Ed eccoci qui con l’epilogo.
ho ricontrollato ma ho la febbre, quindi ho un mal di testa assurdo da oggi :/
interamente di sera/notte, con unabanalissima playlist di Youtube in sottonfondo,
composta da canzoni smielate quali “I don’t wanna miss a thing”,
“Wonderwall”, “You’re beautiful” e così via xD
Qui https://www.facebook.com/groups/896755527021863/ c'è il gruppo su TBBT creato da me, se vi va mandate la richiesta :D
Milly.
Epilogo
... E il Matrimonio
“Vegas, Vegas, Vegas, Vegas!”.
Penny, Bernadette, Marnie, Cassidy
– la sorella maggiore di Penny –e Anne – la sorella maggiore di Marnie – non
facevano altro che urlare questa parola appena misero piede nell’hotel in cui
avrebbero alloggiato per l’addio al nubilato della prima.
Era ormai il diciassette marzo,
mancavano quattro giorni alle nozze dei futuri signori Hofstadter, e la
damigella d’onore, conoscendo la sposa, aveva organizzato un meraviglioso weekend
a Las Vegas per celebrare i suoi ultimi giorni da single.
Le uniche che non si dilettavano
nell’urlare il nome del luogo in cui si trovavano erano Amy e Beverly, la madre
di Leonard.
Pur di non passare il weekend con
sua madre, Leonard era stato piuttosto convincente nel convincerla ad andare
all’addio al nubilato della sua fidanzata, con la scusa del “Vi adorerete, non
vi vedete da anni!”.
“Allora... Ho prenotato due
stanze!” disse Marnie, con aria indaffarata, mentre si avvicinava alla reception.
“Inizialmente eravamo sei, la madre di Leonard non era inclusa e...”.
“Sistemo tutto io, sono la sposa
dopotutto, no?” ridacchiò Penny.
“Certo” bofonchiò Marnie, incredula
riguardo tutto quell’entusiasmo.
Dopotutto, negli ultimi due mesi
sua cugina non aveva fatto altro che lamentarsi e chiedersi se fosse giusto
sposarsi, a causa delle solite crisi pre-matrimonio, e vederla lì, serena e
felice, era una sorta di miracolo.
“Io voglio stare in camera con la vecchia” s’intromise Amy,
raggiungendole con passo felpato.
“Ti senti bene?” chiese Marnie,
sempre più incredula.
Penny sgranò gli occhi e iniziò a
scuotere il capo, bloccandosi improvvisamente.
“Oh no, no, no, no, no!”.
“Oh sì, sì, sì, sì, sì!” ribattè
Amy.
“Tesoro, se Leonard ha accettato
che sua madre da ubriaca, ben cinque anni fa, abbia dato un semplice e casto
bacio al tuo ragazzo, ovvero il suo migliore amico, quando non vi conoscevate
nemmeno, puoi farlo anche tu!”.
“No che non lo accetto. Quella
stronza se la vedrà con me! Stai per assistere alla sorte che ti sarebbe
toccata se avessi osato anche solo sfiorare il mio Sheldon” borbottò Amy
convinta, rivolgendosi verso Marnie mentre faceva scoccare le nocche con aria
minacciosa.
L’ingegnere alzò gli occhi al
cielo, mentre Penny iniziava a pensare a come dire a Leonard che sua madre era
morta in seguito ad un incidente causato da Amy.
“E’ un bene che Beverly abbia da
fare stasera, voglio dire, è il mio cavolo di addio al nubilato e devo fare
follie!” esclamò la futura sposa un paio di ore dopo, esibendo uno scintillante
abito dorato super corto ed aderente.
“Ovvio! Mi mette in soggezione!”
mormorò Bernadette, tremando al solo pensiero.
“Più che altro è un bene che tu non
la veda di persona da anni, è una strega!” biascicò Cassidy.
“Stasera voglio bere anche io!”
aggiunse Marnie.
Cassidy la guardò, super sorpresa,
e poi scoppiò a ridere. La sua risata era molto simile a quella di sua sorella,
e aveva i capelli dello stesso biondo dorato, ma era un po’ più in carne e
leggermente più alta. “Tu che bevi? Ma daaai!”.
“Ne sono capace” la rimbeccò
Marnie, offesa.
“Ma perchè, scusa?” s’intromise
Bernadette, incuriosita.
“I miei verranno alle nozze, e
volevo presentare loro Raj visto che non fanno altro che dirmi che dovrei
uscire con qualcuno e studiare di meno, ma...”.
