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Autore: Xephil    12/01/2015    5 recensioni
Tre Shinigami. Tre personalità. Tre anime legate dall'amicizia e da un destino in comune.
Keishin Akutabi è uno Shinigami impulsivo e a volte immaturo, ma anche coraggioso e altruista. Maestro del Zanjutsu.
Meryu Kitayama è l'opposto: Shinigami calmo e riflessivo, che di rado mostra le sue emozioni. Maestro dell'Hakuda.
Kaisui Kitayama è il ponte che collega due personalità così diverse: Shinigami gentile e generosa ma al contempo severa e ostinata. Maestra del Kido.
Anche se sembrano tre comuni Shinigami, forse, in realtà, in loro c'è più di quel che vedi... E mentre l'oscurità si addensa e la loro realtà viene sconvolta dal tradimento, i tre dovranno raccogliere tutto il loro coraggio e la loro forza per proteggere due mondi e impedirne la distruzione.
Ciao a tutti! è la mia prima fanfic, ma vi chiedo di essere quanto più sinceri possibile con le vostre recensioni. Mi serviranno per migliorarla! La mia storia segue la trama della prima serie di Bleach fino alla sconfitta di Aizen, ma con protagonisti i miei personaggi e, quindi, diverse parti della storia reale saranno modificate. Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Ichigo, Soi Fong, Sosuke Aizen
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Chronicles of Three Shinigami - Shinigami Gaiden'
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Capitolo 8: Il potere degli Arrancar
 
Tutte quelle reiatsu maligne insieme erano un pessimo segno. Questa volta era qualcosa di più di una semplice incursione. Stavolta erano probabilmente intenzionati a sferrare un vero attacco.
Ichigo si voltò di scatto gridando: “Rukia!”
“Lo so!” replicò la Shinigami controllando il rilevatore di reiatsu incorporato nel suo cellulare. “Uno, due, tre.. sei di loro?” esclamò infine scioccata. “Così tanti!”
“Stanno venendo da questa parte?” chiese Ichigo.
“No. Sembra che stiano cercando persone dotate di reiatsu, ma non noi.”
“Che diavolo significa questo?”
Fu Meryu a rispondergli: “Significa che intendono attaccare chiunque possieda della reiatsu, indipendentemente dalla loro forza. Stanno solo cercando di uccidere chiunque abbia reiatsu, non importa quanto poca sia!”
“Che modo sporco di agire…” mormorò Kaisui disgustata.
Ichigo fece una faccia sconvolta. Poi prese il suo badge da Sostituto Shinigami esclamando: “Ishida non dovrebbe avere alcuna reiatsu al momento! Cosa mi dici di Chad e Inoue?”
“Il Capitano Hitsugaya e il Luogotenente Matsumoto sono vicini ad Inoue” rispose Rukia controllando sul rilevatore. “Lei dovrebbe essere al sicuro più di chiunque altro.” Poi aggiunse spaventata: “Ma Sado.. c’è uno di loro che si dirige verso di lui!”
Il volto di Ichigo divenne ancora più nervoso. “Io vado da Chad!” E si portò il badge al petto provocando così l’espulsione forzata della sua anima Shinigami dal suo corpo umano, che rimase inerme sul letto. A quel punto Ichigo saltò fuori dalla finestra e volò via.
“Ichigo-san, aspetta!” provò a fermarlo Kaisui, ma Rukia la fermò mettendole una mano sulla spalla.
“Lascia stare. Quando si mette in testa qualcosa, nessuno lo può fermare. Soprattutto se si tratta dei suoi amici.” Poi, in tono più rassicurante, disse: “Ci penso io a lui, non preoccupatevi.”
Meryu annuì. “Allora noi ci occuperemo degli altri Arrancar. Ne ho appena individuato uno che non è vicino a nessuno dei nostri compagni. Dobbiamo occuparcene noi prima che raggiunga qualcuno di loro.”
“Mi raccomando, Rukia. Fai attenzione” fece Kaisui.
“Tranquilli, lo farò. State attenti anche voi.”
Dopo essersi incoraggiati a vicenda, i tre Shinigami si separarono. Kaisui e Meryu si diressero verso l’Arrancar prescelto, mentre Rukia inseguiva Ichigo.
 
Dopo aver messo al riparo i loro gigai e aver assunto le loro sembianze Shinigami, Meryu e Kaisui puntarono a tutta velocità verso il loro bersaglio.
Meryu accarezzò la maschera che gli ricopriva di nuovo il volto. “Così va meglio.”
“Sei fissato con quella maschera, eh?” commentò Kaisui sospirando. Poi, senza preavviso, assunse un’espressione seria e disse: “Ci siamo. Eccolo.”
I due scesero a terra con uno Shumpo e atterrarono in mezzo ad una via deserta. Un istante dopo un uomo alto e muscoloso apparve davanti a loro. Indossava una lunga giacca bianca semiaperta sul petto e dei pantaloni sempre bianchi. Al fianco portava una katana simile ad una Zampakuto. La metà sinistra della sua testa era rasata, mentre la destra aveva lunghi capelli rossi piuttosto appuntiti; uno strano paio di occhiali bianchi privi di lenti, che sembravano fatti d’osso, erano appoggiati sul suo naso. L’apertura della giacca rivelava un buco sul suo petto che attirò subito la loro attenzione. La sua identità era chiara.
“Ben due Shinigami” disse l’Arrancar con un’espressione soddisfatta. “Dev’essere la mia serata fortunata. Sento che mi divertirò parecchio.”
“Ti consiglio di non essere troppo sicuro di te” lo ammonì Kaisui preparandosi ad estrarre la Zampakuto. Anche Meryu fece per assumere la posizione di guardia.
Si bloccarono di colpo quando sentirono la reiatsu del nemico vicino a Rukia e Ichigo scomparire. Le reiatsu di Renji, Matsumoto e Hitsugaya erano impegnate in combattimento con altrettanti avversari.
“Sembra che voi vi siate sopravvalutati un po’ troppo” osservò Meryu.
Prima che l’Arrancar potesse rispondere, però, una nuova, potentissima reiatsu ostile apparve vicino a Rukia e Ichigo. Una reiatsu infinitamente più forte di quella del nemico appena sconfitto. Nel percepirla i due Shinigami trasalirono.    
