Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Cocol_Sasso_97    17/01/2015    1 recensioni
"Sin dall'antichità vi sono testi che raccontano della vita sentimentale degli dei dell'Antica Grecia e dell'Impero Romano. Le storie passionali e carnali degli dei sono innumerevoli e tanti sono anche i figli nati da loro ma, col tempo, si diede sempre meno importanza agli dei. Con l'imperatore romano Teodosio I, gli dei scomparvero, sostituiti dalla cultura cristiana."
« Scusa tanto ma chi cazzo ti conosce? »
« Vuoi dirmi che non parli mai con gli sconosciuti? Però possiamo rimediare » si chinò verso di lui e gli porse la mano « Piacere, mi chiamo Antonio »
Lovino lo osservò diffidente, poi sbuffando tornò ad osservare il mare « Il piacere è tutto tuo »
[...]
« Allora Lovino, vogliamo andare a scuola? Faremo tardi al tuo primo giorno! »
« Come diamine sai il mio nome?? »
"Sono stati ritrovati tuttavia testi più recenti, risalenti al periodo dopo Teodosio, che ancora narrano degli dei. In particolare, un documento narra di Poseidone, il quale sembrerebbe aver improvvisamente smesso di divertirsi coi mortali…"
« Chi sei tu? »
« Io sono il mare » mormorò lui, lasciando un po' la presa sulle sue spalle e guardandola intensamente « Io sono Poseidone »
Spero di avervi incuriositi :D
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, 2P!Nyotalia, Nyotalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
Italia, II^ metà del XIV secolo


 

Chiara chiuse stancamente gli occhi ambrati, concentrandosi sul suo respiro affannato per via dello sforzo di rimanere sveglia.
Lo sapeva che molto probabilmente non avrebbe superato la notte, il Signore la stava chiamando a sé.
Non le importava tuttavia. La sua vita l'aveva vissuta felicemente e non rimpiangeva nulla.
Aveva sempre aiutato suo marito nei lavori benché non mancasse mai di lamentarsi e tali lavori avevano sempre permesso loro di non farsi mai mancare il pane. Sorrise appena nel ricordare quanto aveva odiato Raul quando i suoi genitori le avevano detto che sarebbe stata data in sposa al figlio di quei mercanti provenienti dalla Spagna.
Sapeva che presto o tardi quel momento sarebbe arrivato ma sperava sarebbe arrivato il più tardi possibile. Invece Raul la volle presto in sposa.
La prima volta che lo dovette incontrare non ne era entusiasta.
I suoi genitori l'avevano mandata alla bottega dove Raul aiutava i suoi genitori, ma quella mattina il ragazzo non c'era. Così, infastidita dalla maleducazione del ragazzo, Chiara se ne era andata. Insomma, mica aveva proposto lei di incontrarsi, era stato lui a volerlo!
Poi un ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi le era corso dietro, chiedendole di fermarsi e Chiara, incuriosita, lo assecondò.