“Ma cosa?” domandò Penny, senza
afferrare il punto della questione.
Marnie sospirò, sedendosi sul letto
con aria affranta.
“Lui, dopo ben tre mesi di uscite,
non mi ha ancora definito “la sua ragazza”! Era tutto troppo bello per essere
vero, chissà cosa...”.
Ma la sua lamentela fu interrotta
da un: “Cosa?! Lei addirittura ha continuato a sentirsi con Sheldon in tutti
questi anni senza che io ne sapessi nulla?” che proveniva dalla stanza di
fronte.
“Scusami, tesoro, ma qui abbiamo un
dramma peggiore” borbottò Penny, sospirando e avviandosi fuori la stanza, salvo
poi tornare e indossare un trench al di sopra dell’abito scollatissimo.
“Vengo con te!” disse Bernadette.
“E poi quasi quasi mi avete
biasimato quando mi sono ubriacata dopo che ho scoperto che avevi passato la
notte con Raj. Lei per un bacio sta facendo un casino!” sospirò Marnie. “Vengo
con voi!”.
Uscirono dalla stanza e per fortuna
trovarono la porta della stanza di Amy aperta, così entrarono.
La scena a cui si ritrovarono ad
assistere era surreale: Amy che piangeva e Beverly che la guardava, seduta
dietro la scrivania della stanza, come se la stesse studiando.
“... E per il mio tredicesimo
compleanno, mia madre andò a trovare mia nonna così mi lasciò da mia zia, che
mi diede il permesso di organizzare una festa, ma nessuno si presentò, perchè
io ero quella stramba con la madre pazza che le allungava la divisa quasi fino
alle caviglie! Poi, per il mio sedicesimo compleanno, mi scrisse una lettera,
in cui provò a convincermi che dovevo pensare solo allo studio, a preservare il
mio imene e avere rispetto per me stessa. E mi convinse! Intanto, però, non
appena iniziarono ad avvicinarsi i miei trent’anni, iniziò a rompermi con la
questione del “Devi uscire con qualcuno o morirai zitella!”. Grazie mamma,
grazie! Come facevo a trovarmi un ragazzo se per tutta la vita mi ha
traumatizzato e... E insomma, io ora ho un ragazzo che è praticamente un genio,
che si è deciso a baciarmi dopo ben tre anni di relazione e a dirmi che mi ama
e... E io vengo a sapere che... Che lei lo ha baciato e si tiene in contatto
con lui! Io sono una neurobiologa, lei è una neuroscienziata e una psichiatra,
insomma, mi sembra proprio il suo tipo visto che Sheldon è attratto da chi si
occupa di cervelli!”.
“Interessante” mormorò Berverly,
con il suo tipico tono tra l’altezzoso e lo strascicato. “Per certi versi mi
ricordi tanto Leonard. Immagino che il fatto che io sia anche la madre di un
tuo amico e che quindi ricopra un ruolo materno come la tua genitrice che ti ha
tanto condizionato non aiuti”.
“Ovvio che non aiuta!”.
“Una che mi risponde senza
continuare a limitarsi a piagnucolare! Se credessi in un’entità divina,
definirei ciò un miracolo. Ma d’altronde sei la ragazza di uno come Sheldon, e
lui non sbaglia mai. Fortunata sua madre...”.
“Quindi lei mi sta dicendo che lo
vede semplicemente come il figlio intelligente che non ha mai avuto?” chiese
Amy, con la voce ancora rotta dalla crisi di pianto.
“Precisamente. E poi, scusami, ma a
malapena ricordo quel bacio... Ero parecchio ubriaca, e non ha nulla a che
vedere con i baci del mio Sean...”.
“Sean?”.
“Il mio... Boy toy, è così che si definisce così un atletico ragazzo sulla
trentina che ha una relazione sessuale con una donna, diciamo, matura,
giusto?”.
“Direi di sì”.
“Porca puzzola” sussurrò Penny,
prendendo Bernadette e Marnie per i polsi e trascinandole fuori dalla stanza.
“Meno male che non ci hanno
visto...” disse la microbiologa.
“Meno male che hanno risolto tutto”
aggiunse Marnie.
E infatti, qualche istante dopo,
Amy uscì fuori dalla stanza e guardò le amiche, gongolante nonostante la faccia
arrossata.
“E’ tutto ok, davvero! Sono pronta
per la serata!” esclamò, per poi abbracciarle con trasporto.
“Guarda chi si vede... Le nostre
dolci metà!” esclamò contento come non mai Leonard la domenica sera.
