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Autore: air_amavna    11/01/2015    1 recensioni
Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me.
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
Sequel della One Shot "Freedom". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Freedom'
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 Hurts
Capitolo tredici
-Scarlet
La musica mi era ormai entrata nella mente, ma il mio corpo era rigido e non riusciva a compiere nessun movimento, facevo ondeggiare solo un po' la testa per tenere il ritmo. La verità era che quel posto era fin troppo per me, nessuno si avvicinava e non sapevo che fare. Ero in imbarazzo, e i miei occhi erano puntati su Samantha, che era concentrata in una conversazione con qualche sua amica.
Sentii una mano poggiarsi sulla spalla e mi voltai, pronta a cacciare via qualsiasi ubriaco si fosse avvicinato. Ma gli occhi che incontrai non erano quelli di qualsiasi ubriaco, erano quelli di Harry. Erano sorridenti, più luminosi di quanto ricordassi, e nonostante la sala fosse un po' oscurata e piena di luci colorate, riuscivo a vedere il verde delle sue iridi. Quel verde che ormai faceva parte dei miei sogni.
Sorrisi, lasciandomi trasportare dalle sensazioni che la sua mano mi stava trasmettendo, e mi voltai definitivamente, per trovarmi di fronte a lui. Fece scendere la mano lungo il mio braccio, e abbozzò un sorriso a sentire la pelle d'oca che si stava formando. Non era colpa mia se mi stavo rendendo così debole nei suoi confronti, ma tutto quello che volevo in quel momento era stare con lui, e con nessun altro.
“Ci speravo” disse, avvicinando le labbra al mio orecchio, per fare in modo che sentissi il sono rauco della sua voce. “Vuoi qualcosa da bere?”
Negai con la testa, e pregai non mi lasciasse mai. Avevo così tanta voglia di abbracciarlo, che mi alzai addirittura sulle punta dei piedi, ma poi mi fermai.
Eravamo davanti a tutti, e a momenti avrei rivisto la sua fidanzata, come era giusto che sia.
“Seguimi” mi urlò di nuovo alle orecchie, e così feci. Quella sera i suoi capelli erano portati in alto, ma i ricci che tanto amavo erano sempre presenti. Le mie mani esigevano di toccare quella nuvola che aveva in testa, e la pazienza di aspettare era davvero troppa.
Lo seguii, passando tra la gente che di tanto in tanto si metteva in mezzo ai nostri piedi, urlando e cantando, e finii per stringere un braccio ad Harry.
Lui si scostò appena, per fare in modo che togliessi la mano, e continuò a camminare. Ero stata così stupida, non avrei dovuto farlo.
Per fortuna nessun sembrò notare i nostri comportamenti, e quando entrò in un corridoio piuttosto silenzioso, si girò, per verificare che io fossi ancora dietro di lui. Poi continuò a camminare, ed entrò in una porta. La sala in cui entrammo era completamente buia ed Harry si voltò per afferrarmi la mano. Si avvicinò ad una rampa di scale, e lasciai trasportarmi.
“Dove stiamo andando?” domandai, sperando in una risposta. Ma alla fine non mi importava un granché, l'importante era che lui era al mio fianco.
Infatti non rispose e quando raggiungemmo una stanza, lui chiuse la porta alle spalle. Doveva essere una camera da letto per ospiti, o forse era anche la sua. Il letto era coperto da un lenzuolo ricamato, di un rosa pallido, e le tende sembravano così tanto costose, ma al tempo stesso pulite. Era anche normale, loro avevano camerieri che facevano tutto quello che doveva essere fatto.
“Perdonami”
Mi voltai, non riuscendo a capire il senso di quelle parole, e mi persi nel guardarlo nella sua camicia bianca ben messa e nella sua giacca nera. Era bellissimo, e mi morsi le labbra sapendo che lui non era mio. Non lo era mai stato in realtà.
“Cosa?”
Si avvicinò e chiusi gli occhi, beandomi della sensazione delle sue labbra sulle mie. Mi stringeva forte, facendomi indietreggiare fino al muro bianco e decorato di quella camera da letto. Mi toccava, lasciando brividi lungo la pelle, e le sue mani sembravano mi stessero mangiando. Eppure, sentivo l'esigenza di sentirlo ancora di più, e le sue mani al contatto con il mio vestito non erano quello che volevo.
“Ti amo” disse, staccandosi improvvisamente, per poi riprendere a baciarmi. E io mi persi nelle sensazioni di quel bacio pieno di passione e fuoco, che poco a poco si stava trasformando in qualcosa di più. Baciava così lentamente, intensamente, tanto da farmi perdere la testa. Quando le sue labbra scesero lungo il mio collo, poggiai la testa al muro, mentre tenevo le mani ancora strette nei suoi capelli.
