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Autore: milly92    12/01/2015    5 recensioni
Marnie Brooks ha quasi ventiquattro anni, è laureata in Ingegneria Fisica e si appresta a conseguire il Dottorato presso la Caltech University di Pasadena.
E' la cugina di Penny, ma sono totalmente diverse e per di più non si frequentano da circa dieci anni, da quando Marnie si è trasferita a New York con la sua famiglia.
Quest'ultima riuscirà ad integrarsi nel gruppo della cugina senza causare troppi guai?
Dall'inizio del quarto capitolo:
""S.O.S. Stronzetta ad ore dodici che vuole rubarmi il fidanzato. Qui urge un piano, io penso alle scimmie, ci vediamo da me tra mezz'ora" [...]Quando lesse il messaggio di Amy, tuttavia, si svegliò completamente, viste le immagini scaturite nel suo cervello da quelle semplici parole: casa sua invasa da un gruppo di scimmie impazzite, che distruggevano tutto e si gettavano sulla povera Marnie."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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epilogo

Ed eccoci qui con l’epilogo.

Mi scuso per eventuali errori di battitura,
ho ricontrollato ma ho la febbre, quindi ho un mal di testa assurdo da oggi :/
Questo capitolo è stato scritto quasi
 interamente di sera/notte, con una
banalissima playlist di Youtube in sottonfondo,
composta da canzoni smielate quali “I don’t wanna miss a thing”,

“Wonderwall”, “You’re beautiful” e così via xD
Buona lettura, vi aspetto nelle note finali :D

Qui  https://www.facebook.com/groups/896755527021863/  c'è  il gruppo su TBBT creato da me, se vi va mandate la richiesta :D

Milly.

 

 

Epilogo

... E il Matrimonio

 

“Vegas, Vegas, Vegas, Vegas!”.

Penny, Bernadette, Marnie, Cassidy – la sorella maggiore di Penny –e Anne – la sorella maggiore di Marnie – non facevano altro che urlare questa parola appena misero piede nell’hotel in cui avrebbero alloggiato per l’addio al nubilato della prima.

Era ormai il diciassette marzo, mancavano quattro giorni alle nozze dei futuri signori Hofstadter, e la damigella d’onore, conoscendo la sposa, aveva organizzato un meraviglioso weekend a Las Vegas per celebrare i suoi ultimi giorni da single.

Le uniche che non si dilettavano nell’urlare il nome del luogo in cui si trovavano erano Amy e Beverly, la madre di Leonard.

Pur di non passare il weekend con sua madre, Leonard era stato piuttosto convincente nel convincerla ad andare all’addio al nubilato della sua fidanzata, con la scusa del “Vi adorerete, non vi vedete da anni!”.

“Allora... Ho prenotato due stanze!” disse Marnie, con aria indaffarata, mentre si avvicinava alla reception. “Inizialmente eravamo sei, la madre di Leonard non era inclusa e...”.

“Sistemo tutto io, sono la sposa dopotutto, no?” ridacchiò Penny.

“Certo” bofonchiò Marnie, incredula riguardo tutto quell’entusiasmo.

Dopotutto, negli ultimi due mesi sua cugina non aveva fatto altro che lamentarsi e chiedersi se fosse giusto sposarsi, a causa delle solite crisi pre-matrimonio, e vederla lì, serena e felice, era una sorta di miracolo.

“Io voglio stare in camera con la vecchia” s’intromise Amy, raggiungendole con passo felpato.

“Ti senti bene?” chiese Marnie, sempre più incredula.

Penny sgranò gli occhi e iniziò a scuotere il capo, bloccandosi improvvisamente.

“Oh no, no, no, no, no!”.

“Oh sì, sì, sì, sì, sì!” ribattè Amy.

“Tesoro, se Leonard ha accettato che sua madre da ubriaca, ben cinque anni fa, abbia dato un semplice e casto bacio al tuo ragazzo, ovvero il suo migliore amico, quando non vi conoscevate nemmeno, puoi farlo anche tu!”.

“No che non lo accetto. Quella stronza se la vedrà con me! Stai per assistere alla sorte che ti sarebbe toccata se avessi osato anche solo sfiorare il mio Sheldon” borbottò Amy convinta, rivolgendosi verso Marnie mentre faceva scoccare le nocche con aria minacciosa.

L’ingegnere alzò gli occhi al cielo, mentre Penny iniziava a pensare a come dire a Leonard che sua madre era morta in seguito ad un incidente causato da Amy.