L’Arrancar, invece, incrociò le braccia e, con tono calmo, disse: “Non c’è da sorprendersi della vittoria del vostro compagno. Chiunque si sia scontrato con D-Roy è stato fortunato. Per essere un Arrancar, D-Roy era un fallimento di proporzioni incredibili.” Allargò le braccia e il suo tono divenne roboante. “Ma voi due.. Avete la peggior sfortuna! Per essere incappati in me, tutto quello che potete fare è rotolarvi nel fango qui attorno e poi morire!”
Con quella feroce dichiarazione, la sua reiatsu aumentò pericolosamente e la battaglia cominciò.
Meryu e Kaisui si mossero quasi simultaneamente e attaccarono l’Arrancar da entrambi i lati con le loro Zampakuto, ma questi, invece di schivare, si limitò ad alzare le braccia bloccando le due spade a mani nude. Subito dopo si scrollò di dosso le lame e sferrò un calcio contro Meryu; lo Shinigami riuscì a parare il colpo, ma la forza dell’impatto lo spinse indietro di diversi metri. Nel frattempo, l’Arrancar tentò di attaccare anche Kaisui e scagliò alcuni pugni che lei schivò per poi attaccare con un paio di fendenti, i quali furono nuovamente bloccati a mani nude dall’avversario.
Meryu usò uno Shumpo e si portò sopra la testa dell’Arrancar tentando di decapitarlo, tuttavia l’altro se ne avvide e afferrò la lama della sua Zampakuto a mezz’aria, per poi sbatterlo a terra con tanta violenza da spaccare il terreno. Nel mentre, Kaisui provò ancora ad attaccarlo, ma l’Arrancar lasciò la spada di Meryu e si spostò alle sue spalle con una velocità incredibile. Kaisui tentò di voltarsi per difendersi, ma fu troppo lenta e la mano dell’avversario, avvolta da un enorme quantità di reiatsu, la centrò in pieno stomaco scagliandola contro un muro lì vicino che, per l’impatto, si riempì di crepe.
L’Arrancar scoppiò a ridere. “Ha! È tutta qui la vostra forza, Shinigami?”
Kaisui e Meryu non replicarono, ma si rialzarono ritornando in posizione di guardia. Avevano qualche graffio e livido, ma non erano niente di serio. Con un doppio Shumpo i due Shinigami si rifecero sotto tentando più volte di colpire l’Arrancar che, però, continuava a parare gli attacchi a mani nude con facilità.
Ad un certo punto, l’Arrancar si spostò a qualche metro da loro con un altro movimento rapidissimo, simile ad uno Shumpo, e disse ghignante: “Noi Arrancar abbiamo la pelle d’acciaio che nessuna spada può tagliare, lo Hierro. Funge da armatura. Con spade come le vostre, posso battervi a mani nude!”
“È così?” fece Meryu. “Bè, in tal caso..”
“..dovremo impegnarci un po’ di più!” concluse Kaisui. Poi entrambi alzarono le loro Zampakuto all’altezza dello sterno.
“Punisci tutte le ingiustizie, Hayabusa!”
“Scatena la tempesta, Sabaku No Hana!”
Non appena i loro Shikai vennero rilasciati, i due Shinigami ripartirono all’attacco. Muovendosi per prima, Kaisui sferrò un fendente discendente verso la testa dell’avversario, che la bloccò nuovamente col braccio nudo.
“Pessima idea” disse Kaisui con un lieve sogghigno, poi urlò: “Eaburedo!”
La lama della falce s’ingrossò di colpo e fu circondata da un’aura incolore e, con somma sorpresa dell’Arrancar, iniziò a lacerargli la pelle facendolo sanguinare. Ringhiando, l’Arrancar fece scivolare via Sabaku No Hana dal suo braccio e si allontanò rapidamente da Kaisui, ma, nello stesso momento, Meryu gli apparve accanto e sferrò un pugno con la destra contro il fianco dell’avversario che venne prontamente parato. Tuttavia, avendo previsto quella mossa, Meryu colpì da sotto con l’altro pugno il braccio con cui l’Arrancar si era difeso e aprì una breccia nella sua guardia; a quel punto, quando provò a colpirlo di nuovo con il destro, l’Arrancar estrasse la sua Zampakuto con l’altro braccio e la usò per fermare il suo attacco. Le punte di Hayabusa stridettero contro la lama avversaria sprigionando scintille.
Allontanandosi da loro l’Arrancar mormorò: “Dover estrarre la mia Zampakuto per due come voi.. Disonorevole.”
“Te l’ho detto che vi siete sopravvalutati un po’ troppo” disse Meryu assumendo una posizione dell’Hakuda. Al suo fianco Kaisui fece roteare la sua arma in aria.
Senza dire altro i tre ripresero a combattere. L’uso degli Shikai e la perfetta cooperazione tra Kaisui e Meryu stavolta permisero ai due Shinigami di poter resistere all’avversario, ma la potenza di quest’ultimo era ben più alta di quanto avessero pensato. L’Arrancar era più veloce, forte e resistente di loro e non riuscivano ad infliggergli danni rilevanti, a parte alcune lievi ferite; al contrario, ogni suo colpo, che fosse della sua spada o della sua mano potenziata con la reiatsu, rischiava di procurar loro ferite serie. Potevano tenergli testa solo perché erano in due contro uno, ma, se fossero stati soli, sarebbero stati sicuramente sconfitti.
Dopo diversi scambi di colpi, l’Arrancar prese le distanze e fece un sogghigno. “Non siete poi così male” disse. “Vi avevo sottovalutato, non siete affatto deboli. Se attaccate insieme, non posso permettermi di abbassare la guardia. Ditemi, quali sono i vostri nomi?”
“Luogotenente della Prima Brigata, Kaisui Kitayama.”
“Luogotenente della Seconda Brigata, Meryu Kitayama.”
Il sorriso dell’Arrancar si fece più grande. “Oh? Siete entrambi Luogotenenti? Prima e Seconda Brigata. Avete anche lo stesso cognome.. Posso capire allora come mai il vostro gioco di squadra era così perfetto. Tra consanguinei dev’essere più facile coordinarsi.” Sollevò la sua Zampakuto. “Io sono l’Arrancar 13, Edorad Liones! E ora vi mostrerò il mio vero potere, il vero potere degli Arrancar! Risvegliati, Volcanica!”