Non volevo parlare in quel momento, non mi importava più di nessuno. Zayn era a casa, Eve litigava con Niall da qualche altra parte della festa, e io ero lì tra le sue braccia.
Stavo tradendo Zayn, ma era quello che volevo fare. L'avevo ammesso, era Harry quello che volevo.
“Voglio te” sussurrai ansimando, mentre lui non la smetteva di marchiarmi il collo. La sensazione della sua lingua sulla mia pelle era paradisiaca.
Avvicinò il suo corpo interamente al mio, e potevo sentire che anche lui mi voleva, proprio quanto lo volevo io.
“Sai da quanto ho aspettato questo momento?” parlò e il suono della sua voce mi fece girare completamente la testa.
Sentii una mano salire lungo la coscia nuda e mi guardò dall'alto in basso, staccandosi di un po'. “Adoro come ti sta questo vestito, ma la necessità di togliertelo è così alta Scarlet, non hai idea”
Mi chiesi cosa stesse aspettando, e così feci scivolare le mani sul suo collo, afferrando il colletto della camicia per portarlo di nuovo verso di me. Aveva un aspetto così bello, con quelle labbra rosse e gonfie per via del bacio, e sussultai quando sentii le sue mani infilarsi al di sotto del mio indumento rosso.
Quel vestito stava dando fin troppo fastidio, ma io volevo concedermi a lui, avevo sul serio il bisogno di sentirlo.
“Per quanto io lo voglia, prima non dovremmo parlare?”
Mi fermai, osservando le sue pupille dilatate e la lingua tra le labbra.
“Di cosa?” domandai, un po' confusa.
“Di me e te” borbottò tenendo gli occhi chiusi e attaccandosi al mio corpo. “Hai detto di volermi”
Chiusi a mia volta gli occhi, cercando di concentrarmi sulle sule parole e non sulla sua mano che si faceva spazio tra le mie gambe. Era così bello quel calore che mi stava trasmettendo, non volevo che smettesse.
Ma quando arrivò al mio centro, scostò le mutandine rosse e persi un respiro. Insomma, con Zayn le cose non andavano così. Con Harry ogni suo tocco era bramato, e io perdevo la testa con solo una sfiorata.
“Sì Harry, io voglio te”
Fece un respiro profondo, continuando a non smettere con le dita, e mi abbandonai contro di lui, mentre prendevo l'iniziativa, cominciando a muovere le mani sul suo petto.
“E Zayn?”
Avrei dovuto fermarmi e mandarlo via, ma lui sembrava lo stesse facendo apposta a continuare a stuzzicarmi.
“E Kate?” domandai di proposito.
La mia voce non era più quella di poco prima, non riuscivo neanche a riconoscerla.
“Non c'è ora” disse, e lo sentii sospirare quando le mie mani finirono sul bordo dei suoi pantaloni strettissimi. “Nella mia vita non c'è mai stata, ho sempre pensato solo a te”
Le sue dita aumentarono il ritmo e non riuscii a non farmi scappare un gemito dopo quelle parole. Lui aveva pensato sempre e solo a me, e la mia testa girava così forte, il mio corpo esigeva di essere toccato ancora di più.
“E nella tua?” continuò.
Gli slacciai la cintura e cominciai ad accarezzare quel rigonfiamento evidente, nei suoi boxer stretti. Eravamo vicinissimi, non la smettevamo di guardarci negli occhi. Lui voleva delle risposte e io non sapevo di essere pronta a dargliele.
“Zayn non c'è più, ci sei solo tu”
“Solo io?” continuò, e mi prese tra le braccia, facendomi lanciare un piccolo urlo. Caddi comodamente sul letto, e subito la mia voglia di lui venne colmata. Lasciai aprirmi le gambe, e lo ammirai mentre si toglieva con abilità la giacca e poi la camicia. Il suo petto era così scolpito, e esigevo di sentirlo nudo contro il mio.
“Sì, solo tu” ammisi, alzando le braccia per togliere il vestito. Le sue mani calde mi aiutarono, e quando lo lanciò in una angolo remoto della stanza, i suoi occhi si incollarono al mio corpo, e lasciai che mi togliesse anche il fastidioso reggiseno nero.
Dopodiché si fiondò su di me, baciando ogni centimetro del mio viso, finendo col baciare le labbra, mentre non la smetteva di sorridere. Potevo sentirlo, lo stava facendo sul serio.
Si alzò improvvisamente, per finire di togliersi i pantaloni neri, per poi ritornare su di me. Strinsi il suo bacino e ed entrambi sospirammo, mente le sue labbra ripresero a baciarmi.
Le sue grandi mani finirono per stringere i miei seni, a toccarmi ovunque e mi persi in tutto di lui.
Quella notte, io ed Harry facemmo l'amore. Quella notte tirai i suoi capelli ricci e graffiai la sua pelle ad ogni ondata di piacere, quella notte lui si perse in me, come io mi persi in lui. Ci perdemmo l'uno nell'altra e continuammo a bisbigliarci promesse. Quella notte mi sentii completa per la prima volta, e urlai il suo nome. Lo urlai così forte che probabilmente gli sarebbe rimasto in testa anche dopo che me ne fossi andata. Quella fu la notte più intensa della mia vita, quella notte Harry era mio, e forse lo sarebbe stato anche dopo.




