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Autore: La Matta    20/11/2008    4 recensioni
Prendete Andael, il giovane apprendista di Saruman, imbranato come pochi, pessimista ed ironico, abbastanza intelligente, e mettetelo a capo delle forze del Signore Oscuro. Poi prendete Konstantin, un'anonima moretta con tanta voglia di ridere e che vi riserva parecchie sorprese, e mettetela assieme ai “buoni” della situazione. Vi ritroverete fra le mani un comandante senza il minimo senso tattico, capace solo di combinare casini su casini, e di farci sopra battute idiote, ed una ragazza, innamorata cotta ma restia ad ammetterlo ed una buona dose di idiozia. Mescolate tutto questo alla storia originale ed otterrete una modifica divertente e spumeggiante, dal dubbio valore morale ed educativo. Ma che state aspettando? Leggete e commentate!!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Faramir, Nazgul, Nuovo personaggio, Sauron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DODICESIMO

CURIOSE CONOSCENZE

 

Andael stava, come al solito, giocherellando con il suo pendente. Era uno strano ciondolo, un cerchietto di metallo piuttosto anonimo, sinceramente. Ma proprio non riusciva a toglierselo, e non solo perché la chiusura si era definitivamente auto-distrutta qualche anno prima e neanche perché, in fondo, ce l’aveva da quand’era nato, se non da prima.

Stranamente, quel ciondolo sembrava causargli una dipendenza nociva. Non una cosa “il mio tesssssoro”, intendiamoci. Insomma, non esattamente.

Il giovane apprendista era dunque tutto preso nella contemplazione del proprio futuro (ovvero si stava domandando cosa fosse più giusto fare), quando una strana Elfa lo raggiunse, a passo svelto e con un espressione assai poco rassicurante.

- Oh, Andael, finalmente riesco a trovarti!!-

Andael fissò l’Elfa con aria turbata

- Che?- domandò, imbarazzato – IO? Ah, sì, ecco, io...-

- Il Bianco Consiglio sta per cominciare, e non ti trovavo da nessuna parte!-

- Ma io veramente...- esordì Andael, ma la giovane lo folgorò con uno sguardo assai crudele

- Andael, grosso pezzo di cretino, non mi riconosci?-

L’Apprendista continuò nella sua estatica contemplazione

- No.- ammise poi, palesemente avvilito.

L’Elfa sospirò, sconsolata, scuotendo la testa con aria afflitta.

Ripensandoci, era persino carina. Aveva dei begli occhi, neri come l’onice, capelli scuri e una strana ciocca violetta...

- IKAR?- esclamò Andael, spalancando gli occhi ed indietreggiando rispettosamente, urtando una statua e facendola cadere per terra, con un rumore secco di cocci rotti. L’apprendista però era troppo sorpreso per rendersene conto.

- Ben svegliato, pivello di prime piume.- sbottò l’Aquila non più aquila, dando ad Andael un colpo sulla nuca – il tuo intelletto mi sorprende sempre.-

- Ma tu... sei... cioè... semplicemente fantastica! Sei... un doppione, una sottospecie di pupazzo di neve alterato da strani incantamenti! Insomma! Sei in carne ed ossa, e poi sei fatta tutta di piume, e poi sei così... cioè, IKAR!!-

L’Elfa sospirò, passandosi con nonchalance una ciocca di capelli dietro l’orecchia leggermente appuntita

- Non sono esattamente un’Elfa.- spiegò, a bassa voce.

Andael avvicinò la testa a quella si lei, chinandosi leggermente con fare complice

- Devi sapere che io sono una .... beh, è imbarazzante dirlo... sono una... Mezz’Aquila. Mio padre era un mago un pochino matto... un amico di Gandalf, penso.. (Stupido Gandalf!). Ha fatto un esperimento e si è trovato per le mani una bambina per metà Aquila e per metà... ahia! Dannazione, Andael, sta’ un po’ attento!-

Tutto preso dal racconto, Andael si era chinato in avanti un po’ troppo e... pum! Testata garantita contro la fronte della... Mezz’Aquila.

- Scusa.- si scusò l’apprendista, mortificato -... vai avanti.-

- No, niente. Questa sono io nell’altro mio aspetto. Ecco. Fine. Smetti di fare quella faccia sbalordita. Piantala, non è educato! Dannazione, Andael, chiudi quella bocca, raccogli la mascella e cancellati dalla faccia quell’espressione ebete!-

Ikar stava per uccidere il proprio inesperto compagno quando una voce maschile risuonò nell’ambiente, facendo impietrire la povera ragazza

- Ikar, mia cara! Sono felice che tu sia di nuovo a casa!-

La Mezz’Aquila lanciò uno sguardo depresso ad Andael

- Ok, pivello. Se vuoi ammazzarmi con uno dei tuoi incantesimi sbagliati, questo è il momento più opportuno.-

 

Ma interrompiamo la narrazione nel momento più interessante per aggiornarci sugli eventi che stanno coinvolgendo Konstantin, qualche chilometro più in basso.