Lui e i ragazzi attendevano il
ritorno di Penny e le altre nel soggiorno di casa sua mentre giocavano una
delle loro partite a Dungeon&Dragons.
“Le vostre dolci metà, semmai” lo corresse Marnie con un sorrisino di
scherno.
“Marnie! Ma perchè non hai risposto
ai miei messaggi?” esclamò Raj, avvicinandosi e provando ad abbracciarla.
“Scusami, ho mille telefonate da
fare, il matrimonio è dopodomani, ne parliamo in seguito. Lasciami stare
stasera. Ciao, ragazzi!”.
Marnie finse di sorridere in
direzione degli altri e poi uscì di casa rapidamente, prendendo il cellulare.
Ovviamente, Raj la seguì e la
bloccò, parandosi davanti a lei in modo da bloccarle la strada.
“Mi dici che è successo? Cosa ho
fatto?” chiese, preoccupato.
“Raj, ho un trasloco da fare entro
domani pomeriggio e un’intera famiglia da sistemare in un hotel, mi merito un
po’ di pace?”.
“Posso aiutarti io con il trasloco,
te lo dico da secoli ma...”.
“Avresti potuto aiutarmi in un altro modo, in realtà, ma hai avuto
la tua occasione quindi ora ti prego di lasciarmi libera, ne parleremo” lo
zittì Marnie, sorpassandolo, aprendo la porta dell’appartamento di Penny ed
entrandoci, prima che lui riuscisse ad imitarla.
Non riuscendo a trattenersi,
scoppiò a piangere silenziosamente, mentre Raj bussava numerose volte contro la
porta.
Vide davanti a sè il riassunto
degli ultimi tre mesi, senza sapere cosa pensare.
Lei e Raj che stavano sempre più
bene insieme, ma senza nessuna chiacchierata che ufficializzasse il loro
rapporto.
Penny e Leonard che litigavano con
Sheldon per la sistemazione dopo le nozze, e che alla fine decidevano di andare
da Penny, in modo da lasciarla senza un tetto, perchè Sheldon non voleva Amy
con sè e Amy quindi non poteva cederle il suo appartamento.
Avrebbe tanto voluto un invito da
parte di Raj, invito che non era mai arrivato e l’aveva obbligata a decidere di
trasferirsi di Loreen, una delle meno antipatiche del suo corso.
Aveva aspettato un invito fino
all’ultimo, ma nulla, Raj non aveva fiatato.
Cos’era per lui?
La scema con cui uscire, pomiciare
e da spogliare almeno per metà nella sua auto o in casa sua?
Non poteva affrontarlo ora, non
poteva creare un litigio stratosferico e rovinare il matrimonio, ma si sentiva
rifiutata come non mai e le sembrava di essere tornata indietro di mesi e mesi.
“Penny, sei bellissima!” esclamò
Marnie, emozionata.
“Sì!” approvarono Bernadette ed
Amy, sincere come non mai.
Penny sorrise dall’alto del suo
vaporoso abito bianco con il corpetto ricamato d’argento, salvo poi abbracciare
le ragazze. “Grazie, vi devo tutto! In questi mesi siete state le mie ancore di
salvezza! Non so cosa avrei fatto senza di voi...” ammise, grata come non mai.
“Beh, non saresti qui” ridacchiò
Bernadette, facendo ridere anche le altre.
“Sono così felice per te che ho
quasi dimenticato che tu mi abbia snobbata come damigella d’onore” rivelò Amy.
“Più che altro perchè avrei potuto percorrere la navata con il testimone dello
sposo, ovvero il mio Sheldon, mentre devo lasciarlo a lei” spiegò, ammiccando verso
Marnie.
“Povera Amy. Guarda, giuro che te
lo ruberò in quei quindici secondi in cui mi darà il braccio...”.
“Era sarcastica, Amy, quindi ora
basta lamentele. Mi sto sposando! E chissà, magari afferrerai proprio tu il
bouquet, più tardi” le ricordò la sposa, provando a tirarla su.
“Vorrei poterti credere. Anche se
accadrà, non servirebbe a nulla”.
“Non dire così, Sheldon ti ama
tanto. E lo dice una che è quasi impazzita per aiutarlo a trovare il regalo
perfetto per S. Valentino, solo un mese fa” le ricordò Marnie.
Sorpresa, Amy le sorrise.
“Anche se è presto, sono sicura che
anche Raj prova tutto questo per te” disse.
Marnie sorrise tristemente e scosse
il capo, sospirando.
