Film > Sweeney Todd
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Autore: LadyIce9    16/01/2015    7 recensioni
Io amo Sweeney Todd, è uno dei miei film preferiti.
Ma c'è una cosa che proprio non mi va giù: Il finale. L'altro giorno infatti l'ho rivisto per la centesima volta, e per la centesima volta sono rimasta a dir poco delusa dalla sua conclusione... Eccomi perciò qui a riscrivere daccapo l'intero film dal punto di vista di Mrs Lovett, con (quasi) tutte le scene e le battute che conosciamo, che da cantate ho reso dialogate (o almeno ci ho provato), e con l'aggiunta di molti episodi 'inediti' di mia invenzione, inseriti qua e là tra gli originali...
Cercherò di rispettare il più possibile la trama e il carattere di tutti i personaggi, ma il finale vi avverto che sarà MOLTO alternativo, e vi posso subito anticipare che Lucy NON muore e che Nellie NON finisce nel forno...
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Barker, Mrs Lovett, Sweeney Todd, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Da giorni Nellie non vedeva più Lucy Barker.

La donna era sparita nel nulla, in concomitanza con l'arrivo di tre grosse navi mercantili, giù nel limitrofo porto di Londra.

Nellie, il cui pessimismo cronico non conosceva confini, se l'era già immaginata in fin di vita sulla battigia del Tamigi, magari stuprata da uno dei marinai appena sbarcati, o picchiata da qualche cortigiano.

Non che fosse preoccupata, certo, però la cosa la impensieriva...

In quindici anni Lucy non si era mai allontanata per così tanto tempo dall'emporio di pasticci, e se nella stagione estiva si limitava a girovagare lì nei paraggi come un'anima in pena, in quella invernale non si staccava un momento dal pianerottolo di Nellie, la quale ormai si era abituata ad averla fra i piedi.

Che sia morta?” si domandò Mrs Lovett con la scopa in mano, in un vano tentativo di migliorare le pessime condizioni igenico-sanitarie del locale “Ma no, lo avrei saputo... La signora Bennet me l'avrebbe già detto sicuramente, quella vipera sa sempre tutto”

Mollò la scopa e tornò al bancone, inquieta. Tirò fuori la farina e un impasto stantio, e cominciò a tirare la sfoglia con movenze lente e animo depresso.

Se almeno ci fosse uno straccio di cliente a distrarmi...” pensava, mentre colpiva la sfoglia con colpi secchi e ripetuti “Ma come biasimarli? Questa roba è a dir poco disgustosa. Forse se usassi anch'io i gattini...”

Improvvisamente, dopo un momento incalcolabile, la porta si aprì.

Un uomo alto e sulla quarantina era appena entrato nel locale, con in volto un'espressione tesa. Era pallido e scarmigliato, e, dalle occhiaie nere che aveva sotto gli occhi scuri, si poteva tranquillamente dire che non avesse dormito per almeno tre notti di fila.

Appena lo vide, Mrs Lovett ebbe quasi un mancamento.

“Un cliente!” si lasciò sfuggire, incredula, portandosi una mano alla bocca. In men che non si dica si precipitò da lui, che di tutta risposta indietreggiò verso l'uscita.

“Perchè tutta questa fretta?” gli disse esaltata, dopo che lo ebbe spinto a sedere “Avrete fame, immagino? Ma certo che ne avrete!” sorrise, tornando al bancone, in tempo per colpire con il matterello un grosso scarafaggio che zampettava nella farina.

“Che cosa gradite? Un pasticcio? Scusate, ho la testa un po' altrove, non vedevo un cliente da settimane, ci evitano come la peste”

Nellie gli sorrise incoraggiante, ma l'uomo non rispose. Rimase imperturbabile a guardarla, con il volto scuro e accigliato. Malgrado l'espressione poco piacevole, la donna non potè fare a meno di notare di quanto il suo viso fosse bello e...Famigliare.