A quel comando la sua Zampakuto scomparve in un bagliore e il suo corpo venne nel contempo avvolto da una fortissima reiatsu rosso incandescente; poi, mentre un intenso calore veniva sprigionato, il suo corpo iniziò a mutare. La reiatsu sembrò assumere la forma delle fiamme e divenne ancora più intensa. Alla fine, quando la luce che proveniva dal suo corpo si attenuò, sia Kaisui che Meryu rimasero sconvolti.
L’Arrancar, Edorad Liones, si era trasformato: gli occhiali che aveva sul viso erano scomparsi e un’armatura bianca si era formata intorno al suo torace e arrivava fino ai lati del suo viso, ma la cosa più terrificante erano le braccia, diventate gigantesche e rivestite dalla stessa corazza bianca che si estendeva in esse anche oltre i gomiti, formando due enormi protuberanze con due buchi sulla superficie dorsale. La sua reiatsu, inoltre, era aumentata spaventosamente.
“Che diavolo è quella cosa?!” disse Meryu con voce bassa.
“Un semplice < che cos’è? > sarebbe stato sufficiente” replicò Edorad. “Questo è quel che accade quando un Arrancar rilascia la sua Zampakuto!”
“Cosa significa? Come può essere quello il vostro rilascio?” chiese Kaisui confusa.
“La Zampakuto di un Arrancar è il vero centro del suo potere, sigillato in forma di spada” spiegò Edorad. “È praticamente l’opposto della Zampakuto di uno Shinigami. In altre parole, noi Arrancar raggiungiamo il pieno potere e prendiamo la nostra vera forma quando < rilasciamo > la nostra spada.” Sollevò un braccio. “Capite? Questa è la mia vera forma. E Volcanica è il mio vero potere!” Dal suo pugno alzato partì un’enorme fiammata incandescente che puntò verso di loro.
“Eaburedo!” gridò Kaisui menando un fendente. Questa volta la lama della falce emise un’onda di energia bianca che sembrava fatta di vento e si scontrò con la fiammata dell’avversario. L’attacco dell’Arrancar era molto più potente e sopraffò in breve il suo, ma venne comunque rallentato abbastanza da permettere ai due Shinigami di evitarlo con uno Shumpo e di innalzarsi in aria. Sotto di loro l’enorme fiammata attraversò mezza città bruciando ogni cosa che c’era sulla sua strada.
“Che potenza spaventosa” commentò Meryu osservando la scena. Poi, intravide con orrore la figura di Edorad comparire davanti Kaisui. “Kaisui, attenta!” urlò.
Tuttavia l’Arrancar era troppo rapido e lei non sarebbe riuscita a schivare in tempo.
Il pugno ricoperto di fiamme di Edorad colpì in pieno il petto di Kaisui sprigionando un’esplosione violentissima e accecante. Quando la luce si affievolì, una sagoma fumante precipitò e si schiantò al suolo.
Un istante dopo, l’Arrancar si spostò sopra Meryu e cercò di colpirlo con entrambe le braccia. Meryu schivò l’attacco e volò indietro cercando di allontanarsi dal terribile avversario.
“Ahahah! Inutile che cerchi di sfuggirmi, Shinigami!” gridò beffardo. “Non puoi più sperare di sconfiggermi! Distruggerò te proprio come ho distrutto tua sorella!” Del fuoco eruttò dai buchi sul dorso delle sue braccia, proprio come dalle bocche di un vulcano, e una nuova fiammata venne scagliata dal suo pugno.
Meryu incrociò le braccia davanti a sé tentando di resistere all’impeto del fuoco. Mentre veniva spinto indietro, ripensò alle parole di Edorad e, nonostante il tremendo calore che gli stava ustionando il torso, sorrise.
 
Dalla strada sotto i due guerrieri che si scontravano furiosamente, Kaisui osservava il loro combattimento provando un gran nervosismo ogni volta che vedeva la potenza dell’Arrancar sprigionarsi. Prima, era andato davvero vicino a centrarla con quel colpo e si era salvata solo grazie al vero potere della sua Zampakuto.
< C’è mancato davvero poco > pensò. < Se avessi creato un’illusione di me stessa anche solo un secondo più tardi, a quest’ora non sarei in grado di muovere nemmeno un muscolo. >
Anche Meryu, dal canto suo, non se la stava passando bene. A quel ritmo, era solo questione di tempo prima che l’avversario riuscisse a sopraffarlo. Doveva tornare ad aiutarlo, ma prima doveva assolutamente fare una cosa. Posò Sabaku No Hana a terra, estrasse il suo cellulare e lo attivò portandolo all’orecchio; una voce maschile le rispose subito: “Si, Kitayama Kaisui-sama, quali sono i vostri ordini?”
“Il potere distruttivo del nemico ha ampiamente superato le nostre previsioni” disse Kaisui. “Per favore, erigete un blocco spaziale con un raggio di 300 unità intorno a Meryu Kitayama.”
“Ricevuto.”
“Temo che un certo numero di anime verrà intrappolato all’interno. Il costo degli edifici uscirà dal budget della missione, come al solito, ma la protezione delle anime è la nostra priorità.”
“Ricevuto.”
“Prevedo un simile incremento di potere anche negli altri nemici. Mettete dei blocchi anche intorno a Toshiro Hitsugaya, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Rukia Kuchiki e Ichigo Kurosaki.”
“Ricevuto.”
Comunicati gli ordini, Kaisui chiuse la chiamata e mise via il cellulare. Poi tornò a fissare lo scontro e riafferrò la sua Zampakuto. “È il momento di tornare in azione.”
E si diresse a gran velocità verso il fratello.
 
Una nuova esplosione di fuoco sbalzò indietro Meryu, bruciandogli parte del kimono e ustionandogli le spalle e i bicipiti. Era in una situazione critica: ogni suo attacco si era rivelato inefficace contro lo Hierro potenziato dell’Arrancar, il quale, al contrario, continuava a sferrare duri colpi che lo sfiancavano sempre di più.
“Ahah! Patetico! Sei patetico, Luogotenente!” sghignazzò Edorad.
Meryu non rispose, ma balzò indietro con uno Shumpo e, agitando le mani, gridò: “Kirikizu!”