 

 

“E’ un bene che Beverly abbia da fare stasera, voglio dire, è il mio cavolo di addio al nubilato e devo fare follie!” esclamò la futura sposa un paio di ore dopo, esibendo uno scintillante abito dorato super corto ed aderente.

“Ovvio! Mi mette in soggezione!” mormorò Bernadette, tremando al solo pensiero.

“Più che altro è un bene che tu non la veda di persona da anni, è una strega!” biascicò Cassidy.

“Stasera voglio bere anche io!” aggiunse Marnie.

Cassidy la guardò, super sorpresa, e poi scoppiò a ridere. La sua risata era molto simile a quella di sua sorella, e aveva i capelli dello stesso biondo dorato, ma era un po’ più in carne e leggermente più alta. “Tu che bevi? Ma daaai!”.

“Ne sono capace” la rimbeccò Marnie, offesa.

“Ma perchè, scusa?” s’intromise Bernadette, incuriosita.

“I miei verranno alle nozze, e volevo presentare loro Raj visto che non fanno altro che dirmi che dovrei uscire con qualcuno e studiare di meno, ma...”.

“Ma cosa?” domandò Penny, senza afferrare il punto della questione.

Marnie sospirò, sedendosi sul letto con aria affranta.

“Lui, dopo ben tre mesi di uscite, non mi ha ancora definito “la sua ragazza”! Era tutto troppo bello per essere vero, chissà cosa...”.

Ma la sua lamentela fu interrotta da un: “Cosa?! Lei addirittura ha continuato a sentirsi con Sheldon in tutti questi anni senza che io ne sapessi nulla?” che proveniva dalla stanza di fronte.

“Scusami, tesoro, ma qui abbiamo un dramma peggiore” borbottò Penny, sospirando e avviandosi fuori la stanza, salvo poi tornare e indossare un trench al di sopra dell’abito scollatissimo.

“Vengo con te!” disse Bernadette.

“E poi quasi quasi mi avete biasimato quando mi sono ubriacata dopo che ho scoperto che avevi passato la notte con Raj. Lei per un bacio sta facendo un casino!” sospirò Marnie. “Vengo con voi!”.

Uscirono dalla stanza e per fortuna trovarono la porta della stanza di Amy aperta, così entrarono.

La scena a cui si ritrovarono ad assistere era surreale: Amy che piangeva e Beverly che la guardava, seduta dietro la scrivania della stanza, come se la stesse studiando.

“... E per il mio tredicesimo compleanno, mia madre andò a trovare mia nonna così mi lasciò da mia zia, che mi diede il permesso di organizzare una festa, ma nessuno si presentò, perchè io ero quella stramba con la madre pazza che le allungava la divisa quasi fino alle caviglie! Poi, per il mio sedicesimo compleanno, mi scrisse una lettera, in cui provò a convincermi che dovevo pensare solo allo studio, a preservare il mio imene e avere rispetto per me stessa. E mi convinse! Intanto, però, non appena iniziarono ad avvicinarsi i miei trent’anni, iniziò a rompermi con la questione del “Devi uscire con qualcuno o morirai zitella!”. Grazie mamma, grazie! Come facevo a trovarmi un ragazzo se per tutta la vita mi ha traumatizzato e... E insomma, io ora ho un ragazzo che è praticamente un genio, che si è deciso a baciarmi dopo ben tre anni di relazione e a dirmi che mi ama e... E io vengo a sapere che... Che lei lo ha baciato e si tiene in contatto con lui! Io sono una neurobiologa, lei è una neuroscienziata e una psichiatra, insomma, mi sembra proprio il suo tipo visto che Sheldon è attratto da chi si occupa di cervelli!”.

“Interessante” mormorò Berverly, con il suo tipico tono tra l’altezzoso e lo strascicato. “Per certi versi mi ricordi tanto Leonard. Immagino che il fatto che io sia anche la madre di un tuo amico e che quindi ricopra un ruolo materno come la tua genitrice che ti ha tanto condizionato non aiuti”.

“Ovvio che non aiuta!”.

“Una che mi risponde senza continuare a limitarsi a piagnucolare! Se credessi in un’entità divina, definirei ciò un miracolo. Ma d’altronde sei la ragazza di uno come Sheldon, e lui non sbaglia mai. Fortunata sua madre...”.

“Quindi lei mi sta dicendo che lo vede semplicemente come il figlio intelligente che non ha mai avuto?” chiese Amy, con la voce ancora rotta dalla crisi di pianto.

“Precisamente. E poi, scusami, ma a malapena ricordo quel bacio... Ero parecchio ubriaca, e non ha nulla a che vedere con i baci del mio Sean...”.