Ma soprattutto bello.

“Volete anche una birra?”gli domandò gentilmente, mettendogli sul tavolo un pasticcio grigiastro e per nulla invitante. Ancora una volta, il nuovo arrivato non rispose, e ancora una volta Nellie lo prese come un sì. Quando poi lo vide afferrare il pasticcio e addentarlo, rimase stupefatta.

Deve avere molta fame...” pensò con il boccale in mano, incantandosi a guardarlo “Magari è straniero... E che bei capelli folti e scuri, se non fosse così pallido sembrerebbe latino...Che sia italiano?”

L'uomo però fece una chiara smorfia d'orrore e sputò senza tante cerimonie il boccone sul piatto, riportandola sulla terra.

Ah, ecco...”

“Badate, signore, non vi biasimo” soggiunse Mrs Lovett, per nulla offesa “ Questi sono probabilmente i peggiori pasticci di Londra... Del resto sono io che li preparo, no? So perchè nessuno li compra, sono disgustosi. Avanti, signore, ammettetelo anche voi, non così stupida da offendermi...”

Il suo interlocutore non rispose neanche questa volta, gli occhi scuri e profondi erano fissi su di lei.

“Bevete questa, vi pulirà la bocca” continuò ancora -l'agitazione le muoveva la parlantina-

“Io almeno non sono così vile come certi altri, che gioiscono nel trovare le carcasse degli animali morti... Gli affari della signora Mooney vanno a gonfie vele, ma nessuno si è mai domandato come mai i gatti del quartiere siano tutti spariti. Sa dove sono finiti tutti i gatti, signore? Nel suo ripieno. Dare da mangiare gattini indifesi alla gente...” continuò a parlare a caso, nervosa, sentendosi il suo sguardo addosso “Mi dà il voltastomaco, io personalmente non lo farei mai. E poi i gatti sono svelti, come avrà fatto ad acciuffarli? Ah, certo che questi sono tempi duri, signore, si ricorre a tutto. Tempi duri, soprattutto per me, che sono una donna sola...”

Lo guardò di sottecchi. Malgrado non l'avesse mai visto bazzicare per Fleet Street, quell'uomo le era dannatamente famigliare. Quegli occhi scuri, quel fisico asciutto... Poi, le venne il dubbio. Possibile che fosse...?

No, che sciocca, sto diventando peggio di Lucy” pensò, piegandosi appositamente sul bancone per dar risalto alla sua profonda scollatura“Non può essere Ben, non può aver già finito di scontare la sua pena... A meno che...”

“Venite, signore, vi offro un bicchiere di gin” esclamò seria, spostandosi verso di lui e alzandolo dalla sedia “È il minimo che posso fare, non trovate?”

L'uomo non oppose resistenza e si lasciò condurre nel retro, verso il salotto della sua casa. Nellie non sapeva perchè, ma sentiva che poteva fidarsi di lui: Le era troppo famigliare, sembrava il testimone passato di un sogno felice. Mai avrebbe condotto un perfetto estraneo in casa sua, in altre circostanze. Se poi era davvero Benjamin...

“La stanza sopra all'emporio è vostra?” le parlò per la prima volta, con tono distaccato “Sono tempi duri, perchè non la date in affitto?”

Come fa a sapere che c'è una stanza sopra all'emporio?”

“Sì è mia, ma non ho mai pensato di metterla in affitto...” gli rispose flebile, mentre corroborava l'ipotesi di poco prima “Anni fa sono successe cose terribili, in quella stanza” cominciò circospetta “C'era un barbiere e sua moglie, e lui era...- arrossì - Era bellissimo, un vero artista della lama, ma improvvisamente, la guardie penali lo strapparono via dalla sua vita e da sua moglie, povera stella, accusandolo di un crimine che, sono sicura, non aveva commesso... Io lo conoscevo...”

