelli avevano assunto un tono rossastro.
“Io sono Tess ” si presentò lei e Bailey la studiò a fondo: con le gote arrossate e quei capelli arancioni aveva davvero la faccia simpatica.
“ Tra poco arriveranno Harry e Sammy che ne dici di venire con noi a Diagon Alley?” gli chiese con un sorriso.
“Diagon Alley?” chiese Bailey e si concentrò cercando di ricordare i visi.
Harry e Sammy dovevano essere i due cugini che aveva acquisito il giorno prima.
Harry era quello con gli occhi verdi e Sammy la ragazzina con quei bellissimi occhi azzurri, gli occhi della ragazzina davanti a lui invece erano castani, ma erano talmente ambrati da sembrare due ciocchi di legno illuminati da un fuoco che ardeva.
“Ehy?” Tess richiamò la sua attenzione “ ci sei? Pensi di venire allora?”
“Stavo cercando di ricordarmi tutti i cugini” si giustificò “ oh, ma non li hai mica conosciuti tutti” intervenne lei.
La sera prima, non erano rimasti a cena, erano tornati alla loro casa insieme a Sean per prendere alcune della loro cose e con sua grande soddisfazione erano stati accompagnati da Teddy, visto che suo padre era a fare tutti i visti per poter visitare Azkaban e quindi poi, si erano fermati a cenare nel locale preferito di Bailey.
Fish and Chips…chissà se l’ avrebbe mangiati anche adesso nella sua nuova vita.
“Harry è figlio unico, ma Sammy, che è anche mia cugina, ha un fratello e una sorella…”
“Sammy è tua cugina?”
Tess alzò gli occhi al cielo “ sei un po’ tardo, per caso?”
Bailey assottigliò gli occhi “ e tu sei stupida, per caso?” esplose “ ho conosciuto tutti ieri sera, mi spieghi come posso ricordarmi chi è cugino di chi?”
Tess fece una linguaccia come se invece che averla rimproverata e offesa, lui le avesse fatto un complimento e Bailey inarcò le sopracciglia.
Davvero una strana ragazzina.
“Allora, Sammy, Ginny e Mattew sono figli di zio James e zia Domi, ma zia Domi è anche sorella di mia mamma, mentre zio James è fratello di tua madre, quindi abbiamo tre cugini in comune” gli spiegò.
Bailey sentiva la testa girargli per tutte le informazioni.
Ginny, Sammy e Mattew. Dio, non se li sarebbe mai ricordati tutti.
“Ti assicuro che tra un po’ ti verrà naturale destreggiarti tra tutti”.
“Ehy”
Dallo spiraglio della porta, arrivò una voce e un secondo una bambina con una zazzera di capelli neri fece il suo ingresso “ Lei è Sammy…entrerà ad Hogwarts quest’ anno, proprio come te”.
Bailey sorrise alla ragazzina e notò che aveva gli occhi di un azzurro come quello dell’ acqua cristallina.
“E tu invece?” chiese Bailey a Tess e lei sorrise “ oh no, io farò il secondo anno, come Harry…” e come evocato il bambino entrò nella stanza.
Bailey sperò non arrivassero anche gli altri cugini o avrebbero pienato la stanza.
Harry lo guardò con i suoi occhi verdi e Bailey sperò che non volesse dirgli di nuovo che era uguale a suo padre e quindi lo precedette.
“Sono contento di rivederti” gli disse e Harry sorrise.
“ Ginny e…”
“Ginny ha sedici anni e Mattew cinque” lo interruppe Tess.
“Si sono dati un bel da fare” scherzò Bailey “ e tu hai fratelli e sorelle?” domandò ancora “ una sola: Dora ed ha anche lei sedici anni” disse e in quel momento Bailey capì che non ne sarebbe mai venuto a capo.
Non ricordava già il nome dei primi.
“Tess, abbi pietà di lui. Come può ricordarsi di tutti…”
“Ma me l’ ha chiesto lui” si difese lei e Harry scosse la testa “ va bene, basta così comunque…allora, andiamo o non andiamo a Diagon Alley?”
Bailey alzò le spalle guardando il cugino “ dovrei chiederlo a mia madre” disse “ adesso è tutta impegnata, l’ hanno letteralmente rapita. Voleva venire a svegliarti, ma non la lasciano due secondi e quindi sono salita io”.
“E dove si trova Diagon Alley?”
“Oh non è lontano. Dobbiamo solo arrivare al Paiolo magico e poi Sam, il proprietario, batterà sui mattoni per noi…”
“Batterà sui mattoni?” Bailey era talmente confuso che sentiva il cervello fumare.