“Sean?”.

“Il mio... Boy toy, è così che si definisce così un atletico ragazzo sulla trentina che ha una relazione sessuale con una donna, diciamo, matura, giusto?”.

“Direi di sì”.

“Porca puzzola” sussurrò Penny, prendendo Bernadette e Marnie per i polsi e trascinandole fuori dalla stanza.

“Meno male che non ci hanno visto...” disse la microbiologa.

“Meno male che hanno risolto tutto” aggiunse Marnie.

E infatti, qualche istante dopo, Amy uscì fuori dalla stanza e guardò le amiche, gongolante nonostante la faccia arrossata.

“E’ tutto ok, davvero! Sono pronta per la serata!” esclamò, per poi abbracciarle con trasporto.

 

 

“Guarda chi si vede... Le nostre dolci metà!” esclamò contento come non mai Leonard la domenica sera.

Lui e i ragazzi attendevano il ritorno di Penny e le altre nel soggiorno di casa sua mentre giocavano una delle loro partite a Dungeon&Dragons.

“Le vostre dolci metà, semmai” lo corresse Marnie con un sorrisino di scherno.

“Marnie! Ma perchè non hai risposto ai miei messaggi?” esclamò Raj, avvicinandosi e provando ad abbracciarla.

“Scusami, ho mille telefonate da fare, il matrimonio è dopodomani, ne parliamo in seguito. Lasciami stare stasera. Ciao, ragazzi!”.

Marnie finse di sorridere in direzione degli altri e poi uscì di casa rapidamente, prendendo il cellulare.

Ovviamente, Raj la seguì e la bloccò, parandosi davanti a lei in modo da bloccarle la strada.

“Mi dici che è successo? Cosa ho fatto?” chiese, preoccupato.

“Raj, ho un trasloco da fare entro domani pomeriggio e un’intera famiglia da sistemare in un hotel, mi merito un po’ di pace?”.

“Posso aiutarti io con il trasloco, te lo dico da secoli ma...”.

“Avresti potuto aiutarmi in un altro modo, in realtà, ma hai avuto la tua occasione quindi ora ti prego di lasciarmi libera, ne parleremo” lo zittì Marnie, sorpassandolo, aprendo la porta dell’appartamento di Penny ed entrandoci, prima che lui riuscisse ad imitarla.

Non riuscendo a trattenersi, scoppiò a piangere silenziosamente, mentre Raj bussava numerose volte contro la porta.

Vide davanti a sè il riassunto degli ultimi tre mesi, senza sapere cosa pensare.

Lei e Raj che stavano sempre più bene insieme, ma senza nessuna chiacchierata che ufficializzasse il loro rapporto.

Penny e Leonard che litigavano con Sheldon per la sistemazione dopo le nozze, e che alla fine decidevano di andare da Penny, in modo da lasciarla senza un tetto, perchè Sheldon non voleva Amy con sè e Amy quindi non poteva cederle il suo appartamento.

Avrebbe tanto voluto un invito da parte di Raj, invito che non era mai arrivato e l’aveva obbligata a decidere di trasferirsi di Loreen, una delle meno antipatiche del suo corso.

Aveva aspettato un invito fino all’ultimo, ma nulla, Raj non aveva fiatato.

Cos’era per lui?

La scema con cui uscire, pomiciare e da spogliare almeno per metà nella sua auto o in casa sua?

Non poteva affrontarlo ora, non poteva creare un litigio stratosferico e rovinare il matrimonio, ma si sentiva rifiutata come non mai e le sembrava di essere tornata indietro di mesi e mesi.

 

“Penny, sei bellissima!” esclamò Marnie, emozionata.

“Sì!” approvarono Bernadette ed Amy, sincere come non mai.

Penny sorrise dall’alto del suo vaporoso abito bianco con il corpetto ricamato d’argento, salvo poi abbracciare le ragazze. “Grazie, vi devo tutto! In questi mesi siete state le mie ancore di salvezza! Non so cosa avrei fatto senza di voi...” ammise, grata come non mai.

“Beh, non saresti qui” ridacchiò Bernadette, facendo ridere anche le altre.

“Sono così felice per te che ho quasi dimenticato che tu mi abbia snobbata come damigella d’onore” rivelò Amy. “Più che altro perchè avrei potuto percorrere la navata con il testimone dello sposo, ovvero il mio Sheldon, mentre devo lasciarlo a lei” spiegò, ammiccando verso Marnie.

