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Autore: xjdreamer    15/01/2015    0 recensioni
"Cloe."
"Cloe?"
"Si, Cloe"
"Come, Lorena Cloe?"
"Quante Cloe conosciamo?"
I più grandi ragazzi dei due collage guardavano attraverso  il bar la bruna che sedeva al tavolo nell'angolo.
Stava bevendo cola e parlando con le sue amiche, cosa che lui ha recentemente scoperto essere una routine per lei.
Lui la conosceva molto bene; dai corridoi alla classe. Lui sapeva che lei passava i suoi giorni con la testa fra i libri, o parlava con lo stesso gruppo di persone. Non c'era davvero nulla di speciale in lei, nè lei riusciva a catturare l'attenzione su di sè per più di cinque secondi. Lui non capiva come questo potesse piacerle.
Lui inoltre sapeva che lei non era difficile da conquistare, ma impossibile.
Per qualcuno sicuro come lui, l'arrivo di lei lo ha portato a dubitare di se stesso.
Tuttavia, si rivolse al suo amico con una faccia rilassata che lo rendeva annoiato
"Che affare"
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Dai, non stai male”

“Sembro una sgualdrina”

Caitlyn fece una smorfia come per dire ‘No, non lo sembri’  ma non disse niente, perchè sapeva che avevo ragione. Sembravo una sgualdrina.

Mi aveva preparata per il temuto doppio appuntamento per le ultime due ore. Mi fece lavare i capelli, nonostante lo avessi fatti il giorno prima. Poi mi fece radere le gambe, qualcosa che faccio appena. Poi si offrì di trovarmi un outfit. E molti non ci crederanno, ma l’ultimo punto fu il più lungo e il più doloroso. Per un’ora intera provai letteralmente ogni vestito che possiedo, perfino alcuni di Caitlyn, e stavamo ancora cercando l’outfit che ci piacesse.

In questo momento stavo indossando un top cortissimo e una gonna più corta di alcune cinture che avevo.

“Questo è ridicolo” sospirai e iniziai a togliermi la maglietta.

“In effetti. Indossa quello che vuoi” sospirò e si lasciò cadere su una poltrona chiaramente stanca della sua stessa merda. Ero così grata che finalmente lo fosse.

Misi i piccoli vestiti sul suo letto, dal momento che venivano dal suo armadio e presi i miei pantaloncini grigi che avevo già provato e una maglietta di Radiohead. Misi le mie vans blu e mi feci una coda di cavallo, avevo sprecato un’ora e mezza.

Mi guardai allo specchio, finalmente soddisfatta, e mi girai verso Caitlyn.

“Non è meglio di tutto quello  che abbiamo provato fino ad ora?” chiesi ottimisticamente.

Cait si alzò con la testa tenuta alta, chiaramente non felice per il fatto che avessi trovato un outfit decente senza il suo aiuto.

“Qualunque sia la tua barca, galleggia”*** disse e lasciò il dormitorio, lasciando il suo abito corto blu marino fluttuare mentre camminava. Alzai gli occhi al cielo e presi il mio Balckberry e le chiavi prima di seguirla fuori.

-

“Quindi sono andata da loro, e si è girata e- aspetta, dove stai andando?”

Ero nel bel mezzo di raccontare una storia a Caitlyn, quando iniziò a correre via da me. Stavo per seguirla, prima di accorgermi perché mi aveva lasciata così, Devon era a pochi metri da noi.

Dovevo ammetterlo, era davvero carino. Capelli castani chiari e corti, occhi tra il blu ed il verde, alto, davvero alto. Almeno 10 cm più di Caitlyn, direi. Potrebbe essere per  il fatto che sia un senior.

Dietro di lui un ragazzo più basso camminava verso di me con un sorriso compiaciuto sulla faccia. Sarei corsa via se non stessi facendo questo per Cait.

“Ciao dolcezza” disse Louis quando si avvicinò, e mi diede un abbraccio semi-stretto. Misi le braccia sulla sua vita per non sembrare sospettosa ai suoi amici.

“Ciao Louis” dissi e lo spinsi leggermente. Fece un paio di passi indietro e sospirò, strofinandosi il retro del collo.

“Quindi, ragazzi, dove ci portate?” disse Caitlyn e guardò il suo compagno, lui le stava tenendo le braccia intorno alla vita.

“Vi stiamo portando ad un  locale vicino, a pochi metri da qui” disse Davon con un sorriso e Louis fece un cenno di approvazione.

Mentre Caitlyn stava sorridendo da orecchio ad orecchio, io mi sentii come se qualcuno mi avesse detto che sarei andata in galera.

