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Autore: butterfly_heart    16/01/2015    1 recensioni
Contiene spoiler fino a "Il Professor Layton e l'eredità degli Aslant"! Vostra scelta se leggere o no!
Parla di Jean Descole, e della sua storia. Attenzione: aspetti e avvenimenti che non sono descritti nel videogioco sono completamente inventati da me, quindi la mia versione della vita di Descole sarà probabilmente diversa da quella ipotetica creata dalla "Level 5"!
Tratto dalla storia (capitolo uno):
Lo vedo allontanarsi da me, accompagnato dai suoi nuovi “mamma e papà”, titubante e pauroso come non mai. Perchè? Perchè deve andarsene? Il mio Theodore...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hershel Layton, Jean Descole, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! Eccomi tornata con un nuovo capitolo. In questo, Hershel ha 18 anni, mentre Theodore 14. Beh, che dire...spero vi piaccia!
Buona lettura

















Biiip Biiip!

«Nnngh»

Biiip Biiip!

«Ufff...e va bene, mi alzo» Hershel spense la sveglia sul comodino accanto al letto e sospirò.

Un’altra giornata.

Si infilò gli occhiali arancioni (anche quelli posti sul comodino), scostò le coperte e si mise a sedere. Guardò la sveglia.
Erano le 9:20. Era un giorno d’estate come gli altri, ma quella mattina Hershel voleva fare un salto alla biblioteca in città, e gli piaceva farlo proprio la mattina, perchè...
“Di mattina la mente viaggia meglio” diceva.

I coniugi Sycamore erano ancora a letto. Il ragazzo si lavò e si vestì, uscì di casa prestando attenzione a non far rumore, chiuse la porta con cautela e si incamminò.

La biblioteca distava una quindicina di minuti, che gli piaceva sempre fare a piedi.
Quando camminava pensava meglio, specialmente se era da solo. In un certo senso, gli dava calma e sicurezza il camminare e il pensare contemporaneamente.
Indossava una camicia bianca non troppo aderente e pantaloni leggeri ma neri e lunghi fino alle caviglie. Stile curato ma adatto alla situazione.
Ecco come era fatto Desmond Sycamore.

Ma Hershel?

Hershel non sapeva di preciso se e quanto fosse diverso da Desmond. Forse c’era differenza, o forse per niente, ma per ora il ragazzo non si poneva il problema. Non era in cima alle sue preoccupazioni.
Naturalmente, quel posto era occupato da quella dannatissima organizzazione. Il suo nome, accidenti...qual era? Ancora non lo sapeva. C’erano poche cose che lui sapeva di per certo...fra queste, che un giorno gliel’avrebbe fatta pagare. Oh, si. E cara, anche. Ma tempo al tempo. Non c’era fretta; un tempo era stato schiavo di essa. Ora non più. Ora voleva servirsi della Pazienza.
Suo fratello...i suoi genitori...

Fa’ qualcosa, Hershel!

...già, ma senza fretta.
Come un leone che aspetta con attenzione e calma di poter attaccare la sua preda, accontentandosi solo di pregustarla, di pensarla già sua. Fra suoi artigli.


Continuando  a riflettere, arrivò alla biblioteca. Si fermò a guardarla solo per un attimo, ma la osservò come a rimirare una grande opera d’arte. Entrò.
Un’aria familiare, calda, lo travolse. Un luogo tranquillo, dove riposare.
Non cercava un libro particolare, quel giorno, voleva solo farsi catturare da uno per viaggiare dentro di esso, tutto qui. Nulla di speciale.
Eppure, quel giorno, fece l’incontro del destino. Incontrò una persona che avrebbe lasciato il segno nella sua vita, un segno dolce, delicato.
Incontrò...lei.