Dal taglio di entrambe le sue mani vennero scagliate delle lame di energia azzurra che puntarono contro l’avversario.
Tuttavia Edorad incrociò le braccia davanti al petto e le bloccò tutte senza battere ciglio. “Un attacco a distanza, eh?” osservò. “Ammetto che non me lo aspettavo da uno come te che smania per il combattimento corpo a corpo. Ma resta comunque un attacco troppo debole per potermi nuocere!”
Meryu ignorò i suoi commenti e continuò a scagliare lame, spostandosi anche ripetutamente con lo Shumpo per colpire da più direzioni. L’Arrancar bloccò ogni attacco senza scomporsi minimamente e contrattaccò con diverse fiammate che l’argenteo schivò prontamente. Allora Edorad si scagliò contro di lui tentando di afferrarlo.
Era il momento che Meryu aspettava. Smise di scagliare lame di reiatsu e pose le sue mani all’altezza dello sterno, con la destra sopra la sinistra. < Così dovrei riuscirci, anche in queste condizioni > pensò. < Non so se funzionerà, ma non mi rimane molta scelta. > E fece esplodere la reiatsu che aveva convogliato nella parte superiore del corpo per sferrare ripetutamente il Kirikizu, gridando: “Shunko!”.
Un’aura bianca si sprigionò dalle sue spalle e dalla sua schiena disintegrando ciò che restava del suo kosode. Subito dopo si scagliò a sua volta contro Edorad con uno Shumpo. Il suo movimento fu così rapido che l’Arrancar non solo non riuscì a schivarlo, ma neanche a fermarsi in tempo per bloccarlo, essendo d'altronde in movimento in linea retta, e i due pugni di Meryu lo colpirono contemporaneamente al petto sbattendolo indietro di diversi metri. Lo Hierro era rimasto intatto, ma la mossa improvvisa aveva colto di sorpresa Edorad, che non fu capace di riprendersi rapidamente dall’impatto.
Meryu si spostò all’istante sopra di lui con un altro Shumpo e tentò di colpirlo con un calcio. Tuttavia, ancora una volta, la velocità dello Shunko si rivelò difficile da gestire: invece di arrivargli sopra per attaccarlo, si ritrovò a circa cinque metri di distanza sulla sua diagonale e con un assetto poco equilibrato. Approfittando del suo tentativo di recuperare l’equilibrio, Edorad si lanciò contro di lui e sferrò un pugno che Meryu bloccò con entrambe le mani. A quel punto l’Arrancar tirò indietro l’altro pugno, ma quando l’argenteo si apprestò a mettersi in guardia per fermare anche quello, dal pugno ancora avanti del nemico partì un’onda di fuoco.
Grazie alla velocità potenziata dello Shunko, lo Shinigami riuscì a sottrarsi all’attacco, ma si ritrovò a guardia scoperta quando, un istante dopo, l’Arrancar gli apparve sopra la testa con entrambe le braccia alzate. Meryu tentò di voltarsi per difendersi, ma in quell’istante la reiatsu sprigionata dallo Shunko svanì e la sua velocità e i suoi riflessi calarono all’istante.
I due pugni di Edorad presero fuoco e calarono contemporaneamente su di lui con una violenza inaudita. Si schiantò sul terreno sottostante con un impatto tremendo che, unito ai colpi appena subiti, lo fece quasi svenire.
“Ahah! Bel tentativo, Shinigami!” sghignazzò l’Arrancar. “Per un secondo, ammetto che quel potere mi ha preso alla sprovvista, ma sembra che tu non sia capace di gestirlo se, usandolo, ti muovi così goffamente e se la sua durata è tanto breve! Comunque, anche se sapessi usarlo meglio, non saresti in grado di sconfiggermi lo stesso!” Poi, entrambe le sue mani furono nuovamente avvolte dal fuoco. “È tempo di farla finita!” urlò apprestandosi a scagliare una doppia fiammata.
Meryu tentò inutilmente di alzarsi. L’ultimo attacco l’aveva davvero sfiancato.
Non sarebbe riuscito a schivare stavolta.
Un istante prima che Edorad scagliasse il colpo, però, dietro di lui apparve Kaisui che, roteando furiosamente la sua falce, gridò: “Kosei Saikuron!” Un tornado di vento proruppe dalla rotazione della Zampakuto e, dopo essersi alzato in cielo, si abbatté sopra Edorad facendolo precipitare al suolo.
“Non dovresti sottovalutare i tuoi avversari, Arrancar!” esclamò la castana.
Tuttavia Edorad si rialzò in fretta, dimostrando di essere rimasto illeso. “Come è possibile?” disse stupito. “Credevo di averti sconfitto.”
“Purtroppo per te, non conosci tutti i miei poteri. Ci sei andato vicino, ma non abbastanza.” Fece roteare ancora Sabaku No Hana e la appoggiò sulla sua spalla. “E ora te la farò pagare per quello che hai fatto a me e, soprattutto, a mio fratello!”
Si scagliò contro il nemico, il quale partì all’attacco a sua volta con aria molto sicura di sé. Pugno e lama si scontrarono a mezz’aria con un forte impatto che fece tremare l’aria, apparentemente equivalenti. Tuttavia la pressione che veniva dal pugno dell’Arrancar era sempre maggiore e Kaisui iniziò ad essere spinta indietro. La sua falce, nonostante l’impatto, non aveva scalfito lo Hierro dell’avversario.
Quest’ultimo agitò il braccio allontanando la lama. “Non l’hai ancora capito che la tua arma non può tagliarmi?” fece beffardo scagliando una nuova fiammata dall’altro pugno.
Le fiamme investirono Kaisui in pieno e Edorad ghignò quando vide il suo corpo ridursi apparentemente in cenere. Un istante dopo, però, percepì qualcosa di pericoloso alle sue spalle e alzò le braccia afferrando giusto in tempo la lama di Sabaku No Hana che stava calando sulla sua testa. Alle sue spalle Kaisui appariva illesa e cercava di spingere la falce sull’avversario.
Edorad girò la testa guardandola storto. “Non capisco come fai. Sono sicuro di averti colpito sia prima che adesso, eppure non hai subito alcun danno e riesci anche a sorprendermi alle spalle. Sei per caso più veloce di tuo fratello e di me? O c’è dietro qualche sporco trucco?”