“Un c-club? Niente da fare” scossi la testa, odiavo i club. Non ero esattamente una persona a cui piaceva ballare e bere Cosmopolitan.

“Andiamo, sarà una bella serata” disse Devon con un sorriso supplichevole e, anche se era il compagno di Catlyn, questo non aiutò e volevo portarlo a casa con me.

“Dai andiamo” disse Cait, sollevando le sue sopracciglia come un avvertimento.

Sospirai, arrendendomi. “Va bene, andiamo”

“Yay!” cinguettò Caitlyn mentre Davon sorrise ampiamente; anche Louis aveva un sorriso sulla faccia quando dissi di si di andare a quel benedetto Club.

Tutti cominciammo a camminare in strada, io e Louis dietro Caitlyn e Devon. Li guardai camminare, lui la faceva ridere tanto.

Un tocco che non stavo aspettando mi tirò fuori dai miei pensieri; Louis aveva messo il suo braccio intorno a me, quindi la sua mano era sulla mia spalla. Velocemente la schiaffeggiai per toglierla e, per fortuna, funzionò. Raddrizzò la maglia e iniziai a camminare più velocemente, non importandomi di star lasciando Louis dietro.

Per mia sfortuna, a lui importò, quindi posò nuovamente il suo braccio intorno a me e mi spinse contro di lui così che i nostri corpi furono uno contro l’altro. Che cazzo stava facendo?

“Eccolo” disse Devon e guardai l’insegna.

“Green”  era il nome del locale ed era aperto 24/7. Come l’inferno.

Entrammo e sorprendentemente non era poi così affollato, ma non riuscimmo a trovare quattro sedie libere al bar, così io e Louis ci sedemmo mentre Davon e Caytlin andarono a ballare. Devo ricordarmi di fargliela pagare una volta che saremo arrivate nel dormitorio.

“Cosa posso portarvi?” ci chiese il cameriere

“Birra” dicemmo all’unisono, e sia noi che il cameriere facemmo un sorrisetto.

“Non sapevo bevessi” mi disse Louis e potevo sentire il sorrisetto nella sua voce.

Non bevo” dissi bruscamente, guardandolo. “E’ solo che questa situazione mi fa venir voglia di affogare nell’alchool”

Louis rise al mio commento

“Oh, dai dolcezza, non è poi così male. Veramente.”

Guardò altrove, e anche io. Il locale non era poi così male. Le luci viola erano soffuse e non puzzava di dolce e alchool come nella maggior parte dei locali.

“Beh, il locale è okay.” Dissi, prendendo la birra dal barista.

Presi un sorso dalla mia bottiglia mentre Louis si girò verso di me.

“Lo sai che ti lamenti tanto?”  disse lanciandomi un occhiataccia, anche se notavo divertimento nei suoi occhi.

Sbattei la bottiglia sul tavolo.

“Scusami?” dissi, alzando le sopraciglia

“Non stiamo praticamente facendo niente e ti comporti come se io fossi uno squallido stronzo che ti sta picchiando.

“Tu sei uno squallido stronzo”dissi  facendo ridere Louis “Solo che non mi stai picchiando.”

“Bene allora” disse alzandosi “Voglio che questa notte sia piena di tue lamentele. Vuoi ballare?” mi disse offrendomi la mano.

Lo guardai incredula “Mi stai prendendo in giro? Non voglio ballare con te!”

“Peccato” disse afferrandomi il polso e buttandomi giù dallo sgabello  “Perché lo farai.”

Così mi trascinò sulla pista da ballo e quando fummo al centro, mi tirò vicino a lui, avvolgendo i miei fianchi con le sue mani. Lo sapevo che poteva rendere le cose peggiori più di quanto non lo fossero già.

Non avevo altra scelta che mettere le braccia sul suo petto, vicino la clavicola. Con le sue mani sui miei fianchi, questa era la posizione più lontana che potevo avere.

E anche se la nostra vicinanza mi dava un sacco fastidio non potevo fare niente per cambiarla. Iniziava a diventare piacevole, stare così  vicino a lui. Non sapevo se fosse per il fatto che ci stavamo avvicinando sempre di più, per quanto io possa negarlo, o per il fatto che lui avesse degli addominali da paura sotto la maglietta, che in questo momento potevo sentire molto bene.

Sentivo la sua mano accarezzarmi la schiena.

“Non è così male, no?” mi sussurrò, il suo viso era un po’ più vicino al mio, così vicino che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle. Mi sentivo in trance. Non riuscivo a muovermi e a parlare, riuscivo solo a fissarlo negli occhi, notai solo adesso che erano blu.

Le sue labbra sulla mie mi fecero risvegliare dall’ipnosi; decisamente non me lo aspettavo. Spostai le mie braccia dal suo collo e lo spinsi leggermente via.