Hershel passeggiò fra gli scaffali, le mani nelle tasche, aspettando che qualche tomo catturasse la sua attenzione. Il problema era che...i libri a cui più era interessato, quelli riguardanti l’archeologia, li aveva letti e riletti fino a saperli a memoria. Quindi doveva prenderne un altro. Un giallo, o magari un rosa...
 “Dai...prendiamone uno, così, per vedere com’è” si disse piuttosto annoiato. Senza i libri di archelogia, tutto perdeva sapore, interesse. Chissà perchè...

Si diresse verso uno scaffale riguardante i rosa. Accarezzò i tomi allineati ordinatamente sul ripiano di legno, leggendo i titoli a mente.
“Oh! ‘Un’esplosione di fuochi d’artificio nel mio cuore’...che bel titolo! Me lo prendo, dai, ho deciso” e sfilò dagli altri un libro blu piuttosto spesso. Sulla copertina, le onde del mare riflettevano i fuochi d’artificio che esplodevano in quel cielo blu scuro d’inchiostro. In alto, il titolo era accompagnato dal nome dell’autore, Crystal Bone. Una donna.

Hershel si diresse al banco, il libro sotto braccio e un’aria soddisfatta. Se proprio non gli piaceva, avrebbe potuto riportarlo indietro, niente di che.
La commessa seduta al banco con grazia era una ragazza, probabilmente all’incirca della sua età. Ed era bella. Accidenti se era bella. Un angelo.
Soffici capelli castano chiaro legati ad una coda che faceva adagiare dolcemente sulla spalla destra, donandole un’aria raffinata.
Non era una persona che curava eccessivamente l’aspetto esteriore (ne era la prova il fatto che era truccata solo lievemente), ma tanto il trucco era perfino sprecato per lei. La camicia avvolgeva il suo corpo in maniera divinamente elegante. Hershel deglutì.

E quegli occhi. Dannazione. Castani come i capelli, forse solo un po’ più scuri, probabilmente per indicare che erano due luoghi misteriosi, nei quali era pericoloso addentrarsi, perchè ci si poteva perdere.
Esattamente come era appena accaduto a Hershel.

«Prendi quello?» gli chiese la ragazza con un sorriso semplice ma efficace a procurarne molti altri.

“Che voce...potrei svenire” si disse l’altro, ormai perso completamente.

«G-già...mi sembrava interessante, a vederlo. Tu l’hai letto?»
...ma che gli prendeva? ‘Tu l’hai letto’? Cosa poteva importare, a lui?

«No, mai, ma visto che ti è sembrato invitante allora un giorno lo leggerò anch’io»

Hershel morì.

«Allora...mi dici come ti chiami?» disse lei

«Eh? »

«Massì, per registrare il libro sulla tua tessera della biblioteca»

“Oh, giusto. Pensavo...vabbè, Hershel Bronev principessa”...«Ehm...Desmond Sycamore»
L’angelo digitò sulla tastiera, per poi cercare col mouse sullo schermo del computer, lo sguardo attento. Hershel osservò come le sopracciglia di lei, così sottili, si piegavano attentamente, in cerca dei caratteri ‘Desmond Sycamore’.

Hershel si agitò “‘E tu? Come ti chiami?’ Dai, chiediglielo! 5 parole...non sono tante...forza! Forza, dillo!”

Bip!
L’altra aveva appena registrato il libro sulla lista di Desmond. Diede al ragazzo il libro dicendo:
«Ecco a te!» Un altro sorriso. Diamine.

«G-grazie...ehm...ehi»

«Si?»

«...tornerò presto» Ma che...? Che gli stava succedendo?

L’altra rise. Ma non capì che così facendo lo faceva agitare ancor di più.

«Ok...i libri sono sempre qui ad aspettarti»

“Già...i libri...”

Hershel si voltò e si incamminò verso la porta d’uscita. Guardò il libro che aveva appena preso...“Un’esplosione di fuochi d’artificio nel mio cuore”...

“Che titolo azzeccato...proprio come nel mio, di cuore”

   
 
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