“Chi lo sa” si limitò a rispondere Kaisui liberando la propria Zampakuto e allontanandosi dal nemico.
Edorad si voltò e partì ancora all’attacco. “Qualunque sia il motivo, è del tutto irrilevante! Non sei comunque in grado di sconfiggermi!” E iniziò a tempestarla con una serie di potenti e rapidi pugni che Kaisui faticava enormemente a schivare o a parare. Alla fine, uno dei pugni di Edorad superò la sua difesa e la centrò allo stomaco; sputando sangue, la Shinigami cercò di ritrarsi, ma l’avversario, implacabile, approfittò della sua debolezza e la colpì di nuovo con una sequenza di tre pugni scaraventandola con violenza sul tetto di un edificio vicino. Mentre Kaisui si rialzava a fatica, Edorad atterrò sullo stesso tetto a pochi metri di distanza.
“Siete ancora convinti di potermi battere? Ormai è chiaro che non potete competere con me!” esclamò con tono arrogante.
Per tutta risposta, Kaisui assunse una posizione di attesa, preparandosi ad un nuovo attacco. Tuttavia, in cuor suo, doveva ammettere che l’Arrancar aveva ragione. < Di questo passo non ce la faremo mai > pensò piena di timore. < È possibile che non ci abbiano ancora dato l’ordine? Cosa aspettano? >
Edorad si apprestò ad attaccare ancora. “Ora basta. Avete combattuto con coraggio, ma adesso mi sono stancato. Vi finirò tutti e due all’istante!” ruggì.
Proprio quando Kaisui si apprestava a tentare di resistere all’attacco in arrivo, il suo comunicatore auricolare si attivò e dalla cuffia sentì la voce di Rangiku Matsumoto: “Capitano! Renji! Kaisui! Meryu! Abbiamo il permesso di rompere la limitazione!”
A quelle parole l’espressione tesa della castana si rilassò. “Era davvero ora che arrivasse” commentò sarcastica.
Un istante dopo Meryu, coperto di lividi e ustioni, le apparve accanto. “Bè, sai come si dice: meglio tardi che mai” disse con voce neutra.
Edorad, notando la loro nuova sicurezza e sentendo quelle parole, assunse un’espressione perplessa. “Che diavolo state dicendo?”
Senza rispondere Meryu e Kaisui si portarono una mano sul lato sinistro del loro petto dove, al primo, era apparso un tatuaggio raffigurante un ciclamino e, alla seconda, uno raffigurante una centaurea. Poi, entrambi gridarono: “Limitazione, rilascio!”
I due tatuaggi s’illuminarono e dai loro corpi proruppe una reiatsu immensa che si alzò in cielo formando due colonne di luce accecante; allo stesso tempo altre tre colonne uguali si alzarono da altre zone della città.
Quando la luce emanata da quelle enormi reiatsu scomparve, Edorad osservò i suoi avversari meravigliato. Il loro aspetto esteriore non era cambiato, ma i loro sguardi erano più determinati e sicuri che mai e, soprattutto, la loro reiatsu era su un livello completamente diverso rispetto a prima. “Cosa è successo?” domandò.
“Limitazione, rilascio” rispose Meryu. “Per evitare d’influenzare inutilmente le anime del mondo reale, ai Capitani e ai Luogotenenti delle 13 Brigate..”
“..viene limitato drasticamente il reiatsu tramite un sigillo unico per ogni Brigata, prima di venire qui” continuò Kaisui indicando il tatuaggio sul petto, che, dopo un paio di secondi, svanì.
“Il quantitativo di potere sigillato è l’80% del nostro massimo. In altre parole, adesso siamo tutti..”
“..cinque volte più forti!”
Detto questo, la prima ad attaccare fu Kaisui, la quale coprì la distanza tra lei e Edorad con una rapidità sorprendente e tentò di colpirlo con un fendente orizzontale. Sorpreso, questi usò il suo passo veloce simile allo Shumpo per schivare l’attacco e volare via dal palazzo. Tuttavia, con uno Shumpo, Kaisui gli fu di nuovo addosso mulinando la falce a tale velocità che l’Arrancar alzò d’istinto un braccio  per proteggersi. La lama di Sabaku No Hana penetrò di poco nello Hierro dell’Arrancar facendolo sanguinare lievemente.
“Non hai imparato niente, eh?” lo schernì Kaisui, per poi gridare: “Eaburedo!”
Nello stesso istante in cui la lama della Zampakuto si ricoprì di quell’aura incolore, essa penetrò in profondità nel braccio di Edorad facendo schizzare con forza il sangue. L’Arrancar balzò immediatamente all’indietro e osservò sconvolto il profondo squarcio sul suo braccio che, ora, sanguinava copiosamente.
“Per fortuna hai buoni riflessi, altrimenti a quest’ora il tuo braccio starebbe già precipitando verso il suolo” disse la castana facendo roteare la sua Zampakuto.
Edorad ringhiò rabbioso e si scagliò su di lei tentando di colpirla con un pugno, ma Kaisui lo deviò usando il bastone della falce e girò su se stessa piantandogli l’estremità posteriore dello stesso bastone nello stomaco. L’Arrancar emise un verso di dolore e sferrò una serie di pugni che Kaisui deviò o bloccò esattamente come prima. Poi, d’un tratto, scomparve con uno Shumpo e, dietro di lei, c’era Meryu che stava per attaccare con un pugno destro. Edorad lo imitò e i loro pugni si scontrarono a mezz’aria con un forte rumore. Malgrado la forza di entrambi i colpi fosse equivalente, fu Edorad a ritrarre la mano con un’espressione dolorante. Su di essa c’erano quattro buchi sanguinanti provocati dalle punte di Hayabusa.
Senza perdere tempo, Meryu si lanciò contro di lui con l’apparente intenzione di dargli un calcio, ma, quando Edorad cercò di bloccare l’attacco, lo Shinigami si spostò dietro di lui con uno Shumpo, alzò una gamba e lo colpì con un calcio discendente sulla testa sbattendolo via. L’Arrancar si riprese in fretta e lo raggiunse di nuovo tempestandolo con una raffica di pugni che l’argenteo schivava o bloccava, rispondendo poi a sua volta con molteplici pugni e calci.