“Cosa c’è che non va?” sospirò spostandosi un po’ in modo tale da riuscire a guardarmi negli occhi. In quel momento, osservandolo, mi resi conto che  ieri aveva ragione. Qualunque cosa fosse, provavo qualcosa per lui, potevo sentirlo. Dovevo smetterla di mentire a me stessa. Scossi la testa.

 “Niente!” sospirai e stavo per baciarlo di nuovo.

“LORENA!” Sentii qualcuno urlare il mio nome e feci un salto! Louis mi tenne stretta mentre ci girammo per vedere da dove proveniva la voce.

Ero abbastanza sicura di aver visto Caitlyn correre  verso di noi, aveva gli occhi rossi ed il trucco sbavato. Stava piangendo?

“Noi ce ne andiamo!” disse, la sua voce era ferma e debole allo stesso tempo.

Ignorò completamente Louis e afferrò il mio polso tirandomi via dalle sue braccia. Ma che cavolo!?

“Caitlyn aspetta…”

“Non mi va di parlarne!” urlò lei zittendomi e continuandomi a trascinare fuori dal locale.

Mi girai per guardare Louis che aveva un mix di emozioni stampate in faccia, lo shock fu quella che vidi nei suoi occhi.

“Mi dispiace”mimai, lui sbattè le palpebre, prima di scuotere la testa quasi impercettibilmente. Non vidi la sua prossima reazione, poiché ero già fuori dal locale.

“Che cazzo succede?” gridai a Caitlyn, che stava praticamente correndo per strada.

“E’ fidanzato” disse tirando su con il naso ed io sussultai. Sembrava troppo bello per essere vero.

“Oh Dio” mi misi la mano in fronte. Sarebbe stato proprio perfetto per lei.

“Dovevo saperlo, no?” disse Caitlyn, frustrata

“Si, ma tesoro, è solo un altro ragazzo.  Dovremmo lasciarli andare” dissi sinceramente, cercando di nascondere il fatto che io non ero contenta di lasciarci.

Caitlyn si giro lentamente.

”Cosa è successo con Louis?” Cosa avete fatto?” Mi stava guardando con un ghigno tirato sulle labbra. Beh, potevo sentirmi bene per averle fatto dimenticare di Devon per un secondo.

“Niente, nien-“

“Lorena?” Cait mi guardò negli occhi, come per dire ‘Non mi bevo questa stronzata’

Sospirai. “Mi ha baciata”

Giuro di aver visto i suoi occhi uscire dalle orbite.

“Hai ricambiato?” Esclamò elettrizzata. Era una delle sue caratteristiche.

“No” dissi fermamente. “L’ho respinto, ma..volevo baciarlo ancora”

Caitlyn sospirò sorpresa, “Beh perché non l’hai fatto?” Urlò come se fosse una cosa grave.

Tu mi hai spinto via da quel fottuto posto!” urlai e subito l’eccitazione lasciò il suo viso, sostituito dal senso di colpa.

“Mi dispiace cosi tan-“

“No” dissi prima che iniziasse a piangere ancora “Forse è meglio così”

Caitlyn si accigliò “Cosa? Perchè?”

“Perché io, io non lo so..non pensavo in maniera lucida. Forse me ne sarei pentita” sospirai e Caitlyn annuì, prima di poter continuare a camminare per strada.

Anche se si stava lamentando con me per Devon, non potevo aiutarla, ma pensavo a cosa sarebbe successo se avessi baciato Louis. Me ne sarei davvero pentita? Me lo sentivo. Ma in quel club mi sentivo una persona diversa.

Alla fine arrivai alla conclusione che non stavo pensando in maniera lucida, e che mi sarei davvero pentita delle mie azioni. Credo che dovrei essere grata a Caitlyn per avermi portata fuori di li, perché solo Dio sa che cazzo sarebbe successo lì dentro se lei non lo avesse fatto

--

NON SONO MORTA.

Eccomi qui! Vi chiedo davvero scusa, scusatemi seriamente. Ma ci sono stati problemi famigliari e non ho avuto il telefono fino al 26 dicembre. Poi ci sono state le varie feste(BUON 2015 A TUTTI, e che possa essere un anno pieno di fortuna per tutte voi) è iniziata pure la scuola, le interrogazioni (ieri pomeriggio ho dovuto studiare 15 pagine di inglese per l’interrogazione di oggi (ho preso 9 yoo)) ma NOW I’M HERE.

 

 Spero che nonostante i vari ritardi continuate a seguire questa storia. Lasciate un commento e ci vediamo al prossimo capitolo!

  
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