“Mi ama così tanto che non mi ha
chiesto di essere la sua ragazza e non mi ha offerto un tetto quando ne avevo
bisogno, certo. Comunque... Ora pensiamo solo alla sposa, su!” aggiunse, per
poi riabbracciare sua cugina.
Il momento fu interrotto
dall’arrivo di Lauren, la mamma di Penny, e Drusilla, quella di Marnie, insieme
alle rispettive figlie.
Ci fu un mix di “Tesoro!”, “Sei
stupenda!”, “Non ci credo!” e “Hai fatto bene a non indossare scarpe alte,
vista la statura di Leonard!”, e le tre ragazze rimasero in disparte,
approfittando per sistemare gli ultimi dettagli dei loro lunghi abiti borgogna
e il trucco.
Mancava poco.
Penny sospirava pesantemente mentre
Marnie ed Amy le sistemavano il vestito, nell’ingresso laterale della chiesa in
cui si sarebbe tenuta la cerimonia.
“Andrà tutto bene, dimenticherai
tutto appena lo vedrai in fondo alla navata” la rassicurò Bernadette, vista la
sua esperienza di ormai quasi quattro anni prima.
“Solo una cosa: Leonard ha paura
che tu dica dica il nome di un tuo ex, tipo Zack, come è successo a Ross in
“Friends”, quindi... Ripeti con me: Leonard, Leonard, Leonard!” aggiunse
Sheldon, insolitamente affascinante nel suo abito da cerimonia.
Penny lo guardò malissimo e lui
tacque, per poi voltarsi verso Marnie.
“Sai che odio i contatti umani,
quindi non osare stritolarmi il braccio” l’ammonì.
“Non lo farà, tranquillo” rispose
Amy, guardando Marnie con aria minacciosa, la quale sbuffò sonoramente.
Si voltò e si ritrovò faccia a
faccia con Raj, che la guardava timidamente.
“Sei bellissima” le disse in un
soffio.
“Grazie” replicò lei freddamente.
“Dopo... Possiamo parlare?”.
“Va bene” concesse.
“Ragazzi, è tutto pronto,
mettiamoci in fila!” esclamò Bernadette, emozionata.
Tutti guardarono Penny, che
ricambiò l’occhiata con un sorriso, e poi si misero in fila: Sheldon e Marnie
davanti a tutti, seguiti da Amy e Raj, poi da Bernadette ed Howard e infine
c’era Penny al fianco di suo padre.
Furono dei secondi magici, scanditi
dalle note della tradizionale marcia nuziale e dai battiti del cuore del gruppo
di amici, emozionati come sempre.
Nonostante nessuno avesse mai
scommesso un centesimo su di loro, Penny e Leonard erano lì, sempre più vicini,
pronti a giurarsi amore eterno di fronte a tutti i loro parenti.
Lo sposo era senza fiato nel vedere
quel bellissimo angelo vestito di bianco venire verso di lui, e si sentì l’uomo
più fortunato del mondo.
Marnie e Sheldon furono i primi a
separarsi per porsi l’uno accanto allo sposo e l’altra alla sinistra della
sposa.
“Sì è presentata, Leonard. A quanto
pare, i vostri bambini saranno sul serio bellissimi ed intelligenti, ma non
immaginari, contro ogni mia previsione. Complimenti, hai smentito il Dottor
Cooper!” sussurrò Sheldon, mentre Amy e Raj si separavano per raggiungerli.
Leonard guardò l’ormai ex
coinquilino, e sapeva di aver appena ascoltato il breve ma sincero discorso di
incoraggiamento del suo testimone, che a casa era stato stranamente silenzioso.
Sapeva quanto fosse dura per lui
lasciarlo andare, vivere da solo, e quelle semplici parole erano tutto per lui.
“Grazie, Sheldon. Davvero, grazie
mille, significa molto per me” sussurrò.
Si guardarono, scambiandosi uno
sguardo di profonda fratellanza, e poi ognuno fissò lo sguardo dinanzi a sè,
giusto in tempo per vedere Howard e Bernadette separarsi e Penny e suo padre
avvicinarsi.
Leonard fissò la sua futura sposa,
incredulo di star vivendo quel momento tanto sognato, strinse la mano di suo
padre e poi tolse il velo che copriva il volto della ragazza.
“Ti amo” mimò con la bocca.
“Ti amo anche io” mimò lei in
risposta.
Già solo avere una risposta simile
e non un “Grazie!” significava molto per lui.