“Povera Amy. Guarda, giuro che te lo ruberò in quei quindici secondi in cui mi darà il braccio...”.

“Era sarcastica, Amy, quindi ora basta lamentele. Mi sto sposando! E chissà, magari afferrerai proprio tu il bouquet, più tardi” le ricordò la sposa, provando a tirarla su.

“Vorrei poterti credere. Anche se accadrà, non servirebbe a nulla”.

“Non dire così, Sheldon ti ama tanto. E lo dice una che è quasi impazzita per aiutarlo a trovare il regalo perfetto per S. Valentino, solo un mese fa” le ricordò Marnie.

Sorpresa, Amy le sorrise.

“Anche se è presto, sono sicura che anche Raj prova tutto questo per te” disse.

Marnie sorrise tristemente e scosse il capo, sospirando.

“Mi ama così tanto che non mi ha chiesto di essere la sua ragazza e non mi ha offerto un tetto quando ne avevo bisogno, certo. Comunque... Ora pensiamo solo alla sposa, su!” aggiunse, per poi riabbracciare sua cugina.

Il momento fu interrotto dall’arrivo di Lauren, la mamma di Penny, e Drusilla, quella di Marnie, insieme alle rispettive figlie.

Ci fu un mix di “Tesoro!”, “Sei stupenda!”, “Non ci credo!” e “Hai fatto bene a non indossare scarpe alte, vista la statura di Leonard!”, e le tre ragazze rimasero in disparte, approfittando per sistemare gli ultimi dettagli dei loro lunghi abiti borgogna e il trucco.

 

 

Mancava poco.

Penny sospirava pesantemente mentre Marnie ed Amy le sistemavano il vestito, nell’ingresso laterale della chiesa in cui si sarebbe tenuta la cerimonia.

“Andrà tutto bene, dimenticherai tutto appena lo vedrai in fondo alla navata” la rassicurò Bernadette, vista la sua esperienza di ormai quasi quattro anni prima.

“Solo una cosa: Leonard ha paura che tu dica dica il nome di un tuo ex, tipo Zack, come è successo a Ross in “Friends”, quindi... Ripeti con me: Leonard, Leonard, Leonard!” aggiunse Sheldon, insolitamente affascinante nel suo abito da cerimonia.

Penny lo guardò malissimo e lui tacque, per poi voltarsi verso Marnie.

“Sai che odio i contatti umani, quindi non osare stritolarmi il braccio” l’ammonì.

“Non lo farà, tranquillo” rispose Amy, guardando Marnie con aria minacciosa, la quale sbuffò sonoramente.

Si voltò e si ritrovò faccia a faccia con Raj, che la guardava timidamente.

“Sei bellissima” le disse in un soffio.

“Grazie”  replicò lei freddamente.

“Dopo... Possiamo parlare?”.

“Va bene” concesse.

“Ragazzi, è tutto pronto, mettiamoci in fila!” esclamò Bernadette, emozionata.

Tutti guardarono Penny, che ricambiò l’occhiata con un sorriso, e poi si misero in fila: Sheldon e Marnie davanti a tutti, seguiti da Amy e Raj, poi da Bernadette ed Howard e infine c’era Penny al fianco di suo padre.

Furono dei secondi magici, scanditi dalle note della tradizionale marcia nuziale e dai battiti del cuore del gruppo di amici, emozionati come sempre.

Nonostante nessuno avesse mai scommesso un centesimo su di loro, Penny e Leonard erano lì, sempre più vicini, pronti a giurarsi amore eterno di fronte a tutti i loro parenti.

Lo sposo era senza fiato nel vedere quel bellissimo angelo vestito di bianco venire verso di lui, e si sentì l’uomo più fortunato del mondo.

Marnie e Sheldon furono i primi a separarsi per porsi l’uno accanto allo sposo e l’altra alla sinistra della sposa.

“Sì è presentata, Leonard. A quanto pare, i vostri bambini saranno sul serio bellissimi ed intelligenti, ma non immaginari, contro ogni mia previsione. Complimenti, hai smentito il Dottor Cooper!” sussurrò Sheldon, mentre Amy e Raj si separavano per raggiungerli.

Leonard guardò l’ormai ex coinquilino, e sapeva di aver appena ascoltato il breve ma sincero discorso di incoraggiamento del suo testimone, che a casa era stato stranamente silenzioso.

Sapeva quanto fosse dura per lui lasciarlo andare, vivere da solo, e quelle semplici parole erano tutto per lui.

“Grazie, Sheldon. Davvero, grazie mille, significa molto per me” sussurrò.