D’un tratto, Meryu usò lo Shumpo per evitare un doppio pugno e, dietro di lui, c’era la lama di Sabaku No Hana che puntava verso l’addome di Edorad; quest’ultimo ruotò su se stesso per evitare il colpo, ma così si ritrovò con la schiena rivolta verso il fianco di Kaisui che, ruotando a sua volta, gli inflisse un taglio lungo di essa dal quale sgorgò altro sangue. Digrignando i denti, l’Arrancar si voltò per colpirla con il dorso della mano, ma Kaisui lo evitò e, allo stesso tempo, Meryu attaccò l’avversario dal lato opposto con una serie di calci che Edorad bloccò a fatica con l’altro braccio per poi allontanarsi con il suo particolare Shumpo, nel tentativo disperato di riprendere fiato. Tuttavia Kaisui stava già sopra di lui, accingendosi ad attaccarlo di nuovo.
La situazione si era capovolta. Ora che avevano rilasciato i loro pieni poteri, per Edorad era diventato impossibile gestirli contemporaneamente. Anche da soli sarebbero stati avversari formidabili, ma insieme erano quasi imbattibili.
Urlando, Edorad scagliò due fiammate contro Kaisui e ancora una volta vide il suo corpo venire apparentemente incenerito dal calore. Tuttavia si girò subito dopo e vide la Shinigami che fluttuava in aria a pochi metri da lui. Poi, però, un’altra voce disse: “Da questa parte.” Edorad si voltò in quella direzione e vide un’altra Kaisui poco lontana. “Dove stai guardando?” fece una terza voce e, anche in quella direzione, l’Arrancar vide una nuova Kaisui. Si guardò infine intorno e scoprì che era circondato da circa dieci identiche Shinigami.
In preda alla confusione, mormorò: “Sapevo che c’era sotto qualche trucco. Dunque sei capace di clonarti, Shinigami?”
“Non è esatto” rispose una delle Kaisui. “Queste sono delle illusioni generate dalla mia Zampakuto tramite la manipolazione dell’aria circostante e delle particelle in essa contenute. Guarda bene.”
Edorad fissò l’aria intorno a sé e, aguzzando la vista, notò un particolare a cui non aveva fatto attenzione: le correnti d’aria intorno a lui avevano flussi irregolari ed erano carichi di minuscole particelle simili alla polvere. Alzò una mano e ne prese un po’ tra due dita; sfregandole disse: “Sabbia?”
“Precisamente” confermò un’altra Kaisui. “La mia Sabaku No Hana non è una Zampakuto elementale. Il suo vero potere è quello di generare illusioni spargendo nell’aria con le sue rotazioni una grande quantità di sabbia composta da reiatsu. Questa sabbia speciale manipola le correnti d’aria secondo la mia volontà e genera in questo modo delle illusioni analoghe ai miraggi nel deserto. Per questo la mia Zampakuto si chiama così.”
“Quindi quelle che ho sconfitto finora non erano altro che miraggi? Non è possibile!” gridò Edorad. “Quando ti ho colpita prima, ho sentito la sensazione della carne sul mio pugno e le mie fiamme hanno provocato delle esplosioni al contatto con il tuo corpo! Non possono essere delle semplici illusioni!”
Fu un’altra Kaisui a rispondere: “La sabbia non solo crea miraggi, ma la reiatsu di cui è composta può manipolare entro un certo limite anche i sensi dell’avversario. Posso farti percepire la sensazione di colpire qualcosa, il calore o la luce di un’esplosione, posso farti vedere immagini di quest’ultima o di me stessa, farti udire rumori d’impatto o di esplosioni e altro ancora. Posso anche manipolare leggermente la tua percezione della reiatsu, abbastanza da non rendermi facilmente localizzabile mentre sei alle prese con le mie illusioni. Tuttavia, non posso manipolare i tuoi sensi del dolore e, se provo a colpirti, per un istante altero i flussi delle correnti d’aria rendendoti in grado di percepire il mio reale attacco, questo a patto che i tuoi sensi siano sufficientemente sviluppati.”
Edorad fece una smorfia. “Ma allora cosa sono quei due attacchi che manipolano il vento e che usi di continuo? Non sono di certo illusioni.”
“Infatti” disse una quarta Kaisui. “Ho sviluppato quei due colpi con l’allenamento manipolando direttamente l’aria satura di sabbia intorno alla lama del mio Shikai. In questo caso immetto della reiatsu nella lama e, sfruttando la sua rotazione o il suo movimento, posso avvolgerla nel vento aumentandone il filo o usarla per lanciare folate d’aria tagliente o creare dei tornado. Possiamo dire che sono delle abilità derivate dal medesimo principio di base: la manipolazione dell’aria tramite la reiatsu. Ma la mia vera abilità è e resta la creazione di illusioni.”
Edorad strinse i pugni ricoprendoli di fuoco. “Non importa! Non mi lascerò comunque battere!” E scagliò fiammate su ogni Kaisui facendole svanire tutte meno due. Una di queste ultime gli si scagliò addosso e Edorad, concentrandosi, percepì una reiatsu e una presenza fisica. “Non mi inganni stavolta!”
E colpì l’avversaria in pieno ventre con un tremendo sinistro.
L’Arrancar sorrise sicuro di sé, ma, un secondo dopo, l’aria intorno alla Shinigami tremolò e quest’ultima prese la forma di Meryu, il quale aveva fermato il pugno afferrandolo ai lati con entrambe le mani e ora lo teneva bloccato saldamente.
“Ma cosa..?” mormorò Edorad, mentre la vera Kaisui appariva sopra di loro con uno Shumpo e gridando: “Eaburedo!” tagliava via con un poderoso fendente il braccio sinistro immobilizzato dell’avversario. L’arto troncato cadde al suolo e dal moncherino rimanente iniziò a colare un’enorme quantità di sangue.
“Mentre parlavate mi sono avvicinato e Kaisui ha sovrapposto con un’altra illusione la sua immagine alla mia” spiegò Meryu. “Quando ti ho attaccato, ha manipolato i tuoi sensi facendoti credere che stesse attaccando lei stessa. Questo mi ha permesso di bloccarti con relativa facilità.”