Ce l’avevano davvero fatta e non
vedeva l’ora di vivere con lei al suo fianco.
“Auguri agli sposiiiiiiii!”.
Circa due ore dopo, gli ormai
signori Hofstadter fecero il loro ingresso nella sala del ristorante che
avevano scelto per la cerimonia, accolti da un fragoroso applauso.
“Diamo il benvenuto ai signori
Hofstadter, che apriranno le danze con il loro primo ballo da marito e moglie!”
disse lo speaker assunto per la cerimonia.
Leonard arrossì, imbarazzato
dall’ardua prova che lo attendeva, e Penny si lasciò scappare una risata
liberatoria mentre prendeva il marito per mano e lo conduceva al centro della
pista da ballo.
“Ehi, damigella d’onove, come va?”.
A qualche passo di distanza, mentre
le note di “I will always love you” si diffondevano nella stanza, Marnie si
voltò e scoprì di essere stata interpellata da Barry Kripke.
Lo conosceva di vista, e poi perchè
i ragazzi l’avevano nominato varie volte, criticandolo aspramente.
“Bene, grazie” rispose
semplicemente, per poi voltare lo sguardo verso la pista.
“Ti va di ballave con me, dopo?” insistè lui, avvicinandosi e facendo
l’occhiolino.
Marnie non ebbe il tempo di
replicare che un elegante Raj si frappose tra loro.
“Bada a come parli, Barry! Nel caso
non lo sapessi, lei è la mia ragazza!” esclamò, accalorato come mai.
Marnie sgranò gli occhi, sicura di
non aver sentito bene, e afferrò il ragazzo per la cravatta.
“Come... Come mi hai definito?”
domandò.
“La mia ragazza! Ok, so che non ne abbiamo discusso ancora ma...”.
“Oh! Finalmente! Sono mesi che...”.
“Aspettavi...?”.
“Sì!”.
“Anche io! Ma avevo paura!”.
“Di cosa?!”.
“Di correre troppo e...”.
“Ma sei scemo?!”.
“Probabile... Da quando usciamo
insieme mi sento ricretinito...” ammise l’astrofisico, per poi baciarla con
sclancio, mentre lei continuava a tenergli la cravatta. “Quindi... Marnie, vuoi
essere la mia ragazza?” sussurrò Raj quando si separò, felice.
“Sì!”.
“Beh, sono felice pev voi, vagazzi...” sussurrò un Kripke alquanto contrariato, per poi
allontanarsi alla ricerca di altre parenti da adocchiare con cui concludere
qualcosa.
“Marnie! Ma chi è questo ragazzo
con cui ti stai baciando?!”.
La ragazza si voltò e si ritrovò
davanti i suoi genitori che fissavano lei e Raj: sua madre era contrariata ma
allo stesso tempo compiaciuta – lo smoking donava decisamente all’indiano –
mentre suo padre sembrava decisamente imbufalito.
“Mamma, papà! Vi presento il mio
ragazzo, Raj, esco con lui dal mio compleanno!” spiegò felice la ragazza. “A
quanto pare c’è qualcuno disposto ad uscire con una... Com’era? Una pazza che pensa solo alla matematica,
alla fisica e che un giorno verrà uccisa dai suoi stessi marchingegni!”
aggiunse, sarcastica come non mai.
“Rajesh Ramayan Koothrappali,
piacere! Avete una figlia meravigliosa!” si presentò Raj, stringendo le mani ai
coniugi Brooks.
“Sei indiano” constatò il signor
Brooks.
“Sei molto carino!” disse invece
sua moglie, improvvisamente radiosa.
“Grazie signora. E sono anche molto
ricco, e un astrofisico, e una volta sono stato anche sulla copertina di
“People Magazine”, sa?” aggiunse Raj.
“Mia figlia ha degli ottimi gusti.
Beh, che aspettate? Il primo ballo è finito, tocca a voi ora!”.
“Grazie mamma” disse
sarcasticamente Marnie, per poi prendere Raj per mano e condurlo al centro
della pista, dove Amy, Sheldon e gli altri erano già pronti per il lento
successivo.
“There are many things that I would like to say to you, I don't know how because maybe you're gonna be the one who saves me.
And after all, you're my
wonderwall...”.
Sheldon
canticchiava “Wonderwall” dopo la fine del loro ballo, mentre tutti erano
impegnati nel prendere il cibo dal buffet.
Era
seduto al suo posto, vicino ad Amy, mentre il resto del tavolo era vuoto.
“Ti
piace questa canzone?” domandò lei.