L'uomo si sedette su una poltrona, chiaramente sconvolto, il volto ridotto a una maschera di sofferenza. Fu in quel momento che Mrs Lovett capì chi aveva davanti. Era proprio lui, Benjamin.

Fu investita da un maremoto di emozioni variegati ed esaltanti, come non le era mai successo da quindici anni a questa parte. Si sforzò di trattenere le lacrime, Benjamin era tornato da lei, confuso e spaesato, bello come non mai e bisognoso di cure. E, soprattutto, questa volta non c'erano perfette mogliettine bionde tra i piedi.

“E che fine ha fatto la... Sua moglie?” le domandò tremulo, abbassando lo sguardo su di lei, che gli si era chinata di fronte, ai suoi piedi.

“Non una bella fine, e francamente non credo che lo vogliate sapere” gli appoggio entrambe le mani sulle ginocchia, trattenendosi da un contatto maggiore “Bevete un altro po' di gin, caro...”

“No, insisto! Cosa le è successo?”

Nellie alzò gli occhi al cielo. Era senza dubbio Benjamin.

“Conoscete il giudice Turpin?”

“Sì...”

“Ecco, egli si innamorò perdutamente di quella dama, povera stella, e dopo che mr. Barker venne arrestato, lui... La prese” fece una pausa, il tempo che bastò per afferrargli dolcemente una mano “Con la forza...”

“NO!” urlò l'uomo, alzandosi in piedi sconvolto “NO!! Non può essere! Non può averlo fatto!”

“E invece l'ha fatto, mio caro...”

“Possibile che nessuno abbia avuto pietà di lei? Lucy...”

“Oh, io ne ho avuta” mentì Nellie prontamente, guadagnandosi di nuovo la sua attenzione “Io ne ho avuta, mio caro, solo che il dolore e la vergogna furono per lei così insostenibili che la poverina preferì suicidarsi, avvelenandosi con dell'arsenico...” -fece un sospiro teatrale- “ Quando sono arrivata era già troppo tardi e non ho potuto fermarla, povera stella... E ora Turpin ha sua figlia, una giovinetta che non ho ancora avuto il piacere di vedere. Dicono che il giudice la tenga segregata in camera, ma è solo una voce, Londra è piena di dicerie...”

Lo guardò dal basso, mentre camminava inquieto per la stanza. Non c'era traccia dell'uomo dolce e premuroso che ricordava, eppure era lui, ne era sicura. Si alzò in piedi per raggiungerlo, ma lui si voltò verso di lei con fare minaccioso, tremebondo.

“Quindici anni” le sibilò cruento, così intensamente da farle accapponare la pelle “Quindici anni ho vissuto in quell'inferno, quindici anni ho patito per un crimine che non avevo commesso, con la sola speranza di tornare a casa e poter riabbracciare mia moglie e mia figlia e ora scopro che...Che...”

“Allora siete proprio voi?” gemette Mrs Lovett, interrompendolo “Siete voi, Benjamin Barker...”

“No, Barker è morto” le ringhiò cupo, con le labbra contratte in una smorfia di rabbia “Ora sono Todd, Sweeney Todd, colui che avrà la sua vendetta!”

Nellie lo guardò smarrita, cercando di trattenere un sorriso inopportuno. Barker o Todd che fosse, a lei andava più che bene.


 


 


N.d.a.

Ciao, scusate l'attesa! :)

Qui non ho molto da dire, come avete notato ho saltato volutamente la scena iniziale di Sweeney e Anthony sulla nave, proprio perchè il punto di vista è quello di Nellie e perchè non è così tanto interessante, sinceramente.

Sappiate che ho fatto una fatica sovraumana a non scrivere “ad Azkaban”, quando Sweeney dice che è stato 15 anni in galera xD... Ahaha, Sirius docet ;)

Grazie infinite per le recensioni e per chi legge, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi lascerete due parole :)

A presto,

LadyIce


 


 


 

 

  
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