« Chi-ara? » domandò, la voce spezzata per la corsa che aveva fatto per raggiungerla. Era piegato in avanti, il capo chino e Chiara non lo riuscì a vedere in volto.
« Sì, sono io » disse posando le mani sui fianchi. I suoi genitori l'avevano sempre sgridata per quella posa che mostrava ostilità. Dicevano che in quel modo non avrebbe mai trovato un marito.
Il ragazzo sorrise e si mise dritto, mostrando il suo volto e Chiara perse un battito. Non seppe bene se per la lunga cicatrice che percorreva il suo occhio destro o per bellezza di quel viso, nonostante la appena citata cicatrice. Il ragazzo sorrideva, una mano dietro la schiena e l'altra a levarsi le ciocche di capelli dal volto, tirandoli indietro. Aveva lunghi capelli mori, legati da un nastro in una coda e la pelle abbronzata si intonava benissimo col colore dell'occhio sinistro. Il destro rimaneva chiuso ma non era la cicatrice ad attirare l'attenzione della ragazza. Quel volto… Era bellissimo. Era come se fosse un angelo mandato sulla Terra dal Signore.
« Per fortuna sono riuscito a raggiungerti » sorrise, portando anche l'altra mano dietro la schiena « Sono Raul, il… »
« Il mio futuro marito » terminò Chiara, senza nascondere una nota acida nella voce.
« Il ragazzo innamorato di te penso che renda meglio l'idea »
Chiara lo guardò con diffidenza, alzando un sopracciglio « Il risultato è lo stesso, sempre tua sposa sarò »
« Solo se lo vorrai » ribatté Raul, facendosi serio « Ho chiesto la tua mano ai tuoi genitori ma voglio che sia tu a decidere di sposarmi Chiara » la ragazza lo ascoltava confusa « Ho intenzione di farti innamorare di me e se non ci riuscirò entro un anno, sparirò da questo villaggio. »
Chiara era sempre più confusa « …Sparirai? »
« Sì, inscenerò la mia morte, così non dovrai sposarmi senza venire ricoperta di vergogna perché io avrei rinunciato alla tua mano »
La castana sembrava colpita « …Questo è interessante »
Effettivamente, era interessante davvero. Avrebbe solo dovuto superare le sue avance per un anno e poi sarebbe stata libera per ancora un po' dal vincolo del matrimonio. Non che non volesse sposarsi, anzi, ma l'idea di sposare un uomo che non amava la spaventava.
Raul le sorrise ma lei cercò di ignorare il rossore sulle sue gote per via di quel gesto. Era un sorriso dolce, diverso da quello che dovrebbero scambiarsi due sconosciuti.
« Co… - si schiarì la voce - Comunque se il tuo scopo è quello di farmi innamorare di te, hai iniziato male »
Il sorriso sul volto di Raul vacillò per qualche secondo, poi chiese il perché e Chiara incrociò le braccia « Avevi chiesto di incontrarci e io sono andata alla bottega ma tu non c'eri. »
Il sorriso di Raul si fece se possibile ancora più ampio « Lo so ma prenderti una stella mi ha preso più tempo del previsto »
« Prendermi una… stella? »
Raul portò davanti le mani, mostrando una grossa stella marina, di colore rosso, che fece sussultare Chiara per la sorpresa « Una… Stella? » mormorò.
« Una stella marina » la corresse lui « Ti piace il mare, no? Questa è per te » sorrise prendendole le mani e mettendole la stella tra di esse.
Chiara guardò la stella meravigliata. Non ne aveva mai vista una. Un particolare però la fece tornare sospettosa « Come fai a sapere che mi piace il mare? »
Chiara non viveva in un villaggio sul mare, tuttavia vi era passata un paio di volte durante degli spostamenti che la sua famiglia aveva dovuto compiere e si era innamorata di quella distesa d'acqua azzurra, scossa da onde.
« So molte più cose di quanto pensi Chiara » allungò una mano e si permise di sistemarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, cosa che la fece diventare paonazza « Come so che sei bellissima e hai un cuore d'oro… »
Chiara lo guardò indecisa se insultarlo o rimanere lusingata dalle parole di quel ragazzo che aveva visto qualche volta in giro per il villaggio senza conoscerne nemmeno il nome.
« Tu devi essere un idiota, non è così? »
« Un idiota innamorato da secoli » sorrise lui.

