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Autore: Sarah Shirabuki    14/01/2015    1 recensioni
Alexis è una ragazza umana e sola, dopo la morte della madre è diventata la cameriera della famiglia Baskerville, i sovrani dei vampiri. Il suo incontro con Ace, il figlio di Allen e di Risa Baskerville, cambia totalmente la vita della giovane, facendole scoprire l'amore, e forse, le sue vere origini. Ma una forza oscura, una nuova minaccia incombe su Sabrie. Cosa ne sarà di Alexis? Chi era in realtà suo padre? Cosa ha a che vedere lei con la famiglia Baskerville? Se volete saperne di più.. leggete e recensite, mi raccomando, ci tengo tanto!
( dalla storia )
Sabrie, regno dei Vampiri, 20 anni prima. E’ una fredda notte d’inverno, la neve cade incessantemente. La notte ha dispiegato il suo nero mantello, non una stella, nemmeno la luna, illuminano quel cupo cielo. Una giovane donna dai lunghi capelli biondi guarda una bimba che dorme in una culla. Le bacia la fronte.
“ Piccola mia, ti giuro che ti proteggerò da quella famiglia di mostri, fino a quando non sarai abbastanza grande per poter conoscere tutta la storia “. La bimba apre gli occhi, che si rivelano essere di un bellissimo azzurro. Un azzurro rarissimo, come il più profondo dei laghi.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soledad'
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Soledad si sveglia di colpo: ha avuto l’ennesimo incubo. L’incubo in cui Kevin vince la battaglia e conquista Sabrie. E, da quando la donna ha saputo che Allen è scomparso, gli incubi non fanno altro che peggiorare. Ha paura: ma dove può essere andato? Perché è andato via da palazzo senza dire nulla a nessuno? Qual è il suo obiettivo? No, non ne può più di restare con le mani in mano mentre l’uomo che ama potrebbe essere nei guai. Si, non l’ha mai ammesso nemmeno a sé stessa, ma lei ama ancora Allen, come e più di 20 anni prima. Anche se sa che, ovviamente, è un amore impossibile, e dovrà tenerlo per sé. Tuttavia non può lasciare che si metta nei guai. Perché lei ha intuito dove potrebbe essere andato l’ex re dei vampiri: è andato ad affrontare il fratello! Soledad prende il mantello e la sua arma, una baionetta, e si mette subito in cammino: troverà Allen e lo aiuterà a chiudere i conti con il passato.

Allen è in cammino ormai da giorni, se non settimane. Nemmeno lui sa bene quanto tempo sia passato da quando, di nascosto, è partito da Sabrie per andare a sistemare una volta per tutte questa faccenda, e chiudere per sempre i conti in sospeso con il fratello. Sa bene che avrà fatto preoccupare i suoi familiari, ma è sempre più convinto che questa sia stata la decisione più saggia: non può assolutamente permettere che vengano coinvolti altri innocenti in questa assurda faida familiare. Sua figlia è incinta, e suo figlio di certo non ha il potere sufficiente per battere suo zio. E lui non può permettere che i suoi nipoti nascano e crescano senza il loro padre accanto. Sua moglie e suo nipote Zwei ne hanno subite tante per colpa di Kevin, come poteva chiedere loro di seguirlo? Con che coraggio avrebbe potuto chiedere il loro aiuto? Lui è pur sempre Allen Baskerville, l’ex sovrano dei vampiri, e non può permettere che i suoi familiari si mettano in pericolo solo perché lui teme di non farcela. E Soledad? No, non avrebbe mai chiesto il suo aiuto: è ancora profondamente deluso dalla donna. Ma come ha potuto inscenare la sua morte? Come ha potuto abbandonare Alexis, permettere che lui venisse processato e quasi ucciso, permettere che la figlia crescesse come una serva. Permettere che lui soffrisse giorno dopo giorno per non essere riuscito ad arrivare in tempo. Invece lei era viva. Per lui, questo è molto difficile da perdonare. E, al di la di tutto, non può chiederle di coinvolgersi in un’altra battaglia contro Kevin, dopo quello che lui le ha fatto passare quella terribile notte, e anche prima. Finalmente, il viola giunge al castello di Kevin, al Monte Esilio. Una ventata d’aria gelida gli fa cadere il cappuccio. Forse, per lui, la battaglia decisiva è alle porte.
Pia invece, è insieme al suo signore. Fa un rispettoso inchino. “ Signore, credo che ci sia un intruso al castello “. Sussurra la bionda. Lui fa un ghigno.

“ Si, Pia. Lo so “. Si avvicina alla donna, facendola alzare. Lei si sente in soggezione sotto quello sguardo. “ Voglio che tu resti in questa stanza finchè non sarò di ritorno. Io vado a dare il benvenuto al mio… misterioso ospite “. Pia annuisce: sa bene che è meglio non contraddire il suo signore. Ma si chiede come mai la stia proteggendo invece di mandarla a combattere contro l’intruso.