Ecco perché gli aveva rivelato il punto debole della sua Zampakuto così facilmente. L’aveva indotto a pensare che, se lei avesse attaccato, l’avrebbe sicuramente percepita come in precedenza. Invece ad attaccare era stato suo fratello e così lei aveva potuto creare facilmente un miraggio realistico rimanendo ferma e colpendo solo dopo che l’altro l’aveva immobilizzato.
< Mi hanno fregato! > pensò furioso Edorad tenendosi il moncherino.
Meryu si rivolse a sua sorella: “Kaisui, lascia che sia io a finirlo. Voglio riprovare.”
“Pensi di riuscire a dominarlo questa volta?” gli chiese lei.
“Si.”
Kaisui sorrise. “In tal caso è tutto tuo, ma se ti troverai in difficoltà, sappi che interverrò.” E si allontanò con uno Shumpo.
“Cosa credi di fare?” ringhiò Edorad. “Forse non avrò più un braccio, ma non intendo arrendermi!” Poi provò a caricare.
Meryu saltò indietro e urlando: “Kirikizu!” lanciò molteplici lame di reiatsu dai tagli delle mani, ma l’Arrancar mise il braccio davanti a sé e, seppur con notevole sforzo, riuscì a resistere a tutti i colpi. Tuttavia l’argenteo non smise di scagliarne fino a che Edorad non gli fu davanti e cercò di colpirlo col braccio rimanente. Schivò l’attacco e si allontanò per poi mettere di nuovo le mani all’altezza del petto. “Shunko!” esclamò.
Dalle sue spalle e dalla sua schiena fuoriuscì una potente reiatsu bianca simile all’elettricità; a quel punto Meryu fissò l’avversario. “Eccomi” disse più a se stesso che all’altro.
Quest’ultimo scagliò urlando una fiammata più potente delle altre, ma lo Shinigami alzò le mani e la bloccò senza spostarsi di un millimetro.
Osservando il fumo che gli usciva dalle mani, Meryu disse: “Prima mi sembravano così roventi, invece adesso.. Sai, Edorad Liones, paragonate alle fiamme di Keishin.. le tue sono davvero fredde!”
Senza aspettare la risposta dello sconvolto Arrancar, si portò davanti a lui con una velocità pazzesca e allontanò con un calcio il suo braccio ancora teso per poi colpirlo al petto con entrambi i pugni in contemporanea, sprigionando una forza tale da forare il suo Hierro e sbatterlo indietro. Respirò a fondo e si trasportò con uno Shumpo sopra Edorad che ancora precipitava e lo colpì a volto e collo con una sequenza rapidissima di pestoni per concludere con un doppio calcio di nuovo al petto. L’Arrancar si schiantò al suolo con un forte boato.
Meryu si fermò e respirò di nuovo per calmarsi. Per padroneggiare il suo Shunko ancora incompleto, doveva evitare gli spostamenti eccessivi e di attaccare in modo troppo frettoloso, inoltre, doveva anche rimanere rilassato per mantenere costante e stabile l’immensa reiatsu sprigionata. Aveva però scoperto che, usando il Kirikizu prima dello Shunko, riusciva ad usare molto più facilmente il secondo poiché la sua reiatsu veniva già concentrata nella parte superiore del suo corpo con la prima tecnica e tutto ciò che doveva fare per attivare in seguito lo Shunko era trasferirla su spalle e schiena e farla esplodere.
Da sotto di lui Edorad si alzò dalle macerie e, emanando una potentissima aura infuocata, ruggì: “Non cederò! Non posso essere sconfitto! In guardia, Shinigami! Ora sarà deciso il nostro scontro!”
Meryu aumentò a sua volta la propria reiatsu e si mise in posizione.
I due avversari si scagliarono l’uno contro l’altro nello stesso istante e si scontrarono a mezz’aria sprigionando un’esplosione colossale. La stessa Kaisui, che osservava da poco lontano, dovette coprirsi gli occhi per la luce abbagliante.
Quando la luce sparì, rimase senza parole: Meryu e Edorad si davano le spalle, il guanto destro di Hayabusa del primo era in frantumi, mentre il braccio destro del secondo era coperto di sangue e il fianco sottostante era stato letteralmente sfondato fino al centro del torso; lo stesso braccio sembrava essere sul punto di staccarsi da quanta poca carne era rimasta a tenerlo fissato al corpo.
Edorad fece un sorriso. “Davvero impressionante..” mormorò con un fil di voce. “Meryu Kitayama, giusto? Sei davvero forte.. E anche tu, Kaisui Kitayama.. sono contento di aver avuto voi due come ultimi avversari e di conoscere i vostri nomi.. Senza dubbio siete nemici potenti.. ma.. sappiate che.. contro il nostro re e gli altri Espada.. non avete alcuna possibilità..” I suoi occhi si rovesciarono all’indietro e precipitò al suolo privo di vita.
Meryu fissò il proprio pugno sanguinante, mentre Kaisui lo raggiungeva. “Tutto bene?” chiese lei.
“Si, non è grave. Anche se quell’ultimo colpo è stato incredibilmente potente” rispose lui.
“Cosa pensavi volesse dire? Chi sono gli Espada?”
“Non lo so. Ma ho un brutto presentimento.”
Poi entrambi si concentrarono sulle reiatsu dei loro compagni e percepirono che anche loro avevano finito di combattere. Tutte le reiatsu nemiche erano scomparse. Tutte tranne una.
La reiatsu dell’avversario di Ichigo era ancora presente e, a giudicare dal livello di quella del Sostituto Shinigami, era chiaro che il nemico stava avendo la meglio. L’avversario in questione era anche quello che possedeva la reiatsu che prima li aveva spaventati.
“Con chi starà combattendo?” domandò Kaisui.
“Non ne ho idea, ma, paragonato all’Arrancar che abbiamo appena sconfitto, la differenza è quella che c’è tra il cielo e la terra.”
Poi, d’un tratto, la reiatsu di Ichigo ebbe un picco e videro un bagliore di luce nera in quella direzione. Doveva aver usato un attacco molto potente. La reiatsu del nemico, tuttavia, non subì variazioni. Pochi istanti dopo, percepirono il flusso della reiatsu di Ichigo diventare irregolare e non riuscirono più a capire cosa stava succedendo.
“Andiamo” disse Meryu. E si diresse verso Ichigo seguito da Kaisui.
< Fa attenzione, Kurosaki-san > pensò.
