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Autore: Airinslytherin    14/01/2015    3 recensioni
Anche tra i semidei, la morte è in grado di separare due anime gemelle? Gli dei potrebbero salvare il loro amore? Riuscirebbero a ritrovarsi?
PercyxNico, per chi, nonostante la Solangelo e la Jasico, continua a trovare adorabili questi due.
Ambientata nel terzo anno di liceo.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nick varcò la soglia del suo nuovo liceo.

Si aspettava di ricevere occhiate dai suoi nuovi compagni, di venire preso di mira dai bulli, almeno per il suo primo giorno da quando si era trasferito in città. Non immaginava diversamente. Invece, sembrava che a nessuno importasse di lui, e a Nick questo andava bene.

Questa sembrava la scuola giusta, finalmente.

Pensando, si diresse verso la classe in cui avrebbe avuto la sua prima lezione: Inglese.

Trovò i suoi compagni abbastanza educati, uno gli rivolse addirittua la parola. Certo, era solo per chiedergli la penna che gli era caduta di fronte. Nick, si alzò per raccoglierla, deciso, finchè non ruzzolò colpendo la spalla contro lo spigolo di un banco. Si girò verso il ragazzo che gli aveva chiesto di raccoglierla: sorrideva. Quel brutto idiota gli aveva appena fatto lo sgambetto. Nick cancellò tutto quello che aveva precedentemente pensato di quella scuola: era esattamente come tutte le altre. Nick si diede dello stupido per aver pensato diversamente. Chiese all'insegnante, che aveva assistito alla scena senza battere ciglio, se poteva andare in bagno, ripromettendosi di non combinare qualche casino ai danni dell'insegnante, venendo così espulso da un'altra scuola.

Prese a camminare per i corridoi, senza realmente cercare il bagno. Aveva una gran fame.

Si fermò, immaginandosi il bel panino che avrebbe preso da McDonald a pranzo. Sentì il suo stomaco brontolare. Che rumore strano... non era il suo stomaco!

Non assomigliava nemmeno lontanamente a quello. Sembravano note suonate a casaccio. Il ragazzo si riscosse e prese a seguire il suono.

Svoltò a destra, corse lungo tutto il corridoio, fino a raggiungerne uno meno illuminato. Si guardò dietro le spalle, attento all'arrivo di qualche insegnante. Aprì la porta di una grande aula, la cui luce era l'unica ad illuminare il corridoio, dalle fessure della porta. Doveva essere l'aula di musica; delle sedie erano disposte a cerchio intorno a un pianoforte. C'erano spartiti sopra di esse e per terra. La luce filtrava dalla finestra aperta. C'erano uno stereo, delle casse, una batteria, un clarinetto e una chitarra, appoggiata alla sedia. Seduto di fronte al piano vi era un ragazzo che premeva le dita sui tasti, annoiato. I capelli castani erano mossi dal vento che entrava dalla finestra. Erano leggermente ondulati e il ragazzo li spettinava con la mano destra, mentre suonava con la sinistra. Avvicinandosi Nick colpì il piatto della batteria, cadendo a terra per la seconda volta nel giro di cinque minuti, richiamando a sè l'attenzione del giovane. Questi si girò di scatto lasciando cadere la mano a peso morto sui tasti che produssero un suono assordante e stonato.

Si avvicinò e porse la mano a Nick per aiutarlo ad alzarsi. Questo, nella fretta di rimettersi in piedi gli finì a sbattere contro.

"Scusa!" esclamò, cercando di non guardarlo negli occhi.

"Non fa niente! Che stavi facendo? Non dovresti essere in classe?"

"Mi facevo un giro.." spiegò.