-Niall

“Dove credi di andare?” le urlai, tenendo il passo veloce per non perderla di vista. Cosa avevo fatto di male? Avevo baciato Samantha Hamilton, questo sì, ma era ancora la mia attuale ragazza, non potevo dirle di no. Doveva ancora presentarmi tutti i suoi parenti famosi e ricchi, e avevo completamente dimenticato di lei.
Teneva sui fianchi il vestito verde, impugnato in due pugni, e i capelli biondi e lisci le scendevano lungo le spalle.
“Eve, dannazione!”
Si voltò di scatto, facendomi scontrare con il suo petto, e prima che potessi fare o dire qualcosa, mi spinse con violenza il più lontano possibile.
“Cosa vuoi?!”
Sapevo benissimo a quanto Eve potesse essere violenta e acida, ma era proprio quello che mi attraeva di lei. Così tanto, più di chiunque altra ragazza presente in quel castello.
Si avviò verso la macchina e con lo sguardo la vedevo concentrata a trovare la nostra, ovvero la mia. Si fermò frustata, sapendo che io ero dietro di lei, e non si girò neanche. Si portò le braccia al petto, più furiosa che mai. Non l'avevo mai vista così arrabbiata, ma la cosa che realmente mi preoccupava erano i suoi occhi lucidi. Non credevo sul serio avesse pianto, ma la mia preoccupazione superava ogni limite. Insomma, lei era Eve, non poteva sul serio stare piangendo per me.
“Perché vuoi andartene?” domandai tranquillo.
“Perché non mi va di restare, mi annoio”
“Cazzo, Eve! Dimmi la verità, è possibile che ogni volta tu debba inventarmi le cose?”
Okay, non avrei dovuto perdere la pazienza, facendo così avrei scatenato un'altra guerra, ma quando lei si voltò lentamente, mi stupì.
Era seria e fissava i miei occhi furiosi, accarezzandosi le braccia per il freddo. Tremava, e avrei voluto avvicinarmi per riscaldarla, ma non lo feci.
“La verità?” domandò, sentendo la sua voce tremare.
“Sì” dissi in fretta.
Socchiuse gli occhi e poi li riaprì, portandoli verso il pavimento. Sembrava immersa in tanti pensieri, e io avrei voluto tanto sapere a cosa stesse realmente pensando.
“Io credevo che una volta arrivati qui tu saresti stato con me, Niall” sussurrò, con il viso schifato. “Io mi sono lasciata andare con te, ti ho addirittura baciata per prima. Credevo che in qualche modo potessi fidarmi”
Feci un passo in avanti, senza dire nulla, ma indietreggiò sempre di più. “Mi faccio così tanto schifo per quello che sto dicendo, non è da me dire queste cose, ma se ci sono rimasta male è perché mi stavo affezionando a te” continuò. “Ma alla fine come avresti potuto? La tua ragazza è ricca, bella, famosa e disposta a te in tutto”
Ero così tanto sconvolto che non riuscii a dire nulla. Eve stava aprendo il suo cuore, mi stava confessando quello che realmente provava e io me ne stavo zitto come un fottuto stronzo. Avrei voluto dire che era lei quella che volevo, che non mi importava nulla di Samantha e di tutta quella gente super ricca, ma non lo feci.
“Se sto ancora con Samantha è perché mi ha promesso di portarmi alla finale di Champions League, e poi in tanti altri posti, posti in cui non potrei mai andare. Insomma, non ho così tanti soldi! Ma chiedo se puoi venire anche tu, se...”
“Lei può darti tutto quello che vuoi, non è vero? Io sono solo una misera ragazza che si sta innamorando di te come una tredicenne fa con il proprio cantante preferito”
Aprii la bocca, mentre la guardavo darmi le spalle. Io la volevo, volevo stare con lei, l'avevo sempre voluto.
“Stronzo! Stronzo! E stronza pure io! Figlio di puttana!” urlava, senza versare nessuna lacrima. Eppure me ne stavo fermo, mentre la guardavo camminare lontana, senza neanche raggiungerla.

Ero combattuto, avrei dovuto scegliere tra l'amore e i soldi, tra Eve e Sam. Cosa avrebbe fatto Harry al posto mio se si fosse trovato nella stessa situazione?


Salve a tutte!!
Sono passati tipo tre mesi dal mio ultimo aggiornamento, infatti avevo sospeso un po' la storia, ma eccomi qui con questo capitolo nuovo!! Spero vi piaccia e fatemi sapere se volete che continui ancora! :) Un bacio a tutte, Anny
   
 
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