Concentrò la propria mente sulla mano che teneva la sua e la strinse piano, venendo ricambiata. Raul non l'avrebbe lasciata sola fino alla fine.
L'uomo passò lentamente il pollice sul dorso della mano pallida rispetto al colorito naturale della donna.
« Ehi… » mormorò piano, mentre Chiara apriva lentamente gli occhi.
La donna voltò il capo verso di lui « Ehi… » mormorò a sua volta, richiudendo gli occhi per pochi secondi. Poi li riaprì, osservando il volto di Raul.
« Come ti senti? » chiese l'uomo stringendole la mano fredda tra le mani e portandola alle labbra, dove lasciò un bacio con le labbra morbide. L'età su Raul sembrava scorrere più lentamente. Era sicuramente uomo ma aveva le labbra e la pelle ancora morbide come un bambino.
Chiara sorrise appena, ritirando la mano « Non approfittartene solo perché non ho la forza di tirarti una testata… » la mano si spostò sul suo volto, che sfiorò piano con dolci carezze. Percorse la guancia, risalendo poi fino alle tempia che sfiorò con la punta delle dita.
« Devi spiegarmi come hai fatto a rimanere così… Bello, anche dopo tutti questi anni… » mormorò, la voce roca per la stanchezza di rimanere sveglia. Le dita si spostarono tra i capelli brizzolati, tastandone la morbidezza. Avere capelli simili era raro. Raul sorrise dolcemente, seguendo il suo esempio e sfiorandole la guancia col dorso della mano « Anche tu sei ancora bellissima, mi vida… »
« Ti ho già detto di non usare quella strana lingua… »
La mano di Chiara si spostò lungo la cicatrice che sfiorò piano, scendendo poi sulle labbra che toccava appena, quasi come se avesse paura di spezzarle.
Raul lasciò un bacio sulle sue dita, poi le riprese la mano stringendogliela e si chinò su di lei, baciandole la fronte « Potresti lasciarti baciare ora, non credi? »
Chiara chiuse gli occhi, godendosi quel contatto caldo sulla sua fronte « Odori di mare Raul… »
« Lo so… Me lo dici sempre »
« Perché sei un idiota e se non te lo ripeto te lo dimentichi »
La risata calda di Raul le fece aprire gli occhi e sorrise, contagiata « Vedi? Idiota, cos'hai da ridere… »
« Ti amo, lo sai? » mormorò l'uomo sfiorandole quel ciuffo ribelle che non era mai riuscita a domare.
« Resterai con me fino alla fine? » la sua domanda era quasi una preghiera mentre gli occhi ambrati si posavano su di lui.
« Resterò con te per sempre »
« Allora ti aspetto dove il Signore mi porterà… »
Raul sorrise ma non rispose e Chiara riprese « Mi porti la mia stella? »
L'uomo la guardò qualche secondo, poi riluttante le lasciò la mano, alzandosi e sparendo dal campo visivo della donna. Quando tornò, le porse la sua stella marina, che Raul le regalò al loro primo incontro.
« Sai, quando mi hai detto una stella pensavo ti riferissi a quelle nel cielo e ho pensato fossi pazzo »
« Il cielo non è il mio regno, mi amor »
Chiara chiuse gli occhi, stringendo con quella poca forza che aveva la stella al petto « Lo so, lo so, il tuo regno è il mare… »
« Un giorno mi crederai » ridacchiò Raul.
« Non credo ci saranno altri giorni, Raul… »
« Abbiamo tutti i giorni del mondo Chiara. Non dimenticare che starò al tuo fianco per sempre »
Quelle parole, benché dettate forse dall'enorme dolcezza che quell'uomo le aveva donato sin dal primo incontro, ebbero il potere di farla sorridere. Le piaceva crederlo.
« Voglio che mi dai la mano Raul… » gli occhi ambrati di Chiara si chiusero e Raul ebbe il presentimento che quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbe visti.
Le strinse la mano, con dolcezza ma non debolmente. Lui era lì, con lei, e ci sarebbe stato fino all'ultimo. Chiara doveva sentirlo fino all'ultimo.
« Sai una cosa Raul? »
« Cosa? »
« Nonostante abbia ammesso di essermi innamorata di te, diventando tua sposa, ti ho detto davvero poche volte che cosa provo… »
« Non serve che tu me lo dica, amor, lo so… »
« Non è la stessa cosa Raul… - prese un respiro profondo e sussurrò, facendo ricorso a tutta la sua buona volontà - Ti amo Raul… Mi hai fatto passare una vita meravigliosa e sono grata che tu ti sia innamorato di una ragazza… difficile come me… »
Le sue labbra vennero zittite da quelle del marito « Shh… Sei una persona fantastica Chiara… »
Dato il suo pallore, il rossore sulle gote si fece ancora più evidente « Scemo… Sono stanca… »
Raul tornò a sfiorarle la mano col pollice mentre la vedeva respirare sempre più piano « Ti aspetto mi amor… Torna presto da me »
Furono le ultime parole che Chiara sentì.



 






Ed ecco anche il terzo capitolo! ^^
Allora? Che ve ne pare?
Dunque dunque, la storia vi sta confondendo?
Spero di sì, lo scopo è quello!
Fatemi sapere che ne pensate e se per caso capite cosa collega un capitolo all'altro, fatemelo sapere, è divertente leggere le opinioni altrui!
Un bacione
§Cocol

   
 
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