Si guardarono, scambiandosi uno sguardo di profonda fratellanza, e poi ognuno fissò lo sguardo dinanzi a sè, giusto in tempo per vedere Howard e Bernadette separarsi e Penny e suo padre avvicinarsi.

Leonard fissò la sua futura sposa, incredulo di star vivendo quel momento tanto sognato, strinse la mano di suo padre e poi tolse il velo che copriva il volto della ragazza.

“Ti amo” mimò con la bocca.

“Ti amo anche io” mimò lei in risposta.

Già solo avere una risposta simile e non un “Grazie!” significava molto per lui.

Ce l’avevano davvero fatta e non vedeva l’ora di vivere con lei al suo fianco.

 

 

“Auguri agli sposiiiiiiii!”.

Circa due ore dopo, gli ormai signori Hofstadter fecero il loro ingresso nella sala del ristorante che avevano scelto per la cerimonia, accolti da un fragoroso applauso.

“Diamo il benvenuto ai signori Hofstadter, che apriranno le danze con il loro primo ballo da marito e moglie!” disse lo speaker assunto per la cerimonia.

Leonard arrossì, imbarazzato dall’ardua prova che lo attendeva, e Penny si lasciò scappare una risata liberatoria mentre prendeva il marito per mano e lo conduceva al centro della pista da ballo.

“Ehi, damigella d’onove, come va?”.

A qualche passo di distanza, mentre le note di “I will always love you” si diffondevano nella stanza, Marnie si voltò e scoprì di essere stata interpellata da Barry Kripke.

Lo conosceva di vista, e poi perchè i ragazzi l’avevano nominato varie volte, criticandolo aspramente.

“Bene, grazie” rispose semplicemente, per poi voltare lo sguardo verso la pista.

“Ti va di ballave con me, dopo?” insistè lui, avvicinandosi e facendo l’occhiolino.

Marnie non ebbe il tempo di replicare che un elegante Raj si frappose tra loro.

“Bada a come parli, Barry! Nel caso non lo sapessi, lei è la mia ragazza!” esclamò, accalorato come mai.

Marnie sgranò gli occhi, sicura di non aver sentito bene, e afferrò il ragazzo per la cravatta.

“Come... Come mi hai definito?” domandò.

“La mia ragazza! Ok, so che non ne abbiamo discusso ancora ma...”.

“Oh! Finalmente! Sono mesi che...”.

“Aspettavi...?”.

“Sì!”.

“Anche io! Ma avevo paura!”.

“Di cosa?!”.

“Di correre troppo e...”.

“Ma sei scemo?!”.

“Probabile... Da quando usciamo insieme mi sento ricretinito...” ammise l’astrofisico, per poi baciarla con sclancio, mentre lei continuava a tenergli la cravatta. “Quindi... Marnie, vuoi essere la mia ragazza?” sussurrò Raj quando si separò, felice.

“Sì!”.

“Beh, sono felice pev voi, vagazzi...” sussurrò un Kripke alquanto contrariato, per poi allontanarsi alla ricerca di altre parenti da adocchiare con cui concludere qualcosa.

“Marnie! Ma chi è questo ragazzo con cui ti stai baciando?!”.

La ragazza si voltò e si ritrovò davanti i suoi genitori che fissavano lei e Raj: sua madre era contrariata ma allo stesso tempo compiaciuta – lo smoking donava decisamente all’indiano – mentre suo padre sembrava decisamente imbufalito.

“Mamma, papà! Vi presento il mio ragazzo, Raj, esco con lui dal mio compleanno!” spiegò felice la ragazza. “A quanto pare c’è qualcuno disposto ad uscire con una... Com’era? Una pazza che pensa solo alla matematica, alla fisica e che un giorno verrà uccisa dai suoi stessi marchingegni!” aggiunse, sarcastica come non mai.

“Rajesh Ramayan Koothrappali, piacere! Avete una figlia meravigliosa!” si presentò Raj, stringendo le mani ai coniugi Brooks.

“Sei indiano” constatò il signor Brooks.

“Sei molto carino!” disse invece sua moglie, improvvisamente radiosa.

“Grazie signora. E sono anche molto ricco, e un astrofisico, e una volta sono stato anche sulla copertina di “People Magazine”, sa?” aggiunse Raj.

“Mia figlia ha degli ottimi gusti. Beh, che aspettate? Il primo ballo è finito, tocca a voi ora!”.

“Grazie mamma” disse sarcasticamente Marnie, per poi prendere Raj per mano e condurlo al centro della pista, dove Amy, Sheldon e gli altri erano già pronti per il lento successivo.