Allen si guarda intorno. L’aria in quel castello è davvero irrespirabile, pregna di energia oscura. Si sente osservato, probabilmente è colpa degli altri esiliati. Sicuramente lo staranno osservando nell’ombra, anche se non si palesano. Improvvisamente, una tetra risata lo fa sussultare. Oh si, conoscerebbe tra mille quella crudeltà. È lui, il suo rivale. Il capo dell’altro ramo della famiglia, l’esiliato. Suo fratello maggiore. “ Kevin! Fatti vedere, codardo! “. Grida Allen, sicuro che il fratello non rifiuterà la sfida. Infatti la risposta non tarda ad arrivare: un pugnale lo ferisce al viso. La mira è stata volutamente sbagliata, è una provocazione. Il pugnale cade a terra, ed Allen porta una mano al viso, nel punto in cui è ferito. “ Non hai ancora perso il vizio di attaccare alle spalle. Vero, fratello? Il solito vigliacco “. Una ventata d’aria gelida fa indietreggiare il viola di qualche passo, e finalmente eccolo li: il suo nemico giurato.

“ Fratellino, ti sei degnato di venire a trovare tuo fratello maggiore nella sua squallida dimora? Oh.. non hai paura di sporcarti i tuoi bei vestitini? “. È ironico, cattivo. Accidenti, l’ex re di Sabrie lo deve ammettere: in tutti questi anni, la cattiveria del fratello non è affatto mutata, anzi se è possibile è aumentata. Kevin lo guarda con il suo unico occhio, poi scuote la testa. “ Fratello, non è educazione starsene zitto e fissare così le persone. Non te l’ho insegnato? “. Allen continua a rimanere in silenzio per alcuni minuti, per poi prendere parola.

“ Mi sono solo stupito, Kevin. La tua crudeltà ha raggiunto davvero il culmine: sei circondato di un’aura oscura che ha impregnato anche il tuo castello. Sei pieno di odio e rancore, e niente altro. Ma io ti fermerò “. In risposta, il fratello maggiore fa una risatina sprezzante.

“ Tu mi chiedesti perché ti odiavo tanto, ricordi? Adesso voglio darti la risposta. Ti ricordi cosa successe tanti anni fa? Prima della nascita di Alexis? “. Allen rimane perplesso, ma certo che ricorda: Soledad, e prima di lei Risa, scelsero liberamente di stare al suo fianco, ma questo creò puntualmente litigi tra i due fratelli. Ma adesso cosa c’entra tutto questo?

“ Cosa c’entra tutto questo? Certo che mi ricordo, e come scordarlo? “ ribatte deciso Allen: ricorda bene che poco prima della nascita di Alexis, lui stesso esiliò il fratello dal suo regno. Lo fece perché aveva fatto un contratto con le forze oscure che si nascondevano nell’abisso, aveva perso la testa dopo il rifiuto di Soledad e da allora non era mai più tornato lo tesso. Non avrebbe voluto fare una cosa del genere, ma ci è stato costretto. Però, adesso cosa c’entra quella storia? In tutta risposta, Kevin si mette a ridere in modo cinico e crudele.

“ E dimmi… “ si indica il punto in cui un tempo stava il suo occhio destro “ ricordi chi è stato a togliermi il mio occhio? “. Allen tiene la sua spada, sa perfettamente che abbassare ora la guardia sarebbe un errore fatale.

“ Kevin, smettila con questa storia. È stato un incidente. Tu mi hai aggredito con un pugnale quella volta, avrei dovuto aspettare che mi ammazzassi? “. Il suo sguardo brucia nonostante la calma delle sue parole, al solo pensiero di quel giorno in cui la rivalità tra lui e suo fratello raggiunse un punto di non ritorno. Suo padre ha sempre permesso a Kevin di fare ciò che voleva, e questo è stato il risultato, pensa il minore dei due fratelli: Rin, suo padre, si sforzava tanto di essere crudele e temuto, sterminava chi si opponeva a lui, e non si è nemmeno accorto di avere il nemico proprio in casa sua, e di averlo, in un certo senso, creato lui, lasciandogli tutta quella libertà e concentrandosi solamente a maltrattare lui. Non che i suoi rapporti con Ace siano stati diversi, lo sa bene. Ma almeno lui l’ha fatto solo perché voleva fosse un suo degno erede. Rin invece, lo faceva per crudeltà: trattava male i figli e la stessa moglie, e si faceva odiare dal suo stesso popolo. Quello stesso popolo che, in seguito, aiutò Allen a spodestare il padre e a prendere finalmente il comando del regno. Effettivamente, Rin Baskerville parve morte, dopo essere stato colpito dalla spada del figlio minore. Ma sarà vero?

“ Oh si è vero, ma l’ho fatto perché tu mi stavi portando via la donna! “. Ribatte ad un certo punto il maggiore, interrompendo bruscamente i pensieri del fratello, che para un fendente con la spada. Ha fatto bene a non abbassare la guardia.

