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Autore: Alies    15/01/2015    0 recensioni
Questa è una raccolta di racconti più o meno completi.
1. Il Terzo Pianeta
2. They've just tricked you, Jared
3. Destroyed Cities
4. Tre etti d'ispirazione
5. Un negozio un po' particolare
6. Il Pappagallo
Spero vi piacciano! =D
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una storiella horror. Non penso che la si possa definire creepypasta, anche se è un po' raccapricciante.
Penso che sia adatta a chiunque, ma naturalmente se siete facilmente impressionabili vi consiglio di pensarci due volte prima di andare avanti. Sarà anche corta, ma è comunque inquietante.




 

E il silenzio l'avvolse come un velo gelido sulle spalle, brividi la scossero fino a che un rumore improvviso non la scosse.
Qualcosa era stato aperto. Passi. Passi si avvicinavano a lei, senza che ella riuscisse a capire da dove venivano; ma una cosa, stranamente, le pareva chiara: erano anfibi. Si chiese come potesse saperlo per certo, ma non riusciva a venirne a capo.
Il silenzio era rotto. Iniziarono a sentirsi altri suoni: il ticchettio di un orologio, lo scrosciare della pioggia che cadeva sul tetto e sulle finestre, il fruscio della foglie sugli alberi e contro le pareti, il battito del suo cuore. Ma dov'era l'altro battito? Perché si sentivano solo i passi, ma non l'altro battito? 'Cosa' si stava avvicinando?
I passi l'avevano quasi raggiunta, erano proprio fuori dalla stanza quando all'improvviso la luce si accese...
«Bea si può sapere cosa fai al buio?» uno sguardo confuso la osservava dalla porta. Era Axel, il suo ragazzo. Ecco perché non sentiva un altro battito: il cuore degli innamorati batte all'unisono.
«Nulla, mi ero incantata. Scusami» sospirò di sollievo e si fece condurre in salotto. Poi si diresse verso il piano di sopra.
Erano ormai 4 anni che in quella casa abitavano solo loro due, gliela avevano lasciata i suoi genitori [no, non erano morti.. Avevano solo deciso di vivere la pensione in giro per il mondo, tornavano solo una volta all'anno e Skype era un buon aiuto]. Stava per entrare nella loro stanza quando si accorse che la luce del bagno era accesa.. 
Pensò che fosse stato Axel a dimenticarla e si mosse per andarla a spegnere, ma come si avvicinava iniziò a sentire il rumore dell'acqua nella doccia e una voce maschile che cantava vecchi canti irlandesi. Aprì la posta di schianto, cercando l'intruso. Ma tutto ciò che trovò fu il pappagallo sul bordo della vasca.
Confusa, ma rassicurata dall'assenza di un estraneo si avvicinò per spegnere il rubinetto. Ma quando si girò vide il pappagallo impiccato nel retro della porta con un nastro rosso e verde.
Urlò e il suo ragazzo corse da lei. Col fiatone si avvicinò a lei chiedendole che cosa fosse successo. Allora lei, bianca come un lenzuolo, gli indicò il retro della porta; lui girò la porta, ma non vide niente.
«Bea che succede? Non c'è niente qui, qualunque cosa fosse è stata solo un'allucinazione, dai» e si voltò verso di lei sorridendo, per rassicurarla. Ma non vi riuscì, perché lei continuava a vedere il cadavere del pappagallo che si decomponeva davanti ai suoi occhi.
Axel vide che lei non cambiava espressione e le si avvicinò, abbracciandola. Poi fece un verso di sorpresa «Bea, che ci fa il pappagallo sulla vasca?».
Lei si congelò sul posto, gli occhi sbarrati per un attimo fissarono il vuoto, iniziò a girarsi lentamente verso la sua destra fino a poggiare lo sguardo sull'uccello che se ne stava tranquillo muovendo la testa a destra e sinistra come se niente fosse successo. 



Ed eccola qui.
Spero che vi sia piaciuta e che recensiate =D
  
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