 

There are many things that I would  like to say to you,  I don't know how because maybe  you're gonna be the one who saves me. And after all, you're my wonderwall...”.

Sheldon canticchiava “Wonderwall” dopo la fine del loro ballo, mentre tutti erano impegnati nel prendere il cibo dal buffet.

Era seduto al suo posto, vicino ad Amy, mentre il resto del tavolo era vuoto.

“Ti piace questa canzone?” domandò lei.

“No, semplicemente grazie alla mia memoria eidetica sono in grado di assorbire in un secondo i testi di stupide canzoni pop” rispose, per poi alzarsi rapidamente e allontanarsi.

Amy lo imitò, notando quanto fosse turbato.

“Sheldon, ehi!” lo chiamò, camminando con difficoltà sui tacchi per stargli al passo.

Lui accelerò, uscendo dalla sala e avvicinandosi alla zona dei bagni.

“Sheldon!”.

“Amy, cosa vuoi fare? Seguirmi nel bagno degli uomini, santo cielo?”.

Lei guardò l’orologio e poi scosse il capo.

“Sono le cinque e venti del pomeriggio, non mi freghi. Non andrai in bagno almeno fino alle sette meno un quarto, ti conosco perfettamente!” disse.

“Grazie, Amy”.

“Per cosa?”.

“Mi hai appena ricordato un buon motivo per non volerti sotto il mio stesso tetto. Mi conosci perfettamente, inoltre sono un pessimo bugiardo e... Non funzionerebbe, no, sarebbe fuori luogo!” spiegò lui, più per convincere se stesso che lei, la quale si portò una mano al petto, senza fiato e gli occhi quasi fuori dalle orbite.

“Tu... Stavi sul serio considerando l’idea di... Vivere con me?” domandò, senza parole.

Sheldon fece una smorfia per l’essere stato beccato come un novellino e poi la guardò.

“Oggi sono emozionalmente instabile, il mio coinquilino se ne va di casa...”.

“Si trasferisce di fronte al tuo appartamento, andiamo!”.

“...E io so che mi sentirò solo, che avrò bisogno di qualcuno fidato che sappia farmi la manovra di Heimlich se necessario, accudirmi quando sarò malato e che non fugga come lui...”.

“Io sarei felice di farlo, perchè ti amo e lo sai” sussurrò Amy, prendendo le mano del fisico teorico tra le sue.

“No! Amy, non sono lucido! Sono emozionalmente devastato e... Tu sei troppo carina al momento, più del solito, il che mi fa andare in panico e apre uno scenario in cui io divento ancora più umano e preferisco dormire al tuo fianco piuttosto che guardare Doctor Who”.

“Pensi che io sia...Carina?” chiese lei, emozionata.

Sheldon annuì, mordendosi il labbro.

“Fin troppo” ammise, per poi guardare altrove.

“Dormirò nella stanza di Leonard. Quando vorrai, sarai tu a propormi un cambiamento. Ha funzionato con Penny e Leonard con la proposta di matrimonio, perchè non può funzionare con noi? Io non ti metterò mai fretta, e lo sai. Voglio solo... Condividere il più possibile con te!” lo fece ragionare Amy, avvicinandosi di più.

“Amy, devo rifletterci su”.

“Ovviamente. Che non si dica che Sheldon Cooper non riflette abbastanza! Sai che ti dico? Quando me lo chiederai, sarò io che ti rifiuterò, così saprai come mi sento!” gli urlò contro la ragazza, per poi allontanarsi.

“Amy!”.

Combattendo contro la sua volontà, la neurobiologa finì col voltarsi verso il suo ragazzo. “Che c’è?”.

You’re my Wonderwall. Va bene, vieni a vivere con me!” disse, avvicinandosi.

“Cosa...?”.

“Peggio di Leonard non puoi essere, no? Mi conosci perfettamente, so che non fischietterai e... Beh, ti amo, e penso che questo influisca, giusto?” domandò il fisico, impacciato.

“Giustissimo” sorrise Amy, sentendo quasi le lacrime agli occhi.

Gli gettò le braccia al collo, e poi bastò uno sguardo per farli ritrovare entrambi labbra contro labbra, persi in un dolce bacio che valeva quanto la più bella promessa d’amore.

“Bravo, Sheldon, dacci dentro!”.