"Stai saltando già la prima lezione?" domandò il ragazzo aggrottando le sopracciglia. Poi gli sorrise "Bè.. benvenuto nel club. Io volevo saltare quella di inglese. L'insegnante è un'arpia"

Improvvisamente a Nick girò la testa e la sua intera vita si stravolse. Conosceva quel ragazzo. Sentiva come se lo avesse già incontrato. I sentimenti suscitati da quell'accenno di sorriso lo stavano sconvolgendo. Era come se avesse passato una vita a guardarlo sorridere o se il suo cuore avesse sempre avuto uno spazio vuoto da colmare con i suoi sorrisi. Sentì le ginocchia cedere e vedendolo in questo stato il ragazzo lo aiutò a sedersi, guardandolo preoccupato. I suoi occhi erano bellissimi e luminosi; erano... azzurri? C'era qualcosa che stonava in tutto questo, ma non riuscì a capire quale fosse, non gli diede molto peso.

"Ti senti bene?"chiese il ragazzo senza nome, mentre poggiava le sue mani sulle spalle di Nick.

"Si! Non ho niente. Quindi sei nella mia stessa classe di inglese, probabilmente! Bene ehm... mi chiamo Nick Stevens" disse, porgendo la mano e sperando con tutto il cuore non fosse uno stronzo, come quello che gli aveva fatto lo sgambetto in classe.

"Perseo" rispose, stringendola, con grandissimo sollievo dell'altro ragazzo.

Anche il suo nome fece perdere un battito a Nick. Si complimentò con se stesso per essere riuscito a farsi piacere il ragazzo più figo della scuola con il quale avrebbe avuto le probabilità più scarse anche di non essere espulso di nuovo. Tanto valeva provarci. Si portò le maniche del maglioncino nero sopra gli avambracci e battendo le mani si alzò in piedi, andando così vicino da sfiorargli il viso con i suoi capelli. Così Nick. Dacci dentro. Tanto ormai hai fatto la brutta figura.

"Allora..." disse, interrompendo il suo monologo interiore. "Sai suonarlo?" indicò il pianoforte alla loro destra.

"In realtà no. Mi sono chiuso qua dentro perchè volevo saltare la lezione con quella pessima persona. Però devo ammettere che mi piacerebbe saperlo suonare"

Nick lo oltrepassò e si mise al posto del pianista.

"Cosa ti piace?"Chiese e posizionò le mani sopra la tastiera.

Lo sguardo di Perseo si illuminò "Oh! Lo sai suonare" esclamò eccitato. "Ok... non sono molto esperto. In realtà non lo sono proprio per niente... conosco solo Mozart e Beethoven" continuò, portandosi la mano alla nuca.

Nick gli sorrise scrollando le spalle e cominciò a suonare. La prima impressione di Perseo fu che il ragazzo doveva essere molto bravo. Le sue dita sembravano muoversi come se fosse la cosa più naturale del mondo, misurando la forza e seguendo il tempo. Era un brano tanto bello che quando finì rimase per qualche secondo assorto, a bocca aperta. Voleva sentirlo ancora, voleva vedere ancora le mani di Nick muoversi su quella tastiera.

Riuscì a dire solo "Wow" mentre guardava Nick scostarsi i capelli che gli erano caduti sulla fronte mentre suonava.

"S-sei bravo" aggiunse poi. Nick lo ringraziò "Era Chopin"

"Suonalo ancora!" lo pregò Perseo.

"Non posso! Devo andare. Ho detto di dover andare in bagno ed è passato fin troppo tempo" giustificò Nick alzandosi.

"D'accordo però voglio risentirti!" esclamò l'altro ragazzo diventando immediatamente rosso appena si accorse di quel che aveva detto.

"Potremmo incontrarci a pranzo" ipotizzò Nick, cominciando ad andare.

"Aspetta! Fai parte di qualche club?" lo fermò il castano.

"Nemmeno uno"

"Allora potremmo riformare il club di musica"

"Mi piacerebbe" disse Nick. Lo salutò con la mano e se ne andò.

 

 

 

 

Erano passati due mesi dall'inizio della scuola.

Nick si era seduto vicino a Perseo nel laboratorio di arte. Quest'ultimo dipingeva molto bene; riusciva a dipingere ogni più piccola sfumatura di ogni singola onda del mare. Quel giorno il professore li aveva lasciati liberi di disegnare quel che volevano, perchè avevano appena finito un argomento, quello degli origami. Il cagnolino che aveva creato Nick era vicino al panda di Perseo che era un po' più difficile da fare.

