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Autore: Le Parche di Costantino    20/11/2008    3 recensioni
Qualcosa di incomprensibile sta accadendo a Grimmauld Place n° 12 e Molly cerca di scoprire la verità. Che dite, ci riuscirà? Scommettiamo?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TRE

CAPITOLO TRE

SIRIUS, LO SCAZZATO


Molly si sentiva parecchio frustrata. Aveva fallito con Remus, che era stato vago oltre ogni dire e l'aveva bonariamente derisa, mandandola del tutto fuori strada. Tonks si era rivelata così venale e poco disposta a scambiare confidenze con una donna più anziana di lei, quindi più saggia e ferrata sulle questioni di cuore, che la sua prima impressione di cara e brava ragazza aveva seriamente vacillato. Con quel vestito arancione, poi, c'era ben poco da prenderla sul serio.
Non rimaneva, quindi, che l'opzione Sirius. Era proprio brutta, come ultima spiaggia, considerò sconsolata la strega; se il tranquillo Remus si era fatto beffe di lei, figuriamoci quel mezzo criminale scriteriato e umorale.
Eppure la curiosità la stava uccidendo. Le discordanti versioni dei due membri dell'Ordine non la convincevano. Il terzo parere poteva aiutarla a fare chiarezza, pensò, mentre cercava di auto convincersi della validità di questa sua ultima affermazione. Il proprietario di Grimmauld Place, per quanto padrino di Harry, le pareva affidabile quanto un salto nel vuoto. C'era bisogno di preparare un piano ben collaudato.
”Sirius, ho pensato di fare dei biscotti per il tè delle cinque, ne vuoi?” disse la strega bussando alla porta dello studio. Bussare era un'arte davvero sottovalutata, si rese conto, ripensando allo spettacolo di qualche giorno prima.
”Avanti Molly, entra pure.”
Sirius rimase assai sorpreso nel vedere la frizzante signora Weasley entrare nel suo studio con un adorabile vassoio contenente tè e pasticcini. Avrebbe potuto presto abituarsi ad essere servito e riverito così.
”Mi sento in imbarazzo, se fai così.” disse lui affrettandosi a spostare la scacchiera dal tavolo affinché la donna potesse appoggiare le sue delizie. Molly sorrise accondiscendente e si sedette a sua volta, cominciando a riempire due tazze del fumante e profumato liquido.
La situazione era sinistramente surreale, Sirius se ne accorse subito. Quella donna non avrebbe voluto prendere amichevolmente un tè con lui nemmeno sotto tortura, in condizioni normali. Chissà cosa la spingeva...
”Sai, è piacevole avere un po' di tranquillità di tanto in tanto.” esordì la donna, mettendo un paio di zollette di zucchero nella sua tazza. “Anche se a volte si rischia di fare strane scoperte.”

Sirius la squadrò per bene, con un ghigno divertito. Non era una bambino, e poteva dirsi un esperto in giochetti. Avendo passato l’adolescenza ad affinare questa sua arte, aveva capito fin dall’inizio le intenzioni della subdola signora Weasley.

Ok, ammettiamolo, il fatto che Remus e Tonks l’avessero separatamente placcato per bisbigliargli all’orecchio con fare cospiratorio “Occhio a quella ficcanaso di Molly” l’aveva messo ulteriormente in guardia.

“Strane… scoperte?” ripetè l’animago, perplesso. “A cosa ti riferisci, Molly cara?”

“Non ti ci mettere anche tu, Black!” sentenziò la donna, posando con vigore la tazza sul vassoio e puntando il dito contro di lui “E’ un trucchetto che ha già usato Remus per abbindolarmi, non funzionerà due volte di seguito.”

“Oh”. Fregato, pensò Sirius. Il lupacchiotto era stato più scaltro di lui, e ora non poteva più giocare la carta dell’adorabile tontolone. Avrebbe trovato il modo di cavarsela ugualmente. “Non credo che Remus sarebbe capace di usare trucchetti, non volontariamente.”

Falso. Remus era infido e bastardo, ma con un’aria così tenera da riuscire a dissimulare ogni cattiva intenzione. Un vantaggio di cui lui non aveva mai potuto godere.

“Sia come sia l’ha fatto.” Replicò Molly con calma, intingendo un biscotto nella bevanda, mentre l’uomo la imitava.  “E sono oltremodo confusa riguardo a quello che ho visto l’altro giorno.”

Povera, piccola tenera signora Weasley. Se la sarebbe mangiata in un boccone. Rapido, veloce, senza farla soffrire troppo. Il cane dentro di lui scodinzolò per l’eccitazione.

“Quindi sei venuta da me, tutta premurosa e gentile, quando di solito non perdi occasione per ricordarmi che razza di avanzo di galera sia, solo per la tua mera curiosità?” Tanto valeva farle capire subito con chi aveva a che fare.

La strega lo fissò, allarmata, e bevve un sorso di tè, cercando di dissimulare il rossore e l’imbarazzo. “Oh, sciocchezze.” Disse “Non penso affatto tutte quelle brutte cose di te, affatto!” Aggiunse frettolosamente.

“Molto gentile, ma tu vuoi ugualmente delle risposte da me.” Rispose lui con fare galante.

“Be’…” tentennò la donna “Sì.”

“Chiedi e ti sarà dato.” Disse Sirius stiracchiandosi voluttuosamente come un gatto. Il divertimento era appena agli inizi.

“Oh.” La signora Weasley rimase momentaneamente senza parole, incredula all’idea di aver convinto un tale testone con così poco impegno. “Da quanto tempo si frequentano Remus e Tonks?”

“Oh, be’, da fine luglio mi pare. Hanno iniziato praticamente da subito a fare le ronde insieme, gli appostamenti e cose del genere; è normale che abbiano fatto amicizia, no?”

“Quindi si stanno insieme da così tanto tempo?” chiese la donna, speranzosa.

“No.” Disse, fingendosi sorpreso. “Non ho mai detto che stanno insieme.”

“Ti prego, Sirius, mi hai appena detto che si frequentano…”

“Nello stesso, identico modo in cui io e te ci frequentiamo, Molly”. Rispose, consapevole di averla appena distrutta psicologicamente, probabilmente più per il fatto di aver associato i loro due nomi al concetto di “frequentarsi” che altro.

“Ma com’è possibile, c’eri anche tu! Li hai visti, insomma, si stavano baciando!”

“Il che non implica per forza che stiano insieme, da quello che mi risulta.”

“Oh, Sirius, Remus non mi sembra certo il tipo…”

E via, con la solfa di Lupin bravo ragazzo nonostante l’anima da lupo mannaro. Quante volte era capitato a Sirius di sentire quella storia… diecimila? Forse qualche migliaio in più. Piccolo dettaglio: nessuna di queste supposizioni era vera. Remus era un malandrino come e peggiore di lui, e tutti lo credevano l’angelo dell’Ordine. Bubbole.

“Be’, Molly, puoi non credermi, ma si stavano baciando, con un certo impegno anche, senza stare insieme.”

“E perché mai?”

“Una spiegazione c’è…” dopo aver condito la pietanza farla rosolare a fuoco lento per un paio d’ore. “Ma non so se è il caso che tu lo sappia.”

“Oh, Sirius, per favore…”

Poi strinare con una bella fiammata potente. “Si trattava di una scommessa.”

“Una scommessa?”

“Sì.”

“E di che tipo?” chiese la donna, sopraffatta dalla curiosità.

“Da me non lo saprai mai.” Disse Sirius, ridacchiando. “Ottimi questi pasticcini, li hai fatti tu?”

 

CONTINUA...

 

 

 

 

 

 

  
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