“ Soledad ha sempre amato solo me, ma possibile che tu non lo capisca? Sei tu che hai fatto di tutto per dividerci, ma alla fine ti sei solo fatto odiare! E hai fatto del male  a te stesso! Sei tu stesso la causa dei tuoi mali, non cercare altri colpevoli “. È molto duro, ma d’altronde è ciò che pensa. In tutta risposta, Kevin gli da un pugno di sorpresa, ma Allen riesce a non cadere. Sanguina leggermente al labbro, ma per fortuna la sua arma non gli è caduta a terra, o per lui sarebbe stata la fine. Infatti suo fratello non aspetta altro che un passo falso da parte sua.

“ Tu mi hai sfigurato! Mi hai reso un mostro agli occhi di Soledad e del mondo!  Mi hai portato via tutto! “. È furioso, attacca a caso. Allen tiene la spada davanti a sé, per evitare che la furia cieca di suo fratello possa finire per abbattersi su di lui.  “ Ma almeno io ho avuto la soddisfazione di portarti via l’amore di tua figlia! Non hai potuto crescerla a palazzo. Fa male eh?! “. Allen si infuria a quelle parole, e con la spada contrasta quella di Kevin, facendolo finire a terra. Lui ride sadicamente, alzandosi subito ovviamente. Allen riesce ad evitare tutti i fendenti di Kevin con velocità, ma pare proprio che l’ultimo stia per colpirlo dritto all’occhio destro. Senza pensarci su, il viola para la spada in difesa, e chiude gli occhi. Ma nessuna lama arriva a ferire il suo occhio. Un intensissimo odore di sangue gli fa riaprire gli occhi, mentre suo fratello pare su tutte le furie. È voltato, ma sta spargendo a terra una vistosa scia di sangue. Sta gridando, forse di dolore. Allen riprende fiato, per un momento anche il respiro si era mozzato, ed aveva temuto per la sua incolumità. “ cos’hai fatto!!!! “. Grida su tutte le furie l’argento. Allen lo guarda, e lui si volta finalmente. Sanguina proprio dove aveva l’occhio destro. Evidentemente, difendendosi da quell’attacco, Allen ha nuovamente trafitto Kevin nello stesso punto, come se il destino avesse voluto far ripetere una storia già accaduta in precedenza. In risposta, Kevin lancia un attacco al fratello, attacco che, essendo stato lanciato di sorpresa, il minore non riesce a parare. Cade a terra, mentre il fratello, una volta calmatosi, gli si avvicina, inginocchiandosi come a volerlo guardare meglio. Ghigna malefico. “ Adesso comincia il divertimento, fratellino “. Si alza, per poi chiamare Pia. La donna scende le scale, ma rimane alquanto sconcertata nel vedere Allen a terra.

“ Signore, ma quello è.. “. Mormora, mentre Kevin la guarda.

“ Si, Pia. Porta mio fratello nella stanza in cui c’è mia nipote, poi vieni a medicarmi questa dannata ferita. Sai, credo che il mio dolce fratellino vorrà passare un po’ di tempo con la sua adorata figlioletta prima di.. ecco, passare a miglior vita “. Pia non obietta di certo e, una volta portato Allen nella stessa stanza di Diva, torna dal suo signore. Sta per inginocchiarsi, ma lui la ferma. “ Pensa a medicarmi questa ferita adesso “. Le dice solo. Lei annuisce, e lentamente gli toglie le bende, pur non avendolo mai fatto. Una volta tolte tutte le bende, la ragazza sussulta: accipicchia, deve ammettere che non è un bello spettacolo ciò che vede. Tuttavia è anche una servitrice di Kevin, non può sottrarsi. Lentamente inizia a disinfettare la ferita, poi prende le bende. “ Sei silenziosa, Pia. Cos’hai? Sei disgustata? Credi che io sia un mostro orribile? “. Le chiede ad un certo punto lui, con una calma che mette paura. Pia scuote il capo.

“ No signore, certo che no. Non vi considero un mostro… “. Non fa in tempo a finire, che lui le blocca il polso con la mano, fissandola intensamente con il suo unico occhio, facendo arrossire inevitabilmente la donna.


“ Allora dimostramelo ora, Pia. Dimostrami che non mi consideri un mostro… “. Pia arrossisce di nuovo. Cosa succederà adesso? 

Finalmente la battaglia di Allen e Kevin ha avuto un'interessante svolta. Che succederà ora al padre di Ace? Cos'ha in mente Kevin? E che farà a Pia? Soledad riuscirà a trovare l'uomo che ama? E Diva? Cosa le sarà accaduto? Intanto vi lascio il link della storia di Allen e Soledad ( che sto scrivendo tutt'ora ), se volete passare mi farebbe piacere :) Baci baci, alla prossima! Presto aggiornerò e ne vedremo delle belle 

ANGUSTIAS


( ​http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2955144&i=1 )
  
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