“No,
semplicemente grazie alla mia memoria eidetica sono in grado di assorbire in un
secondo i testi di stupide canzoni pop” rispose, per poi alzarsi rapidamente e
allontanarsi.
Amy
lo imitò, notando quanto fosse turbato.
“Sheldon,
ehi!” lo chiamò, camminando con difficoltà sui tacchi per stargli al passo.
Lui
accelerò, uscendo dalla sala e avvicinandosi alla zona dei bagni.
“Sheldon!”.
“Amy,
cosa vuoi fare? Seguirmi nel bagno degli uomini, santo cielo?”.
Lei
guardò l’orologio e poi scosse il capo.
“Sono
le cinque e venti del pomeriggio, non mi freghi. Non andrai in bagno almeno
fino alle sette meno un quarto, ti conosco perfettamente!” disse.
“Grazie,
Amy”.
“Per
cosa?”.
“Mi
hai appena ricordato un buon motivo per non volerti sotto il mio stesso tetto.
Mi conosci perfettamente, inoltre sono un pessimo bugiardo e... Non
funzionerebbe, no, sarebbe fuori luogo!” spiegò lui, più per convincere se
stesso che lei, la quale si portò una mano al petto, senza fiato e gli occhi
quasi fuori dalle orbite.
“Tu...
Stavi sul serio considerando l’idea di... Vivere con me?” domandò, senza
parole.
Sheldon
fece una smorfia per l’essere stato beccato come un novellino e poi la guardò.
“Oggi
sono emozionalmente instabile, il mio coinquilino se ne va di casa...”.
“Si
trasferisce di fronte al tuo appartamento, andiamo!”.
“...E
io so che mi sentirò solo, che avrò bisogno di qualcuno fidato che sappia farmi
la manovra di Heimlich se necessario, accudirmi quando sarò malato e che non
fugga come lui...”.
“Io
sarei felice di farlo, perchè ti amo e lo sai” sussurrò Amy, prendendo le mano
del fisico teorico tra le sue.
“No!
Amy, non sono lucido! Sono emozionalmente devastato e... Tu sei troppo carina
al momento, più del solito, il che mi fa andare in panico e apre uno scenario
in cui io divento ancora più umano e preferisco dormire al tuo fianco piuttosto
che guardare Doctor Who”.
“Pensi
che io sia...Carina?” chiese lei, emozionata.
Sheldon
annuì, mordendosi il labbro.
“Fin
troppo” ammise, per poi guardare altrove.
“Dormirò
nella stanza di Leonard. Quando vorrai, sarai tu a propormi un cambiamento. Ha
funzionato con Penny e Leonard con la proposta di matrimonio, perchè non può
funzionare con noi? Io non ti metterò mai fretta, e lo sai. Voglio solo...
Condividere il più possibile con te!” lo fece ragionare Amy, avvicinandosi di
più.
“Amy,
devo rifletterci su”.
“Ovviamente.
Che non si dica che Sheldon Cooper non riflette abbastanza! Sai che ti dico?
Quando me lo chiederai, sarò io che ti rifiuterò, così saprai come mi sento!”
gli urlò contro la ragazza, per poi allontanarsi.
“Amy!”.
Combattendo
contro la sua volontà, la neurobiologa finì col voltarsi verso il suo ragazzo.
“Che c’è?”.
“You’re my Wonderwall. Va bene, vieni a
vivere con me!” disse, avvicinandosi.
“Cosa...?”.
“Peggio
di Leonard non puoi essere, no? Mi conosci perfettamente, so che non
fischietterai e... Beh, ti amo, e penso che questo influisca, giusto?” domandò
il fisico, impacciato.
“Giustissimo”
sorrise Amy, sentendo quasi le lacrime agli occhi.
Gli
gettò le braccia al collo, e poi bastò uno sguardo per farli ritrovare entrambi
labbra contro labbra, persi in un dolce bacio che valeva quanto la più bella
promessa d’amore.
“Bravo,
Sheldon, dacci dentro!”.
Si
separarono, trovandosi di fronte una Beverly con i capelli sconvolti e l’abito
stropicciato, al fianco di un bellissimo ragazzo molto più giovane di lei.
“Sean, mi raccomando, esci con discrezione e fingiti un cameriere, se
necessario... Mio figlio non ha bisogno di un ulteriore trauma il giorno del
suo matrimonio, è già messo malaccio di suo” sentenziò, per poi ammiccare nei
confronti di Sheldon ed Amy che la fissavano sconcertati.