 
Alla Soul Society, Keishin si avvicinò alla sede della Quarta Brigata portando con sé un cesto di frutta. Ormai era notte e, a parte qualche sentinella notturna, non c’era nessuno in giro.
Facendo più piano possibile, Keishin entrò nella sala della Brigata dove erano tenuti i pazienti in fase di recupero e si avvicinò a un letto dove una piccola figura giaceva immobile. Abbassò gli occhi verso il volto della figura e, alla luce argentea della luna, vide una giovane Shinigami dai capelli castani dormire con un’espressione mesta e lievemente sofferente. Momo Hinamori. La Luogotenente della sua Brigata. Una delle persone a cui più teneva in tutta la Soul Society.
Keishin posò il cesto di frutta sul tavolino accanto al letto e, poi, accarezzò leggermente la fronte di Hinamori scostandole la frangia. < A giudicare dalla tua espressione, non stai avendo un sonno tranquillo. Non riesci ancora ad accettare la realtà, eh? > pensò sorridendo amaramente. Non riuscì a non mormorare: “Povera Momo-chan. Tu volevi bene ad Aizen più di chiunque altro e guarda che ti ha fatto.. Posso capire perché ti sia così difficile accettarlo. Purtroppo non ci possiamo fare niente. Mi dispiace tanto.”
Cercando di non svegliarla, le accarezzò delicatamente la guancia nel tentativo di darle qualche conforto. Prese da sotto il kimono una lettera dove le augurava di guarire presto e la appoggiò sopra il cesto. Poi si girò per andarsene; appena prima di superare il letto su cui riposava, si voltò a guardarla di nuovo e mormorò: “Fatti forza, Momo-chan. Se avrai bisogno, io e gli altri ci saremo sempre. Te lo prometto.” Raggiunse la porta e uscì dalla stanza, senza accorgersi che l’espressione di Hinamori si era leggermente rilassata.
Uscito dalla Quarta Brigata, nel momento in cui stava per allontanarsi con uno Shumpo, sentì una presenza alle sue spalle. “L’orario delle visite è finito da un pezzo, non lo sai?”
Keishin riconobbe sia la voce che la reiatsu. Girandosi disse: “Capitano Unohana. Mi spiace, ma…”
“Sei preoccupato, vero, Keishin-san?” Unohana aveva il suo solito sorriso. “Non ti sto rimproverando, tranquillo. Posso capire i tuoi timori. Quella povera ragazzina è stata ferita nel profondo e non è mai facile recuperare da tali ferite.”
Keishin annuì. “È come una sorellina per me e vorrei poter alleviare il suo tormento. Capisco benissimo la sua sofferenza. Tuttavia lei sta soffrendo molto più di me e di chiunque altro e per questo vorrei aiutarla.” Strinse i pugni alzandoli all’altezza dello sterno. “Purtroppo non so mai come perché le uniche cose che posso fare sono picchiare e bruciare tutto ciò che causa sofferenza alle persone a cui voglio bene.”
Unohana fece una risatina. “Degno di te. Si direbbe che tu non ti sia nemmeno reso conto del gesto che hai appena compiuto. Forse ti può sembrare poco, ma con questa visita le hai appena dimostrato che può sempre contare su di te. Sei molto più di quello che credi e sai fare molto più di quanto pensi, solo che non te ne accorgi. Lei e tutte le persone alle quali vuoi bene e che ti vogliono bene a loro volta sanno che sei una persona su cui possono fare affidamento. Non devi trovare un modo particolare per aiutarle. Sii te stesso e basta, Keishin-san.”
Keishin guardò Unohana e si sentì più sollevato. “Vi ringrazio, Capitano. Però, per favore, non ditele di questa conversazione o la mia reputazione sarà rovinata.”
Unohana fece un’altra risatina. “D’accordo. Allora non rivelerò il tuo lato migliore. Buonanotte, Keishin-san.”
“Buonanotte, Capitano Unohana.”

Tornato alla Quinta Brigata, Keishin venne subito affiancato da un agitato Hiraku. “Che altro succede ora?” commentò lievemente annoiato.
“È appena giunta la comunicazione che gli Shinigami inviati nel mondo reale hanno preso contatto con un gruppo di Arrancar e hanno ingaggiato battaglia con questi ultimi” rispose Hiraku porgendogli un documento con un rapporto scritto.
Keishin lo afferrò subito e iniziò a leggere.
“Sembra che siano riusciti a sconfiggere tutti gli avversari” continuò Hiraku, “ma il Sostituto Shinigami Ichigo Kurosaki è stato quasi ucciso da quello che, a quanto ci dicono, era il capo del gruppo. Uno dei dieci Arrancar più potenti di Aizen, gli Espada.”
Keishin mantenne un’espressione neutra fino alla fine del rapporto. Poi disse: “Il fatto che siamo riusciti ad eliminare ben cinque Arrancar è un punto a nostro favore, ma è probabile che corrispondessero ad un’infinitesima parte del potere di cui dispone Aizen. E questi Espada.. Temo siano più forti di quanto possiamo immaginare.” Il suo sguardo cambiò di colpo. “Ehi, che significa questo?”
Hiraku guardò il punto indicato. “Ah, si. Riferiscono che la reiatsu del Sostituto Shinigami abbia avuto delle fluttuazioni particolari durante lo scontro con l’Espada.”
“Che tipo di fluttuazioni? Sii più specifico!” insistette Keishin.
“Non lo so di preciso. Sembra che ad un certo punto la sua reiatsu sia aumentata e abbia poi iniziato a mutare. È diventata.. non so come definirla, non hanno detto niente di chiaro. Tuttavia, se dovessi scegliere un termine, direi.. più inquietante. Perché t’interessa? Che c’è?”
Keishin non rispose. Ripensò allo scontro tra Ichigo e Byakuya e si ricordò di aver sentito per alcuni secondi la reiatsu del primo diventare di colpo non solo più potente, ma anche incredibilmente oscura e.. inquietante. Si, era diventata esattamente come l’aveva descritta il rapporto, anzi molto peggio. L’oscurità che la sua reiatsu emanava in quel momento non era diversa da quella di un Hollow.
< Che cosa significa? > pensò preoccupato. < Chi o cosa sei davvero, Ichigo Kurosaki? >


Note:
Kirikizu = squarcio
Shunko = pianto di luce
   
 
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