“Salazar, Tess…smetti di parlare” la rimproverò Harry e poi guardò Bailey “ è un posto bellissimo, davvero magico ed è semplicemente da vedere, abbiamo pensato…”
“Abbiamo pensato che dato che nessun adulto ci presta attenzione” lo interruppe Sammy “e noi ci siamo stufati di giocare a sparaschiocco o…”
“Spara che?” Bailey scosse la testa e aprì le mani “ ok, se questo è un modo per vedere se riuscite a farmi fondere il cervello ci siete riusciti” si arrabbiò e tutti si zittirono.
“Volevamo solo coinvolgerti” si giustificò Tess e i suoi capelli divennero di un violetto intenso.
Bailey prese un respiro “ non così, però” ribatté “ prima i cinque miliardi di parenti che non conosco, ora una strafila di luoghi e chissà che altro… ho bisogno di tempo per capire” disse soltanto e Harry annuì.
“Motivo in più per andare a Diagon Alley… almeno vedrai tutto con i tuoi occhi”
“Dai, torneremo in tempo per pranzo” lo incoraggiò Sammy e Bailey fece una panoramica dei volti di tutti e tre.
Sembrava temessero un suo rifiuto e Bailey fu felice di aver trovato questi ragazzini con cui stare.
Sua madre era completamente assorbita da questi ricordi e dalle nuove conoscenze e lui non voleva rischiare di dover passare la mattina con suo padre.
“Allora andiamo” disse con un sorriso e Harry ricambio il sorriso “ faremo grandi cose io e te” commentò facendolo ridere.
Le due ragazzine uscirono e loro le seguirono “ ma la biondina parla sempre così tanto?” si lamentò Bailey e Harry rise “ no” rispose “ con te si è trattenuta” aggiunse scoppiando di nuovo a ridere.
Passarono davanti al salotto e Bailey vide Lily parlare animatamente “ Amore” gli disse chiamandolo, ma qualcuno la distrasse di nuovo e Bailey si limitò a farle un cenno con la mano.
Sì, aveva fatto la scelta giusta. Con gli altri ragazzi si sarebbe divertito e poi aveva il diritto anche lui di entrare nella sua nuova vita, di chiedere di Hogwarts e della magia.
Arrivato alla porta di casa però si guardò indietro “ ma nessun adulto sa dove andiamo?” domandò e Tess annuì “ ho lasciato un biglietto” disse e poi lo prese per un braccio “ dai, andiamo, Mr responsabile” lo prese in giro e Bailey la guardò male prima di chiudersi la porta alle spalle.
***
“Non posso crederci, ma quanti siete?” chiese stringendo la mano all’ ennesima cugina: una bellissima ragazza di colore che si era presentata come Roxanne.
“Bè, tua madre aveva sei fratelli, uno purtroppo è morto durante la guerra, ma ognuno degli altri hanno una moglie e almeno un figlio…”
“ Quindi fa una montagna di gente” affermò Lily sconsolata lasciandosi cadere sul divano, si sentiva così confusa.
La donna la osservò.
Era così strano poterle stare di nuovo vicino.
La sua piccola stella. L’ aveva amata così tanto e, nonostante sapesse che era stata la cosa giusta, quando lui le aveva tolto la memoria una parte di lei aveva sofferto.
Sarebbe stato molto meglio saperla morta, ma con la consapevolezza di chi era lei e perché l’ aveva uccisa.
Sapere che si era dimenticata di lei dopo tutto quello che aveva fatto per Lily era stato doloroso, quasi quanto dover uccidere suo marito.
Per un attimo la sua mente si perse nei ricordi e lei si assentò dalla stanza pur rimanendovi fisicamente.
 
“Perché?” lui si portò una mano ai polmoni gli sembrava già di respirare male.
Lei si limitò a guardarlo.
Non sorrideva. Non stavolta.
In quel momento non stava facendo qualcosa che le dava soddisfazione, non era, come sempre, inebriata dall’ odore della morte che la paura sprigionava nell’ aria, anzi, stavolta le sembrava quasi di essere investita dalla nausea.
Non l’ avrebbe mai fatto se non fosse stato necessario.
“Dovevo” si giustificò e per un attimo rimase stupita di non leggere la comprensione nei suoi occhi.
Ma come poteva comprenderla? Anche per quello era necessario, l’ uomo aveva ragione.
Se qualcuno, qualunque persona si fosse avvicinata alla verità…
Non era solo la sua passione ad essere in pericolo, ma proprio tutta la loro causa.
I NewMan e il nuovo mondo.
Con un ultimo sprazzo di energia lui cercò di raggiungere la bacchetta sul comodino. Forse poteva chiamare qualcuno, ma lei si avvicinò a lui e gli spostò la bacchetta più lontana.