Finalmente
ci fu una breve pausa tra le varie portate, e Raj e Marnie ne approfittarono
per isolarsi da parenti impiccioni e già mezzi ubriachi.
Trovarono
un angolo strategico ben isolato nel giardino dell’hotel, e presero posto su
una panca di pietra grigia.
“Allora...
Dovevi parlarmi, giusto? Cioè, immagino ci sia altro oltre la questione
dell’ufficializzare il nostro rapporto” disse Raj. “E’ dovuto al fatto che la
settimana scorsa non siamo usciti perchè Cinnamon non stava bene? Se ti senti
minacciata da lei, giuro che...”.
“Raj,
ma la pianti?” chiese Marnie, alzando gli occhi al cielo. “Semplicemente, avrei
preferiti che mi offrissi un tetto sotto cui vivere quando si è capito che
avrei dovuto traslocare a breve. Mi sono sentita rifiutata, inutile, sola...”.
“Che
cosa? Ma io stavo per dirtelo, solo che Howard mi ha detto che era una
terribile idea visto che uscivamo da poco!” si giustificò lui, incredulo al
massimo.
“Cosa?!
Raj, perché ascolti Howard?! E’ vero, stiamo insieme da poco ma... Abbiamo già
vissuto insieme, accidenti! Ed è chiaramente palese che io voglia stare con te,
pensavo l’avessi capito! Non capisco che senza abbia fare finta di nulla quando
sono sicura per quel che provo per te!”.
Raj
sorrise e le accarezzò una guancia, per poi darle un piccolo bacio.
“Visto
che dici così, spero non mi ammazzerai se ti dico che ti amo. Penso di amarti
da quando ti ho accompagnato in aula il primo giorno di lezioni, in realtà, e
vorrei che tu venissi a vivere da me, perchè se non l’hai capito ancora, io ti
amo e sono davvero, davvero pazzo di te” rivelò lentamente, riuscendo a malapena
a sostenere il suo sguardo.
“Oh,
Raj!” commentò Marnie, commossa. Stava sul serio per iniziare a piangere per la
gioia, ma si trattenne e gli gettò le braccia al collo, felice come non mai.
“Ti amo anche io e... Sì, non vedo l’ora di vivere con te! E così magari
potremmo concludere anche un certo
discorso che abbiamo in sospeso da un bel po’” aggiunse, sussurrando contro
il suo orecchio.
Raj
deglutì, respirando rapidamente, come se avesse appena corso.
“Marnie!
E’ il matrimonio di uno dei miei migliori amici e tu osi tentarmi... Per me
possiamo concluderlo anche ora, davvero!”.
“Scemo!
Se ne parla dopo... Quando andremo a casa nostra!”.
“Ragazzi,
venite, c’è il lancio del bouquet!” li chiamò Bernadette da lontano, con la sua
inconfondibile vocetta.
Marnie
annuì, alzandosi, e prese Raj per mano, guardandolo con un’occhiata di intesa.
Ebbe
appena il tempo di fare due passi e svoltare l’angolo che quasi inciampò nel
vestito di Amy.
“Che...?!”
sbottò, per poi trovarla raggomitolata insieme a Sheldon.
“Io
non volevo origliare, mi ha convinto lei!” si difese il fisico teorico,
alzandosi e aiutando la sua fidanzata a fare lo stesso mentre con l’altra mano
la indicava con il pollice.
“Io
ti odio, Brooks!” urlò Amy, sbuffando.
“E
perchè?!”.
“Non
vedevo l’ora di sbatterti in faccia il fatto che Sheldon mi avesse chiesto di
vivere da lui e tu, cosa fai? Ottieni lo stesso invito da Raj e anche la
promessa di fare sesso dopo il matrimonio!” strillò, battendo un piede per
terra.
“Amy!”
la rimproverò Sheldon. “Ma ci senti? Hanno detto che dopo il matrimonio devono
semplicemente concludere un discorso,
non indulgere al coito! Scusatela, è ancora emozionata per il mio invito e ha
bevuto un pochino”.
Trattenendosi
a stento dal ridere per l’ingenuità dell’ormai ex vicino, Marnie sorrise in
direzione di Amy.
“Ti
giuro che ti lascerò afferrare il bouquet, Amy” le promise, rassicurante.
“Ti
conviene” commentò lei, per poi singhiozzare.
Ridacchiando,
Marnie e Raj si allontanarono, seguiti dall’altra coppia.