Tutti gli studenti stavano uscendo dal laboratorio in fretta mentre loro rimasero in aula a finire il disegno perchè dopo avevano un'ora buca. Nick stava osservando Perseo mentre dipingeva. Ogni volta che lo faceva il suo sguardo diventava più intenso e sembrava prendere lo stesso colore verde-mare con il quale dipingeva.

Dopo aver passato il pennello a destra e a sinistra nella tela lo posò e si girò verso Nick, sorprendendolo a guardarlo. L'altro distolse velocemente lo sguardo.

"Disegni sempre il mare" osservò.

"Si bè... in realtà non so nemmeno se riesco a disegnare altro"

"E' bello" si ritrovò a pensare Nick osservando le diverse sfumature del mare al tramonto che Perseo aveva dipinto.

"Grazie" Perseo arrossì ma si portò di fianco a Nick. "Tu invece che hai fatto?"

Velocemente prese l'album da disegno di Nick in modo che lui non glielo strappasse di mano. Quando Nick vide la bocca dell'altro spalancarsi si affrettò a spiegare: "E' solo uno schizzo! Di solito ritraggo tutte le persone che mi capitano, tu eri vicino...così..." le parole gli uscivano dalla bocca come un fiume in piena.

"Non... sono relamente così bello" cercò di calmarlo Perseo. Nick tacque di colpo arrossendo fino alla punta dei capelli. "E' solo come ti vedo io"

Perseo lo fissò negli occhi. "Posso tenerlo?"

"Sei serio?" chiese Nick scettico.

"Si! Mi piace come mi vedi" gli disse, ridendo. Nick si lasciò scappare un sorriso.

"Tu come mi vedi?"

"Un ragazzo moro, molto dark e molto magro" scherzò il castano.

Nick rise "Stupido!" Gli tirò un pugno leggero sulla spalla. Quando smisero di ridere aggiunse "In realtà mi tingo"

"Cosa?!" Quasi urlò Perseo, girandosi verso di lui "Non ci credo" affermò.

"Sono biondo, ma ho le sopracciglia abbastanza scure e non si nota" continuò Nick sorridendo in imbarazzo.

"Sei pazzo?! ...oh! Fa niente. Sei carino pure così" Nick lo guardò stupito ma Perseo sembrava non essersi accorto di quel che aveva appena detto.

"Io scommetto che tu in realtà hai i capelli rossi" aggiunse Nick pensieroso.

"Cosa?" ripetè Perseo per la seconda volta."Perchè dovrei?"

Nick squadrò il dipinto sul mare. "Nascondi la tua vera identità, Ariel?"

"Probabilmente lo ero nella mia vita precedente" ipotizzò l'altro ragazzo fingendo.

Lo guardò e poi chiese "Domani vieni a casa?"

"Ok" rispose Nick, senza pensarci due volte. Era da un paio di settimane che Nick cercava di insegnare a Perseo a suonare il piano con una piccola tastiera che gli avevano regalato anni prima.

In verità Perseo fingeva di non riuscirci e guardava Nick suonare.



Note Autrice
L'idea per questa storia è nata, come molte altre, ascoltando una canzone. Non rivelerò il titolo perchè si potrebbe scoprire la trama, anche se alcuni di voi potrebbero già averci pensato. Mi sta piacendo molto scriverla; da una parte perchè è una Pernico :D dall'altra, come avrete notato, è molto leggera; infatti il rapporto in sè non verrà approfondito pesantemente con tutti i giri mentali che si fa una persona quando si innamora. Non uccidetemi per le caratteristiche fisiche e i nomi dei personaggi, ma la trama comportava anche questo quindi se andrete avanti si capirà il perchè di tutto questo, e riavrete i vostri Nico e Percy, lo assicuro. c: L'ff dovrebbe essere massimo di tre capitoli. Se recensirete avrete, oltre a tanti Happy Meals, il mio amore eterno. :D Quindi, se volete scrivere anche solo una riga di critiche costruttive, mi va benissimo. Inoltre se avete dei dubbi, sarò più che felice di chiarire. Al prossimo capitolo!!! ;D

 

   
 
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