Si separarono, trovandosi di fronte una Beverly con i capelli sconvolti e l’abito stropicciato, al fianco di un bellissimo ragazzo molto più giovane di lei. “Sean, mi raccomando, esci con discrezione e fingiti un cameriere, se necessario... Mio figlio non ha bisogno di un ulteriore trauma il giorno del suo matrimonio, è già messo malaccio di suo” sentenziò, per poi ammiccare nei confronti di Sheldon ed Amy che la fissavano sconcertati.

 

 

Finalmente ci fu una breve pausa tra le varie portate, e Raj e Marnie ne approfittarono per isolarsi da parenti impiccioni e già mezzi ubriachi.

Trovarono un angolo strategico ben isolato nel giardino dell’hotel, e presero posto su una panca di pietra grigia.

“Allora... Dovevi parlarmi, giusto? Cioè, immagino ci sia altro oltre la questione dell’ufficializzare il nostro rapporto” disse Raj. “E’ dovuto al fatto che la settimana scorsa non siamo usciti perchè Cinnamon non stava bene? Se ti senti minacciata da lei, giuro che...”.

“Raj, ma la pianti?” chiese Marnie, alzando gli occhi al cielo. “Semplicemente, avrei preferiti che mi offrissi un tetto sotto cui vivere quando si è capito che avrei dovuto traslocare a breve. Mi sono sentita rifiutata, inutile, sola...”.

“Che cosa? Ma io stavo per dirtelo, solo che Howard mi ha detto che era una terribile idea visto che uscivamo da poco!” si giustificò lui, incredulo al massimo.

“Cosa?! Raj, perché ascolti Howard?! E’ vero, stiamo insieme da poco ma... Abbiamo già vissuto insieme, accidenti! Ed è chiaramente palese che io voglia stare con te, pensavo l’avessi capito! Non capisco che senza abbia fare finta di nulla quando sono sicura per quel che provo per te!”.

Raj sorrise e le accarezzò una guancia, per poi darle un piccolo bacio.

“Visto che dici così, spero non mi ammazzerai se ti dico che ti amo. Penso di amarti da quando ti ho accompagnato in aula il primo giorno di lezioni, in realtà, e vorrei che tu venissi a vivere da me, perchè se non l’hai capito ancora, io ti amo e sono davvero, davvero pazzo di te” rivelò lentamente, riuscendo a malapena a sostenere il suo sguardo.

“Oh, Raj!” commentò Marnie, commossa. Stava sul serio per iniziare a piangere per la gioia, ma si trattenne e gli gettò le braccia al collo, felice come non mai. “Ti amo anche io e... Sì, non vedo l’ora di vivere con te! E così magari potremmo concludere anche un certo discorso che abbiamo in sospeso da un bel po’” aggiunse, sussurrando contro il suo orecchio.

Raj deglutì, respirando rapidamente, come se avesse appena corso.

“Marnie! E’ il matrimonio di uno dei miei migliori amici e tu osi tentarmi... Per me possiamo concluderlo anche ora, davvero!”.

“Scemo! Se ne parla dopo... Quando andremo a casa nostra!”.

“Ragazzi, venite, c’è il lancio del bouquet!” li chiamò Bernadette da lontano, con la sua inconfondibile vocetta.

Marnie annuì, alzandosi, e prese Raj per mano, guardandolo con un’occhiata di intesa.

Ebbe appena il tempo di fare due passi e svoltare l’angolo che quasi inciampò nel vestito di Amy.

“Che...?!” sbottò, per poi trovarla raggomitolata insieme a Sheldon.

“Io non volevo origliare, mi ha convinto lei!” si difese il fisico teorico, alzandosi e aiutando la sua fidanzata a fare lo stesso mentre con l’altra mano la indicava con il pollice.

“Io ti odio, Brooks!” urlò Amy, sbuffando.

“E perchè?!”.

“Non vedevo l’ora di sbatterti in faccia il fatto che Sheldon mi avesse chiesto di vivere da lui e tu, cosa fai? Ottieni lo stesso invito da Raj e anche la promessa di fare sesso dopo il matrimonio!” strillò, battendo un piede per terra.

“Amy!” la rimproverò Sheldon. “Ma ci senti? Hanno detto che dopo il matrimonio devono semplicemente concludere un discorso, non indulgere al coito! Scusatela, è ancora emozionata per il mio invito e ha bevuto un pochino”.

Trattenendosi a stento dal ridere per l’ingenuità dell’ormai ex vicino, Marnie sorrise in direzione di Amy.

“Ti giuro che ti lascerò afferrare il bouquet, Amy” le promise, rassicurante.

“Ti conviene” commentò lei, per poi singhiozzare.