“Simone…”
Lei restò ferma nella sua postazione, ma il suo sguardo s’ incupì.
“Se ne farà una ragione… lei capirà che le persone possono peggiorare”.
Lui la guardò, ormai il dolore gli stava trasfigurando il volto.
Tutto si sarebbe immaginato tranne che sua moglie fosse un’ assassina e soprattutto, tutto avrebbe pensato tranne che di morire per una stupida caduta da una scopa.
Lui che aveva ucciso e domato draghi.
Quando gli occhi cominciarono a diventare pesanti deviò lo sguardo fissandolo sul pupazzo di peluche che gli aveva portato sua figlia.
La sua Simone.
Il respiro gli si inceppò nei polmoni e si accorse che il prossimo con tutta probabilità sarebbe stato l’ ultimo.
Stava morendo.
Inalò il respiro e poi si mise a contare.
Uno…due… quando arrivò a ventidue una fitta più dolorosa gli fece spalancare gli occhi, ma non ricevendo più ossigeno la gola gli si chiuse e il cuore gli si fermò nello stesso istante.
La donna si asciugò una lacrima.
Non l’ aveva neanche guardata.
Avrebbe voluto voltargli la testa con la forza, obbligarlo a guardarla mentre moriva, ma sapeva che lui meritava di morire come voleva.
In fondo lui l’ aveva amata e le aveva donato anche la bellissima figlia che avevano.
Spostò la bacchetta nella sua posizione originale e spostò il suo braccio di nuovo all’ interno del letto.
Poi prese un respiro e si aggiustò il camice ed uscì dalla stanza.
 
“Zia”
La donna si riscosse dai suoi pensieri ed incrociò il viso preoccupato di sua figlia prima di spostare lo sguardo su chi l’ aveva chiamata.
“Pensi che Lily debba essere visitata prima di procedere a fale vedere altri ricordi?” chiese Albus e la donna si accorse che tutti la stavano guardando un po’ straniti.
Doveva stare più attenta.
Erano passati così tanti anni eppure, a volte, la sua emotività rischiava di mandare tutto all’ aria.
Strinse il biglietto che stava tenendo chiuso dentro il pugno e lo accartocciò, poi si impostò di nuovo un sorriso in volto.
“ Sì, credo proprio di sì. Che ne dici, piccola stella?”

COMMENTO: ALLORA PER PRIMA COSA: SIMONE NON HO SBAGLIATO A SCRIVERE E’ UNA RAGAZZA E SI PRONUNCIA SIMON…NON FATEMI DIRE ALTRO, POTREBBE ESSERE TROPPO ; ))) POI COME AVEVO PREANNUNCIATO A QUALCUNO DI VOI, SIAMO IN PROCINTO DI SCOPRIRE LA DONNA…O MEGLIO NOI LA SCOPRIREMO E LA VEDREMO AGIRE, MA NESSUNO NELLA STORIA LO SAPRA’ ;)) HO DATO TANTISSIMI INDIZI E SPERO CHE VOGLIATE DIRMI LE VOSTRE TEORIE…ANCHE SE COME SEMPRE NON CONFERMERO’ : p DRACO, MI SONO IMMAGINATA UN MISSING MOMENT DEL SESTO…IN FONDO VEDIAMO NEL PRINCIPE CHE DRACO SI DIVIDE IN DUE: ORGOGLIO PER QUELLO CHE DEVE FARE E PAURA DI NON FARCELA E QUNDI MI SONO IMMAGINATA QUESTO…TRA L’ ALTRO IO HO SEMPRE PENSATO CHE LUCIUS AMASSE DRACO E NARCISSA, MA HO SEMPRE PENSATO, ANCHE, CHE AMASSE DI PIU’ VOLDEMORT : )) INFINE ESTELA… Bè, HO PENSATO CHE NON SAREBBE STATO REALISTICO SE IN 11 ANNI SCORP NON AVESSE AVUTO PROPRIO NESSUNA… E POI ALTRIMENTI ODIATE TUTTE IL POVERO SEAN :P  SPERO CHE VI SIA PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE!! GRAZIE MILLE ALLE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE E CHE MI INCORAGGIANO TANTISSIMO, OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA21 / ALWAYS89 / SHIORI LILY CHIARA/ ARYELLE / MARY GRIFONDORO / SINISA /MIKYMUSIC / JULIET LILY POTTER/ ROXY HP / EFFE 95 / ZONAMI E SALLY92 !! GRAZIE DI CUORE A TUTTE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE /SEGUITE E RICORDATE E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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