L’avevamo lasciata stupefatta ed inquietata di fronte ad una porta aperta, a godersi uno spettacolo curioso.

Spettacolo che riporteremo senza eccessivi commenti (e credetemi, ce ne starebbero almeno cinque o sei, di commenti maligni.)

Dentro alla casetta, una piccola casetta col tetto di paglia, un tavolo di legno e qualche sedia dall’aria instabile, due vecchietti stavano cucinando biscotti di fronte ad un grande forno di pietra scura e, in mezzo all’angusta cucina, c’era...

- BOROMIR? Che diavolo...?! E perché indossi un grembiule da cucina?...- Konstantin guardò l’amico, e scoppiò a ridere come una matta.

- Ti prego, Konstantin – la pregò l’uomo di Gondor – spiega a questi gentili signori che NON SONO loro figlio Bill, e che non ho la più pallida idea di come si preparino i biscotti al mirto rosso, anche perché penso di non sapere neppure COS’E’ il mirto rosso!-

- Ma dai, Bill...- lo tormentò la giovane, ridacchiando -... non sei felice di rivedere i tuoi vecchi genitori?-

- Vedi, Billy?- gracchiò la vecchietta, brandendo pericolosamente un matterello di legno – la signorina ha ragione!-

- La signorina non ha ragione, donna!- esclamò Boromir – La signorina è una psicopatica.-

Konstantin sorrise, eccessivamente mielosa e simpatica ed entrò nella cucina

- Salve. Mi chiamo Konstantin. E temo (sul serio, temo), che questo giovanotto non sia vostro figlio Bill.- spiegò, seria. I vecchietti la fissarono perplessi

- Grazie, Connie.-

Per qualche istante nella casa ci fu il silenzio più assoluto, poi Konstantin prese un lungo respiro profondo e disse

- Ok, signori vecchietti. Vecchietto, vecchietta, vi prometto che farò del mio meglio per rintracciare vostro figlio Bill, ovunque sia e qualunque cosa stia facendo.-

L’anziano signore si alzò tossicchiando dalla sua sedia vicino al forno e, sempre tossicchiando, andò di fronte a Konstantin e annunciò, serafico

- Lei è molto gentile, signorina Sconosciuta. Ma deve sapere che noi non abbiamo un figlio di nome Bill. La nostra unica figlia si chiama Lara e vive ad Acquaneve.-

- E allora come mai mi avete tenuto segregato qui dentro per gli ultimi due giorni?- esclamò Boromir, un po’ incazzato ed un po’ perplesso. Più incazzato che perplesso, a dirla tutta.

- Un signore a cavallo ci ha chiesto di comportarci così.- spiegò la vecchietta, affaccendandosi attorno al forno – era un ragazzo così perbene che non potevamo rifiutare...-

Una vena iniziò a pulsare pericolosamente sulla tempia di Boromir, mentre Konstantin si copriva la bocca per non scoppiare a ridere un’altra volta.

- Miei cari amici vecchietti – concluse la ragazza, dopo essersi data una calmata – avete fatto bene. Se ripassa per di qua, ringraziate quel ragazzo perbene.-

Poi la giovane si voltò verso Boromir e gli chiese

- E’ lui?-

L’uomo annuì, scuotendo la testa con aria rassegnata

- Temo proprio di sì.-

Konstantin si appoggiò al muro e scoppiò a ridere. Aveva le lacrime agli occhi, nonostante i vecchietti la fissassero perplessi

- Dei, Boromir...- riuscì a dire, fra una risatina e l’altra – tuo cugino mi farà impazzire!-

Eh sì, perché il “ragazzo perbene” altri non era che Vanamir, l’immaturo cugino di Boromir e Faramir, probabilmente il burlone più cretino di tutta Minas Tirith e dintorni.

La vecchietta sorrise, accomodante, sfornando un vassoio di biscotti al mirto rosso

- Un biscotto, cari?-

 

Ikar sospirò.

Fra Andael, la missione, gli Elfi, i Nani, i Cattivi, i Buoni, i Nazgul e gli Anelli, già la sua pazienza era stata messa a dura prova, se poi si sommava a tutto una buona dose di...

- Mia cara figlia, finalmente sei tornata a casa!-

... di papà, allora era definitivamente giunta l’Apocalisse

 

FINE CAPITOLO DODICESIMO

 

Ringraziamenti!!

Illidan: guarda, i classici greci e latini fanno danni in ogni luogo. Bisogna stare attenti... grazie per la recensione, sono davvero felice che il capitolo non sia riuscito monotono o ripetitivo! Per quanto riguarda Andael... diciamo che, come si è appena visto, ha degli alleati all’interno!! Bacio!

Ayay: ehi, grazie per tutte le recensioni nei vari capitoli!! Sono felice che l’ultimo capitolo ti sia piaciuto così tanto!! Speravo che la mia storia fosse buffa e ora che so che ti piace... ehi, sono entusiasta! Un bacione e tanti ringraziamenti!

 

ANCORA UN BACIO A TUTTI!

CHARY

  
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