E,
circa dieci minuti dopo, sorrisero con sincerità quando videro un’agilissima
Amy riuscire ad afferrare il bouquet lanciato da Penny, mentre Sheldon
deglutiva con rassegnazione.
“Wow”.
“Lo
so, wow!”.
“Wow!”.
“Wow.
Ci fermeremo mai?”.
Ancora
senza fiato e decisamente sudata, Marnie si mise a sedere, premurandosi di
coprirsi con il lenzuolo nonostante ormai Raj sapesse fin troppo bene cosa ci
fosse lì sotto.
Subito
dopo il matrimonio, aveva chiamato Loreen per disdire il trasloco e senza
sapere come si era ritrovata sul letto di Raj, ed avevano concluso quel certo
discorso come se fosse la cosa più logica e naturale del mondo, dopo tutte le
volte che si erano interrotti per un motivo o per un altro.
“Per
me possiamo continuare quanto vuoi, basta che mi fai riprendere. Cavoli,
sembriamo Bella ed Edward in Breaking Dawn!” appurò Raj, per poi sorridere
soddisfatto e lasciarle un bacio sul collo.
“Tu...
Hai letto Breaking Dawn?” chiese Marnie, scioccata.
“Sì!
Anche Twilight, New Moon ed Eclipse. Perchè, tu no?”.
“Ehm...”.
“No!
Non mi dire! Tu sei una di quelle che critica la saga e...”.
“Esattamente”.
“Oh,
no”.
“Raj,
è ok! Abbiamo praticamente gli stessi gusti, va bene avere delle opinioni
divergenti. E poi... Insomma, tu sei più sexy di quel vampiro luccicoso!”
aggiunse Marnie, per calmare le acque.
“Lo
pensi davvero?”.
La
ragazza annuì, per poi appoggiarsi al suo petto e stringersi a lui.
“E
tu sei decisamente più espressiva e simpatica di Bella” disse quindi Raj,
stringendola a sè.
“Ma
grazie! Anche se direi che non ci vuole molto...”.
La
discussione fu interrotta dal cellulare del ragazzo che iniziò a squillare,
rivelando una chiamata da parte di Howard.
“Dì
la verità, gli hai detto i nostri piani” mormorò Marnie, leggendo il nome sul
display.
“Cosa?
No! E’ stata Amy” si lamentò Raj.
“Beh,
la cosa non cambia” sospirò la ragazza, per poi prendere il cellulare e
rispondere nonostante lo sguardo preoccupato del suo fidanzato. “Ehi, Howie
caro! Scusami ma Raj è impegnato, tra poco riprenderemo per il quarto round,
capisci? Perfetto. Ciao ciao!” esclamò, per poi spegnere il cellulare e
poggiarlo sul comodino.
Raj
era allibito, e non credeva che tutto ciò stesse accadendo a lui: era
innamorato, era corrisposto, viva con la sua lei e la trovava sempre più piena
di sorprese come un uragano.
“Nel
caso non fosse chiaro, ti amo” disse.
“Nel
caso non fosse chiaro, il tuo migliore amico è un idiota e ti augura buona
fortuna per il quarto round. E, sì, ti amo anche io” replicò Marnie, facendolo
ridere come un matto prima che di accoglierlo di nuovo tra le sue braccia e
farsi amare ancora, gioiosa e spensierata come non mai.
Trasferirsi
a Pasadena e iniziare una nuova vita era l’esperimento più rischioso che avesse
mai effettuato, ed era felice che fosse andato alla perfezione.
*°*°*°*
Ed
eccoci qui, con l’epilogo.
Che
dire, non so bene cosa aggiungere...
E’un
epilogo molto banale, con un finale alla “e vissero felici e contenti”, ma non
avrei saputo fare diversamente.
Questa
storia è nata ormai un anno fa, ero titubante nel pubblicarla ma sono felice di
averlo fatto alla fine!
In ognuna di noi c’è una Marnie, secondo me, e spero abbiate apprezzato anche
le battute finali di questo breve ma intenso processo creativo.
Onestamente,
spero si percepisca l’amore che provo per questo show che mi aiuta a sorridere
quando c’è qualcosa che non va, ed è così che ho sempre immaginato il
matrimonio dei Lenny... Sheldon che ricorda la battuta sui loro eventuali
figli, Leonard emozionato, Penny che inizialmente dà di matto ma poi è felice.
Non
so cosa aggiungere se non GRAZIE a tutti voi che avete seguito, letto e
recensito questo mio breve sclero ^_^
Tornerò
preso con altre OS, promesso!
Un
bacione,
milly.