Ridacchiando, Marnie e Raj si allontanarono, seguiti dall’altra coppia.

E, circa dieci minuti dopo, sorrisero con sincerità quando videro un’agilissima Amy riuscire ad afferrare il bouquet lanciato da Penny, mentre Sheldon deglutiva con rassegnazione.

 

 

“Wow”.

“Lo so, wow!”.

“Wow!”.

“Wow. Ci fermeremo mai?”.

Ancora senza fiato e decisamente sudata, Marnie si mise a sedere, premurandosi di coprirsi con il lenzuolo nonostante ormai Raj sapesse fin troppo bene cosa ci fosse lì sotto.

Subito dopo il matrimonio, aveva chiamato Loreen per disdire il trasloco e senza sapere come si era ritrovata sul letto di Raj, ed avevano concluso quel certo discorso come se fosse la cosa più logica e naturale del mondo, dopo tutte le volte che si erano interrotti per un motivo o per un altro.

“Per me possiamo continuare quanto vuoi, basta che mi fai riprendere. Cavoli, sembriamo Bella ed Edward in Breaking Dawn!” appurò Raj, per poi sorridere soddisfatto e lasciarle un bacio sul collo.

“Tu... Hai letto Breaking Dawn?” chiese Marnie, scioccata.

“Sì! Anche Twilight, New Moon ed Eclipse. Perchè, tu no?”.

“Ehm...”.

“No! Non mi dire! Tu sei una di quelle che critica la saga e...”.

“Esattamente”.

“Oh, no”.

“Raj, è ok! Abbiamo praticamente gli stessi gusti, va bene avere delle opinioni divergenti. E poi... Insomma, tu sei più sexy di quel vampiro luccicoso!” aggiunse Marnie, per calmare le acque.

“Lo pensi davvero?”.

La ragazza annuì, per poi appoggiarsi al suo petto e stringersi a lui.

“E tu sei decisamente più espressiva e simpatica di Bella” disse quindi Raj, stringendola a sè.

“Ma grazie! Anche se direi che non ci vuole molto...”.

La discussione fu interrotta dal cellulare del ragazzo che iniziò a squillare, rivelando una chiamata da parte di Howard.

“Dì la verità, gli hai detto i nostri piani” mormorò Marnie, leggendo il nome sul display.

“Cosa? No! E’ stata Amy” si lamentò Raj.

“Beh, la cosa non cambia” sospirò la ragazza, per poi prendere il cellulare e rispondere nonostante lo sguardo preoccupato del suo fidanzato. “Ehi, Howie caro! Scusami ma Raj è impegnato, tra poco riprenderemo per il quarto round, capisci? Perfetto. Ciao ciao!” esclamò, per poi spegnere il cellulare e poggiarlo sul comodino.

Raj era allibito, e non credeva che tutto ciò stesse accadendo a lui: era innamorato, era corrisposto, viva con la sua lei e la trovava sempre più piena di sorprese come un uragano.

“Nel caso non fosse chiaro, ti amo” disse.

“Nel caso non fosse chiaro, il tuo migliore amico è un idiota e ti augura buona fortuna per il quarto round. E, sì, ti amo anche io” replicò Marnie, facendolo ridere come un matto prima che di accoglierlo di nuovo tra le sue braccia e farsi amare ancora, gioiosa e spensierata come non mai.

Trasferirsi a Pasadena e iniziare una nuova vita era l’esperimento più rischioso che avesse mai effettuato, ed era felice che fosse andato alla perfezione.

 

 *°*°*°*

Ed eccoci qui, con l’epilogo.

Che dire, non so bene cosa aggiungere...

E’un epilogo molto banale, con un finale alla “e vissero felici e contenti”, ma non avrei saputo fare diversamente.

Questa storia è nata ormai un anno fa, ero titubante nel pubblicarla ma sono felice di averlo fatto alla fine!
In ognuna di noi c’è una Marnie, secondo me, e spero abbiate apprezzato anche le battute finali di questo breve ma intenso processo creativo.

Onestamente, spero si percepisca l’amore che provo per questo show che mi aiuta a sorridere quando c’è qualcosa che non va, ed è così che ho sempre immaginato il matrimonio dei Lenny... Sheldon che ricorda la battuta sui loro eventuali figli, Leonard emozionato, Penny che inizialmente dà di matto ma poi è felice.

Non so cosa aggiungere se non GRAZIE a tutti voi che avete seguito, letto e recensito questo mio breve sclero ^_^

Tornerò preso con altre OS, promesso!

Un bacione,

milly.

  
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